venerdì 3 agosto 2018

Un paese ridicolo

C'è un paese che sta rasentando pericolosamente il ridicolo, lo dico per ottimismo consapevole che la situazione ha da molto tempo superato la soglia, verso il grottesco.
Sulla carta funziona tutto alla grande. Mi immagino uno straniero che prima di decidere di trasferirsi lì, va a consultare la costituzione, l'elenco dei servizi a disposizione dei cittadini e delle imprese, dall'assistenza sanitaria all'accesso al credito, dalla tutela delle famiglie disagiate e tutto ciò che può aiutare le imprese in difficoltà. Ci si sente tutelati, davvero, non c'è che dire, non si può fallire o stare male. Sulla carta è previsto tutto quello che serve per farcela, vivere dignitosamente, in santa pace, sicuri di poter sviluppare ognuno la propria vita, serenamente senza esagerazioni, un esistenza appagante ove coltivare gli interessi culturali, formativi, esistenziali, propri e della collettività.
Ma la realtà è ben diversa. La realtà ci insegna che per accedere ai servizi previsti, sono stati messi in atto una serie di "paletti" e condizioni assurde ai quali si aggiungono l'inadeguatezza degli addetti ai lavori, la carenza di infrastrutture, l'assenza di strategie a lungo termine, l'interesse di pochi, la puerilità politica di chi dichiara di fare gli interessi della collettività.
A questo occorre aggiungere la presenza attiva di lobby e gruppi di interesse, potentissime sette religiose, mafie organizzate come stati all'interno dello stato oltre agli immancabili e numerosissimi fancazzisti sempre pronti a vendersi al miglior offerente e piegarsi al volere del miglior pagatore. E questo a TUTTI  i livelli gerarchici in TUTTE le attività concorrenti alla formazione di quello che dovrebbe essere uno STATO o meglio una società coesa. Come risultato... non funziona nulla e lo sport nazionale nel quale si riesce a primeggiare su tutti è quello di nascondere la polvere sotto il tappeto ed incolpare chiunque sia al di fuori della personale sfera di "interessi".
Ognuno dei soggetti citati cerca di far prevalere ed ottenere TUTTO ciò che giova esclusivamente ai propri interessi. Ad ogni successo corrisponde un erosione di interessi altrui che a loro volta agiranno per prevalere, in un circolo vizioso che inesorabilmente sta contribuendo alla creazione di un elite di privilegiati ed una massa di persone di serie B (quelli che devono pagare e basta).
La cosa buffa, ed è anche questa la cosa ridicola, è la capacità di adattamento di chi inesorabilmente si trova "ai piani bassi" unita alla volontà di asservire gli stessi aguzzini che hanno causato tutto ciò. Di certo non c'è un popolo orgoglioso di una forte identità che si ispiri a valori degni di lodi...la vostra identità è individualissima e si fotta quella degli altri. Di certo non c'è un popolo coraggioso (armiamoci e partite). Di certo la cultura non è fra le priorità, anzi, si riesce a farla sembrare una cosa brutta dalla quale stare alla larga. Di certo c'è la memoria corta, moolto corta.  Di certo gli abitanti sono duri ad imparare le lezioni, ma più duri di un ciuco che in confronto sembra un professore universitario. Di certo c'è un popolo che "vorrei tanto ma non posso", di "wannabe". Di certo il popolo sà perfettamente quali sono i problemi che li affliggono e di chi è la colpa (sempre degli altri ovviamente) ma manca il "foglio del come risolvere" o il "foglio del come fare".
La cosa ridicola è un paese che galleggia sul pattume ma non fa nulla per pulire.

P.S. le pillole sono finite. Ripeto: le pillole sono finite.

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