Fra questi esiste una specie di specializzazione, quella dei riparatori, i quali sono spesso costretti a costruirsi le parti di ricambio. Mi sento di dire che appartengo ad entrambi, DIYer per riparare e me la cavo per niente male.
I fattori per cui i riparatori sono indirizzati ad arrangiarsi possono essere ad esempio:
- Politiche commerciali deprecabili praticate da produttori diversamente etici
- Fallimento del produttore
- Produttore mordi e fuggi (es: oggi produco computers, domani carta igienica, a seconda dell'andamento dei profitti monitorati mensilmente)
- Produzione di oggetti "a scatola chiusa" (impossibili da aprire senza romperli)
- oggetti progettati volutamente fragili, destinati all'usa (poco) e getta (spesso)
- Adozione di scelte commerrciali volte più al consumismo a scapito della riparazione
- Assenza totale di minuterie come parti di ricambio fornite dal produttore e concomitante assenza dell'usato
L'elenco potrebe comprendere altre motivazioni ma, in generale, si nota un sempre più orientamento a complicare le cose e mantenere il monopolio delle cose prodotte e vendute. Sembra che aggiustare e riparare sia diventata un attività sovversiva, quasi rivoluzionaria. Effetti del consumismo agevolato dal marketing ed amplificato da menti diversamente intelligenti.
Un esempio pratico? Per un periodo ho avuto la necessità (già documentata) di spostarmi con la sedia a rotelle che ho poi per disgrazia dovuto passarla ad un falmiliare bisognoso. Nel sedile, c'è una specie di cuscino gonfiabile a bolle d'aria (anti decubito o posturale). Purtroppo la valvola di gonfiaggio perde aria. Ho verificato fosse proprio la valvola, escludendo forature alla gomma, immergendo il cuscino in una bacinella d'acqua e verificando ove fosse la perdita. La valvola non chiude bene e fa le bolle. Allora decido di telefonare ad un negozio di articoli sanitari di zona, ove mi ero già rivolto per sostituire i copertoni e le camere d'aria delle ruote (90 euro!!!) per chiedere se fosse disponibile una valvola, un pezzettino di metallo del valore di 2 - 4 euro. Per la sostituzione mi sarei arrangiato ovviamente, basta infilarlo manualmente a pressione nel tubicino di gomma che esce dal cuscino.
Il ragazzo del laboratorio, viste le foto che avevo allegato con tanto di marca, modello, numero seriale e nome del produttore, mi richiama con la lieta novella: "occorre spedire il prodotto al produttore che lo guarderà, deciderà cosa farci e valuterà se è riparabile, la valvola non viene fornita come ricambio"... resto quasi senza parole. Per una stupidaggine del genere occorre veramente mandare in assistenza il cuscino? e nel frattempo, un disabile vero, dove si siede? e soprattutto come?? Occorre sapere che un cuscino come quelli costa da 300 a 700 euro ed oltre!! (maledetti approfittatori delle disgrazie altrui!) ed io dovrei accollarmi anche le spese del corriere per farlo vedere ad un "ingegnère" che dopo aver studiato ed essendo lui Dottore decide il da farsi? scherziamo davvero?.
Chiudo la telefonata con i ringraziamenti di rito, per la cortesia dimostrata dal negoziante e per essersi attivato. Ed allora?
- Scendo nel mio hack-bunker blindato dove eseguo le riparazioni,
- cerco i copertoni e le camere d'aria sostituite (sì non le avevo buttate e nemmeno lasciate al negozio di riparazioni, sono mie e me le tengo io per farci quello che mi pare, altro che rifiuti speciali).
- Taglio la valvola di gonfiaggio dalla camera d'aria,
- col tornio smusso la parte finale sporgente,
- infilo la valvola nel tubicino del cuscino,
- gonfio il cuscino e rimetto il tappino di plastica.
Prova bacinella superata, cuscino riparato, tiè produttore avido di m*rda!! Vaffanchiulo a te ed al tuo fatturato di giada! Che tu possa strafallire per sempre senza possibilità di riprenderti, e vaffanchiulo ai tuoi ignari azionisti col suv e con gli abiti griffati, che dio vi strafulmini, ANATEMA e FATWA forever! Alla prossima.
P.S. le crocchette del gatto sono finite. Ripeto: le crocchette del gatto sono finite.
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