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giovedì 25 settembre 2025

Medici (molto) di base

 
Quando ci vuole, ci vuole. Permalosi che vi considerate *normodotati* o, peggio, dotati di intelligenza “sopra la media” (se esistesse davvero, sarebbe già su TikTok a vendere corsi). Detto ciò: veniamo ai fatti.

Tanto tempo fa, in una galassia non proprio lontana ma decisamente migliore, esisteva una categoria: i medici. Umani con un fuoco sacro — non un algoritmo — che curavano, ascoltavano, andavano a trovare chi non poteva muoversi e, sì, prescrivevano medicine, ma anche consigli sensati, non intossicati dalle big pharma. Non era un’operazione di copia-incolla farmacologico: era cura. Era rispetto. Era quella cosa rara che fa la differenza tra “ok” e “sopravvissuto”.

Oggi invece il primo impatto è il “medico di base”: quell’entità burocratica che, per ottenere una ricetta, devi invocare come se fosse una startup in fase seed. I tagli sciagurati al pubblico hanno creato perle organizzative degne di un reality: il medico va in pensione ma continua a lavorare privatamente, ergo i pazienti vengono avvisati *via e-mail* il giorno dopo la chiusura dello studio. Nel listone telematico dei medici disponibili (mai aggiornato, perché la tecnologia è una suggestione) i più vicini vivono a decine di kilometri. Risultato: l’anziano "single" senza patente è ufficialmente abbandonato a sé stesso. Tragedia umana? No: *efficienza amministrativa*. Non siamo più pazienti da assistere ma voci di bilancio, vittime della freddezza finanziaria di un "azienda" eurivora.

La risposta aziendale è geniale nella sua crudeltà: la continuità assistenziale. Traduzione: due giorni a settimana, ciascuno diviso in due finestre di… due ore. Nella prima (1 ora e 45, per la precisione) puoi provare a prenotare. Nella seconda si fanno gli incontri in presenza. Se non hai appuntamento? Beh… buona fortuna. Muori? Non proprio — ma quasi.

Non puoi muoverti? Tranquillo, c’è l’APP sacra: lì trovi le prescrizioni da mostrare in farmacia. Bello, no? NO. Perché i medici sono turnisti, si susseguono come cameo in una serie low-budget, non conoscono la tua storia — per loro sei un'anonima voce nell’ecosistema delle “prescrizioni richieste”. E siccome la tecnologia per alcuni è roba da science fiction, per certi farmaci ti sparano la *ricetta rossa* cartacea, scritta a mano: vai a ritirarla di persona, ma solo se hai prima telefonato per chiedere il permesso di esistere. Se non lo fai in tempo, riclicca il processo: prenota, richiama, spera nel medico puntuale (spoiler: non lo è; arriva come chi prende il treno per andare in gita).

Siamo fortunati? Beh, c’è almeno un numero di telefono. Se qualcuno risponde. Alcuni medici hanno solo un recapito WhatsApp. Facebook? No, quello è per chi vuole raccontare la propria vita al mondo: tu, senza l’app giusta, sei ufficialmente *senza diritti digitali*.

E non è finita: succede che il medico dica “ho lasciato la ricetta rossa in farmacia X”. Ottimo. Se non ci corri, la ricetta svanisce nel nulla. Dove? Mistero. Il medico se l’è dimenticata? La farmacia l’ha smarrita? Il sistema ha deciso che il foglio è entrato in una dimensione parallela? Ti risponde il solito scaricabarile statale: *non è colpa di nessuno*, tranne che tua, ovviamente, che hai osato vivere.

Ora parlo per me: ho delle ernie *non operabili* (testualmente: “non operabili”), e sto male. Al punto che non riesco né a stare in piedi, né seduto, né sdraiato — l’ideale per praticare le faccende domestiche o anche solo per lavarti un pò. Da un anno aspetto che la sacra azienda mi comunichi data e ora per valutare cure palliative... cure e palliative....un ossimoro. Spegnere il dolore senza risolvere le cause è come spegnere la fastidiosissima sirena dell'allarme con i ladri in casa. Nel frattempo, da più di otto anni, mi sto lentamente avvelenando di oppioidi (sì, quelli che sul bugiardino ti dicono: *se dopo una settimana non stai meglio, consulti il medico*). Ecco: io quella consultazione la sto ancora aspettando. Mi sento preso per il chiulo? Sì. Molto.

Qualche tempo fa un tizio ha preso a botte un dirigente sanitario per strada, urlandogli “…tu sai perché…”. Le aggressioni a medici e infermieri aumentano, e io? Io sono nettamente contro la violenza, punto. Però — e qui mi autorizzo una nota personale e cattivella — vedere quel dirigente curato subito al pronto soccorso mentre noi aspettiamo ere geologiche mi fa venire pensieri non esattamente angelici. Posso formularne delle ipotesi nella mia testa, che è gratis e ancora non censurata.

Tirando le somme (con tanto amore e sarcasmo): il Servizio Sanitario Nazionale sta degradando, lentamente ma inesorabilmente. I livelli di assistenza garantiti dalla Costituzione? Sputati fuori con mille scuse. I medici? Spesso non più degni del rispetto che si meritavano. E no, non è colpa del singolo medico: è un sistema che funziona da schifo. E se lo avete votato? Beh, complimenti per il vostro senso civico selettivo.

Io insisto che, continuando così, si arriverà ai ferri corti. Leggo sui giornali che qualcuno ha già cominciato. Nel frattempo vado a sedermi sulla sponda del fiume: passeranno i cadaveri dei miei nemici… almeno fino a quando non mi addormento per il dolore o mi arriva la chiamata per la visita palliativa — che, lo ricordo, sto ancora aspettando.

P.S. La puzzola è sana e sta bene. Ripeto: la puzzola è sana e sta bene. (Questa è l’unica certezza in un sistema che pare inventato da un algoritmo con malfunzionamento cronico.)

martedì 18 dicembre 2007

Il farmaco assassino!

Sono "contrario" ai farmaci. Li assumo solo se strettamente necessario.Oggi sono andato dal medico, ho problemi di insonnia. Forse lo stress è causato dal fatto che sono un coglione, lavoro dalla mattina alla notte inoltrata con 2 brevissime velocissime pause per i pasti (altrimenti chi la mantiene la famiglia?). Per ovviare al problema mi è stata prescritta una pastiglietta miracolosa che dovrebbe aiutarmi a dormire. La vado a prendere in farmacia e mi soffermo a casa a leggere le istruzioni d'uso e gli avvertimenti. C'è da rimanere sconvolti. Ecco alcuni passaggi commentati:

"Gli effetti secondari possono manifestarsi su uno o più pazienti su 100". Bravi. "o più" indica che potrebbero anche verificarsi sempre, così il produttore è al riparo da qualsiasi contestazione.
Fra gli effetti indesiderati si elenca: sonnolenza, sopore... ma è proprio per prendere sonno che dovrei prendere le pasticche! perchè viene elencato fra gli effetti indesiderati?
Fra gli effetti secondari meno comuni si comprende: agitazione notturna... è una delle cause per cui non riesco a dormire, per cui se prendo il farmaco la cosa potrebbe acuirsi, ed allora a cosa mi serve prendere il farmaco ?
Ed ancora: "aggressività, collera, delusione, vaga sensazione di malessere (indisposizione)"... è un periodo in cui sono particolarmente incazzato col mondo e fortemente deluso dalla situazione politica generale. ciò mi causa agitazione e non riesco a dormire, per cui prendo un farmaco che potrebbe essere causa degli stessi effetti. Complimentoni al medico! diamogli dei crediti formativi per questo!.
L'apoteosi delle avvertenze, letto quanto sopra, si sintetizza nella frase "Se uno qualsiasi degli effetti indesiderati si aggrava, o se nota la comparsa di un qualsiasi effetto indesiderato...informi il medico". Quindi il medico mi prescrive un farmaco che può causare la comparsa degli effetti che sono causa stessa della prescrizione, di conseguenza dovrei informare il medico. Per cosa? Si chiama "cura" questa prescrizione se aggrava le cause stesse per cui il farmaco è stato prescritto con lo scopo di curarle? Mi sembra l'innesco di un circolo vizioso. Tutto per ingrassare le tasche di medici e case farmaceutiche. Con queste indicazioni la cura mi sembra perfettamente inutile, per me, ma utilissima per loro. E' come dire: "Dottore ho mal di testa" ed il Dottore "...prenda questa che lo fa peggiorare e se peggiora venga da me che le do qualcos'altro..." e così via. E 'un business perfetto! Basta farsi raccomandare da qualcuno, frequentare tre o 5 anni l'università, iscriversi ad un organizzazione mafiosa (l'ordine professionale) ed il guadagno miliardario è assicurato. Che pirla che sono, ho sbagliato tutto e soprattutto sbagliato lavoro (e si che me lo sono persino scelto). Per farmi NON CURARE dovrei ingerire, fra le altre cose, ossido di ferro nero, ossido di ferro rosso, ossido di ferro giallo, lacca, titanio biossido, idrossido di ammonio, titanio biossido, inchiostro dorato, simeticone, magnesio stearato, indigo carminio, e soprattutto 10 mg del micidiale ZALEPLON, che non so cosa sia ma detto così mi sembra proprio una vera schifezza.

Credo che non prenderò il medicinale prescritto. Piuttosto credo che agirò per eliminare le cause dello stress, senza esagerare altrimenti dovrei prendere a calci in culo dottori, medici e tutti i rompicoglioni approfittatori che mi circondano.

P.S. Le fragole sono mature. Ripeto: Le fragole sono mature.

martedì 9 ottobre 2007

insoluto inesigibile

Due anni fa il giudice del Tribunale presso il quale presto i miei servizi professionali, ha emesso un decreto di liquidazione di una parcella per una consulenza tecnica d'ufficio. Ad oggi, fra ingiunzioni, raccomandate, solleciti e indagini varie non sono riuscito a riscuotere le mie spettanze. L'imputato (uscito vittorioso dalla causa), dopo aver cambiato per tre volte residenza, sembrava un nullatenente. Dopo approfondite indagini scopro che lavora ma non riesco a scoprire dove (la privacy è spesso una scusa utilizzata per scaricare responsabilità). Riesco a scoprire la sua residenza e finalmente due mesi fa parte la richiesta all'ufficiale giudiziario. Sino a ieri il pubblico ufficiale (oberato di lavoro sembra) non ha ancora provveduto a compiere il suo dovere. Oggi, sorpresa, leggo nei giornali della sua "cattura" in seguito ad alcuni atti vandalici perpetrati la notte precedente. Scopro che il soggetto è accusato anche di abuso della professione e sostituzione di persona (false generalità). Le speranze di riscuotere si fanno sempre più flebili, per non dire nulle. Ora sicuramente perderà casa, lavoro, auto e... i miei cinquemila euro se ne vanno in fumo. Chi lo va a raccontare al fisco con i suoi studi di settore che ho perso tre mesi di lavoro senza guadagnare nulla? che faccio? mi adeguo o ci provo a contestare il pagamento di tasse su incassi mai avvenuti??. Lavorare per lo Stato e trovarselo contro non è una piacevole situazione. E lo scoperto di conto con cosa lo pago?
Vabbè, domani è un altro giorno....

Aggiornamento notizia Maggio 2008. Il debitore lo hanno trovato privo di vita in casa sua. Mi dispiace per lui. Il peso dei problemi era troppo grande da sopportare, per cui ha deciso di farla finita con un iniezione mortale. Provo pena ma non mi sento in colpa. Pago l'avvocato e pazienza. I soldi non sono tutto nella vita ma essere ricompensati per un lavoro svolto resta un diritto.

P.S. il merlo è nel nido. Ripeto: il merlo è nel nido.