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mercoledì 27 settembre 2023

Il Tribunale "senza-cyber" di Milano: Quando la Sicurezza Diventa un Mito


AGGIORNAMENTO: ci segnalano, il giorno 3 novembre 2023, che il rack è stato sistemato, ben chiuso in armadio (a chiave). Grazie. Quello che è scritto nel seguito probabilmente è riferibile a qualche altra istituzione.

Cari lettori, oggi vi condurrò in un viaggio attraverso i meandri del Tribunale della capitale meneghina, la città da bere. Ma prima di immergerci nell'epica storia di cybersecurity, voglio che immaginiate un corridoio, in cui si cela un rack pieno di cavi e apparati di rete, accessibili a chiunque, senza sorveglianza, un vero paradiso per i criminali informatici. Sì, avete capito bene, sembra che il tema della cybersecurity sia diventato un vero e proprio tabù in questa istituzione pubblica.

Chi è responsabile della sicurezza informatica in questo tribunale? È una domanda che sembra non avere una risposta chiara. Forse è stata esternalizzata ad un'azienda che ha vinto un appalto con offerte al massimo ribasso, risultati evidenti alla vista di tutti. Ma non temete, cari lettori, oggi ci addentreremo in questo misterioso mondo per scoprire i segreti meglio custoditi del Tribunale di Milano.

Attenzione, la seguente sezione contiene sarcasmo e ironia.

L'Incredibile Mondo della Cybersecurity nel Tribunale

Immaginate di entrare nel tribunale e di vedere un cartello che recita: "Benvenuti al nostro buffet di dati sensibili, serviti a volontà!" Sì, perché è esattamente ciò che sembra accadere in questo posto. Il rack di apparati di rete e cavi è lì, come un regalo invitante per chiunque abbia intenzioni poco oneste. Nessuna protezione, nessuna sorveglianza, solo un invito aperto a chiunque voglia mettere le mani su informazioni sensibili.

La Sicurezza Informatica: Una Leggenda Urbana?

In questo tribunale, la sicurezza informatica sembra essere diventata una leggenda urbana, qualcosa di cui si sente parlare ma che nessuno ha mai visto veramente in azione. Immaginate di chiedere a un dipendente del tribunale sulla sicurezza informatica e ricevere uno sguardo vuoto come risposta. Sembra che la parola "firewall" sia una parola magica, e nessuno  ne conosce veramente il significato.

La Soluzione

Ora, passiamo alla parte divertente. Come risolvere questo problema apparentemente insolubile? Ecco una proposta: perché non assumere Sherlock Holmes come consulente per la sicurezza informatica? Sì, il leggendario detective potrebbe risolvere il mistero della cybersecurity nel tribunale in un batter d'occhio. E se ciò non funziona, potremmo anche considerare l'addestramento di un esercito di piccioni viaggiatori per proteggere i dati sensibili. Nessun hacker potrebbe mai decifrare il loro codice segreto! 

In attesa che le autorità competenti prendano provvedimenti, ecco una seria proposta, sicuramente alla portata della PA, per risolvere il problema:

Installare un cartello con la scritta "Attenzione, rack di cybersecurity. Non toccare, pena la denuncia". Ma per evitare inglesismi si potrebbe anche scrivere "rastrelliera per la saibersechiuriti"

In conclusione, cari lettori, mentre ci immergiamo nell'assurda realtà della cybersecurity nel Tribunale di Milano, non possiamo fare altro che sperare che qualcuno prenda in mano la situazione e inizi a trattare la sicurezza informatica con la serietà che merita. Nel frattempo, continueremo a osservare con incredulità l'invito aperto al caos digitale. Alla prossima


P.S. Hobit. Ripeto: Hobit.

 

lunedì 1 marzo 2021

I furbetti del cashback e lotteria degli scontrini

Tornando all'ovile, il mio cocchiere decide di fermarsi ad abbeverare il cavallo d'acciaio. Alla pompa della benzina c'è attaccata una striscia di carta, la prendo e noto che uno dei tanti furbetti del Cashback di Stato ha fatto rifornimento per 2,55 euro... un taccagno? un vero povero? Sicuramente si tratta del solito furbetto che ha dimenticato di prelevare l'ultima ricevuta, forse disturbato da qualcuno, chissà. Chissà inoltre quanti frazionamenti ha fatto nella speranza di vincere il premio previsto dal Cashback di stato. 

Il Cashback di Stato, è una misura (semestrale) introdotta dal governo Conte bis, all’interno del più ampio piano Cashless, per disincentivare l’utilizzo del contante e combattere l’evasione fiscale, (così  almeno nelle intenzioni).

Si ottiene un rimborso di 150 euro previsto dal programma e si sale nella classifica del Super Cashback, che ogni sei mesi regala 1.500 euro ai 100 mila cittadini che hanno utilizzato di più le forme di pagamento digitale. 

C'è un altro modo per tentare la sorte. La Lotteria degli scontrini che permette di accedere a delle estrazioni a premi con un biglietto per ogni euro di spesa documentato nello scontrino (con esclusione di alcune spese). In questo caso è una fesseria frazionare la spesa (se spendi 10 euro hai 10 biglietti).

Ma con il cashback l'italico ingegno si è immediatamente messo in moto... più scontrini = più probabilità di vincere?? che problema c'è? ogni spesa fatta con la carta la fraziono ai minimi termini e così aumento le transazioni, ergo la probabilità di vincere. Semplice no? ...ma non si poteva semplicemente conteggiare dei punti per ogni euro speso così si evitava il "problema" del frazionamento della spesa? Chi ha ideato il cashback non ha parlato con quelli della Lotteria?

Ma vediamo un pò alcuni aspetti di queste iniziative, tanto osannate dai loro sostenitori. Voglio fare alcune personali e stupide considerazioni, senza desiderio di assolutezza, così, per mero populismo spicciolo e complottismo senza nemmeno crederci tanto. 

Funzionerà questo piano cashless per combattere l'evasione fiscale? NO. Chi faceva operazioni in nero prima, continuerà a farlo anche dopo. Le tangenti, il pizzo, le estorsioni, i riscatti&ricatti si pagano in contanti e basta. Ed ai privati, per certi servizi, la fattura non serve proprio, anzi, meglio risparmiare il 22%. Ergo, i piccoli esercenti continueranno ad evadere come prima... fra questi ci sono anche elettricisti, idraulici, muratori, medici, dentisti, avvocati, parrucchieri, estetisti, meccanici e via dicendo che ce n'è per tutti.

I furbetti del cashback stanno commettendo un reato a frazionare la spesa? NO, la misura non è chiara a tal proposito. 

Le pompe di benzina si rompono. Questa lamentela arrivata dai benzinai sembra proprio una fesseria bella e buona. Faccio una proposta: fate sciopero per due o tre giorni, così il paese si ferma e potrete chiedere una modifica del piano cashless. Matematico.

Restituire soldi e/o mettere in palio dei premi, incentiverà l'uso delle carte? Forse, non si sa ancora in quale misura. Certo è che se restituisci dei soldi a chi spende invece di abbassare la pressione fiscale a tutti, stai premiando chi ha soldi da spendere e non aiuti certo chi invece non spende per raggiunti limiti di povertà. Sembra una cazzata mirata ad aiutare i ricchi ed ignorare i poveri (come sempre del resto). Per usare le carte devi avere soldi nel conto corrente, imbecilli!

La lotteria degli scontrini conviene agli esercenti? Dipende. Piccoli bar e negozietti non  adegueranno il misuratore fiscale (costi da affrontare in periodo ad orario ridotto dovuto alla pandemia). Per i grandi supermercati cambia poco, lo scontrino lo emettevano sempre, per cui la misura offre loro maggiore probabilità di vincita per effetto dei grandi numeri (effetto zero sull'evasione fiscale).

E' credibile l'equazione cashless=lotta all'evasione fiscale? per niente. Sono altre le motivazioni che mirano a demonizzare il contante. Ed a chi se ne esce con la fake del contante che veicola i virus, rispondo con un invito a smetterla di fumarsi il radicchio e condurre uno stile di vita più sano (anche di mente).

Più introiti fiscali = miglioramento delle condizioni sociali? Davvero c'è ancora qualcuno che ci crede? La Sanità è al collasso per colpa dell'evasione fiscale? Davvero ci credi? Davero davero?

Certo è che in pochi sono consapevoli delle conseguenze che derivano da un sistema che traccia e registra ogni nostra mossa, ogni giorno di più.  Certo è che non è un bel vivere nel sentirsi continuamente spiati, osservati, monitorati, contati, controllati a tal punto che la parola LIBERTA' è diventata come una bestemmia in chiesa. Alla prossima.

P.S. La terra è piatta.  Ripeto: La terra è piatta.

giovedì 2 luglio 2020

Mi sono rotto

No, è vero, mi sono davvero rotto, la schiena stavolta, con delle ripercussioni che spero non diventino permanenti. E così ho sperimentato cosa significa muoversi con la carrozzina. Ora capisco davvero le sofferenze dei disabili costretti a starci per sempre, un vero calvario. Muoversi è quasi impossibile. Per strada nemmeno a parlarne, fra buche, crepe, scalini inutili ma onnipresenti, pali e paletti, ostacoli vari, strettoie, salite e discese assurde. Dei mezzi pubblici nemmeno a parlarne. Per salire sul treno, nella carrozza dove troneggia il logo del disabile, occorre superare la voragine fra banchina e carrozza. Negli edifici poi è difficilissimo... gradini, scalini, arredo esagerato condensato in spazi troppo stretti. Negli uffici pubblici un pò meglio... ma arrivarci è una scommessa. Anche a casa tua ti accorgi di non aver mai pensato agli ostacoli per cui muoversi è davvero difficile, per non parlare di quando devi andare in bagno, coricarti, mangiare, lavarti... è tutto diverso il mondo se lo si vive da seduti su ruote. Ecco, dopo aver bestemmiato per le ciclabili e per la nulla considerazione verso chi si muove in bici, ora devo aggiungere anche delle nuove bestemmie verso chi non pensa agli altri diversamente agili.
E rinnovo l'invito a sindaci, assessori, politici, responsabili vari, presidenti, progettisti, architetti , geometri, luminari, capoccioni vari e dotti sapientoni: venite con me un paio di settimane a fare un giro in bicicletta, e poi un altro paio in giro in carrozzina, senza barare, a svolgere le quotidiane mansioni di un cittadino che cerca di sopravvivere ed arrangiarsi senza aiuti da nessuno. Magari veniteci senza soldi in tasca così facciamo un lavoro completo. Forse così è l'unico modo affinchè vi possiate rendere conto delle puttanate che dite quando dichiarate di essere dalla parte dei cittadini o di progettare opere a misura d'uomo. Dai, l'invito è sempre aperto, vediamo chi si fa avanti (se mai qualcuno si farà avanti). alla prossima.

P.S. Previsto maltempo in pianura. Ripeto: Previsto maltempo in pianura.

venerdì 20 marzo 2020

Disdetta online prenotazione visita medica

In tempi di pandemia, la Pubblica Amministrazione (PA) sta "collaudando" (nel 2020!!) le procedure telematiche per virtualizzare le prenotazioni e disdette delle visite mediche. 
Dopo aver atteso un anno per ricevere conferma della visita schedulata (proponendo una data che, minimo, è dopo altri 6 mesi), in questo periodo occorre pure attrezzarsi per disdire (sine die) le prenotazioni (su suggerimento dello sciamano di base). 
Causa lock down, vietati i contatti umani, i due metodi a disposizione sono il telefono o la sacra form nel sito istituzionale, ovvero il sacro sito dove vieni dirottato dall'impiegato o medico quando non sa rispondere a delle semplici domande. Di telefonare nemmeno a pensarci... non rispondono o risulta occupato, per cui resta la sacra form del sito istituzionale da compilare. 
OK, bello... il problema è che la procedura web è scritta con i piedi (c'era da aspettarsi qualcosa di meglio?). 
La didascalia dei campi "data" suggerisce la formattazione gg/mm/aaaa ma nel campo è proposto di default dd/mm/yyyy. 
Mancano le formattazioni automatiche per le date, per cui se non si inseriscono le barrette di separazione come da suggerimento ambiguo, all'uscita dal campo compare uno strano numero.  Ad esempio se si digita 01012020 (primo gennaio 2020) all'uscita il campo propone 24/12/4790... forse è per questo che le visite mediche vengono fissate con tempi biblici.
Nel campo "Data prenotazione" poi, compare una finestrella sotto il campo, che istruisce dove trovare la data scadenza della carta di credito VISA (con tanto di logo per migliorare la user experience).
Accanto alla didascalia di ogni campo compare poi un asterisco fra parentesi... non c'è alcuna spiegazione che dia indicazioni sul significato di quell'asterisco misterioso... tocca all'utente capire che è un dato obbligatorio.  In realtà l'asterisco è "cliccabile". Al primo click il campo acquisisce il focus del cursore, al secondo click sull'asterisco il campo diventa rosso e compare la scritta "Dato obbligatorio"... ridicolo.
Immaginate una persona anziana, che cerca di capire... non ce la può fare, per quanto sveglio sia non ce la può proprio fare, e non ce la fa. Per cui resta il telefono, da chiamare in continuazione, sperando nella lotteria... ora capite perchè le linee telefoniche della PA sono sempre intasate? Fanchiulo!. 

P.S. il calcio fa bene alle ossa. Ripeto: il calcio fa bene alle ossa.

lunedì 3 febbraio 2020

Lavavetri Art.11057 Utilplastic (restauro)

Da anni, inutilizzato in un ripostiglio, alberga un lavavetri in pensione. Usato giusto il tempo di disintegrare la spugna (poche volte che mi ricordi) è in fin dei conti, al momento, l'ennesimo rifiuto da differenziare nel bidone della plastica, senza sapere la fine che farà e sperando non vada ad alimentare qualche inceneritore che lo trasformerà in nanoparticelle e diossine destinate a finire poi nei nostri polmoni. Pensiamoci... il ciclo di produzione - uso e smaltimento ingrassa una moltitudine di avidi operatori sempre pronti ad alimentare una folle, dannosa e controproducente corsa al consumo infinito a beneficio di pochi. Con il piglio orgoglioso del bastiancontrario rompic*glioni controcorrente taccagno ed alternativo, decido di riportarlo in vita per evitare di spendere l'esorbitante cifra di 1,90 euripiùspedizione.
L'oggetto è l'articolo 11057 prodotto dalla Utilplastic sulla quale ho voluto indagare e vedere il capannone... non so se le case sono cresciute attorno o se il capannone è stato costruito in zona residenziale... misteri dei piani regolatori comunali.
Ad ogni modo, mi serve ora una spugna con un lato da 20 centimetri circa. Le spugne per lavare l'auto, quelle più grandi che ho trovato, sono da 16 cm e sono un pò troppo alte per poterle premere nella sede del lavavetro... mi sa che dovrò approfondire un pò la ricerca o di arrangiarmi altrimenti, magari con della gommapiuma. Dovrò poi trovare un metodo per comprimere la spugna fra i due pezzi e forarla in prossimità delle due clips a scatto che servono a tenerla in sede. Proprio le due clips mi inducono a pensare che sia prevista la sostituzione della spugna... forse c'è qualche parte di ricambio dal produttore... no, il sito aziendale non sembra offrire il servizio ricambi. Personalmente mi sarebbe piaciuta una sezione apposita che vendesse anche le "saldatrici" per la plastica (compresi accessori e consumabili), utilissime per riparare le inevitabili crepe e rotture del maledetto materiale inquinante che spesso finisce, per inciviltà degli unani, nel mare... ma forse esagero e pretendo troppo, certo certo. Potrei scrivere una mail al produttore... ma poi desisto. A ben vedere, al momento della visita al sito, mentre scrivo questo post, noto il modulo contatti che richiede i dati personali... riporta in calce il richiamo alla legge 675/96 !!! Siamo nel duemilaeventi, in tempi di GDPR e di massima attenzione alla privacy, con multe milionarie in caso di ispezione del Garante... ed ancora si trovano richiami alla 675/96... da non credere, per non parlare dell'informativa sui cookies!. Ma che razza di "imprenditori" ci sono nel vostro paese? E poi vi lamentate della perenne "crisi" o che non riuscite ad espandervi all'estero? Alla prossima. 

P.S. l'ombrello non si apre. Ripeto: l'ombrello non si apre. 
 

domenica 22 settembre 2019

Stupido è chi lo stupido fa, Signore.

Stupido è chi lo stupido fa, Signore. Il vero guaio è la stupidità funzionale, quella che certi dirigenti magnaschèi tendono ad inculcare nella cultura aziendale pur di non avere obiezioni, intoppi e procedere speditamente. È un grosso guaio per ogni organizzazione e può portare a catastrofi inimmaginabili... alla prossima.

P.S. Domani è un altro giorno. Ripeto: Domani è un altro giorno.

martedì 4 dicembre 2018

Ministro vergogna

excellentium virorum est improborum negligere contumeliam a quibus etiam laudari turpe.

trad: è degli uomini migliori non curarsi degli insulti degli improbi, giacchè persino essere lodati da costoro è motivo di vergogna

PS. il pollo è cotto. Ripeto: il pollo è cotto. 

lunedì 15 ottobre 2018

Sanità... l'eccellenza

Ho sentito dire, in TV, che la Sanità, in riferimento al vostro servizio sanitario nazionale, nella regione del ******** è un' ECCELLENZA. Forse chi ha pronunciato una frase del genere era a caccia di voti o forse ha pronunciato tale fesseria convinto di rivolgersi ad una platea dei soliti unani che popolano e prolificano nel vostro paese. 
Sarà, ma a me non risulta, prove alla mano. Per varie ragioni mi sto sottoponendo a delle vere torture burocratiche da parte del SSNN. Esami da eseguire prima della visita specialistica vengono programmati dal CUP dopo il necessario, nel senso che il medico di base ti ordina di presentarti dal medico specialista con i risultati di una serie di esami già effettuati in precedenza ma che invece vengono fissati dopo la data fissata per la visita stessa. 
Impegnative che non vengono più spedite su supporto cartaceo, in favore di una semplicissima mail? naaaa, ti chiamano al cellulare per comunicarti data, ora e codice pagamento del ticket (e devi essere sempre pronto con carta e penna per annotare l'impegno a qualsiasi ora della giornata) e non importa se sei in bagno a fare i tuoi bisogni o al supermercato o al lavoro... se accade devi richiamarli e sorbirti 30 minuti di attesa perchè "...gli operatori sono momentaneamente occupati...".  Poi scopro che, se richiami dopo la comunicazione verbale del codice pagamento, il modulo in PDf te lo mandano via mail!! cos' aleno vieni a sapere in anticipo quanto dovrai pagare, visto che al telefono non te lo dicono.
Accadono poi delle cose stranissime. Vai a fare un prelievo del sangue alle 7:30 del mattino. Alle 9:15 vai a prendere il documento per il ritiro del referto ed in questo documento trovi scritto che il referto sarà pronto nello stesso giorno e che il prelievo è stato effettuato alle ore 10:30!! Nello stesso giorno ti colleghi all'url suggerita per scaricare on-line il referto con nome utente e password, ma non trovi nulla... ci vogliono ben tre giorni di attesa. Sembra che questi dati siano messi lì solo per ragioni statistiche e che quest'ECCELLENZA sia solo frutto di dati sulla carta completamente slegati dalla realtà. 
Se il referto non è ancora pronto on-line, si può andare in farmacia per il ritiro, ma solo dopo le 16:00... ci voglio provare, ma al banco mi chiedono anche la ricevuta  di pagamento del ticket... che strano... non avrei il documento per il ritiro se non avessi pagato, come mai mi chiedono la ricevuta?? dicono per trasmetterla al centro prenotazioni, come se lì non ce l'avessero. La farmacia ha un canale di consultazione privilegiato per i referti ma sembra che abbia bisogno della ricevuta cartacea... stranissimo, anche perchè ho un amico farmacista che mi ha dato il referto consultando il sito con lo smartphone... boh, strano. Certo è che sono incomprensibili certe scelte organizzative. Per non parlare degli orari: al telefono del CUP ti comunicano un orario diverso da quello riportato nell'impegnativa inviata via posta ed inviata via e-mail... tre orari diversi, complimenti. Poi nell'impegnativa c'è un codice a barre da far leggere alla macchinetta di pagamento del ticket. Ma poi la macchinetta ti chiede il codice pagamento, un numero stampato sotto il codice a barre... cosa costava un codice a barre unico?
Forse l'analista o il programmatore che hanno sviluppato le procedure sono due ebeti totali ma sarei più propenso a pensare a qualche dirigente laureato, certificato, strapagato come responsabile di tali deliri burocratici. Dimenticavo... se riesci a scaricarti online il referto, sappi che lo puoi fare solo una volta, per cui meglio stamparne molte copie, si sa mai che il file PDF te lo perdi o che ti si guasti la chiavetta.
Che dire poi del "nome utente" e password?? il primo è un codice numerico variabile di volta in volta (sic!), mentre la password è stampata in chiaro (!!ri-sic!!) alla mercè dei tutti gli operatori coinvolti nella gestione del modulo... sarà compatibile con la privacy sta scelta eccellente? il DPO lo sa? o è stato lui a decidere che si fa così? o come sempre è colpa di "qualc'un altro"?? Ma di utilizzare la firma digitale come in altri stati europei no vero? troppo complicato spiegarlo ai nostri "tecnici" vero? Lasciamo perdere i commenti sull'utilizzabilità dei siti e delle informazioni pubblicate (contraddittorie e non aggiornate) .
Un altra cosa schifosa è il medico specialista al quale, preoccupato per la tua salute, rivolgi delle legittime domande e ti senti rispondere che lui ha a disposizione 15 minuti a paziente e fuori c'è la fila per cui, tempo scaduto, devi uscire e tenerti i dubbi. Se questa è una sanità ECCELLENTE...
Ecco... e poi ti chiedono di avere rispetto per le istituzioni e per i loro privilegiatissimi  e strapagatissimi "dirigenti"... in queste condizioni? Giammai!!
L'importante però è che il ticket lo devi pagare in anticipo altrimenti niente prestazione!. 


P.S. il lupo è nel bosco e l'orso ha trovato il miele. Ripeto:il lupo è nel bosco e l'orso ha trovato il miele.