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martedì 8 settembre 2020

ESP32-CAM - esperimenti 3

Sono ancora nella fase "meccanica" del progetto, ovvero l'housing dell'hardware. Devo confessare che non è affatto facile arrangiarsi a budget zero, con materiali ed attrezzi di fortuna, ma vorrei comunque provare a dimostrare che si può realizzare qualcosa di decente ed utilizzabile anche in queste condizioni (noi poveri facciamo così). Già, il consumismo sfrenato produce degli effetti devastanti nelle persone. In condizioni "normali" è sufficiente comperare una stampante 3d, si stampano gli scatolotti presi da files su cui altri hanno smadonnato a profusione ed il gioco è fatto. In questo modo però si soffoca la creatività, il ragionamento, l'ingegno ed il riuso dei materiali, producendo una società di idioti del copia & incolla, tutti fenomeni con i macchinari giusti e con il software già pronto, ma totalmente incapaci di far fronte agli imprevisti o alle necessità che richiedono un pizzico di intelligenza, di voglia di apprendere dagli errori, di pensiero laterale per aggirare gli ostacoli. A proposito di errori... uno l'ho commesso (tanto per cambiare). Tagliando i pezzettini che compongono le scatoline contenitori l'ESP32-CAM ho sbagliato le misure, due volte!!. La prima volta me ne sono accorto al momento di inserire la basetta elettronica... un paio di millimetri e l'hardware non entra (5 scatoline da buttare)... la seconda volta, dovendo rifare tutto da capo, sbaglio un altra misura... altri 6 millimetri... sto invecchiando davvero a tal punto che la prossima volta cercherò di ricordarmi la regola d'oro: "misura due volte, taglia una volta".

Per un alloggiamento "ottimale" ecco le misure (per 5 scatoline) riferite ai pezzettini da ritagliare. Si parte da del compensato dello spessore di 3 millimetri (se si usa uno spessore diverso occorre tenerne conto ovviamente)

5 pezzi BASE 36x44mm

5 pezzi COPERCHIO 50x42mm

10 pezzi fianco DX/SX 50x23mm

10 pezzi fianco  sup./inf. 36x23

Il foro per l'obiettivo deve essere da 7mm, meglio da 8mm, posizionato correttamente per permettere il centraggio del microscopico forellino di ripresa e che garantisca la cattura completa dell'esterno senza ombre. Meglio effettuare i fori prima dell'assemblaggio. Il foro inoltre va svasato in modo che l'invito a cono "autocentra" l'obiettivo.

Per tagliare il compensato da 3mm a misura, si può usare un cutter ed un righello. Io ho preferito anche usare una taglierina a ghigliottina, quella che si usa per la carta, funziona per lo spessore dei 3mm ma anche per 4 o 5mm a patto di esercitare una forza maggiore, un colpo secco e deciso ed il compensato si taglia bene. Per segnare le linee di taglio, matita e righello... meglio se si ha un calibro per incidere la linea che dovrà essere mezzo millimetro in più (di tolleranza, l'eventuale eccesso si può carteggiare con carta vetrata grana 80)

Dato che il materiale utilizzato è legno tenero (tenerissimo, midollino, praticamente legno di scarto, utilizzato per le cassette della frutta) è quasi obbligatorio trattarlo prima con un buon impregnante all'acqua (ecologico) e poi verniciarlo del colore desiderato, il più "mimetico" possibile se la cam deve essere occultata e non visibile dai potenziali ladri d'appartamento. Vedremo in altri esperimenti come occultarle in oggetti di uso comune. 

Assemblati i pezzettini con la termocolla, meglio se ci si aiuta con dei supporti a squadra, si passano i bordi con la carta vetrata, per pareggiare le giunzioni e si passa alla verniciatura. Al termine si inserisce l'hardware già programmato e si sigilla il tutto. Se un domani si volesse aprire, basta un pò di calore, un phon asciugacapelli alla massima potenza ed il coperchietto verrà via senza problemi. 

Per le staffe di fissaggio ci si può sbizzarrire con dei lamierini, dei supporti ad "L" o direttamente sui muri o sui mobili con del bi-adesivo, quest'ultimo più che sufficiente dato il peso esiguo del contenitore.

Prossimo step la realizzazione di una pagina web in grado di visualizzare contemporaneamente tutte e 6 le riprese in modo da poterle seguire anche da smartphone. Alla prossima.

P.S. il bufalo cornuto non carica, l'orso bruno dorme. Ripeto: il bufalo cornuto non carica, l'orso bruno dorme.

sabato 7 marzo 2020

Scatole e contenitori fai da te

In un post precedente ho realizzato al volo un reggi-smartphone, utilizzando degli scarti di cartone. In realtà il grosso dell'attività si è concentrato nello sperimentare delle tecniche per la realizzazione di contenitori di cartone, delle scatole in grado di contenere tutta la minuteria domestica che altrimenti andrebbe smarrita. Sto parlando di tutti quegli oggettini che girano per casa e che inevitabilmente finiscono, nei casi più ottimistici, tutti assieme alla rinfusa sparpagliati nei cassetti. Di cosa sto parlando? Quale minuteria?: viti e vitine, elastici, pezzi di spago, interruttori, portalampade, guarnizioni per rubinetti, bottoni, inserti per cacciaviti, laccetti chiudi-sacchetti, tappi, batterie, fermacravatte, gemelli, monetine e spiccioli che i negozi ormai non accettano più, gettoni per il carrello della spesa, penne, matite, tasselli da muro, pennarelli, nastro adesivo, colla, soprammobili di m*rda utili solo a prendere polvere, calamite da frigo rotte, souvenir, cartoline, accendini, cuffiette e millemila altre paccottiglie, vado avanti?....
Per chi poi ha la passione per l'elettronica... a cui aggiungere una passione per il recupero ed il riuso... son dolori. Per trovare le cose quando servono, occorre riporle tutte in modo ordinato e coerente. 
Esistono in commercio dei porta minuterie di plastica con tanto di divisori fissi e/o mobili per le minuterie di casa, ma... costano parecchio, non si trova mai quello della misura giusta, non ce ne sono mai abbastanza di uguali ed ad ogni riordino del commerciante arrivano dei modelli diversi che male si impilano l'uno sopra l'altro. Per me che amo le cose tutte in ordine, è un incubo.
Una prima soluzione per risolvere agli inconvenienti di cui sopra, consiste nel recuperare le confezioni di cartone dei prodotti da supermercato (sapone, dentifricio, caffè, integratori, collutorio...) o dei medicinali o di qualsiasi prodotto, avendo cura di aprirli e girarli "il dentro per fuori", giusto per avere all'esterno un contenitore senza scritte colorate. 
Per molto tempo è stata la mia soluzione preferita, agevolata dal fatto che sono un consumatore abitudinario, ovvero, una volta trovato il prodotto che mi aggrada, tendo a ricomperarlo per moltissime volte, ritrovandomi con dei contenitori tutti uguali che alimentano il senso di ordine necessario al mio autismo. Quando voi vedete un rifiuto sotto forma di confezione, io vedo dei contenitori.
Il problema delle "scatole girate" è che spesso nell'aprirle, si strappano male (troppa colla), mentre nel migliore dei casi la nuova incollatura, oltre ad evidenziare il lato un pò strappato, non tiene a lungo, richiedendo altra colla od un rinforzo con un antiestetico nastro adesivo. Per ovviare a tutto ciò, si può pensare di realizzare una serie di template di cartone da piegare, così si risolve per sempre anche il problema delle dimensioni che, nelle scatole già fatte, non vanno mai bene al 100%.
La forma:  si parte da un pezzo unico da piegare ed incollare, uno per la scatola vera e propria e l'altro per il coperchio che si infila sulla sommità. In realtà, a vedere come sono realizzate le confezioni che ci passano per le mani, le soluzioni sono davvero tantissime, basta scegliere quella che più ci piace, copiarla e ridurre od aumentare le dimensioni a piacere, dipende da quanto grande è il cartone di partenza. Sto pensando di realizzarmi un software che agevoli la progettazione, il taglio e l'assemblaggio.
L'alternativa è creare un pezzettino per ogni lato, ne serviranno in tutto 6 (si pensi alle facce di un cubo) a coppie di dimensioni per i parallelepipedi (eh? parallelepipedo??)
Il materiale: Per la scelta del materiale poi c'è l'imbarazzo della scelta. Il cartone ondulato può andare bene, lo si trova in abbondanza anche nei cassonetti della carta da discarica (se il giorno prima non ha piovuto) anche se a volte un pò problematico da piegare esattamente dove si vuole. Se si desidera quello più spesso, senza anima ondulata, ma molto rigido (molto), si può optare per i raccoglitori ad anelli a copertina rigida (a volte coperti da plastica termosaldata ai bordi). Più rigido è e più "difficile" sarà piegarlo. Al limite si possono creare dei tagli a "V" in prossimità delle linee di piega. Il cartone lo si può trovare anche come fondo per le valigette 24ore, quelle più economiche che finiscono più spesso in discarica. Le cassette per la frutta offrono cartone ondulato molto resistente ma di dimensioni ridotte in quanto il fondo, spesso, è forato e quindi inutilizzabile per contenere minuterie.
Gli attrezzi: è sufficiente una forbice, ci si aiuta con un righello lungo ed una matita. Per una maggiore precisione si possono usare i taglierini a lama, le taglierine a ghigliottina (io ne ho rigenerata una tutta arrugginita che stava per essere gettata via), righello a squadra, goniometro, compasso...
La tecnica: Il problema è unire i bordi e tenerli assieme. Il materiale più facile e versatile è la termocolla. Permette un breve tempo di riposizionamento in caso di errori e non richiede tempi lunghi di assemblaggio rispetto alla colla. Serve una pistola per colla a caldo con il dispenser sottile e lungo, per arrivare anche nei posti meno agibili. Una volta piegato il cartone, lo si può eventualmente fermare con delle mollette da hobby o anche con quelle per il bucato. Per facilitare la piega a tre sponde può essere utile, con un punzone di diametro adeguato, effettuare un foro in coincidenza con le tre linee di piega (il foro poi verrà chiuso dalla piegatura e dallo spessore del cartone). Fermate le parti da incollare, si passa una volta con la termocolla e poi si ripassa con la punta della pistola (senza aggiungerne altra colla fusa) per "lisciare" il cordone, facendolo aderire un pò sulle superfici, ottenendo una cosa simile ad un cordone di saldatura MIG su due facce a 90°. Per le giunture a 90° è meglio usare dei supporti in 3D, qualcosa che tenga verticale, orizzontale ed in squadra le tre parti da unire (l'interno di un altra scatola più grande può essere perfetta. Altrimenti ci si costruisce una struttura, sempre di cartone, di riferimento campione... dai, un pò di fantasia ce la vogliamo mettere? Per i giunti "di testa"? sono quelli necessari quando si devono unire due pezzi (a 180°) che stanno su un piano...abbastanza rari, ma se si desidera spingere il recupero.... Se lo spessore del cartone lo permette, si spalma la colla su un bordo e poi si unisce tenendo le parti su un piano orizzontale (meglio uno specchio o vetro così non si corre il rischio che le parti restino incollate al piano di riferimento). Se l'operazione lo permette, meglio passare con una spatola molto calda per spianare il cordone di incollaggio e spalmarlo sulle superfici piane per aumentare la superficie di adesione. 
Per il coperchio si può optare per quello "ad infilare" di dimensioni leggermente più grandi della scatola da chiudere, o la soluzione "a cerniera". La cerniera altro non è che un pezzo di nastro adesivo, nastro isolante, nastro telato (bellissimo) o qualsiasi materiale flessibile che si possa attaccare al cartone senza dover impazzire. In teoria, per i più evoluti, dei micro rivetti a ribattere dovrebbero andare bene se il cartone è abbastanza rigido e compatto. Volendo si possono costruire anche i rinforzi per gli angoli (di cartone o di materiali diversi) e la chiusura, quest'ultima con simil pelle sottile, delle strisce velcro o delle micro calamite che si trovano nelle testine dei lettori CD e DVD.
L'interno delle scatole può essere suddiviso a piacere con delle strisce di cartone (ma anche la plastica sottile può andare, dipende da cosa si ha). 

Con un pò di fantasia, manualità, creatività si possono realizzare delle cose molto interessanti, a costo praticamente zero. Ora devo studiarmi come realizzarmi della termocolla fai da te... altro non è che plastica che fonde a basse temperature... parte la ricerca... he he he... alla prossima.

P.S. Giovanni dice All'alba vincerò. Ripeto: Giovanni dice All'alba vincerò.