E qui c'è gente che ha freddo e si scalda ancora con la legna, in latitudini più a nord di quanto lo siate voi poveracci unani itagliani. Il riscaldamento a legna, economicamente, conviene più di quello a gas, specie quando non si ha la fortuna di possedere un'abitazione in classe A, energeticamente sostenibile... ci si arrangia come meglio si può.
Ed ecco che la necessità aguzza l'ingegno. A prendere la legna a bancali si risparmia, 4 o 5 qunitali alla volta in stagione estiva, sperando che il clima sia favorevole e la stagione veramente fredda non duri più di 4 o 5 mesi. I boscaioli (trovarne di onesti che non se ne approfittano è un impresa in tutto il mondo) te la portano a casa senza tanti problemi e la legnaia si riempie in poco tempo di pezzi di legno pronti per la stufa. Il problema però è avviare il fuoco. Si possono usare le mattonelle accendifuoco, preferibilmente quelle naturali con cera d'api che inquinano meno. Recentemente ho visto in commercio dei trucioli di legno pressati con cera d'api e paraffina... che però a lungo andare costicchiano, specie se li si usano per avviare il fuoco direttamente con la legna grossa, ne servono almeno 5 o 6 (e sperare che la legna sia ben secca).
Per un avvio ottimale servono dei legnetti piccoli (preferibilmente tralci di vite, perfetti, o rametti di nocciolo) che facciano una brace sufficiente a scaldare la canna fumaria e innescare la combustione anche dei pezzi più grossi che richiedono più tempo e calore. Per risparmiare, il frutteto ci può dare una mano. A fine stagione, dopo una saggia potatura, i rametti piccoli vanno raccolti, spezzettati o raccolti in fascine e messi a seccare nel fienile per l'inverno successivo. I rametti secchi sono un ottimo punto di partenza per avviare in pochissimo tempo un bel fuoco vivace. Per chi non ha il frutteto, avendo scelto di vivere in una topaia di appartamento preso col mutuo assieme all'auto nuova ed al televisore al plasma (senza dimenticare lo smartphone di ultima generazione ovviamente), si può ovviare con materiale da recupero. Delle vecchie cassette della frutta (di legno ovviamente) e dei tubi di cartone della carta igienica o dei rotoloni usa e getta asciugatutto (maledetti spreconi, usate i canovacci riutilizzabili invece!) possono risolvere. Si fa a pezzi la cassetta e si infilano i pezzettini dentro al cartone che diventa così una cartuccia pronta per essere utilizzata ad ogni avvio. Se si vuole esagerare, ci si cola dentro un pò di cera d'api sciolta a bagnomaria. Fatto, niente di complicato, basta trovare un pò di tempo per farli. E qui comincia il problema.... il tempo.... dove lo trovi? lo so, siete troppo impegnati a spolliciare lo smartphone, bere spritz all'leppiauar, guardare la TV, più in generale a sprecarlo in pseudo necessità imposte da un modello di vita che non avete scelto e che non è il vostro... 'zzi vostri, io me ne sto al calduccio e vi osservo ridacchiando. Ciao imbecilli.
P.S. l'ape regina è in volo, il calabrone ha fame. Ripeto: l'ape regina è in volo, il calabrone ha fame.
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