Questo argomento è tabù per l'AI di gùgol. Quando si parla di apparecchiature elettroniche in grado di vaporizzare del glicerolo, il bot diversamente intelligente artificialmente di gùgol va in allarme, in quanto crede si stia parlando di quell'argomento che tratta prodotti sui quali lo stato italiano detiene i monopoli anche se pare sia dannoso per la salute sino a provocare la morte di chi ne fa uso. Scusa se sono vago ma non voglio rotture di c*glioni a spiegare ad un bot, come già successo in passato, che si sta sbagliando, con esiti ovviamente a me sfavorevoli visto che spiegare delle neanche tanto sottili differenze ad una stupida macchina è dura.
Mi consegnano questo aggeggio (chiamiamolo così) sul cui display O-led compare una scritta inesorabile... l'apparecchio è in corto, ovvero guasto, ovvero è da buttare, ovvero nessuno è disposto a ripararlo mentre in rete esiste una nutrita flotta di
pirati pronti a vendertene uno nuovo, più meglio, più costoso
ovviamente....sanquisuge di portafogli altrui. Il disastro è avvenuto mentre l'utilizzatore era in ferie, lontano da casa e pertanto non c'è stata altra scelta che farsi rapinare volontariamente e comperare un sostituto, il primo che si trova a tiro... buon per lui, il commerciante felice dal fatturato di giada.
Affronto la riparazione con la rassegnazione che, se è guasta l'elettronica, non c'è molto da fare, ma anche con la curiosità di vedere cosa c'è dentro e capire se in futuro conviene o si può aggiustare.
Per aprire questo modello occorre svitare quattro viti (Torx), due in prossimità dell'attacco dell'atomizzatore e due dentro il vano batteria. Aiuta molto avere dei cacciavitini usati per la riparazione di alcuni modelli di smartphone. L'aggeggio si separa in due parti. Appena aperto un sospiro di sollievo. Il guasto è solo un filo staccato, quello della massa (il negativo), frutto di una saldatura pedofila (fatta coi piedi :-).
Per risaldare il contatto (una scodellina metallica placcata oro) occorre toglierla dalla sua sede, altrimenti il calore dello stagno fuso fonde la plastica costringendo a buttare tutto. Occhio alla molla. Un abbondante dose di flussante, mano ferma, temperatura e tempi di saldatura calibrati dall'esperienza ed il contatto è ripristinato. Con l'occasione sarebbe stato bello dare anche una lavata al contenitore con acqua e sapone neutro, data la sporcizia naturalmente accumulata in anni di utilizzo. Per fare questo però, bisognerebbe dissaldare tutti i fili di collegamento e togliere l'elettronica... ho preferito di no, la regola è mai toccare quello che funziona e procedere solo se non si teme di spaccare qualcosa e perdere definitivamente l'oggetto. Così ho ovviato sfregando le parti esterne ove si annidano i pelucchi con uno spazzolino da denti, usato... non li buttate in discarica vero?
Collaudo positivo, con una batteria al litio di recupero. Funziona!! 50 euri risparmiati, da destinare a qualche bolletta, del pane, un pò di latte, frutta verdura, carne (un lusso) ed un pò di comfort food che tanto risolleva lo spirito facendoci sentire ricchi come sceicchi. Anche la soddisfazione per il ripristino della funzionalità azzoppata non è poco ma con solo quest'ultima non si mangia poi molto. Alla prossima.
P.S. L'incendio è spento. Ripeto: L'incendio è spento.
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