domenica 29 novembre 2020

Centro commerciale no grazie

Tempo di "pandemia" occorre prudenza, igiene personale, buon senso ma soprattutto, il rispetto di regole, molte delle quali senza senso. Ma andiamo con ordine: il fatto (o meglio i fatti). Sabato pomeriggio, devo per forza andare a fare la spesa periodica per generi di prima necessità (cibo, spesa grossa). Vado al centro commerciale, tutto chiuso a parte il supermercato (Interspar). Non è uno dei miei supermercati preferiti ma... sono di strada e mi fermo. All'ingresso trovo una mia amica che non vedevo da tempo. Ciao, come stai, sono felice di vederti, raccontami cosa fai ecc ecc... parlando di queste cose ci incamminiamo all'ingresso e, passando in mezzo a due file di Alpini pronti a chiederti il pizzo sulla spesa (per solidarietà, dicono, non si capisce bene a chi), ci imbattiamo in un improbabile addetto, con tanto di divisa aziendale, che ci ferma apostrofandoci: "Uno solo può entrare, l'altro aspetta fuori ed entra solo quando esce l'altro". Lasciamo perdere i toni da inquisitore incazzato ma chiedo candidamente "perchè?"... "le regole!" mi risponde. Mi giro per invitare ad entrare la signora che era dietro di me (per galanteria di una volta) la quale mi lascia andare per mettersi a discutere con il diversamente intelligente. Appena entrato, cerco immediatamente l'uscita senza acquisti, per dare man forte alla signora. Del resto ero troppo incazzato per comperare qualcosa, piuttosto muoio di fame che farmi apostrofare in tal guisa. Mi avvicino alla signora, invitandola ad uscire e lasciare il gorilla alle sue bislacche interpretazioni che, avvicinandomi, mi è parso di sentire, visti i toni arroganti ed accesi del diversamente dotto. Scopro che, accortosi di aver sbagliato a fermarci, si era avventurato in una farneticante girandola di pretesti ed interpretazioni da principe del foro, volte a giustificare l'errore (per scaricare le sue colpe) e comunque impedire l'ingresso alla signora sino a quando io non fossi uscito IO, il tutto decantando le sue conoscenze delle leggi. Quale errore? Io e la signora non siamo conviventi (lo dimostrano i documenti di identità) e potevamo tranquillamente, in diritto e senza violzione alcuna, entrare a fare la spesa. Fose chiacchierare con i conoscenti è una violazione delle regole quando si va a fare la spesa??  Risultato? in due non solo non abbiamo acquistato nulla, ma in futuro non ci recheremo mai più in quell'esercizio commerciale e nemmeno in tutti gli altri Interspar del pianeta...FATWA!! poco ci costa, non mancano certo i concorrenti cui rivolgersi. Certo è che 
 
esistono persone che riescono a svolgere male anche semplici compiti che non richiedono intelligenza o abilità particolari.

Ora mi chiedo... chi ha mai conferito a quel cane da guardia il diritto di esercitare funzioni che limitano la mia libertà? Il DCPM in vigore certo che no, spetta eventualmente alle forze di polizia farlo, non certo a lui limitare i miei diritti costituzionali. Chi lo autorizza ad intimarmi eventualmente di esibire un documento di identità? nessuno! non c'è DCPM che tenga. Chi lo autorizza o gli conferisce diritto di trattenermi fisicamente? niente e nessuno, per cui in altre occasioni io entrerò e che provi qualcuno a mettermi le mani addosso o strattonarmi o trattenermi... io rispondo solo agli agenti in divisa ai quali ho diritto di richiedere la compilazione di un verbale e chiedere che l'altro venga identificato per sporgere eventuale denuncia querela nei suoi confronti. NE HO LE PALLE STRAPIENE di certi idioti ignoranti che in quattro e quattro otto interpretano le leggi, giudicano ed emettono sentenza di condanna senza averne titolo alcuno. BASTA! Ne ho le palle piene anche di "responsabili" del personale e più generalmente di aziende che assumono certi dipendenti a svolgere mansioni per le quali non hanno competenza (e formazione) alcuna...

il pesce puzza sempre dalla testa, ricordiamocelo! 

Ne ho le palle piene anche di commercianti che si lamentano della contrazione degli incassi con percentuali a due cifre e poi trattano i clienti come fossero delle merdine....BASTA!!

Per tali motivi, invito chiunque a boicottare tutti gli esercizi commerciali, lasciando sugli scaffali ciò che non ci serve veramente per vivere decorosamente e limitare i consumi più di quanto questa crisi indotta ci obblighi a fare. Nel farlo, considerate che state spendendo soldi ad un branco di commercianti piagnucolosi, il più povero dei quali ha la seconda e terza casa al mare o e/o in montagna, il più diversamente onesto dei quali omette gli scontrini, il più diversamente altruista dei quali che ha aumentato i prezzi a dismisura senza giustificazione alcuna che possa essere ritenuta valida e via dicendo... hanno dato TUTTI un pessimo esempio di esercizio asociale della libertà commerciale e vanno puniti, non ristorati. Ma soprattutto un caloroso sincero e immensamente grande VAFFANCHIULO a tutti coloro che li sostengono in qualsiasi modo, azionisti compresi (e per primi). Alla prossima.

Ah, quasi dimenticavo... visto che ho parlato di regole bislacche che, anche singolarmente, ci autorizzarebbero a disubbidire senza tanti pensieri... che senso ha il coprifuoco  alle 22 ai fini della limitazione del contagio? Che senso ha limitare gli articoli vendibili nei supermercati, alla domenica, che tanto poi ci si assembra di sabato per acqusitarli? Ed ora che si parla di anticipare la messa di mezzanotte del natale... si anticipa un assembramento alle 22 (che non è pericoloso) per evitare che l'assembramento avvenga di mezzanotte (che è pericoloso)... secondo me ci stanno rifilando queste corbellerie di fila una dietro l'altra, per verificare il punto di rottura oltre il quale è pericoloso (per chi governa) andare. Vabbè, fanchiulo di nuovo.

P.S.La capra sale sul colle e la gallina canta. Ripeto: La capra sale sul colle e la gallina canta.

martedì 17 novembre 2020

Rowenta RS 110 aspirapolvere

RIP, un aspirapolvere passato a miglior vita non è mai una buona notizia, specialmente quando... ma andiamo con ordine. In casa c'è sempre bisogno di fare le pulizie, è inevitabile. La frequenza con cui le si fanno dipende dallo scrupolo di chi ci abita e dalle abitudini consolidate nel tempo. Chi è abituato ad abitare in campagna, con la cucina che si affaccia direttamente sull'aia dove razzolano le galline, il concetto di "sporco" è diverso di quello che potrebbe avere una bionda svampita, particolarmente attenta ai suoi capèlli, che vive nel nuovo quartiere di Milano dove tutto è glàm e l'appartamento arredato in bianco sembra l'ambulatorio di un chirurgo estetico. In ogni caso, è buona e sana abitudine, tutte le mattine, aspirare la polvere che nella notte si è depositata ovunque. C'è chi, armato di buone intenzioni, acquista l'ultimo modello della Dyson, (800 euri di salasso senza filo) o chi invece incarica una rumena, rifilandole un vecchio aspirapolvere a filo con sacchetto.... quello c'è, arrangiati come meglio credi. I "problemi" degli aspirapolvere a filo e sacchetto sono ormai noti, il filo è scomodo, il sacchetto non filtra le polveri sottili  (che danneggiano i capèlli delle bionde svampite) ecc.ecc... ci sono però alcuni vantaggi, ovvero non occorre smettere ogni 20 minuti per ricaricare o cambiare la batteria quando si effettuano le cosidette "pulizie a fondo", con l'apirapolvere in funzione per ore. 

C'è però un problema che i progettisti non hanno mai considerato, sapendo che le bionde svampite non useranno MAI un aspirapolvere che danneggia i loro capèlli. Un uso maldestro ed ignorante, può causare l'utilizzo protratto nel tempo dell'elettrodomestico anche con il sacchetto strapieno. Il sacchetto strapieno da anni, col tempo, si rompe e parte del contenuto va ad intasare anche la griglia di aspirazione che sta prima della turbina aspirante, otturandola del tutto. Qualsiasi aspirapolvere è in grado di funzionare ininterrottamente, anche con il sacchetto pieno, senza particolari problemi. L'aria entrerà non più dal tubo di aspirazione ma da altre fessure che nessuna guarnizione del vano sacchetto è in grado di tenere.  Ma se si ottura anche la griglia di aspirazione, il motore va su di giri e scalda. In queste condizioni viene logico pensare.... maaaa... non ti accorgi facendo le pulizie che non stai aspirando nulla? No, pare che le rumene delle pulizie abbiano questa particolarità, passano la spazzola avanti ed indietro ma non si preoccupano del resto. Aggiungiamo inoltre un altro comportamento non previsto: le rumene cambiano il sacchetto ma non vedono l'intasamento della griglia di aspirazione, nonostante il vano che alloggia il sacchetto di carta sia pieno di detriti. Non si chiedono perchè, se sia normale che la polvere sia sparsa nel vano sacchetto, fuori del sacchetto. Ma non finisce qui... l'aspirapolvere viene usato anche per aspirare calcinacci, residui di malta, sassi da giardino, graffette e punti metallici, crocchette umide del cane e del gatto, ecc... del resto nessuno ha mai sentito parlare di un aspira crocchette o di un aspira sassi, per cui un aspiraPOLVERE deve poter fare anche quelle cose. Pensiamo che sia finita qui?? Certo che no. Pare che sia abitudine abbandonare l'aspirapolvere acceso, per ore e ore, in funzione ed incustodito, mentre ci si accinge a fare altre cose (il perchè è facilmente intuibile dai). 

Con la concomitanza di tutti questi fattori è inevitabile ritrovarsi con una stanza invasa dal tipico fumo azzurrino e puzzolente che deriva dalla bruciatura dell'isolante che ricopre i fili elettrici e l'interruttore generale saltato... la cosa buffa è che quando si interviene, ci si sente dire... il fumo usciva dalla prolunga, è da sostituire. Ciò insegna una cosa ai riparatori...  

mai credere alla descrizione della manifestazione dei guasti quando a raccontarli è un utonto

Risultato? il motore è bruciato, completamente fuso, le parti in plastica deformate, le parti in gomma ridotte a ceramica friabile... riparare? magari anche si, ma... l'apparecchio è talmente vintage che non si trovano i ricambi, occorrerebbe ricostruire a mano alcune parti, rifare gli alloggiamenti, ricostruire i porta spazzole, riavvolgere lo statore ed il rotore, ricostruire il collettore... fattibile ma veramente dispendioso, forse troppo anche per chi, maniaco del recupero come me, vorrebbe salvare il pianeta e boicottare le discariche. Da una ricerca in rete, il motore specifico per questo modello non si trova. Tutti i centri ricambi contattati on-line rispondono laconicamente: "parte non disponibile". Solo un centro assistenza risponde invece: "parte non disponibile ma se viene qui col pezzo vediamo se troviamo qualcosa di adattbile" (ed è il centro assistenza mio preferito). 

Per mettere una pietra tombale definitiva alla questione, la proprietaria decide di comprare qualcosa di nuovo e buttare il vecchio. Quindi preferisce spendere più di 800 euro al posto di 40 euro per un motore di ricambio... cosa mai sarà scattato nel cervello di quella vecchia signora? effetto marketing?  consumismo ormai diventato la normalità? risultato della pubblicità martellante ed invasiva? boh. Spiace inoltre che l'utente abbia deciso di cambiare marca, a mio parere senza motivo. L'aspirapolvere ha fatto il proprio dovere per più di trent'anni, non ha mai dato problemi, è facile da riparare e da smontare, non riciede particolari manutenzioni o accorgimenti d'uso (come molti elettrodomestici di una volta) e devo dire che la marca non gode di cativa fama... perchè cambiare marca? boh.  Aspirapolvere... RIP. Alla prossima.

Un cervo non fa primavera. Ripeto: Un cervo non fa primavera.

domenica 8 novembre 2020

Cuscino anti decubito per disabili ROHO mod NS1616C (riparazione)

Il motivo per cui al mondo esistono milioni di DIYers, ovvero persone che si arrangiano a costruire da sè qualsiasi cosa costruibile, è dovuto a molti fattori.

Fra questi esiste una specie di specializzazione, quella dei riparatori, i quali sono spesso costretti a costruirsi le parti di ricambio. Mi sento di dire che appartengo ad entrambi, DIYer per riparare e me la cavo per niente male.

I fattori per cui i riparatori sono indirizzati ad arrangiarsi possono essere ad esempio:

  • Politiche commerciali deprecabili praticate da produttori diversamente etici
  • Fallimento del produttore
  • Produttore mordi e fuggi (es: oggi produco computers, domani carta igienica, a seconda dell'andamento dei profitti monitorati mensilmente)
  • Produzione di oggetti "a scatola chiusa" (impossibili da aprire senza romperli)
  • oggetti progettati volutamente fragili, destinati all'usa (poco) e getta (spesso)
  • Adozione di scelte commerrciali volte più al consumismo a scapito della riparazione
  • Assenza totale di minuterie come parti di ricambio fornite dal produttore e concomitante assenza dell'usato

L'elenco potrebe comprendere altre motivazioni ma, in generale, si nota un sempre più orientamento a complicare le cose e mantenere il monopolio delle cose prodotte e vendute. Sembra che aggiustare e riparare sia diventata un attività sovversiva, quasi rivoluzionaria. Effetti del consumismo agevolato dal marketing ed amplificato da menti diversamente intelligenti. 

Un esempio pratico? Per un periodo ho avuto la necessità (già documentata) di spostarmi con la sedia a rotelle che ho poi per disgrazia dovuto passarla ad un falmiliare bisognoso. Nel sedile, c'è una specie di cuscino gonfiabile a bolle d'aria (anti decubito o posturale). Purtroppo la valvola di gonfiaggio perde aria. Ho verificato fosse proprio la valvola, escludendo forature alla gomma, immergendo il cuscino in una bacinella d'acqua e verificando ove fosse la perdita. La valvola non chiude bene e fa le bolle. Allora decido di telefonare ad un negozio di articoli sanitari di zona, ove mi ero già rivolto per sostituire i copertoni e le camere d'aria delle ruote (90 euro!!!) per chiedere se fosse disponibile una valvola, un pezzettino di metallo del valore di 2 - 4 euro. Per la sostituzione mi sarei arrangiato ovviamente, basta infilarlo manualmente a pressione nel tubicino di gomma che esce dal cuscino. 

Il ragazzo del laboratorio, viste le foto che avevo allegato con tanto di marca, modello, numero seriale e nome del produttore, mi richiama con la lieta novella: "occorre spedire il prodotto al produttore che lo guarderà, deciderà cosa farci e valuterà se è riparabile, la valvola non viene fornita come ricambio"... resto quasi senza parole. Per una stupidaggine del genere occorre veramente mandare in assistenza il cuscino? e nel frattempo, un disabile vero, dove si siede? e soprattutto come?? Occorre sapere che un cuscino come quelli costa da 300 a 700 euro ed oltre!! (maledetti approfittatori delle disgrazie altrui!) ed io dovrei accollarmi anche le spese del corriere per farlo vedere ad un "ingegnère" che dopo aver studiato ed essendo lui Dottore decide il da farsi? scherziamo davvero?. 

Chiudo la telefonata con i ringraziamenti di rito, per la cortesia dimostrata dal negoziante e per essersi attivato. Ed allora?

  1. Scendo nel mio hack-bunker blindato dove eseguo le riparazioni, 
  2. cerco i copertoni e le camere d'aria sostituite (sì non le avevo buttate e nemmeno lasciate al negozio di riparazioni, sono mie e me le tengo io per farci quello che mi pare, altro che rifiuti speciali). 
  3. Taglio la valvola di gonfiaggio dalla camera d'aria, 
  4. col tornio smusso la parte finale sporgente, 
  5. infilo la valvola nel tubicino del cuscino, 
  6. gonfio il cuscino e rimetto il tappino di plastica. 

Prova bacinella superata, cuscino riparato, tiè produttore avido di m*rda!! Vaffanchiulo a te ed al tuo fatturato di giada! Che tu possa strafallire per sempre senza possibilità di riprenderti, e vaffanchiulo ai tuoi ignari azionisti col suv e con gli abiti griffati, che dio vi strafulmini, ANATEMA e FATWA forever! Alla prossima. 

P.S. le crocchette del gatto sono finite. Ripeto: le crocchette del gatto sono finite.