martedì 20 luglio 2021

Caricabatteria Telwin Nevada 11 (autopsia)


Da un pò di tempo, l'amperometro del caricabatteria Telwin Nevada 11 non segna più la corrente di ricarica. Decido oggi di smontarlo per vedere l'interno e capire cosa mai ci possa essere che non va. 

Il caricabatteria in questione è ad oggi venduto a circa 45 euri su ebai (60 euro su manomano!) ed ha un interruttore per la ricarica di batterie a 12 / 6 volts. Gùgol restituisce una valutazione delle recensioni ad oggi in rete, con l'esordio:"Caricabatterie Nevada 11, per la carica di batterie ad elettrolita libero (WET) con tensione di 6/12V, con protezione contro sovraccarichi ed inversioni di polarità. Dotato di amperometro."


4 viti a croce uniscono due valve di plastica. All'interno....una delusione totale. Trasformatore a due tensioni di uscita, ponte raddrizzatore da 200volts 25A ( il datasheet del ponte KBPC2502 è reperibilissimo in rete), un "amperometro" embedded (non sostituibile con quelli ad incasso) e basta. I cavi che escono non sono nemmeno fissati con un passacavo, nemmneo un nodo che eviti i danni da strappo accidentale, nulla, manco un condensatore di livellamento dopo il ponte raddrizzatore.

La lancetta dell'amperometro è fissata ad un lamierino che fluttua all'interno di un avvolgimento di rame smaltato, impossibile che si guasti qualcosa, strano che non funzioni in quanto la lancetta è libera da ostacoli... boh. fose si muove solo a correnti superiori a qualche Ampère. Vedrò di sostitire lo "strumento" con qualcosa di più preciso. 

Che dire... 45 euro non li vale di certo, men che meno 60 per 4 componenti ed un contenitore di plastica. Maaa... le batterie le carica? Certo che no, l'ultima SLA a 12 volt che ho collegato in carica... si sentiva l'elettrolita bollire all'interno... Quindi, dalla descrizione del genio del marketing fuffarolo truffatore...regolazione corrente? zero, ciclo di fine ricarica? zero, protezione da inversione di carica, zero, protezione da sovraccarichi? zero (a parte un fusibile da 7,5A progettato come "protezione" tuttofare)..... altre necessità ? Alla prossima. 

P.S. la mucca è pastorizzata. Ripeto: la mucca è pastorizzata.

mercoledì 14 luglio 2021

Torcia Power plus (autopsia, riparazione - Li-ion conversion)

Con i temporali tropicali di questi giorni, delle vere "bombe" d'acqua, che stanno flagellando il territorio, è ormai "normale" che venga a mancare la corrente e che, per ripristinare il differenziale, sia necessario optare per due alternative:

A) brancolare nel buio rischiando la vita nello slalom fra invisibili ostacoli vari

B) prendere una pila e dirigersi in sicurezza verso l'interruttore generale.

La soluzione A è quasi d'obbligo, quando la pila o è scarica o proprio non ne vuole sapere di funzionare. In casa, i più previdenti sono usi a disseminare alcune pile di scorta, da tenere sempre sottomano in casi di emergenza. Il problema è che ci si dimentica di caricarle periodicamente (causa naturale effetto di auto scarica delle batterie) o di collaudarle per verificare l'efficienza dopo un certo periodo di inutilizzo. 

In particolare, l'ultimo black-out ha evidenziato la morte di questa torcia portatile (Power +), presa non ricordo dove e pagata una miseria (sicuramente "in offerta" scontata, altrimenti non l'avrei presa causa il mio cronico periodo di povertà assoluta combinata con l'orami perenne sciopero della spesa). 

il Problema: anche dopo molte ore di ricarica, la pila non si accende. Sino a qualche mese fa emetteva un lampo iniziale e poi si spegneva. Prima ancora, l'autonomia è andata progressivamente scemando, sino ad arrivare a pochi minuti. Una progressione di sintomi che mi avrebbe dovuto allarmare, contrastata da un pò di pigrizia ed inerzia nell'agire. Quando era nuova emetteva un bel fascio molto luminoso, sopra la media della stragrande maggioranza delle pilette cinesi in commercio. 

L'alimentatore di ricarica: è un normalissimo alimentatore switching marca SPPS model S050-050-EU input 100-240V~50/60Hz 0,2A, output 5,0V cc 0,5A made in china.

L'apertura: Per accedere alle parti interne occorre svitare la ghiera frontale che tiene il "vetro" di protezione del led (spot led, composto da un unico led a punto singolo ad alta efficienza).

L'interno:  Si nota subito una basetta di plastica gialla, tenuta in sede con due viti con testa a croce ed una basettina elettronica (che comanda la dopppia luminosità) fissata anch'essa con una vitina più piccola sul supporto giallo. La batteria si trova in fondo, incastrata con un foglietto di spugna attaccato ad essa con un biadesivo. Una leggera trazione e la batteria esce senza difficoltà.

La batteria: è una batteria a 4 volts nominali, del tipo Sealed rechargeable lead-acid (SLA battery piombo acido), alta 6,5cm e con base 2x3cm circa. A guardare bene tanto "sealed" non è. In testa, in prossimità dei contatti positivo e negativo c'è un coperchietto apribile (non incollato o saldato) che copre due tappini di gomma azzurra. Quest'ultimi sono solo appoggiati su due aperture che permettono il rabbocco dell'elettrolita o almeno al momento credo, con  acido solforico anche se ho letto che il rabbocco va fatto solo con acqua distillata e mai con acido solforico. Quest'ultimo, al limite, lo si può reperire anche al 98% in alcuni marchi di sgorga lavandini che andrà opportunamente diluito e la soluzione usata solo per batterie SLA completamente "secche". La capacità in mAh non è dichiarata. Questa dovrebbe essere (dalle dimensioni) una 700mAh (credo)  per un autonomia dichiarata di 4 ore in alta luminosità. Fatto un calcolo, molto spannometrico, l'assorbimento del led non dovrebbe superare  i 150mA ma. con alcune prove e misurazioni pratiche, alimentando con 4 volt a bassa luminosità, il led assorbe 148mA. Aumentando la luminosità, la tensione droppa a 3,66 volts ed il led assorbe 207mA.

Al momento devo decidere cosa fare e mi metto subito all'opera per raccogliere un pò di informazioni:

  1. Rigenerazione delle batterie sealed lead acid. Ho visto un pò di tempo fa che qualcuno immette dell'acqua salata (con sale apposito, Epsom salt) per ripristinare la funzionalità di questo tipo di batterie. Prove già effettuate in passato non mi hanno entusiasmato, ma ho usato all'epoca acqua distillata. Di certo non voglio acquistare litri di elettrolita per usarne poche gocce (2 euro al litro!), alla peggio provo con lo sgorga lavandini (acido solforico al 98%). Aggiungendo acqua distillata in questa batteria, alla ricarica si nota assorbimento di corrente pari a zero, forse è proprio morta del tutto.
  2. Acquisto batteria di ricambio: In alternativa la si trova in rete su amazon india (la traduzione dei prezzi in dollari o euro sembra non funzionare bene) o anche su alibaba per meno di un euro.... più trenta euro di spedizione! Aliexpress la vende a circa 8 euro la coppia più iva.
  3. Conversione al litio. Basterebbe una singola 18650 Li-Ion ed un BMS 1S (magari 2P) 5€ circa per la batteria, qualche centesimo per il BMS che dovrà accettare i 5volts del trasformatore di ricarica fornito con la pila. 

Che faccio? Vorrei divertirmi un pò, acquistando un paio di BMs che al momento non ho sottomano, che alla fine mi sa che risparmio di più con la conversione al litio e mi posso assicurare più autonomia e ricariche meno frequenti. Alla prossima. 

P.S. la strega passeggia, il mago osserva. Ripeto: la strega passeggia, il mago osserva.


Trapano PT Tool mod.CD006 (parte 3 - autopsia motore)

Sono curioso come una scimmia. Tempo fa, avevo sostituito il motore del trapano cordless PT Tool CD006 con un motorino da stampante.... non adatto per coppia e numero di giri. Ho da poco trovato i fondi (dal 2017) per la sostituzione con il modello corretto (in sigla sono identificati come tipo 550) e finalmente mi ritrovo funzionanete un pesantissimo trapano con motore nuovo e batterie nuove (ancora al Ni-Cd per ora, finchè durano). Sempre meglio avere un avvitatore di scorta che dover continuamente cambiare inserto e punta da trapano. 

Ora, in questa giornata piovosa e grandinosa (addio vendemmia ed addio alle mie mitiche confetture di uva (e liquore) anche quest'anno), mi voglio togliere lo sfizio di vedere le differenze fa i due motori in CC e capire come mai quello del trapano si è guastato (perizia tecnica). 

Come dimensioni, i due modelli sono pressochè identici esteticamente, con alcune differenze. Il motore in CC del trapano ha un aletta di ventilazione all'interno e tre poli al posto dei cinque dell'altro. La sezione del filo che compone l'avvolgimento del rotore è (ovviamente) maggiore nel motore del trapano rispetto a quello della stampante. In entrambi i modelli, la dimensione dei magneti è identica e, apparentemente, con la stessa forza magnetica,  tenuti in sede con una molla a "V" che li spinge verso due incavi ricavati nel cilindro metallico che li alloggia. Ma, la causa del guasto?? Sembra che nel collettore a spazzole si sia raccolta una quantità di sporco, apparentemente polvere mescolata alla grafite micronizzata, che ha mandato in corto le lamelle di rame che separano gli avvolgimenti del rotore. Forse, con una buona pulizia, il motorino potrebbe tornare operativo, dato che gli avvolgimenti sembrano a posto, nonostante un lieve imbrunimento della vernice isolante che ricopre i fili di rame (segno di surriscaldamento).   Se l'ipotesi diagnostica è corretta, procederò con aggiornare i dati di assorbimento in corrente, per poter calcolare un BMS adatto con alimentazione a batterie al litio.

Ora, vorrei capire la regola che lega il numero dei poli con la coppia motrice, giusto per comprendere meglio cosa e come fare se volessi riavvolgere il rotore un motorino in CC e trasformarlo in uno più potente. Ripasso di elettrotecnica... sono troppo arrugginito, troppo (qualche anima pia si offre volontario per un ripasso?). Alla prossima. 


P.S. la calla è in fiore. Ripeto: la calla è in fiore.

lunedì 5 luglio 2021

Florabest FGS 10/9 (IAN 41808 autopsia)

In un incontro occasionale, noto, butttato in un angolo, una cesoia elettrica, abbandonata e dall'aspetto trascurato. "Che fai? la butti?" presa! non perdo occasione per recuperare e mettere da parte qualsiasi attrezzo a tecnologia avanzata (da altri). Florabest è un marchio di elettroutensili da giardino, distribuiti nei supermercati Lidl (da poco bannato per varie ragioni e dal quale sto alla larga, ultimamente). Sulla qualità di questi prodotti, per ora, non voglio sbilanciarmi, non prima di aver aperto ed osservato i risultati del reparto R&D soggiogato alle logiche del marketing. 

Qui stiamo parlando del modello Florabest FGS 10/9Articolo (o IAN) 41808. Non ho trovato molte foto in giro per la rete ma credo di aver visto che questo modello è dotato di ruote (trovate a 10 euro!! no, no, no, me le faccio da me con dei trascina-carta di una vecchia stampante, grazie)


Smontaggio: L'apertura dell'elettroutensile non è difficile. Viti a vista tengono unite le due valve di plastica verde, facendo attenzione a togliere anche quella microscopica posta in testa (perchè! PERCHEEE'!!!!!!?!!). L'apertura del guscio mettte in vista altre due viti che tengono uniti i due gusci neri (la terza è a vista, in testa). Niente clip di aggancio da scovare. Aprendo i due gusci verdi occorre osservare, prima di separarli totalmente, come è agganciato il pulsante meccanico (verde) e la leva accensione (nera) che contiene una molla (da non perdere). Dietro all'interruttore c'è l'aggancio meccanico per l'interruttore posto in testa all'asta removibile.

All'interno, niente di trascendentale. I collegamenti con cavo rosso e nero facilitano l'individuazione delle polarità +/- . L'attacco caricabatterie porta ad un misterioso e complicatissimo circuito di ricarica... con due resistenze, un diodo ed un led rosso. Il trasformatore a muro è un 9 volts 1200mAh AC, uscita in alternata con valore da misurare per verificare la differenza fra dati di targa e valori effettivi.

Il motore (Johnson, già visto...fatwato!): riporta due sigle: 66260 - 314322. Mi vien voglia di ri-contattarli per le caratteristiche tecniche ma ho la quasi certezza che riceverei le stesse risposte: motore "custom" = segretissimo. Poco male, mi sono già arrangiato in precedenza, grazie lo stesso, la fatwa rimane. Il motore che più si avvicina a quelli a catalogo dovrebbe essere l'HC610G-011 diametro esterno 35,80 a 9,6 volts 21400 giri a vuoto 56,6 watt. Dovrebbe assorbire da 1 a 1,5 ampère a vuoto (con ingranaggi agganciati e cesoie accoppiate), forse 2 o 3 sotto carico. A perno libero, con batterie a 7,4 volts, assorbe poco più di mezzo Ampère, mentre l'assorbimento è attorno a 1,3 ampère (a vuoto) alimentato a 9,6 volts (con alimentatore da banco).


Il perno del motore  è agganciato ad un ingranaggio che fa girare una ruota dentata sulla quale è posto un eccentrico che va ad inserirsi nell'incavo della lama superiore, facendola oscillare sopra a quella fissa. La particolare conformazione delle lame fa sì che queste lavorino a "forbice" scorrendo l'una sull'altra. Visti i materiali usati, è sconsigliabile esagerare e tentare di rifinire una siepe o dei rametti.... meglio restare sui bordi del prato e concentrarsi sui fili d'erba (ed inevitabili erbacce).


Le cesoie: arrugginitissime ma smontabili e separablili togliendo una rondella elastica di acciaio. Un trattamento di affilatura e riverniciatura è d'obbligo così come una buona ingrassatura a coprire una dose eccessivamente parca, erogata dal produttore. Magari, per l'accoppiata, ci mettiamo il grasso al litio, tiè.

Le batterie: 8 batterie Ni-Mh form factor AAA (mini stilo) 300mAh da 1,2 volts c.d. poste in serie, ad ottenere 9,6 volts totali. Con un minimo di attrezzatura sarebbe possibile anche ricostruirle con un pacco nuovo, a parte i prezzi esorbitanti delle batterie. Per 8 batterie da puntare con la striscia di nikel (preferendo le top flat head) occorre spendere più di trenta euro (quelle economiche sono out of stock)) mentre la batteria assemblata, nuova, la si trova a 35 euro, manco conviene ricostruirla originale. 

Di una conversione al Litio... se usiamo due 82650, otteniamo una tensione nominale media  di 7,4 volts mentre (più di 8 volts a piena carica), per tre in serie otterremmo 11,1 volts. Si potrebbe optare per un DC/DC converter (a valle del BMS) per riportare i valori entro le "specifiche", oppure rischiare e scegliere per un motore sotto alimentato (e forse troppo lento) o sovra alimentato col rischio di fonderlo senza possibilità di sostituirlo od essere costretti a riavvolgere il rotore a spazzole (vedi post succcessivi per i risultati). A voler fare i trogloditi, una resistenza in serie e non ci si pensa più. Certo che, con quelle mini batterie AAA da fighetta, l'attrezzo pare più un giocattolino per cornute signore bionde col cagnolino rabbioso, occhialoni da sole ed il SUV del marito ricco industriale (e cornuto ovviamente). Che si fa? non lo so, per ora. Sarei tentato a giocare un pò o googlare un pò più a fondo. Non si trova un granchè su questo specifico modello, soppiantato tempo fa da nuovi modelli apparentemente più performanti (e litio nativi)

Assistenza e ricambi: il sito ufficiale Lidl, nella sezione dedicata, offre ricambi e consumabili solo per i prodotti recenti. Per i modelli più "agee" (il mio è del 2009), Lidl ti rinvia nel sito Amazon ed arrangiati a perdere tempo, che tanto Lidl i soldi li ha già incassati e te ne puoi andare affanchiulo!. Se il prodotto è vecchiotto non ci sono molte speranze di trovare i ricambi e nemmeno i consumabili. Occorre fare a cazzotti col motore di ricerca di Amazon, che fa letteralmente schifo, peggio di quello di You Tube. Su "ibèi" l'ho trovato all'asta (tedesca) a 1,50 euro ma non ho tempo e voglia di litigare con i bot che rilanciano il prezzo in automatico e litigare con google traduttore. Fatto sta che appena esce un modello più recente, scordatevi l'assistenza per quello diventato "obsoleto". Tanto vale, all'acquisto, acquistare subito i ricambi e tenerli di scorta per far durare di più l'attrezzo... ma, a sto punto, preferisco spendere subito qualcosa di più per un marchio serio e professionale, ed assicurarmi l'assistenza "a vita" o almeno sino a quando deciderò IO quando vorrò sostituirlo con un modello più recente. L'aquisto di elettroutensili alla Lidl va fatta solo se si è ricchi e sboròni, anti ecologisti, spreconi e odiatori dell'ambiente nel quale si vive, senza pensare al futuro degli altri che verranno. Florabest, Lidl...shame on you!

P.S. la fagiana cova sottovento. Ripeto: la fagiana cova sottovento.

Seguito

venerdì 2 luglio 2021

Black & Decker FV7201-H1 (parte 4 - conversione da Ni-Cd a Li-Ion)

Questo lavoretto è a puro scopo ludico / didattico, per futuri progetti di conversione per elettro utensili a batteria (e non). Devo solo fare un pò di pratica e sbagliare per ripassare le mie (poche) conoscenze tecniche in materia di elettricità. Il concetto è "impara l'arte e metti da parte". 

Sicuramente è utilissimo sapere fare un pò di tutto ciò che può essere a portata di mente, mani e materiali a disposizione, il resto lo fa l'ingegno, la creatività, la voglia di sperimentare, ecc.... Alla, fine del percorso dedicato a questo "elettrodomestico" già documentato (vedi riflessioni precedenti), ovvero autopsia, smontaggio, pulizia e fatwa al produttore, le perplessità tecniche restano irrisolte. Funzionerà? Si brucerà il motore? Il caricabatteria fai da te reggerà la corrente di ricarica? Le batterie andranno a fuoco? Mi fido a lasciarlo sempre in carica appeso alla parete? (nei commenti correggetemi se sbaglio i ragionamenti che vado a documentare).

A premessa, duole constatare come le vecchie batterie al Ni-Cd fossero caricate applicando direttamente 15 volts in AC (un volgarissimo trasformatore incapsulato per il collegamento "a muro" con dati di targa a 10 volts AC) raddrizzati da un solo diodo, senza regolazione della corrente di carica o senza un circuito in grado di staccare la ricarica a ciclo completo...manco un condensatore, nient'altro che un diodo... complimentoni alla multinazionale con i suoi segretissimi motori custom.


Batterie 18650: Per le batterie, data la scarsa importanza del progetto, ho optato per due Li-Ion recuperate dalla batteria defunta, a 9 celle, di un vecchio portatile. Un ciclo completo di scarica e ricarica per tutte e 9 ed ho scelto quelle che parevano messe meglio. Ne ho messe due in serie per avvicinarmi alla tensione nominale delle batterie originali, 7,4 volts a carica completa. Per alloggiarle sotto al motore, ho dovuto togliere un aletta di rinforzo ed adattare il contenitore al diverso form factor del litio rispetto al Ni-Cd, nulla di difficile. Non conosco la loro capacità (non c'è scritto) ma presumo siano da 2000mAh, per cui 2 ampère per un ora (60 minuti), 20 ampère per 6 minuti e via dividendo

il BMS: le batterie al litio, si sa, hanno la necessità di un sistema che blocchi l'erogazione di corrente al raggiungimento di una soglia minima di tensione, pena la distruzione delle batterie stesse. BMS è l'acronimo di Battery Management System. In rete ormai si trovano una moltitudine di circuitini pre-costruiti e pronti all'uso. Io ho optato per un 2S (2 batterie in serie) da 10 Ampère... meglio "tenersi larghi" (era il ragionamento iniziale) per evitare surriscaldamenti o sovraccarichi potenzialmente dannosi. Il BMS è bilanciato per carica e scarica (ottimo) da 8,4 volts, il motore è da 7,4 volts... reggerà? Costo 5,7 euro alla coppia, ne ho presi due, si sa mai. Data la sperimentazione, non ho voluto mettere in parallelo un altra coppia di batterie per aumentare l'autonomia dell'apparecchio.... è un aspirabriciole per dio! quanto mai dovrà durare un aspirata veloce? mica ci devo fare le pulizie a fondo!. Per i collegamenti è facile. P+ e P- vanno collegati nei punti dove si trovavano le vecchie batterie. I +/- 9 vols vanno collegati nella base di ricarica (occchio alle polarità).


L'interruttore ON/OFF: La B&D ha deciso di predisporre il modulo batterie/switch su un unica basetta (vendono il pacco assemblato come ricambio, motore compreso!). Due lamelle di contatto ad incastro, in basso nella foto, servono per la ricarica (il positivo l'ho "sporcato" di rosso per evitare errori ed inversioni di polarità). L'interruttore è in realtà un deviatore che collega alternativamente le batterie o al motore (normale funzionamento) o alle lamelle della base di ricarica dove ho portato i 9 volts necessari al BMS. In foto si notano i contatti esposti dopo la rimozione del pettine a scorrimento superiore. Quest'ultimo è un foglietto di rame con tre lamelle a strisciamento, che scorre sulle prime tre guide di ottone a sinistra. In posizione "OFF" i contatti a striscio connettono le prime due piste in ottone a sinistra. In questo modo il catodo del diodo (sul cui anodo abbiamo collegato i +9volts di ricarica) è collegato al P+ del BMS. il P- è sempre a massa del caricabatterie ed è collegato ad un capo del motore. In posizione "ON" il P+ (out del BMS) va a connettersi con la terza pista in ottone contando da sinistra, escludendo il caricabetterie ed andando ad alimentare il motore (striscia in ottone in foto all'estrema destra).


Il carica batterie: per la ricarica delle batterie è sufficiente predisporre un circuitino, semplice semplice, per garantire da 8,4 a 9 volts, come da specifiche del BMS usato. Tengo il trasformatore a muro, un ponte raddrizzatore recuperato da qualche alimentatore, un 7809CV (della ST) recuperato tempo fa e messo da parte, più un paio di condensatori di filtro (pure di recupero), identici a quelli suggeriti dal produttore nelle Application notes o nel Datasheet. Un condensatore da minimo 1000micro 35V dopo il ponte è d'obbligo. Tutto su basetta millefori nascosta nella base di ricarica e tenuta in sede con la versatilissima termocolla (e biadesivo per esagerare).

Il Filtro per la polvere: 15 euri più spedizione?? ma siamo matti? no, no...googla meglio... 9 euri più spedizione? non ci siamo proprio...  dò una lavata a quello che ho, al limite ho un pacco di "mascherine" che la regione ha distribuito nella prima fase della finta pandemia COVID... prodotte da un leghista che faceva tutt'altro (ma amico del Governatore) e che quando indossate sembra di avere le orecchie da elfo (quando le orecchie entrano nei fori... manco l'elastico!!)... ecco, dato che quasi nessuno le ha usate (erano troppo ridicole, troppo) provo a recuperarle (dato che le abbiamo comunque pagate un botto) e vedere se si riesce a ricostruire il filtro originale ( o almeno simile)... soldi alla B&D basta, abbiamo già dato (ed anche troppo).

Alla fine... quanto ho speso sino ad ora? 5,17 euro per il BMS (due), qualche euro per la guaina protettiva, i cartoni isolanti, i reggi batterie... facciamo 6 euro in tutto? Si, maaaa... funziona? No!. Maledetto me che non ho controllato gli assorbimenti del motore. Appena lo si accende, il BMS va in limitazione e non eroga (protezione per i corto circuiti). Ok, smonto il tutto, provo a misurare la resistenza del motore con il mio mega tester.... 0,2 ohm. Giusto per alimentare i miei dubbi, provo con altri due tester cinesi... 0,6 ohm e 1,2 ohm... è il problema dei tester non tarati e non professionali che, alle basse resistenze, danno di matto. Nessun problema, ho realizzato un circuitino per misurare resistenze con frazioni di ohm, devo solo cercarlo e ripassare come funziona. OK, dalle misurazioni effettuate col circuito per misurare frazioni di ohm trovo che la resistenza del motore dovrebbe essere 6,51ohm.

Ad ogni modo, provo a collegare il motore dirrettamente ad un alimentatore da banco (di quelli cinesi). Imposto 7,4 volts e 5Ampère (di più l'aggeggio non mi lascia impostare). Il motore gira ma la tensione droppa a 2,4 volts, girando poi ad una velocità ovviamente insufficiente per aspirare. Dalla legge di ohm l'assorbimento dovrebbe arrivare a 12/13Ampère. Siamo sopra la capacità del BMS che ho scelto a caxo! Ora dovrei cercarne un BMS 2S da 7,4 volts 20A (non più di due litio in serie che non c'è posto per alloggiarle più di due). Allora? Che faccio? compro? butto tutto in discarica e mi concentro su cose più utili? Rinuncio al litio e compro delle Ni-Cd di ricambio da impaccare? Cheffaccio?

Stay tuned. Alla prossima.

P.S. il coniglio bianco si mangia la carota. Ripeto: il coniglio bianco si mangia la carota.