mercoledì 30 gennaio 2019

Il capitale umano

Qualche giorno fa ho accompagnato un amico in banca, per discutere della possibilità di contenere l'aumento "unilaterale" che la banca applica ai correntisti, con la formula "o così o te ne vai da un altra parte". L'offerta che si prospetta al cliente è quella di stipulare una polizza infortuni dal costo di 150 euro annuali per evitare l'aumento del conto corrente di 90 euro annuali... un affarone davvero. Tradotto in termini comprensibili.... con soli 60 euro in più hai la copertura infortuni... con una franchigia del 74%, il che  significa che vieni pagato solo se hai un invalidità superiore al 74%altrimenti non ti danno nulla....  praticamente di devi sfracellare. 
All'aldilà di questi affaroni proposti dalla banca, durante il calcolo del premio assicurativo, al bancario di turno scappa una battuta pronunciata probabilmente perchè pensava a voce alta "allora... il tuo capitale umano ammonta a 174 mila euro..." .... eh?.... capitale umano???
Ecco, se mancava la prova che siamo, per certe realtà, dei cespiti, ora ce l'abbiamo. Siamo oggetti, non persone, dei cespiti in pratica, nulla di più. E se dalla pubblicità che quotidianamente assorbiamo nostro malgrado si cerca di dire che "il cliente è al centro", "tu conti più di ogni altra cosa" ed altri messaggi che ci fanno sentire importanti e considerati come persone con sentimenti e pensieri, ecco, in realtà siamo visti come oggetti che valgono un importo calcolato in base a chissà quali parametri, fra i quali quasi sicuramente: età, titolo di studio, lavoro e beni posseduti... 
Nulla mi toglie dalla testa che anche la considerazione a ciascuno riservata da chi ci comanda, nella vita quotidiana, negli affari, nelle interazioni sociali, praticamente tutto, sia basata sul capitale umano. Se non vali un caxo o vali poco (per loro), allora hai meno possibilità di chi invece trova sempre le porte aperte. 
A poco conta se sei intelligente, a nulla serve la tua cultura, le tue emozioni non producono reddito per certi squali in giacca e cravatta, le tue relazioni poi sono valutate in base alla somma dei capitali umani che frequenti. Ricordiamoci il marchese del grillo... "io sò io e voi non siete un cazzo!"
Ecco, per naturale reazione viene da mancare di rispetto nei confronti di chi il rispetto per noi poveracci non l'ha mai riservato. Ma dato che a pagare con la stessa moneta si diventa bastardi come loro, credo che sia più corretto praticare una vendetta più sottile, invisibile, sottotraccia, a lunga carenza, commisurata all'offesa di essere considerati un capitale e non come delle persone. Mio nonno mi diceva sempre "Non litigare MAI con chi ha accesso al tuo spazzolino da denti". Io suggerisco di non farlo nemmeno con chi ti prepara il cibo o te lo porta a casa, con chi ti parcheggia l'auto o te la lava, con chi ti pulisce i vestiti o la casa o ti sistema il giardino o la piscina, con chi ti confeziona la merce che compri, con chiunque lavora come un dannato per pochi spiccioli e si sente trattato tanto più male quanto poco è valutato come capitale umano. Cari capitalisti, che vi piaccia o no, siete circondati. Essere un pò meno stronzi vi aiuterebbe. Alla prossima.

P.S. più coccole e meno caccole. Ripeto: più coccole e meno caccole.