mercoledì 23 ottobre 2019

Scaldasonno (riparato)

Chi non ha nel periodo invernale uno scaldasonno? (o scaldaletto) Eh? E' quella coperta elettrica da mettere sopra il materasso e sotto le lenzuola per scaldare il letto prima di coricarsi. Per chi come me "vive" in una "casa" con i muri in sasso, è costretto a risparmiare sul riscaldamento, è quasi un obbligo (i pannelli solari e le batterie ad accumulo fanno il resto). 
Infilarsi sotto le coperte e sentire un piacevolissimo tepore è un lusso per pochi, una goduria immensa, un modo per conciliare l'addormentarsi dopo una giornata di mer*a passata a contatto con gente (gli unani) che non vorresti vedere manco all'inferno, in un posto nel quale non vorresti andare mai ma ci devi andare, per fare cose che non vorresti fare che tanto fanno ingrassare i soliti squali col rolex (che dio vi strafulmini). 
Il calduccio è un diritto sacrosanto dell'umanità e va tutelato, specie quando i produttori si ingegnano a produrre oggetti che si rompono dopo un tot di tempo. A garanzia appena scaduta, ecco il problema: il cavo di alimentazione a 230 volts, più precisamente la guaina, si rompe. Dormire al calduccio con il magone e l'ansia di prendere una scossa non è proprio rassicurante, per cui è il caso di aggiustare. Per chi non lo sa fare, basta procurarsi del nastro adesivo qualsiasi e fare mille mila giri attorno alla spina... risolto. Personalmente preferisco tentare di riparare in modo che il cavo torni come nuovo. 
Si procede pertanto con tentare di aprire la spina che non presenta viti o coperchi a scatto. Solo due arpioni laterali che una volta premuti contemporaneamente lasciano uscire il connettore che racchiude i contatti. Quest'ultimi hanno a loro volta due arpioni che impediscono di sfilarsi quando si infila la spina nella presa. Basta con un cacciavitino farli rientrare ed i due terminali escono dalla loro sede. Aprire questo tipo di spine non è affatto facile, occorre ingegnarsi non poco e costruirsi degli attrezzini specifici. Di prendere il pezzo nuovo manco a parlarne, costano troppo per le mie tasche e preferisco riparare. 
I due terminali (i contatti) sono pressati con un macchinario ed è impossibile aprirli per sfilare il filo di rame. Fortuna vuole che siano reperibili presso i negozi di ricambi e riparazione elettrodomestici (pochi centesimi, meglio fare scorta per le prossime rotture). Si taglia il filo elettrico, si crimpano i nuovi terminali (chi a casa non ha una crimpatrice?), si infila il tutto e la spina torna come nuova. Tiè all'obsolescenza programmata. Alla prossima rottura sostituisco tutto il cavo con uno gommato più resistente, che quello usato dal produttore mi pare troppo fragile. Ma chi è il produttore? Non lo so, l'etichetta è di un impresa a tre dipendenti che vendono anche cuscini e materassi, oggi sparita dal web, forse fallita... comperare cose al risparmio da rivenditori microaziende ci espone al rischio di non poter trovare i pezzi di ricambio... poco male, ci si arrangia lo stesso. Per ora sono soddisfatto, il morale si è un pò risollevato e le dormite al calduccio sono assicurate, almeno sino a quando riuscirò a pagare le bollette dell'energia elettrica, poi ci penseremo quando sarà. alla prossima. 

P.S. il vento del nord porta le foglie morte. Ripeto: il vento del nord porta le foglie morte. 

Pubblicità addio

E' venuto il momento di dire addio alla pubblicità nel mio diario. I miei inutili post, privati ma pubblicati, generano poco traffico dato che non parlo mai di argomenti che possano solleticare la stupida, inutile e superficiale curiosità degli unani. Non pubblico foto di gattini e nemmeno video virali. Non sono un blogger e me ne vanto (ho un lavoro, io). Dico quello che penso senza pensare al coinvolgimento dei visitatori. Non faccio click baiting. Non incuriosisco nessuno dato che sono empatico come un facocero morto.  Non tratto argomenti trendy o di moda. Non so nemmeno cosa sia il KPI, non mi serve comunque a priori ed a prescindere. Pertanto posso anche rinunciare a qualche spicciolo.

Inoltre il gestore della pubblicità sta diventando sin troppo invadente, proponendo di lasciare a lui decidere quali, come e dove inserire gli annunci... decide lui, a casa mia che gli ho aperto la porta, bel maleducato. E poi... pubblicità... di chi? di aziende che calpestano la dignità e sfruttano il tempo altrui in cambio di poche briciole? oppure è per soddisfare "l'esperienza utente"? Ma dai, smettiamola con questo delirio. In tempi di contrazione dei consumi, conseguenza all'assottigliamento dei compensi da parte di chi approfitta dei più "deboli" e "bisognosi"...  ho dichiarato, molti anni fa, lo sciopero della spesa e che promuovo in tutti i modi leciti l'auto produzione ed il risparmio esagerato ad oltranza. 

Per non parlare poi dell'arroganza del gestore che pretende di sindacare sugli argomenti trattati... un azienda privata che viene a "suggerirmi" di cosa o meno posso parlare. Da non credere? Tempo fa ho spiegato come rollarsi le sigarette... apriti cielo!! argomento tabù, non si può parlare, pubblicizzare o trattare argomenti con il tabacco!! Vengo tempestato da una miriade di avvisi minacciosi che se non rimuovo il post mi tolgono le inserzioni!!! Sporchi bigotti in malafede, si sa che su Blogger ci sono blog porno con tanto di banner pubblicitari!! Tette, caxi e chiuli sì, tabacco no!

E poi.... i pochissimi spiccioli che generosamente vengono conteggiati, sono in origine versati dagli inserzionisti che ovviamente ricaricano sul consumatore finale... è una micro frazione di quello che abbiamo già pagato.... su cui bisogna pure pagarci le tasse come se fosse un "guadagno".  

Il consumismo non fa per me e non voglio essere complice di certi farabutti col rolex. Per cui chiudo l'account di quel gestore che non voglio nominare e rinuncio ai pochissimi spiccioli accumulati sotto la soglia di pagamento... teneteveli, straccioni, non li voglio. Fanchiulo.

P.S. la pioggia acida bagna i lidi al tramonto. Ripeto: la pioggia acida bagna i lidi al tramonto.

lunedì 23 settembre 2019

Attivista ambientalista pragmatico

Non credo nei taglialegna, credo negli alberi. Non credo nei pescatori ma credo nei pesci. Non credo nei minatori ma nelle rocce sotto i miei piedi. Non credo nelle utopie ma negli arcobaleni, nei fiumi, nelle montagne e nei muschi. Io non credo negli ambientalisti perché credo nell’ambiente. Io sono un orgoglioso traditore della mia specie alleato con la mia Madre Terra in contrapposizione a tutti coloro che la vogliono distruggere, quei parassiti che credono che la Terra sia qui per il loro interesse.

Paul Watson

Quando smetteremo di seguire, venerare ed alimentare i pifferai magici, gli imbonitori, i quaraquaquà, i cialtroni della politica, i venditori di fumo, quando impareremo a riconoscerli  sapendoli riconoscere, il mondo migliorerà all'improvviso. Nel frattempo... io dò il buon esempio e voi andatevene a fare in chiulo.

unamico

P.S. la cimice è verde. Ripeto: la cimice è verde. 

domenica 22 settembre 2019

Stupido è chi lo stupido fa, Signore.

Stupido è chi lo stupido fa, Signore. Il vero guaio è la stupidità funzionale, quella che certi dirigenti magnaschèi tendono ad inculcare nella cultura aziendale pur di non avere obiezioni, intoppi e procedere speditamente. È un grosso guaio per ogni organizzazione e può portare a catastrofi inimmaginabili... alla prossima.

P.S. Domani è un altro giorno. Ripeto: Domani è un altro giorno.

giovedì 19 settembre 2019

Minuto mantenimento

Per minuto mantenimento si intendono tutte le operazioni di manutenzione ordinaria necessarie alla conservazione e al buon funzionamento dei beni in uso. Non passa giorno che non si rompa qualcosa o per lo meno che non ci sia bisogno di eseguire delle manutenzioni o sostituzione di parti. I motivi principali? 
  • Usura, 
  • scarsa qualità dei materiali, 
  • imperizia nell'uso, 
  • obsolescenza programmata.
La plastichetta, principale denominatore comune delle rotture elencate, è uno dei materiali maggiormente predisposto a rompersi, creparsi, fondersi ma "stranamente" sembra essere il materiale maggiormente utilizzato nel vostro pianeta, oramai anche nei prodotti griffati dai marchi più noti. 

Se mai qualcuno si inventerà un materiale versatile ed "economico" come la plastichetta, ma durevole, diventerà l'uomo più ricco del pianeta, forse, oppure verrà eliminato.

Nel frattempo, ci si deve arrangiare in due modi:
  • Buttare il bene
  • Riparare
La prima opzione è da preferire solo quando il costo della riparazione, e lo sforzo profuso superano il valore del bene.... quasi mai.
La seconda opzione invece elenca una serie di benefici indiscutibili, fra i quali un impoverimento di certi commercianti o produttori stronzi, sfruttatori di manodopera a basso costo ed evasori fiscali, oltre che inquinatori e distruttori di interi ecosistemi. 
In attesa che arrivi l'alimentatore della macchinetta fotografica digitale (che consuma quantità industriali di batterie AA), un piccolo elenco senza foto di minuteria riparata nell'ultimo mese: 
  • Una presa scuco (rectius SCHUKO), io la chiamo così,
  • un manico di un coltello cinese da cucina,
  • un repellente antizanzare ad ultrasuoni,
  • uno scopettone,
  • una paletta per spazzatura,
  • un paio di occhialini da lettura,
  • un coperchio di un cestino porta biancheria
  • una chiavetta USB (il case ovviamente)
  • ... elenco in aggiornamento

Fra i due metodi maggiormente usati per la riparazione, contiamo
  • super colla cianoacrilica tipo "attac"
  • colla epossidica bicomponente
alla peggio il nastro telato come ultimissima opzione provvisoria/stabile in mancanza d'altro e soprattutto per gli unani.
L'epox è preferibile per la sua capacità riempitiva e resistenza meccanica superiore alla cianoacrilica, a mio avviso, ma in mancanza ci si può arrangiare con l'attac, più liquido e per questo a volte inadatto allo scopo e solo per parti perfettamente combacianti.
Per concludere, un suggerimento all'impiegata presso una "prestigiosa e primaria azienda leader", ignorante, cretina, stupida, insulsa, arrogante, presuntuosa ... non si dice MANUTENTARE per indicare l'operazione di manutenzione (Accademia della Crusca per aprofondimenti). 
Alla prossima manutenzione.

P.S. Guido tiene colla mano. Ripeto: Guido tiene colla mano.

giovedì 25 luglio 2019

Termoconvettore ARDES mod.465 (AGAIN!!!)

No, ormai è diventata una questione di orgoglio, o me o te maledetto ciòttolo mal progettato. E' la terza volta che ci metto le mani ma l'intuito mi dice che non sarà l'ultima. Ne ho parlato nel 2013 https://sfogobenefico.blogspot.com/2013/06/termoconvettore-ardes-mod-465.html, poi nel 2017 https://sfogobenefico.blogspot.com/2017/11/termoconvettore-ardes-mod465-another-one.html ed ora mi ritrovo con l'ennesima rottura. Le precedenti riparazioni "provvisorie" vista la fragilità dell'apparecchio sono comunque durate più di 4 anni... di termoconvettori ne ho due uguali ma stavolta il guasto si è presentato contemporaneamente su entrambi ... stesso problema, i supporti del motore... mi sa che questi apparecchi si parlano fra di loro. 
Stavolta deciso di affrontare il problema alla radice: sostituzione (o meglio rifacimento) dei supporti. Qualche scarto di legno, tanto lavoro di fresatura per eliminare la struttura plastica, fiumi di colla epossidica, qualche vite autofilettante a mezzo filetto (per "tirare" i pezzi") ed alla fine vinco io, per ora. 
Non sono poche le difficoltà da affrontare. Innanzitutto occorre calcolare le misure adatte per tenere in asse il motore con la ventola tangenziale altrimenti si creano delle deformazioni ai supporti in gomma che sospendono le pale cilindriche e col tempo, per "fatica", corrono il rischio di rompersi ( ed alcuni segni di cedimento erano già stati affrontati tempo fa). Poi, irrigidendo il supporto si causerà inevitabilmente che le vibrazioni si scaricheranno da qualche altra parte. Sotto i supporti in legno è stata incollata ed avvitata una piastrina di alluminio... vedremo se l'idea è buona o meno col tempo e con l'uso prevalentemente invernale. 
Finisco il secondo ciòttolo e stiamo a vedere. Come step successivo, dato che non ho intenzione di mollare, ci sarà da rifare totalmente il case, in lamiera di alluminio battuto (che so fare anche il carrozziere battilamiera fra le tantissime cose che so fare). Staremo a vedere pezzo di plastica. alla prossima. 

P.S. testa di cocco e cuore di burro. Ripeto: testa di cocco e cuore di burro.

Supporto DIY spirali antizanzare

Fra i tanti metodi "anti zanzare" trova il suo posto anche la spirale che lentamente rilascia un fumo "tossico" per diverse ore e tiene lontane quelle schifose vampire infette.  Costano relativamente poco ed a seconda della marca possono durare anche una notte intera. C'è un problema però. Sono molto fragili. Per separarle, dato che sono prodotte in coppia con un macchinario che le "taglia a spirale" con un unico colpo, occorre fare molta attenzione e bestemmiare in aramaico antico per non offendere la bigotteria dei vicini bigotti e cattoprepotentiperbene. 
A volte le spirali si frantumano "spontaneamente" nella loro confezione, con un atto di autolesionismo: questa almeno è l'ipotesi dei commessi di alcuni ipermercati di infima categoria quando quest'ultimi vengono sorpresi a prendere a calci le confezioni o la convinzione dei corrieri addetti al lancio del pacco perchè i tempi sono stretti e la paga irrisoria rispetto allo sforzo profuso. 
Fatto sta che ho colto al volo una battuta: "il primo che inventa un supporto per gli spezzoni delle spirali fa i soldi..." pronunciata durante l'operazione di semina delle braci nei punti strategici della casa senza trovare al volo nulla che potesse risolvere il problema degli spezzoni di spirale suicida. 
In verità c'è chi si arrangia con le mollette da bucato che però hanno la tendenza a bruciarsi, sia che siano di plastica che di legno. Allora? una soluzione c'è. Basta una qualsiasi molla di acciaio, perfette le molle per i quadretti portafoto a vista senza cornice. Si riutilizza il fragilissimo supporto in lamierino fornito di serie (che arrugginisce anche solo ad alitarci addosso una volta) e si pinza il pezzo con la graffetta. Fatto. Problema risolto. Così però non farò mai i soldi. Sono convinto che se si riuscisse a produrre un attrezzo adatto allo scopo e posizionarlo sugli scaffali accanto alle spirali, sicuramente qualcuno al volo, per pigrizia, lo comprerebbe senza esitazione. Ecco, così ho fornito gratuitamente un idea agratis per i soliti commercianti approfittatori... spicciolo qui, spicciolo là... è con i grandi volumi che si fanno i soldi. #sapevatelo. 

P.S. la vanda è viola. Ripeto: la vanda è viola

mercoledì 17 luglio 2019

Computers e scimmie


"Una scimmia è stata in grado di controllare un computer con il suo cervello"...così Elon Musk ha dichiarato nell'annunciare il suo impianto di dispositivi nel cervello... wow, sai che novità, lo fanno milioni di unani ogni giorno ma senza bisogno di impianti in un "cervello" sempre più bullizzato da Facebook, Instagram, Whatsapp ed alimentato ad hamburgher e coca-cola... bastano due pollici opponibili e sono convinto che le scimmie lo sanno fare meglio della stragrande maggioranza di unani al computer e per i quali, sì, ci sarebbe bisogno di un impianto per riattivare i due neuroni atrofizzati che a malavoglia sopravvivono nella pigrizia ed apatia più totale.
Un impianto nel cervello per controllare un computer può essere una soluzione per chi ha subito danni neurologici... praticamente quasi tutti gli utenti del web, in maggioranza haters e commentatori compulsivi. 
Per un approfondimento un pò più serio https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/17/cosi-il-cervello-sara-collegato-a-un-pc-elon-musk-infrange-unaltra-barriera/5330266/ anche se nulla mi toglie dalla testa che questo può essere il primissimo passo per lobotomizzare del tutto chi ancora un cervello ce l'ha funzionante, giusto per omologarlo alla massa e renderlo ubbidiente e silente. 
cit: “Non accadrà che improvvisamente Neuralink si trovi ad avere un laccio neuronale che controllerà i cervelli della gente.”.... non improvvisamente, almeno.
Excusatio non petita, accusatio manifesta.  Alla prossima, psicolesi. 

P.S.   il nano è pazzo nel circo ambulante. Ripeto: il nano è pazzo nel circo ambulante.

lunedì 8 luglio 2019

Accumulatori compulsivi ed unani

La caratteristica essenziale del disturbo da accumulo (Hoarding Disorder) è la persistente difficoltà di gettare via o separarsi dai propri beni, a prescindere dal loro valore reale.
Ho trovato questa definizione che mi ha incuriosito. E' noto che sono affetto, seppur in modo molto lieve, da questo "disturbo". Non so perchè poi sia un "disturbo" e per chi. Forse per coloro che conformati ed omologati in una società conformista si sono adeguati solo per obbedienza derivante dalla sindrome dello zerbino?  
Disturbo qualcuno quando conservo qualcosa che poi va riparato o restaurato o riciclato o trasformato o migliorato? Forse sì, sicuramente "disturbo" i mafiosi delle discariche o chi si arricchisce con il consumismo compulsivo altrui.  Forse il "disturbo" si manifesta quando si arriva al limite, ovvero quando si manifestano seri problemi di mobilità ed igiene, solo su questo posso essere d'accordo. 
Ma la cosa che più mi irrita è il riferimento al "valore reale". Chi ha deciso a quanto ammonta il "valore reale" degli oggetti accumulati??? Il valore reale è forse determinato dai soliti idioti che misurano la vita con il valore economico dei beni posseduti? Lasciamo stare il valore affettivo, che ha a che fare più con i bei ricordi . Parliamo del "valore reale"... che non ha alcun senso e che sicuramente è una stima estremamente soggettiva. Il valore di un oggetto è sempre soggettivo e non calcolato da un agenzia di rating o da un perito estimatore, il quale quest'ultimo lo fa sulla base di precisi criteri economici di mercato correlati al livello di corruzione personale. 
Ciò che è diventato MIO, l'oggetto sul quale vanto dei diritti di proprietà, che ho acquistato con i miei soldi, con il mio tempo e che non ho intenzione di vendere, ha un valore MIO, esclusivo, personale, privato, indiscutibile, insindacabile ed inopinabile. Io vedo cose che voi unani non potete vedere, in quanto unani dell'unanità (trad."umani ridotti").
Faccio un esempio così è più semplice e la semplicità è il pane degli unani sempliciotti. Prendiamo ad esempio un vecchio tagliaerba elettrico destinato alla discarica. L'unano vede un vecchio attrezzo che "funziona male" rispetto ad un nuovo modello nuovo di fabbrica con mille mila funzioni in più. L'unano nel vecchio vede solo difetti e motivi per disfarsene, e se ne disfa, io invece lo accumulo perchè vedo oltre. Vedo un motore da riutilizzare per altre funzioni, vedo una lama in acciaio che può diventare coltello, machete o altro attrezzo da taglio, vedo una fioriera, vedo un copri rubinetto esterno da giardino, vedo dei fili conduttori, vedo dadi e bulloni, vedo dei tubi in ferro da tagliare e saldare assieme per creare altri oggetti a costo zero per me e per l'ambiente, vedo il divertimento di trasformare, progettare, riutilizzare, risparmiare... quante cose si perde l'unano. Preferisco essere definito "disturbato" che apparentemente "sano" come un unano (per definizione diversamente sano). Alla prossima, ma anche no.

P.S. il ramarro è verde. ripeto: il ramarro è verde.

Piastrine antizanzare fai da te (parte 1)

Ok, sarà che ho trovato (in super mega offerta) dei diffusori elettrici per piastrine anti zanzare, che subito mi viene il magone per l'ennesima spesa ricorrente, l'odiatissimo consumo programmato che assottiglia al lumicino i sudatissimi risparmi che non bastano mai. Questi diffusori altro non sono che degli elementi elettrici riscaldanti che premettono di vaporizzare "lentamente" delle sostanze (insetticida o repellente non si capisce bene) che impregnano quello che sembra un cartoncino, solitamente azzurro, da buttare quando diventa bianco (diffondendo nell'aria anche il colorante ovviamente). 
Sono salutari per l'uomo o per gli animali domestici? per ora non voglio nemmeno approfondire data la formula super segreta che inzuppa la piastrina. So solo che sono una comodità estiva quasi obbligata, visto che nel sangue devo avere qualche cocktail speciale, particolarmente ghiotto per quelle maledettissime stronze che mi prendono di mira a miglia di distanza. Ma di fare la spola al supermercato ogni settimana e spendere soldi che potrei utilizzare per altre cose, nemmeno a pensarci. Una volta esaurite le piastine in dotazione al diffusore voglio provare a rigenerare i cartoncini o perchè no a produrmeli in proprio. Nel "combattere" quegli insetti, che in realtà abitano questo pianeta da moooolto prima che venisse ingegnerizzato "l'essere unano", ci sono fondamentalmente tre metodi:
  • Cattura
  • Uccisione
  • Allontanamento
il primo metodo consiste nel costruire delle bio trappole con un esca che attira gli insetti dentro un contenitore dal quale non riescono ad uscire. In realtà poi gli insetti muoiono comunque in quanto a nessuno viene in mente di liberarle altrove, a parte qualche vegano che non ha un caxo da fare tutto il giorno.

il secondo, prevede l'uso di veleni o sostanze naturali che uccidono l'insetto, diffusi in vari modi (calore, ultrasuoni, dispersione...), o di vasche d'acqua con in superficie un liquido i grado di trattenerle (e farle morire per annegamento o agonia), tipo petrolio o sapone. Esistono anche le luci UV con sistema ad alta tensione che fulmina TUTTI i volatili sensibili a quella luce. Se per caso si incastra nella rete un insetto grande, il sistema lo frigge anche per parecchi minuti... 

il terzo metodo diffonde sostanze repellenti. A mio avviso in realtà sembra che non allontani ma "nasconde" il CO2 prodotto con il respiro (sembra sia questo il trigger che attira le zanzare) e crea un sistema si "camuffamento" ambientale.

Scarto a priori il primo metodo che prevede di ATTIRARE gli insetti e richiede comunque di smaltire i cadaveri che mi fanno schifo anche da vivi (figuriamoci una poltiglia di insetti morti) 
Sto pensando ad un sistema misto (il secondo ed il terzo). Devo solo diffondere odore sgradito alle zanzare ed insetticida. Per ciò sto pensando di imbibere le piastrine esauste (o esaurite come dice qualcuno) con olii essenziali e piretro naturale, quest'ultimo reperibile presso i negozi di piante e fiori ed ammesso in agricoltura biologica. Al limite qualche goccia di Autan potrebbe forse aiutare.

L'unico dubbio riguarda la durata. Se una piastrina commerciale promettono che dura dalle 8 alle 12 ore, quanto durerà l'effetto di una piastrina imbevuta con un contagocce? e poi....quante gocce di prodotto? e poi... la piastrina deve essere messa umida nel diffusore o no? e poi... c'è pericolo di incendiare la casa?
Andiamo con ordine con dei semplici ragionamenti da ignorante.
Per la durata non saprei, dipende da moltissimi fattori quali il livello di umidità atmosferica, la temperatura ambiente, il tipo e/o la quantità usata di repellente, il modo con cui viene imbevuta la piastrina (a gocce o sottovuoto).
Per la quantità di prodotti da usare non saprei ma credo che sia sufficiente quanto ce ne può stare senza esagerare. 
Se occorre poi seccare o meno la piastrina prima di utilizzarla teniamo conto che il diffusore è elettrico e l'umidità non va molto d'accordo con la corrente. Eviterei di usare piastrine gocciolanti ma nemmeno troppo secche. Coma base "scientifica" vale il principio della "via di mezzo".  Ad ogni modo le piastrine commerciali vengono vendute dentro una confezione che le sigilla singolarmente, per qui... completamente seccate no di sicuro.
Per il pericolo di incendio.... sarei cauto ma, anche se i diffusori dopo una notte scottano che si fatica a tenerli fra le mani per più di dieci secondi, le temperature in gioco sono sicuramente al di sotto di quelle necessarie ad innescare una combustione, a meno che non si imbibino le piastrine con la benzina o con l'alcool dato che il modo è pieno di unani stupidi e deficienti cronici, non mi stupirei se qualcuno ci provasse. Un rimedio suggerito in rete contempla la presenza dell’aglio, da schiacciare per creare una sorta di succo, e amalgamare con acqua per ottenere un vaporizzatore anti zanzare. Lo si spruzza sulle parti del corpo più esposte, oppure su qualche tessuto come tende oppure strisce di stoffa da appendere in giardino o in casa.... certo, inoltre la puzza d'aglio è utile per tenere lontani vampiri e rompicoglioni.
Ok, ora parte la sperimentazione. Vedrò di annotare (se mi andrà) i risultati a titolo di promemoria. Non lasciate commenti o "mi piace" che tanto non me ne frega niente. Alla prossima, ma anche no. 

P.S. l'iguana è al sole e la pesca è matura. Ripeto: l'iguana è al sole e la pesca è matura.

mercoledì 3 luglio 2019

Anno del rompiscatole

Non so chi abbia proclamato ufficialmente la giornata mondiale del rompiscatole, che a dir la verità dura tutto l'anno con picchi particolarmente frequenti nei periodi caldi. Il clima favorevole ed una situazione di scarsità di posti di lavoro dignitosi, costringe frotte di improbabili ed improvvisati commerciali a suonar campanelli a casaccio nei paesini di campagna con offerte imperdibili e contratti miracolosi ai quali è da pazzi dire di no, che si aggiungono ai molestatori telefonici che quotidianamente chiamano a qualsiasi ora del giorno con imperdibili occasioni irrinunciabili. 
A questo si aggiungano improbabili inventori alla ricerca di qualcuno disponibile a dire loro se l'idea folgorante è fattibile o meno, tenendoti ore al telefono senza alcun rispetto per il tempo altrui e sempre alla ricerca di consulenza a scrocco. 
Il nostro tempo su questo pianeta è unico ed irripetibile. Chiedo cortesemente il ripristino del rispetto per il prossimo, incondizionato, di default, altrimenti così non si può andare avanti senza arrivare alle mani. Se nemmeno i vaffanculo sono efficaci, passiamo allo step successivo... interazione zero, risposte zero, cenni di saluto zero, social zero assoluto ed aspettiamo la prossima contromossa. Adesso Basta. All prossima, ma anche no.

P.S. la murena morde. ripeto: la murena morde.  

venerdì 21 giugno 2019

Sanità per modo di dire

Sulla carta il vostro paese è meraviglioso. Esco da un ciclo di visite a carico (parziale) del vostro SSNN. Un infinità di analisi per capire cosa mi sta succedendo. In primis si va dal medico di base, il primo contatto con le istituzioni per le questioni di "salute". Si espone a voce il problema, molto frettolosamente che i tempi sono contingentati, 15 minuti al massimo per persona, ed il medico compila una carta. Mal che vada un medicinale che non cura ma allevia i sintomi, più di così niente, al massimo qualche "integratore" per il quale non serve nemmeno la ricetta.
Se va peggio il medicinale è sbagliato... antibiotici per una sospetta orticaria non è proprio esatto, oppure prescrivere il Via*ra senza avere informazioni sullo stato del cuore non è il massimo, una psoriasi trattata con cortisone per anni (e poi il dermatologo specialista lo senti dire "dovevi venire prima")... prescrizioni allegre, prese con estrema leggerezza, superficialità, noncuranza.
Se la visita supera i 5 minuti, l'invito del medico è quello di andare su internet per gli approfondimenti e lo sanno anche i bambini che in rete si trova tutto ed il contrario di tutto.
Per evitare ore di attesa in ambulatorio, si chiede la prescrizione elettronica. Una nuova emissione di una ricetta già prescritta in precedenza si può fare con l'immancabile APP... che non funziona a dovere in quanto a volte la lista dei farmaci già ordinati scompare, a volte l'accesso è negato, a volte la farmacia non legge i codici a barre e deve fare tutto a mano, a volte i dati del medico scompaiono (cellulare ed e-mail)... assistenza tecnica? si certo, non si va oltre il disinstalla e reinstalla,spegni e riaccendi.
Se invece ci va bene, il medico di base ci prescrive ulteriori analisi, visite per approfondimenti, screening, ecc.ecc... se per caso uno ha uno gnocco sottopelle, non si sa se un tumore o lipoma, non importa... se lo gnocco è di dimensioni contenute ed in zone non visibili, tocca tenerselo che altrimenti sarebbe un intervento "estetico" e la mutua non lo passa. 
Se è un tumore, occorre aspettare che aumenti di dimensioni e che il medico lo prenda in considerazione, per poi sentirsi dire "dovevi venire prima". Se ti rompi un menisco ed hai la sfiga di trovare un ortopedico scorbutico, maleducato, poco empatico... ti tocca aspettare la disponibilità di un altro medico in un altro ospedale (che gli esterni li mettono in coda per "punizione") e stare per settimane con il menisco rotto, a deambulare sulle stampelle grattandoti il male. Se hai mal di schiena , ernie, cisti, protusioni sulla spina dorsale, aspettiamoci un'infinità di visite effettuate da medici che ti guardano con sospetto, manco fossi un simulatore seriale a caccia di assegni di invalidità. e magicamente tutto viene ridimensionato al grado di "trascurabile" nonostante TAC e risonanze varie dimostrino il contrario.
Che dire... dopo aver versato una infinità di tasse e contributi, costretti in caso di bisogno a pagare pure il ticket, ci si ritrova abbandonati, in mano a medici incompetenti nel caso peggiore, pigri e superficiali nella maggior parte dei casi, inaccessibili per i casi più gravi, con rarissime eccezioni.
Si va avanti allora con medicinali che alleviano i sintomi ma non curano, con integratori dalla dubbia efficacia, senza indicazioni su come poter risolvere (a meno di non andare dagli stessi medici nella loro clinica privata). 
 Ed allora? si cercano i rimedi naturali, con le piante che madre natura ci offre, preventivamente trattate però da vere e proprie industrie farmaceutiche sempre pronte a sparare dei prezzi accessibili solo se sei il sultano di qualche emirato.
Ma, in qualche sito "serio" ci sono delle avvertenze:Le pratiche sopra descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate, tali pratiche, pertanto, potrebbero essere inefficaci o risultare, addirittura, pericolose per la salute.
Le informazioni riportate hanno solo un fine illustrativo.
... prima di assumere rimedi naturali di qualsivoglia natura, è necessario e indispensabile rivolgersi al proprio medico.

e siamo punto ed a capo, in mano alla lobby delle big-pharma e dei medici organizzati in Ordini professionali, alla fine "bisogna" andare da loro e PAGARE!. La sanità pubblica è solo uno specchietto per le allodole, una soluzione solo politica, della politica, per la politica, con la politica dei partiti che per risparmiare sanno solo tagliare servizi per favorire il settore privato.
Così il sistema va in loop, si accartoccia su se stesso e noi a soffrire con i soliti consigli... mangia sano, tante verdure, fai movimento ogni giorno, elimina lo stress... ma come caxo si fa a concludere ogni visita con dei consigli inapplicabili?
Mangia sano: eliminato il cibo in scatola resta il cibo "fresco" che è contaminato, il pesce ha il mercurio, le verdure hanno i metalli pesanti da inquinamento o nanoparticelle varie non proprio sane e poi le microplastiche finite persino nel sale, nella birra, nell'acqua. Recenti studi stimano che mangiamo a testa cira 250 grammi di plastica all'anno!!! Periodicamente le soglie di tollerabilità vengono aumentate... e magicamente il cibo contaminato diventa sano e commestibile senza pericolo!! Mangiare sano è impossibile. Consiglio inutile ed inapplicabile.
Fai movimento tutti i giorni: Palestra? costa un occhio. Running... dove? per strada con camion e furgoni che ti sfiorano lanciati a folle velocità anche dove vige il limite 30? Dove? in mezzo ai campi? fra cumuli di rifiuti e discariche abusive, inseguiti dai cani randagi? Meglio forse, finito il lavoro, prendere l'auto per andare a fare pochi minuti di corsa in mezzo alle pochissime oasi verdi (avercele)....  e poi rientrare a fare le milla mila cose senza le quali non si riesce ad andare avanti. Cyclette? pedalare (o correre) per 40 minuti stando fermi e senza una meta è la cosa più noiosa e deprimente del mondo. Consiglio inutile ed inapplicabile.
Elimina lo stress... certo, licenziatevi tutti, tappatevi in casa per non interagire con nessuno, spegnete la TV e lo smartphone. Ma al "sistema" lo stress piace e fa di tutto per amplificarlo. Al sistema piace la competitività. Al sistema piace chi fa debiti. Al sistema piace avere il controllo totale delle masse. Combattere lo stress significa mettersi contro il sistema, quindi contro tutto e contro tutti. Ma "combattere lo stress" non è già di per sè stressante? è una battaglia in fin dei conti e le battaglie non sono certo rilassanti. Consiglio inutile ed inapplicabile.

E si finisce sempre con lo stesso consiglio: dopo aver speso cifre ragguardevoli, ci si sente SEMPRE formulare la magica cura: mangia sano, fai movimento, elimina lo stress... così il medico lo so fare anche io, non serve abilitazione.

Bene, anche oggi una riflessione ansiogena, negativa, pessimista... mi sa che prendo la bici e mi fiondo in mezzo al nulla, a zizagare fra cumuli di rifiuti, lontano della strade, inseguito dai randagi, alla ricerca di un oasi che non c'è,  ma con la musica a palla nelle orecchie, con il naso tappato ed occhiali scurissimi.... non vedo, non sento, non parlo, non penso, non chiedo... un perfetto cittadino modello anch'io... andatevene tutti a fare in chiulo, branco di cialtroni! Alla prossima, ma anche no.

P.S. la mucca non dà latte. Ripeto: la mucca non dà latte.



martedì 30 aprile 2019

Esperienza, questa denigrata

“So bene che, per non essere io letterato, che alcuno prosuntuoso gli parrà ragionevolmente potermi biasimare coll'allegare io essere omo sanza lettere. 
Gente stolta!  Non sanno questi tali ch'io potrei rispondere, dicendo: "Quelli che dall'altrui fatiche se medesimi fanno ornati, le mie a me medesimo non vogliono concedere".  
Or non sanno questi che le mie cose son più da esser tratte dalla sperienza, che d'altrui parola, la quale fu maestra di chi bene scrisse, e così per maestra la piglio e quella in tutti i casi allegherò”



Tiè, sapientone!

P.S. E vissero tutti felici e saccenti.

giovedì 21 febbraio 2019

Stile di vita

Preferisco essere l'ultimo in un mondo di cose e persone eccelse, piuttosto che il primo in un mondo di cose e persone grette prive di talento e capacità.

P.S.  il merlo è nero. Ripeto: il merlo è nero.

mercoledì 6 febbraio 2019

Blaupunkt Marseille CR 86 (repaired)


Qualche tempo fa, la retro illuminazione del pannello LCD dell'autoradio ha smesso di funzionare. Buio totale. Lo si può notare quando in particolari condizioni di luce esterna si notano le scritte, la radio funziona ma non si vede nulla... un bel problema specialmente per me che uso un trasmettitore FM per ascoltare i miei brani MP3 e che deve essere sintonizzato con la frequenza di ricezione dell'autoradio. Immediatamente penso a qualche led bruciato e decido di aprire per verificare.
L'apertura è tutto sommato abbastanza facile ma occorre fare estrema attenzione in quanto le tolleranze di montaggio sono molto strette. Prima di tutto occorre togliere 4 viti a vista, sul retro. Attorno al pannello ci sono delle clip. Con un cacciavite sottile, molto sottile, si fa leva e si infilano dei foglietti di plastica semi-rigida per tenere sganciati gli arpioni plastici. Pian piano scorrendo tutto attorno si riesce a sganciarli tutti e la basetta elettronica viene via senza problemi. A prima vista non c'è traccia del led di retro illuminazione che deve essere incorporato nello schermo LCD
Fortunatamente in rete si trova lo schema elettrico ed il datasheet dell'LCD controller (Sanyo LC75822E). La retro illuminazione dell'LCD è garantita da una lampadina a filamento PL801 (da 8V 75Ma 3mm) posta in serie a 4 resistenze in parallelo (R816 R817 R818 R819). Convinto fosse bruciata, ho smontato l'LCD dissaldando i terminali con una trecciola di rame.  
Sotto l'LCD si trova la lampadina, coperta da un "preservativo" giallo di gomma (i led gialli costavano un occhio ed all'epoca.....). Dopo averla tolta... naaaaa.... funziona perfettamente.... oddio, dove sarà il guasto? Ad un analisi più attenta mi accorgo che le resistenze SMD in serie sono sollevate da un lato. Le osservo con il microscopio e noto che la saldatura non è proprio delle migliori, pietosa direi. Meglio darci una ripassata. A questo punto risaldo la lampadina, provo a collegare 8 volts ai terminali B+ e GND del connettore.... et voilà, riparazione effettuata, la lampadina si accende. Rimonto l'LCD e lo shield metallico, riaggancio il guscio (dimenticando ovviamente le viti) e provo a posizionare il pannello nella sua autoradio.... funziona. 
Riparazione effettuata. Sarà un vecchio modello di autoradio, di quelli ancora con lo slot per le musicassette a nastro, ma a me va benissimo, niente "blutut", niente navigatore, niente lettore sd-card, niente di tutti quei fronzoli inutili di oggi. L'auto ha 25 anni e funziona ancora come nuova (a parte qualche piccolo acciacco estetico). Se si ha cura delle cose, specie quelle di una volta, dureranno una vita. Se poi si sanno fare le riparazioni di ciò che per vetustità si rompe...meglio. Sono felice. Alla prossima. 

P.S. la pasta all'uovo è scotta. Ripeto: la pasta all'uovo è scotta.

mercoledì 30 gennaio 2019

Il capitale umano

Qualche giorno fa ho accompagnato un amico in banca, per discutere della possibilità di contenere l'aumento "unilaterale" che la banca applica ai correntisti, con la formula "o così o te ne vai da un altra parte". L'offerta che si prospetta al cliente è quella di stipulare una polizza infortuni dal costo di 150 euro annuali per evitare l'aumento del conto corrente di 90 euro annuali... un affarone davvero. Tradotto in termini comprensibili.... con soli 60 euro in più hai la copertura infortuni... con una franchigia del 74%, il che  significa che vieni pagato solo se hai un invalidità superiore al 74%altrimenti non ti danno nulla....  praticamente di devi sfracellare. 
All'aldilà di questi affaroni proposti dalla banca, durante il calcolo del premio assicurativo, al bancario di turno scappa una battuta pronunciata probabilmente perchè pensava a voce alta "allora... il tuo capitale umano ammonta a 174 mila euro..." .... eh?.... capitale umano???
Ecco, se mancava la prova che siamo, per certe realtà, dei cespiti, ora ce l'abbiamo. Siamo oggetti, non persone, dei cespiti in pratica, nulla di più. E se dalla pubblicità che quotidianamente assorbiamo nostro malgrado si cerca di dire che "il cliente è al centro", "tu conti più di ogni altra cosa" ed altri messaggi che ci fanno sentire importanti e considerati come persone con sentimenti e pensieri, ecco, in realtà siamo visti come oggetti che valgono un importo calcolato in base a chissà quali parametri, fra i quali quasi sicuramente: età, titolo di studio, lavoro e beni posseduti... 
Nulla mi toglie dalla testa che anche la considerazione a ciascuno riservata da chi ci comanda, nella vita quotidiana, negli affari, nelle interazioni sociali, praticamente tutto, sia basata sul capitale umano. Se non vali un caxo o vali poco (per loro), allora hai meno possibilità di chi invece trova sempre le porte aperte. 
A poco conta se sei intelligente, a nulla serve la tua cultura, le tue emozioni non producono reddito per certi squali in giacca e cravatta, le tue relazioni poi sono valutate in base alla somma dei capitali umani che frequenti. Ricordiamoci il marchese del grillo... "io sò io e voi non siete un cazzo!"
Ecco, per naturale reazione viene da mancare di rispetto nei confronti di chi il rispetto per noi poveracci non l'ha mai riservato. Ma dato che a pagare con la stessa moneta si diventa bastardi come loro, credo che sia più corretto praticare una vendetta più sottile, invisibile, sottotraccia, a lunga carenza, commisurata all'offesa di essere considerati un capitale e non come delle persone. Mio nonno mi diceva sempre "Non litigare MAI con chi ha accesso al tuo spazzolino da denti". Io suggerisco di non farlo nemmeno con chi ti prepara il cibo o te lo porta a casa, con chi ti parcheggia l'auto o te la lava, con chi ti pulisce i vestiti o la casa o ti sistema il giardino o la piscina, con chi ti confeziona la merce che compri, con chiunque lavora come un dannato per pochi spiccioli e si sente trattato tanto più male quanto poco è valutato come capitale umano. Cari capitalisti, che vi piaccia o no, siete circondati. Essere un pò meno stronzi vi aiuterebbe. Alla prossima.

P.S. più coccole e meno caccole. Ripeto: più coccole e meno caccole.
 

martedì 25 dicembre 2018

Regali alternativi (parte 1)

Come ogni anno, a dicembre, mi diverto a produrre i regali con le mie mani, con fantasia, creatività e voglia di boicottare l'industria del consumismo. Francamente trovo inappropriata, per una società che suole auto definirsi "civile", la frenesia senza senso negli acquisti di regali spesso poco graditi. Peggio ancora quando vedo le file davanti ai negozi dalle 18 di sera (con notte all'adiaccio) per l'apertura del giorno dopo alle ore 10, magari solo per un paio di scarpe griffate. Peggio ancora le zuffe al supermercato per accaparrarsi il prodotto scontato. Uno schifo. Se proprio si vuole regalare qualcosa, che venga dal cuore, conoscendo bene i desideri ed i gusti del destinatario, così sì è un gesto di affetto "tipico" di questa festività del caxo che vorrebbe celebrare la nascita del figlio dell'uomo invisibile e per un solo giorno sentirsi più "buoni".
Comunque... ad un paio di persone su questo pianeta ci tengo, per cui devo conciliare un saldo a zero (causa due maledette schifose che non mi hanno pagato) con l'obbligo sociale di ricambiare la brutta abitudine degli unani di mettere a disagio chi i regali, per ricambiare il gesto, non se li può permettere proprio. 
Alcune assi da dei vecchi bancali destinati alla discarica, una vite di ottone proveniente da un mobile distrutto, un lamierino di ottone trovato a terra e completamente ossidato... poche ore di manualità sottratte ad altri impegni inderogabili ed il regalo è fatto... stupendo. Due cavalletti porta foto o porta ricette in cucina o perchè no per dipingere delle tele con colori ad olio o acquerelli... lasciate libero sfogo alla vostra fantasia, sempre. Alla prossima.

giovedì 20 dicembre 2018

Auguri del pene

Ciclicamente, come le cimici puzzolenti, torna quel periodo di delirio che affligge la quasi totalità degli unani dementi, dispensatori generosi degli auguri più fantasiosi, cui far seguire prima o poi l'ennesima pretesa di favori agratis.

2018, anno di m*rda, sempre peggio. Nell'elenco mettiamo:
  • due insoluti pesanti, con tanto di contestazione legale (tardiva) solo dopo presentazione della fattura, da due imputate (colpevoli) nate in uno stato straniero i cui abitanti, statisticamente, sono poco usi a rispettare gli altri. Motivazione "giuridica" al rifiuto di pagare? non abbiamo soldi;
  • un cliente diversamente intelligente che ad ogni scadenza di un pagamento, dilazionato per compassione mal riposta, pretende puntualmente ulteriori sconti ed ulteriori dilazioni, altrimenti non bonifica la miserrima rata concessa.
Ed hanno pure la faccia da chiulo di augurarti un buon natale!!!
A questo aggiungiamo i debiti da pagare, le spese ricorrenti, ridotte all'osso ma pur sempre puntuali e la miriade di auguranti seriali sempre pronti a chiedere un "offerta"  per solidarietà, per pietà, per altruismo, per salvare la vita ai neretti, ai pinguini, agli oranghi e via dicendo... offerta? ci pensano loro a pretendere un importo mensile, altro che offerta.

Durante 11 mesi all'anno, a fare i buoni, solidali ed altruisti, si viene additati senza appello come "buonisti del caxo", o "comunista"! (che quest'ultimo epiteto non è un offesa, sia chiaro). Questo mese no, si pretende il buonismo, la solidarietà, l'altruismo. Già, perchè c'è da raccattare soldi e gli stessi commercianti, industriali, razzisti, intolleranti, omofobi, e religiosi osservanti che per 11 mesi all'anno ti danno del "buonista del caxo", in questo mese sono tutti a leccarti il chiulo, anche per pochi spiccioli o per coinvolgerti in un progetto che richiede volontariato gratuito ovviamente (dove loro ovviamente raccolgono le "offerte"), e guai a rifiutare perchè altrimenti si viene additati come cattivi, individualisti, egoisti.

No, così non va per niente bene. Allora sapete una cosa? Ho finito i soldi, la solidarietà, la pietà, l'altruismo e persino, soprattutto, gli auguri che... a consuntivo non se ne avvera nemmeno uno, da sempre. Basta! rubinetti chiusi ed interazioni social azzerate. Basta! avete rotto i c*glioni. I miei auguri sono per la decommercializzazione delle feste, per le feste ad impatto zero (non solo per l'ambiente), per lo scambio, il recupero ed il ri-uso... io faccio così e degli altri chissenefrega.

Che le pulci di 1000 cammelli ti infestino il chiulo e che le tue braccia siano troppo corte per potertelo grattare. Alla prossima, ma anche no. 


P.S. il vino è senza bollicine. l'uva è acerba. Ripeto: il vino è senza bollicine. l'uva è acerba.

mercoledì 5 dicembre 2018

Aladino sottovuoto (recupero)

MAFE Aladino sottovuoto
E' tempo di riordino, di recupero di vani riempiti da un accumulatore compulsivo per far posto ad altri accumuli... ogni tanto occorre essere realisti e buttare qualcosa di veramente inutilizzabile non è idea malvagia. Si fa una cernita di ciò che può essere utile e di cosa invece non lo è proprio. 
Fra le tonnellate di oggetti vari, compare quasi magicamente un aspiratore manuale per creare il sottovuoto in modo da prolungare i tempi di conservazione del cibo in frigorifero (avercene cibo in più...). Fortunatamente trovo anche dei contenitori con il coperchio a valvola... bene. 
L'aggeggio è in condizioni pietose, sporco, mal conservato fuori dalla sua confezione e necessita di una ripulita e rigenerazione completa. 
Per aprirlo occorre togliere il tappino copri-vite posto in prossimità del plug di alimentazione e togliere la parte trasparente dalla parte opposta, ovvero il beccuccio di aspirazione. Dentro, niente di trascendentale: un motorino con un ingranaggio muove alternativamente un pistone collegato ad una valvola ad una via... ingegnoso. L'attrezzo sembra robusto, abbastanza ben progettato, sicuramente fuori produzione dato che in rete non si trova traccia del produttore. 
Con un buon sgrassante (Cyclon) si pulisce per bene l'impugnatura e si rimonta il tutto... un rapido collaudo mi assicura che tutto funziona a dovere. "Fortuna" vuole che le guarnizioni dei contenitori siano in ottimo stato, per cui la tenuta è più che assicurata, anche per settimane. Ora vorrei capire quanto a lungo si possono conservare alimenti sottovuoto prima che inizino a degradare le loro proprietà organolettiche... esperimenti in corso. 
La cosa che mi intrippa non poco, visto che i contenitori in dotazione sono introvabili ed ogni produttore crea delle valvole specifiche per il loro aspiratore (maledetti schifosi), è l'idea di realizzarmi dei coperchi su misura per tappare bicchieri, bottiglie, piatti ed altri contenitori di vetro "fuori standard". Si perchè uno dei vasi di plastica che ho rinvenuto si presentava con delle fessurazioni sul fondo, in prossimità del punto di pressofusione. Troppo vuoto può fessurare il contenitore se è di quella plastichetta rigida tipica dei contenitori per alimenti. Devo pensare a come fare... mi aiuterebbe moltissimo una stampante 3D.... babbo natale.... ci sei?? Alla prossima

P.S. La zucca è vuota, la pressione è a zero. Ripeto: La zucca è vuota, la pressione è a zero.

martedì 4 dicembre 2018

Ministro vergogna

excellentium virorum est improborum negligere contumeliam a quibus etiam laudari turpe.

trad: è degli uomini migliori non curarsi degli insulti degli improbi, giacchè persino essere lodati da costoro è motivo di vergogna

PS. il pollo è cotto. Ripeto: il pollo è cotto. 

lunedì 15 ottobre 2018

Sanità... l'eccellenza

Ho sentito dire, in TV, che la Sanità, in riferimento al vostro servizio sanitario nazionale, nella regione del ******** è un' ECCELLENZA. Forse chi ha pronunciato una frase del genere era a caccia di voti o forse ha pronunciato tale fesseria convinto di rivolgersi ad una platea dei soliti unani che popolano e prolificano nel vostro paese. 
Sarà, ma a me non risulta, prove alla mano. Per varie ragioni mi sto sottoponendo a delle vere torture burocratiche da parte del SSNN. Esami da eseguire prima della visita specialistica vengono programmati dal CUP dopo il necessario, nel senso che il medico di base ti ordina di presentarti dal medico specialista con i risultati di una serie di esami già effettuati in precedenza ma che invece vengono fissati dopo la data fissata per la visita stessa. 
Impegnative che non vengono più spedite su supporto cartaceo, in favore di una semplicissima mail? naaaa, ti chiamano al cellulare per comunicarti data, ora e codice pagamento del ticket (e devi essere sempre pronto con carta e penna per annotare l'impegno a qualsiasi ora della giornata) e non importa se sei in bagno a fare i tuoi bisogni o al supermercato o al lavoro... se accade devi richiamarli e sorbirti 30 minuti di attesa perchè "...gli operatori sono momentaneamente occupati...".  Poi scopro che, se richiami dopo la comunicazione verbale del codice pagamento, il modulo in PDf te lo mandano via mail!! cos' aleno vieni a sapere in anticipo quanto dovrai pagare, visto che al telefono non te lo dicono.
Accadono poi delle cose stranissime. Vai a fare un prelievo del sangue alle 7:30 del mattino. Alle 9:15 vai a prendere il documento per il ritiro del referto ed in questo documento trovi scritto che il referto sarà pronto nello stesso giorno e che il prelievo è stato effettuato alle ore 10:30!! Nello stesso giorno ti colleghi all'url suggerita per scaricare on-line il referto con nome utente e password, ma non trovi nulla... ci vogliono ben tre giorni di attesa. Sembra che questi dati siano messi lì solo per ragioni statistiche e che quest'ECCELLENZA sia solo frutto di dati sulla carta completamente slegati dalla realtà. 
Se il referto non è ancora pronto on-line, si può andare in farmacia per il ritiro, ma solo dopo le 16:00... ci voglio provare, ma al banco mi chiedono anche la ricevuta  di pagamento del ticket... che strano... non avrei il documento per il ritiro se non avessi pagato, come mai mi chiedono la ricevuta?? dicono per trasmetterla al centro prenotazioni, come se lì non ce l'avessero. La farmacia ha un canale di consultazione privilegiato per i referti ma sembra che abbia bisogno della ricevuta cartacea... stranissimo, anche perchè ho un amico farmacista che mi ha dato il referto consultando il sito con lo smartphone... boh, strano. Certo è che sono incomprensibili certe scelte organizzative. Per non parlare degli orari: al telefono del CUP ti comunicano un orario diverso da quello riportato nell'impegnativa inviata via posta ed inviata via e-mail... tre orari diversi, complimenti. Poi nell'impegnativa c'è un codice a barre da far leggere alla macchinetta di pagamento del ticket. Ma poi la macchinetta ti chiede il codice pagamento, un numero stampato sotto il codice a barre... cosa costava un codice a barre unico?
Forse l'analista o il programmatore che hanno sviluppato le procedure sono due ebeti totali ma sarei più propenso a pensare a qualche dirigente laureato, certificato, strapagato come responsabile di tali deliri burocratici. Dimenticavo... se riesci a scaricarti online il referto, sappi che lo puoi fare solo una volta, per cui meglio stamparne molte copie, si sa mai che il file PDF te lo perdi o che ti si guasti la chiavetta.
Che dire poi del "nome utente" e password?? il primo è un codice numerico variabile di volta in volta (sic!), mentre la password è stampata in chiaro (!!ri-sic!!) alla mercè dei tutti gli operatori coinvolti nella gestione del modulo... sarà compatibile con la privacy sta scelta eccellente? il DPO lo sa? o è stato lui a decidere che si fa così? o come sempre è colpa di "qualc'un altro"?? Ma di utilizzare la firma digitale come in altri stati europei no vero? troppo complicato spiegarlo ai nostri "tecnici" vero? Lasciamo perdere i commenti sull'utilizzabilità dei siti e delle informazioni pubblicate (contraddittorie e non aggiornate) .
Un altra cosa schifosa è il medico specialista al quale, preoccupato per la tua salute, rivolgi delle legittime domande e ti senti rispondere che lui ha a disposizione 15 minuti a paziente e fuori c'è la fila per cui, tempo scaduto, devi uscire e tenerti i dubbi. Se questa è una sanità ECCELLENTE...
Ecco... e poi ti chiedono di avere rispetto per le istituzioni e per i loro privilegiatissimi  e strapagatissimi "dirigenti"... in queste condizioni? Giammai!!
L'importante però è che il ticket lo devi pagare in anticipo altrimenti niente prestazione!. 


P.S. il lupo è nel bosco e l'orso ha trovato il miele. Ripeto:il lupo è nel bosco e l'orso ha trovato il miele.

venerdì 21 settembre 2018

Dottore mi salvi, ma poi...

C'è brutta gente in giro, ma davvero brutta, cattiva, in malafede, disonesta ma sempre pronta a fare le vittime. Sono i bambini viziati da piccoli che sono diventati "grandi". Sono ex bambini che li vedi urlare, strepitare, piangere, urlare e frignare quando non hanno quello che vogliono, poi crescono e il vizio resta ma esercitato in modo più sottile. 
Quando hanno bisogno di assistenza tecnico-legale, finiti nelle maglie della giustizia per motivi facilmente intuibili, conseguenza del loro brutto modo di fare, sono a piagnucolare e fare le vittime. Sanno di aver bisogno di aiuto, da soli non possono certo procedere in quanto di solito ignoranti come lombrichi. Dottore la prego mi salvi, Dottore la prego mi aiuti, Dottore la supplico sto male, Dottore mi deve aiutare... ok, nessun problema. 
Ad intervento finito, l'atteggiamento cambia totalmente, soprattutto quando arriva il conto da pagare. L'assistenza SPECIALISTICA si sa ha un costo elevato rispetto a quella di primo livello (quella dello spegni e riaccendi per intenderci). La specialità è frutto di moltissimi anni di lavoro e studio, soprattutto di molta, molta, molta esperienza. La specialità si paga come si paga un oggetto raro non certo alla portata di tutti. Ma a questo punto, a conto presentato, iniziano i capricci del povero piccino viziato. Il problema è risolto, assoluzione certa, per cui... Dottore è troppo, non pago perchè non ho soldi, l'avessi saputo non l'avrei chiamata preferendo la condanna. Il tutto poi viene condito con una serie di pretesti assurdi ed inconsistenti, sino a finire a "dotte" disquisizioni sui diritti fondamentali dell'uomo. Francamente il "non pago perchè non ho soldi" è la scusa più assurda e stupida che si sia mai sentita. Diventasse di uso comune ( e pare lo stia diventando) ci solleverebbe tutti dall'obbligarci ad onorare gli impegni presi, autorizzandoci a mangiare e bere gratis tutti i giorni (fico, no?).
Eppure, per quelli con la faccia al posto del chiulo, la motivazione è più che valida, tanto da ripeterla all'infinito senza pudore alcuno. Che dire? Nulla. Occorre fare molta attenzione a non raccattare cani e porci come clienti. Prima di accettare qualsiasi incarico occorre capire se il potenziale cliente è un bugiardo disonesto o una persona che riconosce la professionalità ed è disposto a retribuirla. Sono io che decido se accettare o meno. Ma per l'insoluto come facciamo? No problem. Tieniti i tuoi maledetti soldi che tanto a me servono a poco, mentre brucia un pò il tempo sprecato, quello certo non lo posso recuperare. Certo è che arriverà il mio turno e non sarò per niente morbido. Alla prossima. 

P.S. la zecca si attacca. Ripeto: la zecca si attacca.

mercoledì 12 settembre 2018

Aiutami (tanto è agratis e quindi pretendo)

"Ciao ho bisogno di aiuto! Avevo un campanello vecchissimo elvox a tasto, ho comprato questo  per sostituirlo ma come faccio ad attaccarlo ai tre fili che lo collegano alla corrente? Che cosa mi serve in più?"

ECCO





A volte mi girano proprio, si sa, sono mentalmente instabile, e mi incazzo come non dovrei, me ne rendo conto, ma con certi unani non c'è pietà. Capisco il fai da te ma, che caxo... hai dato soldi ad un commerciante e vieni a chiedere a me? con più di due fili vai in crisi? non hai visto lo schema che ho pubblicato? sai leggere? sai fare 1+1? in caso di risposta negativa lascia perdere dai che se mi metto a spiegare bisogna poi redarre un trattato che spieghi ogni singola parola della spegazione e poi così all'infinito.
E poi... quando compri compulsivamente non ti viene mai in mente che ci sono delle conseguenze? Cosa ti serve in più? Direi che devi partire dalle basi, tipo un cervello nuovo e funzionante. Conosco un luogo che ne è pieno, mai usati, nuovi di zecca, sicuramente funzionanti ma mai utilizzati: Palazzo Montecitorio Roma. Prova a chiedere lì. In bocca al lupo.

P.S. Il treno è fermo. Ripeto: il treno è fermo. 

Regole elastiche

jesolo (venezia) Bambina di 5 anni investita da monopattino elettrico. Multata: camminava sulla ciclabile (link  rimosso dopo approvazione dello schifo di Direttiva Copyright, usa un qualsiasi motore di ricerca del caxo per risalire alla fonte) Per la piccola ferite al volto e sanzione da 20 euro.
I genitori: "Ricorreremo". Sequestrato il mezzo 

Ecco...è "sfuggita" al "controllo" dei genitori ...

Stamane mi sono svegliato benissimo, di buon umore, ma a leggere certe cose la cattiveria mi sale a mille. Vien da dire povera piccina vittima, poi vien da dire poverini i genitori vittime, poi il monopattino elettrico sulla ciclabile NO!... e tutti a prendere posizione su una piccola parte del problema, che all'itagliano piace tanto chiacchierare a caxo ma di rispettare gli altri mai. 

Quando mi sono recato in bici a Jesolo, la ciclabile era praticamente occupata da pedoni ed il marciapiede praticamente libero, tanto che ho dovuto pedalare su quest'ultimo, riflettendo sull'inciviltà di voi itagliani unani ed attento a non incrociare qualche vigile che sicuramente avrebbe ritenuto multare me piuttosto che le centinaia di trasgressori ... più facile dai.

Ed a forza di "chiudere un occhio" succedono queste cose (ed anche di peggiori). Quando la si fa franca va tutto bene, quando si viene pizzicati allora giù a polemizzare su tutto. Di rispettare SEMPRE le regole basilari di civiltà mai eh? Di fare attenzione agli altri mai eh?

Fossi io a dover intervenire opterei per le seguenti soluzioni:
1) togliere la patria potestà ai genitori della piccina con l'accusa di abbandono di minore (più multa da mutuo ventennale) o "perlomeno" "omessa custodia"
2) rieducare la piccina presso una struttura protetta, all'estero, magari in qualche paese nordico
3) al proprietario del monopattino revoca a vita della patente di guida e lavori forzati a vita in siberia a scavare ghiaccio
4) al Sindaco di jesolo condanna a sistemare di tasca sua, i marciapiedi sporchissimi pieni di radici affioranti e creare delle VERE piste ciclabili con gli standards europei 
5) ai vigili la radiazione immediata dal corpo per tutte le volte che si sono girati dall'altra parte vedendo le peggiori violazioni quotidiane di turisti,ambulanti abusivi, spacciatori e residenti senza intervenire
6) già che ci siamo...abbondiamo, controlli fiscali a tappeto (scontrini e ricevute per iniziare)

ah...dimenticavo.... "regole certe non ci sono"...dice lo "scrittore" del pezzo... ma sei scemo? dove vivi? su marte? ti sei fumato il radicchio? Mavafffanchiulo!

P.S. De-mente non mente. Ripeto: De-mente non mente.

lunedì 3 settembre 2018

Certificato medico online?

Siamo tutti digitali... ma in itaglia solo sulla carta. Già. Con difficoltà a deambulare e senza assistenza fisica di qualcuno che ti possa dare una mano, è naturale pensare ai "servizi on-line". Dal PC ci si collega, ci si autentica con la smartcard et voilà, il servizio è servito, senza bisogno di trasferte, parcheggi, appuntamenti, spese inutili, tempo perso... una pacchia. Nel paese più digitalizzato d'europa funziona così, votazioni comprese, denunce, sanità... tutto digitale, niente carta e tanto tempo libero per le proprie cose. 
Da voi no. Chiamo il medico di base in ambulatorio. Mi servono delle ricette per il cortisone e degli antidolorifici oppiacei, altrimenti sono urla di dolore. 
Le ricette (stampate con un computer) devo andare a prendermele di persona. Le può inviare direttamente alla farmacia? NO!, me le può mandare via mail? NO! nemmeno via PEC? NO! devi mandare qualcuno a prenderle... chi? sono straniero, non conosco nessuno a cui chiedere un favore, cosa devo fare? chiamare i carabinieri? 
Ecco, la prossima volta che sentite qualcuno parlare di digitale, di dematerializzazione, di piano digitale per l'italia, di agenzie digitali varie che alla fine sono solo dei poltronifici, di mega professoroni che ciurlano, di ultraconsulenti digitali dallo stipendio di giada che scorrazzano felici su praterie di banconote, ecco, quando li vedrete o sentitete a qualche intervista o comizio o conferenza o seminario... magari invitandovi a comperare una CNS, uno SPID, una PEC o PECPA... ecco,  non sputategli addosso che è reato, non picchiateli che è incivile ma almeno indirizzate loro una grassa risata con l'atteggiamento di compassione a sentire lo scemo del villaggio raccontare ubriaco una barzelletta sconcia al bar del paese. Pagliacci! Andatevene affanchiulo per sempre! Alla prossima. 

P.S. Il fiume si ingrossa e gli argini cedono. Ripeto: Il fiume si ingrossa e gli argini cedono.

martedì 28 agosto 2018

Inciviltà e menefreghismo

Sono un pò di giorni che non riesco piu' quasi a camminare e per una risonanza magnetica ho dovuto recarmi presso un vostro ambulatorio privato in convenzione con il vostro SSNN. Lasciamo perdere i commenti sulla struutra, sul personale e sulle apparecchiature, non voglio parlare di questo, almeno per ora, sarebbe davvero molto lungo farlo. Mi voglio però ricordare un episodio accaduto all'esterno. Terminata la visita, in attesa di una persona che mi doveva accompagnare in auto, mi siedo all'esterno sugli scalini dell'ingresso, ad attendere, complice una stupenda giornata di sole ed un arietta fresca e frizzantina, da godere tutta sino all'ultimo respiro, che tanto rinfresca i pensieri e lo stato d'animo, con le endorfine a mille per una temporanea pausa ristoratrice dal dolore continuo che provo (dolore fisico).
Improvvisamente entra nel parchggio antistante la mia postazione, una Volvo guidata da un signore di mezza età, quasi anziano (un autentico unano). L'autista, dopo un pò di manovre incomprensibili, quasi intenzionato a collidere le auto già in sosta, si avvicina agli scalini in retromarcia e fa scende una signora con difficoltà di deambulazione, la quale, con calma, scende, apre la portiera posteriore, con molta calma, prende la borsa e sempre molto lentamente si aggrappa al corrimano per salire i 10 scalini di accesso alla struttura. La rampa per i disabili è a mezzo miglio e lunga 100 metri... meglio non affontare la scarpinata se si riesce ancora a salire le scale. 
L'autista nel frattempo, fermo dove ha deciso, attende in auto... col motore acceso, col tubo di scarico puntato proprio dove ero seduto, ad un metro di distanza. Purtroppo il rumore del motore deve aver sovrastato le mie poco urbane rimostranze all'incivile noncurante che mi costringe, mio malgrado, a respirare i miasmi puzzolenti dei suoi gas di scarico. La distanza fra il mio bastone di appoggio e l'auto è appena superiore alla gittata, per cui di rompergli un fanalino manco a provarci, a meno di non dover spostarmi rischiando dolori atroci alla schiena. 
Provo comunque a fare appello a tutta la mia buona educazione e decido di spostarmi (io), non senza difficoltà, verso la distanza piu' breve verso un corrimano che mi possa permettere di rialzarmi al termine dell'attesa. Il tutto condendo il tragitto con improperi irrietibili, brontolati a voce bassa contro quella grandissima testa di cazzo che sta tentando di avvelenarmi.
Riesco a malapena a muovermi quel tanto sottovento da diminuire drasticamente la non richiesta ventata di fumi, metalli pesanti ed idrocarburi incombusti che escono da quella scatoletta piena di carne marcia. 
10 minuti buoni di attesa col motore acceso e rovinare l'ambiente di tutti ed inquinare inutilmente l'aria che dovrebbe essere un bene condiviso ma, visto che non riescono ancora per ora a privatizzarla o tassarla, la si può pure sporcare senza ritegno. 
Alla fine dell'interminabile attesa, col rumore del motore nelle orecchie, esce la signora che evidentemente ha esaurito temporaneamente i propri comodi. Comincia a guardarmi con aria di rimprovero in quanto mi sono seduto vicino al corrimano che le serviva per scendere le scale "in sicurezza". Io la guardo e le faccio presente che ho dovuto farlo per evitare di respirare i gas del suo toy-boy accompagnatore. Nessuna richiesta di scuse ovviamente ma ottengo in cambio una smorfia di disapprovazione. Ecco, vuoi vedere che nell'apoteosi di egoismo che sta pervadendo la società, il rompigolioni sono sempre io alla fine?. Vabbè, no problem. Targa annotata e tremenda vendetta silente in tempi non sospetti. Quando sentite di qualcuno che si lamenta per "inspiegabili" ed "ingiustificabili" atti di vandalismo, sappiate che con buona probabilità la causa è il carma che torna indietro, dopo tutte le egoistiche cattiverie quotidiane dispensate senza parsimonia. Alla prossima.

P.S. La pasta è scotta. Ripeto: la pasta è scotta.

Aggiornamento: lo posto qui che l'argomento è lo stesso anche se accaduto oggi 6 settembre 2018. Sto un pò meglio e riesco per brevi periodi a camminare senza bastone, Decido dopo un mese di clausura di uscire per una commissione a 100 metri da dove sono ospite. Il paese è piccolo, quasi di campagna. I marciapiedi di sterrato attendono da più di trent'anni di essere realizzati nonostante le promesse elettorali dei buzzurri ignoranti che si canddano a sindaco, a turno, uno peggio dell'altro. Camminare a bordo strada con stampelle o bastone, sullo sterrato o ghiaia piena di buche non è facile e tentare di camminare sull'asfalto equivale a morte certa, visto che i limiti di 30 all'ora non li rispetta nessuno ed i pedoni sono considerati birilli da bowling. Lasciamo perdere quello che si nota per terra camminando... cartacce, bottiglie, plastica, mozziconi, nesuno pulisce e certi rifiuti mi sa che sono a terra da molti anni, intonsi, mai toccati, ormai facenti parte del terreno..... mai nessuno che butta i soldi però. Al rientro la solita auto in divieto parcheggiata ovviamente col motore acceso sullo sterrato pedonabile. L'unano è intento a spolliciare su uno smartphone, uatstapp. Cosa mai ci sarà di così importante da non poter parcheggiare non si sa, visto che il parcheggio c'è, è libero ed a pochi metri. No, bisogna fermarsi dove passano i pedoni. Mi avvicino zoppicando, fissando il deficente che mi guarda per un secondo ed abbassa lo sguardo, spolliciando su e giù come a cercare il messaggio urgentissimo che lo costringe a fermarsi improvvisamente dove 'azzo gli pare, col motore rigorosamente acceso, si sa mai non dovesse ripartire. Mi tocca andare a piedi zoppicante sulla strada che improvvisamente arriva la solita auto a palla che mi pela di non poco, un near miss di pochi centimetri... deve essere un cardio chirurgo con un intervento urgentissimo per un caso di vita o di morte (in realtà poi si è fermato al bar tabacchi... crisi di astinenza da fumo). Ecco... menefrego degli altri, ci sono solo io, i miei problemi sono al centro e gli altri non esistono, menefrego fascista. Maledetti. Verrà il giorno del "my turn" ed allora ci sarà da divertirsi a ricambiare il favore, no giusto per adeguarsi alla massa e sentirsi meno emarginati in una minoranza di persone educate. Società di scimmioni ignoranti come il cartongesso.

P.P.S. il passero ha cantato. Ripeto: il passero ha cantato. 
  

venerdì 24 agosto 2018

Bye Bye TIM...

Ciao Ciao TIM, addio ed a mai piu' arrivederci. Ora mi sento meglio. Non provateci proprio ad assumere i "consulenti per il rientro all'operatore originario" ed a dare loro il mio numero di telefono. Per anni, mooolti anni sono rimasto con voi, sempre puntuale nei prepagamenti, senza mai reclamare per la pessima copertura, senza mai lamentarmi per la fonia da grammofono anni trenta, senza mai lamentarmi per i vostri SMS spammatori mai richiesti, senza lamentarmi per la linea che cade sempre, senza lamentarmi per la "velocità" dati degna di un modem a 33.6K... sono stato cliente "mobile" dai tempi dello Star-TAC che costava come una panda, quando il GSM non esisteva, era appena nata l'itapac (e chi se la ricorda?), le batterie (con l'effetto memoria) in conversazione duravano al massimo 4 o 5 minuti, in "stenbai" massimo un paio di ore ed ai tempi del bi-grigio col disco combinatore girare con un telefono portatile era cosa che suscitava curiosità, stupore ed un pizzico di invidia...altri tempi...
E' da quando ho il numero mobile che ho scelto la formula prepagata. Se ho credito telefono, altrimenti no, ovvio. Decido io come consumare i miei risparmi, quando ne avanzano. Pago quando ho la necessità, quando scelgo di farlo e quando decido io che è necessario.  In pratica decido solo io cosa è necessario per me, si può vivere lo stesso, ed a volte meglio, anche limitando le telefonate o i messaggi allo stretto necessario. 
In tutto questo tempo di utente fedele, mi avete insegnato parecchie cose: 
  • l'utente non è una persona con delle necessità da soddisfare
  • l'utente va spremuto al massimo senza esitazione e senza pietà
  • l'utente va preso in giro con offferte truffa
  • l'utente deve solo pagare, accettare, sottoscrivere senza possibilità di scelta
  • l'utente deve accettare le condizioni vessatorie imposte unilateralmente, pena l'esclusione
  • l'utente è l'ultima ruota del meccanismo dei profitti
  • l'utente non conta un cazzo
  • l'utente è tonto (utonto)

Con il tempo, ho dovuto subire delle imposizioni poco gradite e mai richieste:
  1. mi avete attivato "d'ufficio" e senza avviso alcuno, opzioni mai richieste, che se uno non se ne accorge poi, per disdire, deve pure pagare (regolarmente poi sanzionate dall'Antitrust)
  2. mi avete costretto a passare interminabili giornate con i vostri "operatori" inconcludenti, capaci solo di leggere risposte precompilate e per nulla attinenti ai quesiti sottoposti
  3. mi avete costretto a ricaricare il credito (già ben oltre i 50 euro), con tagli minimi di trenta euro alla volta, a cadenza annuali con minaccia (attuata) di blocco del traffico uscente prima e poi entrante dopo 30 giorni. Così non si chiama prepagata a consumo, si chiama pizzo. 
  4. mi avete costretto a subire chiamate pubblicitarie a tutte le ore, con offerte incomprensibili, nonostante avessi disabilitato l'opzione nell'account (che nessuno sembra rispettare)
  5. mi avete addebitato dei costi a mio parere ingiusti a delle tariffe schifose. 
  6. mi avete obbligto a comunicare con i vostri "operatori" dell'assistenza, rendendomi consapevole che l'anello mancante fra uomo e scimmmia esiste! e lavora presso di voi.
  7. mi avete fregato due euro per la portability, per un semplice click sempre troppo.
  8. mi avete chiesto senza mezzi termini di cambiare sim in quanto "obsoleta" per poi dirmi che in realtà non era necessario... davero davero? comunque l'ho cambiata... con altro operatore, grazie tante (indovinate quale dai).
Ecco, con questa "user experience", con questa "customer satisfaction", con questo stato d'animo e con le mie opinioni frutto dei vostri comportamenti vi lascio al vostro destino, sicuramente roseo e pieno di successi, per passare ad altro operatore con un assistenza esemplare, una gentilezza e cortesia piu' che eccellente, una reattività e velocità unica, con un costo sicuramente piu' conveniente ed un servizio nell'insieme migliore, molto migliore, molto molto migliore. Tenetevi il tarantolato blu che balla col cappellino da pirla, nei vostri spot del menga partoriti dal slolito markettaro strafatto di vinavil e radicchio. 20 giga a 10 euro? ne ho il doppio a quasi metà prezzo!, coglioni!! Non si trattano così i clienti. Fanchiulo per sempre.

P.S. la trippa è finita. Ripeto: la trippa è finita.

venerdì 3 agosto 2018

Un paese ridicolo

C'è un paese che sta rasentando pericolosamente il ridicolo, lo dico per ottimismo consapevole che la situazione ha da molto tempo superato la soglia, verso il grottesco.
Sulla carta funziona tutto alla grande. Mi immagino uno straniero che prima di decidere di trasferirsi lì, va a consultare la costituzione, l'elenco dei servizi a disposizione dei cittadini e delle imprese, dall'assistenza sanitaria all'accesso al credito, dalla tutela delle famiglie disagiate e tutto ciò che può aiutare le imprese in difficoltà. Ci si sente tutelati, davvero, non c'è che dire, non si può fallire o stare male. Sulla carta è previsto tutto quello che serve per farcela, vivere dignitosamente, in santa pace, sicuri di poter sviluppare ognuno la propria vita, serenamente senza esagerazioni, un esistenza appagante ove coltivare gli interessi culturali, formativi, esistenziali, propri e della collettività.
Ma la realtà è ben diversa. La realtà ci insegna che per accedere ai servizi previsti, sono stati messi in atto una serie di "paletti" e condizioni assurde ai quali si aggiungono l'inadeguatezza degli addetti ai lavori, la carenza di infrastrutture, l'assenza di strategie a lungo termine, l'interesse di pochi, la puerilità politica di chi dichiara di fare gli interessi della collettività.
A questo occorre aggiungere la presenza attiva di lobby e gruppi di interesse, potentissime sette religiose, mafie organizzate come stati all'interno dello stato oltre agli immancabili e numerosissimi fancazzisti sempre pronti a vendersi al miglior offerente e piegarsi al volere del miglior pagatore. E questo a TUTTI  i livelli gerarchici in TUTTE le attività concorrenti alla formazione di quello che dovrebbe essere uno STATO o meglio una società coesa. Come risultato... non funziona nulla e lo sport nazionale nel quale si riesce a primeggiare su tutti è quello di nascondere la polvere sotto il tappeto ed incolpare chiunque sia al di fuori della personale sfera di "interessi".
Ognuno dei soggetti citati cerca di far prevalere ed ottenere TUTTO ciò che giova esclusivamente ai propri interessi. Ad ogni successo corrisponde un erosione di interessi altrui che a loro volta agiranno per prevalere, in un circolo vizioso che inesorabilmente sta contribuendo alla creazione di un elite di privilegiati ed una massa di persone di serie B (quelli che devono pagare e basta).
La cosa buffa, ed è anche questa la cosa ridicola, è la capacità di adattamento di chi inesorabilmente si trova "ai piani bassi" unita alla volontà di asservire gli stessi aguzzini che hanno causato tutto ciò. Di certo non c'è un popolo orgoglioso di una forte identità che si ispiri a valori degni di lodi...la vostra identità è individualissima e si fotta quella degli altri. Di certo non c'è un popolo coraggioso (armiamoci e partite). Di certo la cultura non è fra le priorità, anzi, si riesce a farla sembrare una cosa brutta dalla quale stare alla larga. Di certo c'è la memoria corta, moolto corta.  Di certo gli abitanti sono duri ad imparare le lezioni, ma più duri di un ciuco che in confronto sembra un professore universitario. Di certo c'è un popolo che "vorrei tanto ma non posso", di "wannabe". Di certo il popolo sà perfettamente quali sono i problemi che li affliggono e di chi è la colpa (sempre degli altri ovviamente) ma manca il "foglio del come risolvere" o il "foglio del come fare".
La cosa ridicola è un paese che galleggia sul pattume ma non fa nulla per pulire.

P.S. le pillole sono finite. Ripeto: le pillole sono finite.

martedì 31 luglio 2018

Manico nuovo e tornio KO

Non vedevo l'ora di provare il nuovo tornio da legno che ho realizzato nei ritagli di tempo libero, utilizzando materiale che per altri è "di scarto". Oggi ho ricostruito due manici per due raspe da legno, uno per una limetta triangolare e l'ultimo per un traccino da falegname che uso per segnare i punti di taglio (anche nel metallo) o gli incastri a coda di rondine che mi piacciono tantissimo.
L'ultimo perchè l'alimentatore, collegato al motore in cc da 48 volts 6A, ha tirato le cuoia. Mi sa che sotto sforzo l'assorbimento prolungato ha sovraccaricato l'alimentatore, facendo saltare il fusibile interno e sicuramente qualche altro componente...pazienza, vedrò se si può riparare. 
Il manico non è terminato purtroppo. E' leggermente più grosso dell'originale, manca il mordente per il colore scuro, manca la finitura a carta vetrata e cera d'api per renderlo lucido ed impermeabile....faremo a mano dai.
Per il ferrulo ho utilizzato un tappo da 16, di rame, di quelli usati per gli impianti idraulici, giusto per una finitura "elegante" ed anche perchè ad utilizzare i tubi aperti mi resta scoperta la parte terminale (è solo un problema estetico). Legno utilizzato? Nocciòlo, mi avanzava un ramo, messo da parte proprio per questo scopo. Dovrebbe essere duro abbastanza per resistere anche a lavori "pesanti".
Ora, per il tornio, sto pensando di tornare all'idea originaria, ma migliorata, ovvero di utilizzare, al posto del motore, un trapano. Dovrò solo creare un supporto ed una contropunta adatta, che spinga il pezzo in direzione del mandrino, facendolo così lavorare in pressione (è un trapano) e sperando di attenuare le vibrazioni, vedremo. Per ora mi fermo un pò che sono sudato, e stanco per la canicola. Alla prossima.

P.S. a nord di Belgrado si respira, due per due fa quattro. Ripeto: a nord di Belgrado si respira, due per due fa quattro.