Visualizzazione post con etichetta incivili. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta incivili. Mostra tutti i post

giovedì 2 luglio 2020

Mi sono rotto

No, è vero, mi sono davvero rotto, la schiena stavolta, con delle ripercussioni che spero non diventino permanenti. E così ho sperimentato cosa significa muoversi con la carrozzina. Ora capisco davvero le sofferenze dei disabili costretti a starci per sempre, un vero calvario. Muoversi è quasi impossibile. Per strada nemmeno a parlarne, fra buche, crepe, scalini inutili ma onnipresenti, pali e paletti, ostacoli vari, strettoie, salite e discese assurde. Dei mezzi pubblici nemmeno a parlarne. Per salire sul treno, nella carrozza dove troneggia il logo del disabile, occorre superare la voragine fra banchina e carrozza. Negli edifici poi è difficilissimo... gradini, scalini, arredo esagerato condensato in spazi troppo stretti. Negli uffici pubblici un pò meglio... ma arrivarci è una scommessa. Anche a casa tua ti accorgi di non aver mai pensato agli ostacoli per cui muoversi è davvero difficile, per non parlare di quando devi andare in bagno, coricarti, mangiare, lavarti... è tutto diverso il mondo se lo si vive da seduti su ruote. Ecco, dopo aver bestemmiato per le ciclabili e per la nulla considerazione verso chi si muove in bici, ora devo aggiungere anche delle nuove bestemmie verso chi non pensa agli altri diversamente agili.
E rinnovo l'invito a sindaci, assessori, politici, responsabili vari, presidenti, progettisti, architetti , geometri, luminari, capoccioni vari e dotti sapientoni: venite con me un paio di settimane a fare un giro in bicicletta, e poi un altro paio in giro in carrozzina, senza barare, a svolgere le quotidiane mansioni di un cittadino che cerca di sopravvivere ed arrangiarsi senza aiuti da nessuno. Magari veniteci senza soldi in tasca così facciamo un lavoro completo. Forse così è l'unico modo affinchè vi possiate rendere conto delle puttanate che dite quando dichiarate di essere dalla parte dei cittadini o di progettare opere a misura d'uomo. Dai, l'invito è sempre aperto, vediamo chi si fa avanti (se mai qualcuno si farà avanti). alla prossima.

P.S. Previsto maltempo in pianura. Ripeto: Previsto maltempo in pianura.

martedì 4 dicembre 2018

Ministro vergogna

excellentium virorum est improborum negligere contumeliam a quibus etiam laudari turpe.

trad: è degli uomini migliori non curarsi degli insulti degli improbi, giacchè persino essere lodati da costoro è motivo di vergogna

PS. il pollo è cotto. Ripeto: il pollo è cotto. 

mercoledì 12 settembre 2018

Regole elastiche

jesolo (venezia) Bambina di 5 anni investita da monopattino elettrico. Multata: camminava sulla ciclabile (link  rimosso dopo approvazione dello schifo di Direttiva Copyright, usa un qualsiasi motore di ricerca del caxo per risalire alla fonte) Per la piccola ferite al volto e sanzione da 20 euro.
I genitori: "Ricorreremo". Sequestrato il mezzo 

Ecco...è "sfuggita" al "controllo" dei genitori ...

Stamane mi sono svegliato benissimo, di buon umore, ma a leggere certe cose la cattiveria mi sale a mille. Vien da dire povera piccina vittima, poi vien da dire poverini i genitori vittime, poi il monopattino elettrico sulla ciclabile NO!... e tutti a prendere posizione su una piccola parte del problema, che all'itagliano piace tanto chiacchierare a caxo ma di rispettare gli altri mai. 

Quando mi sono recato in bici a Jesolo, la ciclabile era praticamente occupata da pedoni ed il marciapiede praticamente libero, tanto che ho dovuto pedalare su quest'ultimo, riflettendo sull'inciviltà di voi itagliani unani ed attento a non incrociare qualche vigile che sicuramente avrebbe ritenuto multare me piuttosto che le centinaia di trasgressori ... più facile dai.

Ed a forza di "chiudere un occhio" succedono queste cose (ed anche di peggiori). Quando la si fa franca va tutto bene, quando si viene pizzicati allora giù a polemizzare su tutto. Di rispettare SEMPRE le regole basilari di civiltà mai eh? Di fare attenzione agli altri mai eh?

Fossi io a dover intervenire opterei per le seguenti soluzioni:
1) togliere la patria potestà ai genitori della piccina con l'accusa di abbandono di minore (più multa da mutuo ventennale) o "perlomeno" "omessa custodia"
2) rieducare la piccina presso una struttura protetta, all'estero, magari in qualche paese nordico
3) al proprietario del monopattino revoca a vita della patente di guida e lavori forzati a vita in siberia a scavare ghiaccio
4) al Sindaco di jesolo condanna a sistemare di tasca sua, i marciapiedi sporchissimi pieni di radici affioranti e creare delle VERE piste ciclabili con gli standards europei 
5) ai vigili la radiazione immediata dal corpo per tutte le volte che si sono girati dall'altra parte vedendo le peggiori violazioni quotidiane di turisti,ambulanti abusivi, spacciatori e residenti senza intervenire
6) già che ci siamo...abbondiamo, controlli fiscali a tappeto (scontrini e ricevute per iniziare)

ah...dimenticavo.... "regole certe non ci sono"...dice lo "scrittore" del pezzo... ma sei scemo? dove vivi? su marte? ti sei fumato il radicchio? Mavafffanchiulo!

P.S. De-mente non mente. Ripeto: De-mente non mente.

martedì 28 agosto 2018

Inciviltà e menefreghismo

Sono un pò di giorni che non riesco piu' quasi a camminare e per una risonanza magnetica ho dovuto recarmi presso un vostro ambulatorio privato in convenzione con il vostro SSNN. Lasciamo perdere i commenti sulla struutra, sul personale e sulle apparecchiature, non voglio parlare di questo, almeno per ora, sarebbe davvero molto lungo farlo. Mi voglio però ricordare un episodio accaduto all'esterno. Terminata la visita, in attesa di una persona che mi doveva accompagnare in auto, mi siedo all'esterno sugli scalini dell'ingresso, ad attendere, complice una stupenda giornata di sole ed un arietta fresca e frizzantina, da godere tutta sino all'ultimo respiro, che tanto rinfresca i pensieri e lo stato d'animo, con le endorfine a mille per una temporanea pausa ristoratrice dal dolore continuo che provo (dolore fisico).
Improvvisamente entra nel parchggio antistante la mia postazione, una Volvo guidata da un signore di mezza età, quasi anziano (un autentico unano). L'autista, dopo un pò di manovre incomprensibili, quasi intenzionato a collidere le auto già in sosta, si avvicina agli scalini in retromarcia e fa scende una signora con difficoltà di deambulazione, la quale, con calma, scende, apre la portiera posteriore, con molta calma, prende la borsa e sempre molto lentamente si aggrappa al corrimano per salire i 10 scalini di accesso alla struttura. La rampa per i disabili è a mezzo miglio e lunga 100 metri... meglio non affontare la scarpinata se si riesce ancora a salire le scale. 
L'autista nel frattempo, fermo dove ha deciso, attende in auto... col motore acceso, col tubo di scarico puntato proprio dove ero seduto, ad un metro di distanza. Purtroppo il rumore del motore deve aver sovrastato le mie poco urbane rimostranze all'incivile noncurante che mi costringe, mio malgrado, a respirare i miasmi puzzolenti dei suoi gas di scarico. La distanza fra il mio bastone di appoggio e l'auto è appena superiore alla gittata, per cui di rompergli un fanalino manco a provarci, a meno di non dover spostarmi rischiando dolori atroci alla schiena. 
Provo comunque a fare appello a tutta la mia buona educazione e decido di spostarmi (io), non senza difficoltà, verso la distanza piu' breve verso un corrimano che mi possa permettere di rialzarmi al termine dell'attesa. Il tutto condendo il tragitto con improperi irrietibili, brontolati a voce bassa contro quella grandissima testa di cazzo che sta tentando di avvelenarmi.
Riesco a malapena a muovermi quel tanto sottovento da diminuire drasticamente la non richiesta ventata di fumi, metalli pesanti ed idrocarburi incombusti che escono da quella scatoletta piena di carne marcia. 
10 minuti buoni di attesa col motore acceso e rovinare l'ambiente di tutti ed inquinare inutilmente l'aria che dovrebbe essere un bene condiviso ma, visto che non riescono ancora per ora a privatizzarla o tassarla, la si può pure sporcare senza ritegno. 
Alla fine dell'interminabile attesa, col rumore del motore nelle orecchie, esce la signora che evidentemente ha esaurito temporaneamente i propri comodi. Comincia a guardarmi con aria di rimprovero in quanto mi sono seduto vicino al corrimano che le serviva per scendere le scale "in sicurezza". Io la guardo e le faccio presente che ho dovuto farlo per evitare di respirare i gas del suo toy-boy accompagnatore. Nessuna richiesta di scuse ovviamente ma ottengo in cambio una smorfia di disapprovazione. Ecco, vuoi vedere che nell'apoteosi di egoismo che sta pervadendo la società, il rompigolioni sono sempre io alla fine?. Vabbè, no problem. Targa annotata e tremenda vendetta silente in tempi non sospetti. Quando sentite di qualcuno che si lamenta per "inspiegabili" ed "ingiustificabili" atti di vandalismo, sappiate che con buona probabilità la causa è il carma che torna indietro, dopo tutte le egoistiche cattiverie quotidiane dispensate senza parsimonia. Alla prossima.

P.S. La pasta è scotta. Ripeto: la pasta è scotta.

Aggiornamento: lo posto qui che l'argomento è lo stesso anche se accaduto oggi 6 settembre 2018. Sto un pò meglio e riesco per brevi periodi a camminare senza bastone, Decido dopo un mese di clausura di uscire per una commissione a 100 metri da dove sono ospite. Il paese è piccolo, quasi di campagna. I marciapiedi di sterrato attendono da più di trent'anni di essere realizzati nonostante le promesse elettorali dei buzzurri ignoranti che si canddano a sindaco, a turno, uno peggio dell'altro. Camminare a bordo strada con stampelle o bastone, sullo sterrato o ghiaia piena di buche non è facile e tentare di camminare sull'asfalto equivale a morte certa, visto che i limiti di 30 all'ora non li rispetta nessuno ed i pedoni sono considerati birilli da bowling. Lasciamo perdere quello che si nota per terra camminando... cartacce, bottiglie, plastica, mozziconi, nesuno pulisce e certi rifiuti mi sa che sono a terra da molti anni, intonsi, mai toccati, ormai facenti parte del terreno..... mai nessuno che butta i soldi però. Al rientro la solita auto in divieto parcheggiata ovviamente col motore acceso sullo sterrato pedonabile. L'unano è intento a spolliciare su uno smartphone, uatstapp. Cosa mai ci sarà di così importante da non poter parcheggiare non si sa, visto che il parcheggio c'è, è libero ed a pochi metri. No, bisogna fermarsi dove passano i pedoni. Mi avvicino zoppicando, fissando il deficente che mi guarda per un secondo ed abbassa lo sguardo, spolliciando su e giù come a cercare il messaggio urgentissimo che lo costringe a fermarsi improvvisamente dove 'azzo gli pare, col motore rigorosamente acceso, si sa mai non dovesse ripartire. Mi tocca andare a piedi zoppicante sulla strada che improvvisamente arriva la solita auto a palla che mi pela di non poco, un near miss di pochi centimetri... deve essere un cardio chirurgo con un intervento urgentissimo per un caso di vita o di morte (in realtà poi si è fermato al bar tabacchi... crisi di astinenza da fumo). Ecco... menefrego degli altri, ci sono solo io, i miei problemi sono al centro e gli altri non esistono, menefrego fascista. Maledetti. Verrà il giorno del "my turn" ed allora ci sarà da divertirsi a ricambiare il favore, no giusto per adeguarsi alla massa e sentirsi meno emarginati in una minoranza di persone educate. Società di scimmioni ignoranti come il cartongesso.

P.P.S. il passero ha cantato. Ripeto: il passero ha cantato. 
  

venerdì 6 luglio 2018

Delusione professionale

Dopo aver impegnato l'anima per un incarico professionale davvero "difficile", ovvero prendere la difesa come consulente tecnico di parte di un imputato con i suoi sacrosanti diritti in una causa disperata, dopo aver anticipato le spese per trasferte, pernottamenti fuori sede, benzina e pasti frugali (pure frettolosi), dopo aver ricevuto i complimenti dagli avvocati di parte civile, dall'investigatore della polizia postale, dal pubblico ministero ed anche dal giudice per l'ottimo intervento in udienza (un ora di discussione che nemmeno una discussione di una tesi di laurea), dopo ore ed ore di preparazione, ricerche in rete, studio di leggi e sentenze, studio di manuali, prove e simulazioni tecniche, riunioni con avvocati e Colleghi... dopo averci messo davvero l'anima... la mazzata: il cliente contesta l'avviso di fattura, con le scuse più assurde. Complice anche la scarsa conoscenza della lingua e grammatica italiana, si inerpica con delle contestazioni corredate di termini offensivi, denigratori, che sminuiscono la professionalità e la offendono profondamente... niente da fare, si aspettava di spendere due mentre il conto è dodici... Grazie davvero. 
Più che una delusione professionale è una delusione "sociale", ovvero constatare quale sia la percezione del valore di una prestazione professionale a dir poco eccellente, da parte di chi per principio crede di comandare avendo i cordoni della borsa e valuta tutto in base al "costo". Rispetto per gli altri = ZERO! 
La motivazione principale della contestazione è "Non me l'aspettavo". Embè? mica è colpa mia se non sai fare i conti. Sapevi la tariffa giornaliera, sapevi il tempo necessario... due più due lo sai fare? 
Sembra un pò come quei furboni che al ristorante, a fine pasto, dopo essersi scolati un paio di bottiglie si lamentano che il vino sapeva di tappo ed iniziano la trattativa per ridurre il conto... manco al mercato del pesce.
Chi si ricorda quando con mille lire si comperara un cono gelato con tre palline? Ecco, se oggi si va in gelateria e si pretende un gelato due gusti con 50 centesimi di euro, come minimo si viene buttati fuori a calci nel sedere, BARBONE! mentre nella migliore delle ipotesi, con quella cifra, si ottiene un cucchiaino di assaggio.
Ma forse dovrei fare anch'io come altri... vuoi spendere poco?, vuoi un cono gelato tre gusti da 50 cent?? ok, no problem, avrai il corrispettivo di 50 cent in gelato, tanto in galera ci vai tu, mica io. 
Vaffanchiulo, questa me la paghi. 

P.S. Gli str°nzi galleggiano. Ripeto: Gli str°nzi galleggiano.

venerdì 29 settembre 2017

Licenziata per furto

No, non è tollerabile!. Prendo spunto dal licenziamento di un operatrice ecologica, rea di aver preso tra i rifiuti un monopattino da regalare al figlio, per esternare la mia indignazione e totale disapprovazione. L'argomento non è nuovo e ne avevo già parlato tempo fa, quando dei vigili multarono dei soggetti che avevano perfezionato un baratto all'esterno di una discarica (oop...ecocentro come vorrebbe qualche laureatino o sedicente spin doctor). 
Uno schifo che rivela un amministrazione da azzeccagarbugli, la perdita totale del buon senso, della comprensione oltre al senso di "coesione sociale".  Qui mi sa che è invece, forse, una questione di becero razzismo o forse una meschina vendetta per chissà mai quale terribile torto subìto da qualche dirigente magnaschèi, leso nell'onore (si certo, certo) perso nei meandri di anni di inciuci e porcherie varie. 
Ma restando più sul generico, e generalizzando come piace a noi "populisti", vengono in mente alcuni ragionamenti, fatti da noi che non siamo avvocati e nemmeno siamo managers dallo stipendio di giada.
Un oggetto finito in discarica, percepito quindi dall'utente come "senza valore", diventa "proprietà" di un azienda a partecipazione pubblica. Per il conferimento è stato pure pagato un tributo o tassa (non sottilizziamo sulla differenza tecnica fra i due termini), soldi pubblici quindi. Ma sta storia delle municipalizzate non è molto chiara. Quando fa comodo sono privati e l'area di conferimento è proprietà privata e ciò che c'è dentro è proprietà privata...e quindi le regole, lì, sono private e plasmate a loro esclusivo diletto e consumo. Quando invece legittimamente (ed a buon ragione) ci si lamenta del servizio o si criticano gli importi in bolletta...allora è cosa pubblica e bisogna rivolgersi al comune. Di sicuro è una gran presa per il culo e noi qui a strali ad ascoltare.
Ma la cosa peggiore è che in mezzo alle interpretazioni mutevoli fra pubblicoo privato, ci si affretta a considerare un bene privato ciò che è un rifiuto destinato a chissà quale parte dello smaltimento o riciclo. Di sicuro molte municipalizzate raccolgono i rifiuti e li rivendono con profitto a chi ricicla. Ma i profitti vengono redistribuiti ai comuni? Sono soldi pubblici o privati? Non lo so, lo confesso ma a pensar male si fa peccato, però a volte ci si azzecca. A chiedere chiarimenti non si ottengono risposte chiare. Certo è che la tassa di smaltimento aumenta anche quando la multiutility di turno fa profitti ed i bilanci sono in attivo. Quel fiume di soldi dove va realmente?? fra le mille pieghe dei bilanci? viene in toto reinvestito? boh!
Ad ogni modo abbiamo capito che il conferimento di un oggetto all'azienda privata ma a partecipazione pubblica conferisce allo stesso un valore e che questo valore si genera nel momento in cui si oltrepassa il cancello dell'ecocentro, così come automaticamente passa di "proprietà" nell'istante in cui viene estratto dal mezzo privato all'interno dell'area privata.  Un delirio legislativo degno del più pazzoide dei pazzi. Dove vivo io è il contrario. Ci pagano per conferire i rifiuti a chi li ricicla realmente. 
Sorvoliamo anche sul fatto che nel vostro paese spesso si vedono "gli operatori" scambiarsi o caricare in auto "rifiuti" di varia natura. Forse qualcuno addirittura li vende agli utenti o li usa come merce di scambio per chissà quali favori. Se non si fa parte del "cerchio magico" il prelievo di oggetti aventi utilità pratica è assolutamente vietato e fisicamente impedito da corpulenti operatori scrupolosissimi nell'applicare delle regole ferree che però valgono solo nei confronti di chi non è loro amico. Ma lasciamo perdere, noi siamo tolleranti di fronte a queste cose... noi. Alla prossima.

Fedele non è un cane. Ripeto: Fedele non è un cane. 

venerdì 9 giugno 2017

Il miracolo e lo sfigato

Per una visita periodica devo recarmi all'ospedale, uno dei tanti del vostro paese delle banane, fra scimmie, zombie ed unani, medici esauriti ed infermiere incazzate. Il parcheggio è enorme e per trovare posto devo lasciare l'auto a quasi un kilometro dall'ingresso, ovviamente al sole che sembra esista una tassa anche sull'ombra. Nessun problema, che sarà mai? due passi mi faranno sicuramente bene e non ho programmato una visita ortopedica, posso camminare è una bella giornata di sole e l'aria è anche frizzantina. Purtroppo non posso recarmici in bici in quanto sono sicuro che a lasciarla legata da qualche parte... all'uscita non c'è speranza di ritrovarla. Mi incammino con passo tranquillo ma il tragitto pedonale è una specie di incubo: 
Zingari che chiedono l'elemosina (puntualmente prelevati a fine giornata da lussuosissime mercedes.
Testimoni di geova sempre attivi per vendere libri o convincerti che la fine del mondo è vicina (senza rendersi conto che il mondo civile è già terminato da mò).
Tossici e tossiche (spesso "ragazze madri"...poverine) sempre a caccia di spiccioli (ma ultimamente chiedono anche 5 o 10 euro) che poi te li ritrovi al bar a fare una colazione che manco te la puoi permettere.
All'interno una schiera di bigotte attempate (oops..."volontarie") che in cambio dell'acquisto di una piantina ti chiedono soldi oppure più direttamente un contributo per l'africa, per il cancro, per la malattia rara, per l'ospedale in india, per l'acquisto dell'ambulanza (privata), per l'ennesima onlus nella quale i solidi "dirigenti" si fanno belli nei salotti buoni (quelli dove tu povero mortale nemmeno puoi entrare), mentre i soldi raccolti vengono spartiti in mille rivoli di "rimborsi spese" tanto da lasciare solo gli spiccioli alle finalità di raccolta. A tutti rigorosamente ho smesso da tempo di dare soldi. Pago le tasse ed una parte di esse è destinata per il sociale. Andate a chiederli a chi se li mette in tasca e se li ruba per se, non a me. 
Terminata la commissione (tre ore di attesa per 3 minuti di visita) esco e... come per magia tutti i questuanti sono scomparsi... zingari, bigotte e tossici... puff... spariti!. Oddio... che è successo? una cosa straordinaria! Un evento che si ripete con ciclicità pari al passaggio della cometa di Halley. Sono passati i Vigili!
Sembra un paradiso, sembra quasi la svizzera non fosse per la sporcizia rimasta. Oltre ai questuanti svaniti... nessun'auto in divieto di sosta! Sembra magicamente siano scomparsi d'incanto i motivi che spingono decine e decine di automobilisti (tutti con difficoltà deambulatorie, pare) a parcheggiare davanti all'ingresso nei posti riservati ai taxi o all'autobus.
Magicamente all'ospedale non c'è più nemmeno un disabile, tanto i parcheggi a loro riservati sono tutti liberi!! Tutti!!! Sono tutti guariti! Miracolooooo!!
Anche le aree non adibite a parcheggio ma vicine all'ingresso sono miracolosamente sgombre! No dai non è possibile! non ci credo!! 
Infatti, cento metri più in là... uno sfigato... l'unico pirla che non ha avuto la prontezza di togliere l'auto davanti la rastrelliera delle biciclette. La rastrelliera è lunga una ventina di metri, perennemente occupata dalle auto (impossibile utilizzarla). Ogni volta che ci passo davanti mi metto a brontolare contro gli automobilisti incivili, contro quelli che pretendono il parcheggio nel punto più vicino all'ingresso.... proprio di fare due passi nemmeno a parlarne o meglio si cerca di farne il meno possibile...pigrizia fatta persona.  Stavolta mi fermo un paio di minuti, ad ammirare la scena con lo stato d'animo di chi si rende conto che visioni del genere non si vedono spesso nella vita. Osservo la multa infilata sotto il tergicristallo, con un sadico sogghigno del "ben ti stà" o "dovevano fartene di più di multe!", con la misera soddisfazione di chi in tantissimi anni si vanta di non averne mai presa nemmeno una. 
Terminata la riflessione ed il momento di rilassamento, conscio che la "giustizia" a volte si manifesta, anche se raramente, troppo raramente, mi incammino verso la mia vettura, sperando nessuna abbia spaccato i finestrini, rigato o ammaccato la carrozzeria...l'auto ha 25 anni ma vorrei conservarla integra ancora per un pò. Per il piccolo miracolo non mi faccio illusioni... tempo 15 minuti e la situazione torna esattamente come prima. Proprio non imparerete mai, siete senza speranza. Alla prossima, ma anche no.

P.S. La vecchia salta e il medico è biondo. Ripeto: La vecchia salta e il medico è biondo.