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venerdì 20 marzo 2020

Disdetta online prenotazione visita medica

In tempi di pandemia, la Pubblica Amministrazione (PA) sta "collaudando" (nel 2020!!) le procedure telematiche per virtualizzare le prenotazioni e disdette delle visite mediche. 
Dopo aver atteso un anno per ricevere conferma della visita schedulata (proponendo una data che, minimo, è dopo altri 6 mesi), in questo periodo occorre pure attrezzarsi per disdire (sine die) le prenotazioni (su suggerimento dello sciamano di base). 
Causa lock down, vietati i contatti umani, i due metodi a disposizione sono il telefono o la sacra form nel sito istituzionale, ovvero il sacro sito dove vieni dirottato dall'impiegato o medico quando non sa rispondere a delle semplici domande. Di telefonare nemmeno a pensarci... non rispondono o risulta occupato, per cui resta la sacra form del sito istituzionale da compilare. 
OK, bello... il problema è che la procedura web è scritta con i piedi (c'era da aspettarsi qualcosa di meglio?). 
La didascalia dei campi "data" suggerisce la formattazione gg/mm/aaaa ma nel campo è proposto di default dd/mm/yyyy. 
Mancano le formattazioni automatiche per le date, per cui se non si inseriscono le barrette di separazione come da suggerimento ambiguo, all'uscita dal campo compare uno strano numero.  Ad esempio se si digita 01012020 (primo gennaio 2020) all'uscita il campo propone 24/12/4790... forse è per questo che le visite mediche vengono fissate con tempi biblici.
Nel campo "Data prenotazione" poi, compare una finestrella sotto il campo, che istruisce dove trovare la data scadenza della carta di credito VISA (con tanto di logo per migliorare la user experience).
Accanto alla didascalia di ogni campo compare poi un asterisco fra parentesi... non c'è alcuna spiegazione che dia indicazioni sul significato di quell'asterisco misterioso... tocca all'utente capire che è un dato obbligatorio.  In realtà l'asterisco è "cliccabile". Al primo click il campo acquisisce il focus del cursore, al secondo click sull'asterisco il campo diventa rosso e compare la scritta "Dato obbligatorio"... ridicolo.
Immaginate una persona anziana, che cerca di capire... non ce la può fare, per quanto sveglio sia non ce la può proprio fare, e non ce la fa. Per cui resta il telefono, da chiamare in continuazione, sperando nella lotteria... ora capite perchè le linee telefoniche della PA sono sempre intasate? Fanchiulo!. 

P.S. il calcio fa bene alle ossa. Ripeto: il calcio fa bene alle ossa.

lunedì 3 febbraio 2020

Lavavetri Art.11057 Utilplastic (restauro)

Da anni, inutilizzato in un ripostiglio, alberga un lavavetri in pensione. Usato giusto il tempo di disintegrare la spugna (poche volte che mi ricordi) è in fin dei conti, al momento, l'ennesimo rifiuto da differenziare nel bidone della plastica, senza sapere la fine che farà e sperando non vada ad alimentare qualche inceneritore che lo trasformerà in nanoparticelle e diossine destinate a finire poi nei nostri polmoni. Pensiamoci... il ciclo di produzione - uso e smaltimento ingrassa una moltitudine di avidi operatori sempre pronti ad alimentare una folle, dannosa e controproducente corsa al consumo infinito a beneficio di pochi. Con il piglio orgoglioso del bastiancontrario rompic*glioni controcorrente taccagno ed alternativo, decido di riportarlo in vita per evitare di spendere l'esorbitante cifra di 1,90 euripiùspedizione.
L'oggetto è l'articolo 11057 prodotto dalla Utilplastic sulla quale ho voluto indagare e vedere il capannone... non so se le case sono cresciute attorno o se il capannone è stato costruito in zona residenziale... misteri dei piani regolatori comunali.
Ad ogni modo, mi serve ora una spugna con un lato da 20 centimetri circa. Le spugne per lavare l'auto, quelle più grandi che ho trovato, sono da 16 cm e sono un pò troppo alte per poterle premere nella sede del lavavetro... mi sa che dovrò approfondire un pò la ricerca o di arrangiarmi altrimenti, magari con della gommapiuma. Dovrò poi trovare un metodo per comprimere la spugna fra i due pezzi e forarla in prossimità delle due clips a scatto che servono a tenerla in sede. Proprio le due clips mi inducono a pensare che sia prevista la sostituzione della spugna... forse c'è qualche parte di ricambio dal produttore... no, il sito aziendale non sembra offrire il servizio ricambi. Personalmente mi sarebbe piaciuta una sezione apposita che vendesse anche le "saldatrici" per la plastica (compresi accessori e consumabili), utilissime per riparare le inevitabili crepe e rotture del maledetto materiale inquinante che spesso finisce, per inciviltà degli unani, nel mare... ma forse esagero e pretendo troppo, certo certo. Potrei scrivere una mail al produttore... ma poi desisto. A ben vedere, al momento della visita al sito, mentre scrivo questo post, noto il modulo contatti che richiede i dati personali... riporta in calce il richiamo alla legge 675/96 !!! Siamo nel duemilaeventi, in tempi di GDPR e di massima attenzione alla privacy, con multe milionarie in caso di ispezione del Garante... ed ancora si trovano richiami alla 675/96... da non credere, per non parlare dell'informativa sui cookies!. Ma che razza di "imprenditori" ci sono nel vostro paese? E poi vi lamentate della perenne "crisi" o che non riuscite ad espandervi all'estero? Alla prossima. 

P.S. l'ombrello non si apre. Ripeto: l'ombrello non si apre.