Eccola, finita. Il fondo di un mobile da cucina, un asse in pino per la copertura delle pareti (tipico di certe case o rifugi in montagna), della tinta lavagna, un gancio per appenderla ed un gessetto recuperato dai tempi delle scuole elementari (qui non si butta nulla, si ricicla e si riusa TUTTO), più un pezzetto di lamierino di ottone che proprio non mi ricordo da dove l'ho recuperato.
In realtà è un esperimento, un epic fail a dirla tutta, ma piace tantissimo alla mia compagna... regalo!
Il problema è stata la tinta lavagna, presa in occasione di una visita dal fornitore, quando l'estate scorsa mi è venuta l'idea di ridipingere le scale interne... sono pure pittore.
Un barattolo...14 euro, una sassata nei maroni, ma l'idea mi piaceva. In realtà sono stato un vero coglione, vittima di un impulso alla spesa non controllato. Avrei potuto risparmiarli in quanto c'è un metodo pratico per farsela in casa... vabbè, si impara. Il problema di quella acquistata? Credo che quel barattolo sia rimasto per troppo tempo sullo scaffale del negozietto, dai tempi delle guerre puniche. Un blocco nero quasi solido ed il liquido tutto attorno... ho dovuto agitare emescolare non poco per tentare di sciogliere e riportare alla consistenza cremosa originaria (più l'idea di fare un agitatore elettrico...). I grumi rimasti hanno fatto la loro parte. La base poi non l'ho carteggiata e complice lo strato abbondante di tinta, ha iniziato a screpolare all'asciugatura e staccarsi in vari punti. Tecnicamente un esperimento fallito.
Ma, qui non si butta nulla... carteggio la superficie in modo da renderla più liscia possibile, poi alla fine uno strato di flatting impregnante per colmare le crepe, una mano finale di vernice satinata e la lavagna funziona. La polvere nera dopo la carteggiatura l'ho mescolata con la vernice per dare alla cornice una splendida tonalità "anticata" scura (il pino è pallido), sulla base ingrigita trattata all'aceto. Esteticamente il risultato finale è gradevole, grezzo, un pò vintage, non male tutto sommato, anche se desideravo una superficie più liscia per scriverci tutti i giorni l'elenco delle cose che mancano in cucina (il cibo di solito, ho fame).
Come esperimento iniziale non è malaccio dai, ho intenzione di proseguire e farne altre, magari con la tinta lavagna fatta da me, ricetta in elaborazione. La prossima volta che passo accanto ad un azienda di produzione biliardi o magari nelle vicinanze delle cave di lavagna, mi fermo e vado a frugare negli scarti, come un barbone affamato però di materiali di scarto da resuscitare, a cui dare la giusta dignità. alla prossima.
P.S. Il pino è pallido. Ripeto: Il pino è pallido
Nessun commento:
Posta un commento