E' opinione diffusa che i "medici di base" siano "quelli che non ce l'hanno fatta" ad affermarsi come professionisti stimati da colleghi e pazienti. La percezione è simile a quella che si ha con le "prestazioni della mutua", nonostante quest'ultime vengano incensate come "eccellenti" dai soliti politici di turno. L'ambulatorio comunale diventa pertanto il posto statale, sicuro, dove è lo stato che ti assicura sino ad un massimo di 1500 clienti pazienti, un comodo ripiego ove rifugiarsi, la retrovia della mediocrità ben nascosti dietro la pochezza professionale. Qualcuno poi divide l'attività ambulatoriale con l'esercizio privato. Di certo l'impegno profuso nell'esercitare la professione come "statale" non è quello che si riserva se si opera nel settore privato ed i risultati di questa sciatteria professionale si vedono e, per noi troppo pazienti, si toccano pure.
Scambiare una psoriasi per una malattia fungina è un attimo, specie quando la terapia ordinata non è preceduta da una visita... il paziente riferisce prurito... non guardo nemmeno... sarà sicuramente un fungo... 30 secondi netti e la ricetta è pronta, arrivederci, grazie, avanti il prossimo. Stesse conclusioni con l'orticaria.... fungo sicuramente. E così si va avanti per mesi e mesi ad assumere inutili farmaci che non risolvono il problema. Riferisce mal di schiena? Antidolorifici! Febbre? Antipiretico! Dolori muscolari? Antiinfiammatori! Mal di testa, stanchezza e nausea? Antidolorifici, integratori e gastroprotettori. semplice no? Così il medico lo so fare pure io. Non si spiega perchè serva un'abilitazione.
Il covid poi ha complicato (per noi) le cose. Per gli operatori della sanità è un occasione straordinaria per poter lavorare ancora meno di prima. Si riceve solo per appuntamento, ma per prendere un appuntamento occorre prima telefonare (via mail manco a parlarne)... e se all'ambulatorio non risponde nessuno?? si va lo stesso di persona per poi prendere una valanga di improperi per non aver telefonato.
Gli orari... l'ambulatorio apre (dovrebbe aprire) alle 07:00 ed è quello l'orario scelto da molti, privi di appuntamento, per evitare le file, magari anche perchè qualcuno alle 8 deve andare a lavorare. Il medico di base arriva alle 7:45 e prima di aprire la porta si sofferma a insultare i presenti, rei di essersi presentati senza appuntamento... e del suo ritardo non ne parliamo?
Se telefoni per prenotare il medico di base ti dice...venga domani. Tu vai, alle 7 di mattina per evitare le file e ricevi in cambio una serie di insulti perchè lui aveva detto dopo le otto... non me lo aveva detto (altrimenti non mi sarei svegliato alle 5), ...si te lo avevo detto... e si va avanti così sino allo scontro verbale.
Certo è che se l'orario di lavoro è alle 7:00, gli appuntamenti iniziano alle 7:00, non alle 8:00 perchè prima di cominciare le visite devi prepararti il thè giapponese rastrellando il tuo giardinetto zen, suonare il basso elettrico o il clarinetto o cazzeggiare in affanno con gli adempimenti mal organizzati.
E poi... tutti gli appuntamenti sono fissati allo stesso orario, alle 8, che lui arriva non alle 7 (orario di apertura) ma alle 7:45. Così ci si trova in 15 o 20 tutti assieme, assembrati fuori dell'ambulatorio ad aspettare all'aperto, e se piove o fa freddo...
Di visite manco a parlarne... si entra e ci si siede ad un tavolino davanti ad una barriera di plexiglas improvvisata, ove prima c'era una porta e lui dall'altra parte di una scrivania che a sentire quello che dice occorre avvicinarsi e spesso non si capisce cosa ha da dire. La barriera inoltre non agevola fisicamente lo scambio degli immortali documenti cartacei... occorre infilarli fra lo stipite della porta e la lastra di plastica. Se la stampante non stampa allora i documenti te li manda via e-mail da un mittente no-reply ovviamente. Poi a casa scarichi le ricette e quando prenoti al CUP ti dicono che se non hai il consenso informato non si può prenotare, per cui devi ri-telefonare al medico smemorato, sperare che risponda, chiedere appuntamento, fare la fila con gli altri convocati allo stesso orario... ma è questo il modo di trattare le persone?
E noi?? costretti per anni ed anni ad ingoiare antiinfiammatori, antidolorifici, pastiglie varie, ci preoccupiamo del nostro fegato costretto ad un super lavoro. Timidamente proviamo a chiedere un alternativa naturale... terapia a base di cannabis? Ah, no! (sorrisetto ebete) lei guarda troppa televisione... lasci perdere... per caso lei è un hippy?? CAXO!! siamo arrivati a questo livello di ignoranza bigotta!??
Di certo, questi personaggi abilitati sono in prima linea per prescrivere farmaci, alleviare i sintomi e stop. Visite in ambulatorio? No, basta la parola, il paziente riferisce, stop. Di visite a domicilio manco a chiedere, non si muovono nemmeno se il paziente non si può muovere. Se ti sei beccato una brutta influenza, hai la febbre, dolori muscolari, costipazione e brividi... devi eroicamente andare in ambulatorio a contagiare tutti i presenti. Un assaggio lo abbiamo già avuto... se riesci a telefonare... tachipirina e vigile attesa. Se peggiori, ti manca il fiato, fatichi a respirare... chiama il sacro numero verde che forse qualcuno risponderà. Imperativo stare male e peggiorare solo in orario di ufficio, un orario ristretto dai ritardi cronici o dai seminari scientifici alla macchinetta del caffè, e sperare che qualcuno risponda, se gli và. Hai più possibilità di avere un aiuto se chiami il Gabibbo o capitan ventosa.
No dai, comunque c'è la guardia medica e poi il pronto soccorso... si certo, sulla carta tutto funziona a meraviglia.... poi... in pratica.... quando non si trovano soluzioni, l'ingegno italico dà il meglio di sè... tutorial su youtube, medicine alternative, terapie sciamaniche, fai da te, darkweb o deepweb per i medicinali oppure dai cinesi che si trova di tutto, basta chiedere. Scienziati di sta cippa...vaffanchiulo! Alla prossima.
P.S. tachipirina e vigile attesa. Ripeto: tachipirina e vigile attesa.