giovedì 20 gennaio 2022

Ovovogio digitale (riparazione)

Dopo il mucccalogio ed altvi ovovogi vipavati nella mia lunghissima cavvieva di vipavatove di cose inutili o pvive di valove (economico), ora tocca a questo ovovogio fine '900, digitale, vittima di una rovinosa caduta da altezze stratosferiche, conseguenza di lavori dati in appalto al ribasso ed affidati come ultima ruota del carro ad un pianta-chiodi improvvisato ed incompetente. L'accelerazione di gravità (9,8m/s) e la superficie di destinazione particolarmente dura (il pavimento), hanno prodotto in pratica la disintegrazione della plastichetta cinese (credo la producano con la segatura per risparmiare, ma non segatura di legno). Praticamente quasi tutti i supporti dove le vitine che fissano il coperchio vanno a "mordere" sono saltati, la plastica si è crepata in molti punti, il supporto del display si è completamente divelto dalla sua sede, un paio di fregi "estetici" sono schizzati via, il contenitore poi... manco fosse caduto da millemila metri. E poi....le batterie hanno rilasciato l'acido andando a rinverdire i contatti e mangiarseli per benino.

Vabbè, facciamo alcune considerazioni (le solite) con la domanda del solito unano.... ma ne vale la pena di ripararlo? Ad una domanda così idiota rispondo sempre con lo stesso mantra: noi non si compra nulla, noi si vende o si scambia. E per quello che già abbiamo, si ripara. Noi siamo la società sana.

L'ovovogio proviene da un recupero da parte di un proprietario che ha deciso di disfarsene. L'ho recuperato perchè ha le cifre grandi e riesco a vederle anche da "lontano", dato che sono presbite per età. Lo tengo in cucina dove devo sempre tenere d'occhio lo scorrere del tempo, mentre cucino i miei manicaretti basati su ricette sbagliate e parche di ingredienti. In due parole...Mi serve!

Per la riparazione, fra la colla epossidica bi-componente e la ciano acrilica, ho optato per la seconda, più facile da applicare su parti combacianti che poi non devono tenere chissà quale peso e l'ovovogio non deve essere a prova di urto. Inoltre la cianoacrilica essendo liquida, riesce per capillarità a raggiungere le fessure, riempirle e chiuderle per benino. Con molta pazienza, recuperando i frantumi, si riesce a rimettere la cose a posto ed al 90% ricostruire l'ovovogio. 

Per l'acido sui contatti batterie.... fortuna vuole che questi si possano sfilare dalla propria sede. Per neutralizzare l'effetto dell'ossido si può usare un bagno di lavaggio a base di limone o aceto (diluiti) per poi lavare con acqua e bicarbonato di sodio (basico) che neutralizza l'acidità. 

Terminato il lavaggio si procede con l'asportazione meccanica dello strato non più conduttivo e successiva lucidatura con una spazzolina rotante. 

Sempre con molta pazienza e mano ferma si ottiene un buon risultato ed i contatti delle batterie tornano come (quasi) nuovi. 

Ecco, anche questa cineseria immonda è tornata al suo posto a fare il suo dovere di fedele e silenzioso servitore. Ah...il chiodino ovviamente è stato sostituito con un più efficiente reggi quadri in teflon. Alla prossima.

P.S. è l'ora che volge al desìo. Ripeto: è l'ora che volge al desìo.

giovedì 13 gennaio 2022

Cavo del ferro da stiro

Oggi mi si presenta l'ennesima opportunità di boicottare concretamente le ecomafie degli "ecocentro"... che di "eco" hanno poco in quanto più produci rifiuti e più guadagnano. 

Un ferro da stiro che non si accende più. Non passano nemmeno pochi minuti dal fatto, che nella mente della badante/massaia romena, improvvisatasi tecnico riparatore esperto in diagnosi dei guasti, scatta un meccanismo mentale sorprendente: Vado su ama*on e lo compero nuovo! Vabbè che tanto i soldi non sono i suoi, ma il pensiero contagia in poche frazioni di secondo anche la proprietaria 90enne. Credo che l'opzione "riparare" non le abbia nemmeno sfiorate. E la cosa mi rattrista un pò. Anni di bombardamenti mediatici, anni di consumismo irresponsabile, anni di capitalismo rampante ed aggressivo, anni di condizionamento pubblicitario hanno sortito gli effetti desiderati: buttare e comperare senza nemmeno muovere un neurone. Che società di unani!. 

Una rapidissima ricerca ed i cavi di ricambio si trovano, non serve nemmeno cercare il ricambio di una particolare marca. Con 5 max 10 euri (su ama*on) e spedizione gratuita il pezzo arriva a casa. 10 minuti di lavoro e il ferro da stiro ritorna in vita. Che ci vorrà mai? Il ferro da stiro è un elettrodomestico che è difficile che si rompa. Al massimo, i problemi che un ferro da stiro può dare, oltre al cavo che viene strattonato manco si fosse ad un rodeo, è il calcare. Ma perchè buttarlo se non si accende? Se può funzionare ancora per anni, perchè buttarlo?? Forse non si sa che fare con i soldi risparmiati? Bhè, per i soldi che avanzano io una soluzione ce l'avrei... dateli a me che mi servono proprio (pane, latte, uova, pasta, frutta e verdura...). 

Ecco, sabato prossimo vado al centro ricambi di zona, (fanchiulo ama*on, fanchiulo B*zos), compero, aggiusto e risparmio un viaggio all'ecocentro, a litigare con gli operatori che non sanno mai dare le giuste indicazioni su dove buttare la roba. Se l'oggetto ha un cordone di alimentazione attaccato, allora ti indirizzano verso il vascone del RAEE... ma se si taglia il cordone e si toglie la plastica.... tutto nel vascone dell'ingombrante civile, diventato ormai il rifugio peccatorum degli unani ignoranti. 

Un ultima domanda a chi vorrà aiutarmi: perchè i cordoni di alimentazione dei ferri da stiro sono rivestiti esternamente con la stoffa? Forse per evitare di colare la plastica del cavo mentre si stira? o per cosa? c'è una norma specifica? boh. Alla prossima. 

P.S. la cantina è buia. Ripeto: la cantina è buia.  

Aggiornamento: niente da fare, l'utente ha deciso di comprare comunque un altro ferro da stiro... in offerta!!....a meno di 40 euri!!! ... occasione!!!! Preso! Robe da psichiatra!!!!! (e pure bravo). Forse per senso di colpa vengo comunque incaricato di riparare il vecchio... meno male, l'ambiente ringrazia.

Aggiornamento: 11 euri per il cavo preso in negozio. 3 minuti per riassemblare il tutto ed il ferro torna a funzionare per chissà quanti altri anni... ci voleva davvero poco, può farlo pure un unano.

giovedì 25 novembre 2021

Vaccinato e discriminato, come tutti del resto

Ebbene si. Sono vaccinato a 3 dosi per ora...(più l'anti influenzale, tiè, si sa mai) alla prossima non sarà più cura o prevenzione ma tossicodipendenza! Sia chiaro, non sono nè favorevole nè contrario ai vaccini. Ho solo delle enormi perplessità e delle domande alle quali nessuno vuole rispondere.

Ora, con questo "super Green Pass", dovrei sentirmi più libero di altri? No! Io capisco i No Vax, capisco i no Greenpass, rispetto le loro opinioni (io) ma sentendomi a disagio se mi chiamano "nazivax". Mi sento anche a disagio quando mi sento dire "devi stare zitto se non sei medico!" anche se in realtà io formulo solo delle domande che scatenano solo reazioni violente da parte di quei "dottori" che non hanno risposte credibili o condivisibili sul piano tecnico-scientifico. E se anche ci fosse una stupida regola ad autorizzare a parlare di vaccini solo i dottori, allora si potrebbe tranquillamente parlare di "dittatura sanitaria".

Ma allora perchè ho deciso di vaccinarmi pur non essendo convinto della cosa? Perchè ho accettato di esonerare da responsabilità civile e penale uno Stato straccione ed una casa farmaceutica multimiliardaria, firmando quello che viene chiamato ridicolmente "consenso informato"? Perchè ho accettato di rinunciare ad una parte dei miei diritti sacrosanti in cambio di una solo apparente diversificazione sociale? 

Ho accettato il ricatto di Stato se voglio continuare a lavorare senza sentirmi violentato da una bacchetta infilata sino al cervello da un operatore sanitario incattivito e vendicativo. Non sono convinto che il vaccino funzioni come dovrebbe, se non altro è poco efficace se dura così poco rispetto ad altri ben più collaudati e sicuramente nessuno sa quali saranno gli effetti dannosi nel lungo periodo.  

La realtà è che, dopo molti anni di battaglie contro i muri, sono stanco ed ho esaurito le forze. Sono stanco di battermi per una massa di unani che purtroppo o per fortuna meritano libertà e diritti. Ho esaurito le forze, deposto le armi, ho perso e, prono, mi accingo a subire senza protestare, questo almeno è quello che voglio far credere, per non avere più certi problemi e continuare così il mio progetto di vita.

Certo è che inasprirò ancora di più il boicottaggio e lo sciopero della spesa già proclamato molti anni fa (in tempi non sospetti) e mai revocato. Sciopero della spesa! e non chiamatela decrescita felice per favore, essere poveri fa davvero schifo. 

Provo una sadica soddisfazione di sentire gli strali dei commercianti e degli industrialotti a starnazzare sulla contrazione dei consumi o sulla carenza di personale (leggi carenza di schiavi), bèh, è la soddisfazione meschina dei mediocri, ma del resto essendo stato relegato mio malgrado ai piani bassi, credo che mi posso permettere anche questa "vendetta" dei poveri.

Soddisfazione pari a quella che provo quando vedo gli operai licenziati davanti ai cancelli a protestare (dopo) senza prima mai aver ascoltato che li avvisava del pericolo, convinti che a leccare il culo ai padroni concedesse un qualche privilegio eterno. Certo è che chi ha il potere di decidere per noi, è riuscito perfettamente nell'intento di disgregarci e metterci l'uno contro l'altro, godendo dall'alto.

Come andrà a finire? Posso prevederlo leggendo la storia passata, ma di sicuro le cose non miglioreranno sino a quando non avremo toccato tutti il fondo... e si ricomincerà da capo esattamente come prima, in un loop infinito. 

Non cambierà mai nulla, per voi.

Ecco, io almeno ho la consapevolezza di aver perso tutto, libertà e diritti compresi, e lasciatemi almeno godere se assisto dalla sponda del fiume al passaggio di molti cadaveri. C'è un altra strada che seguirò e che ha funzionato in passato per delle popolazioni oppresse, invase e private di libertà e diritti... quale? e che lo vengo a dire a te? Alla prossima, ma anche no. 

P.S. Il lupo ulula, la pecora bela. Ripeto:  Il lupo ulula, la pecora bela.

P.P.S. voglio vedere l'AI di gùgol quanto ci metterà a bannare questo post. 

venerdì 19 novembre 2021

Tandil impermeabilizzante (istruzioni d'uso)

Ci sono dei momenti che, se avessi sottomano certi produttori o certi markettari che "progettano" l'etichettatura dei prodotti, mi sentirei in diritto di prenderli a schiaffi (per non dire altro) senza pietà, sicuro di fare del bene all'umanità intera. 

Qualche settimana fa, ho acquistato al supermercato ALDI (che attualmente ha preso il posto della Lidl nelle mie preferenze) una bottiglia di impermeabilizzante per tessuti, in forma liquida. Era in offerta dato che sembra non se lo comprava nessuno. Tandil EINWASCHIMPAGINERER (eh?) 250ml prodotto per ALDI S.r.l. Verona codice a barre (credo) 4099200120799 che è il numero che è riportato nelle vicinanze del codice a barre, per cui presumo sia quello. Non fosse stato per l'etichetta del prezzo esposta nello scaffale, con breve descrizione, non ci sarei arrivato a capire cos'era.

Ho l'abitudine e la necessità, di impermeabilizzare le borse da bicicletta. Mi serve proprio un prodotto che le renda impermeabili, dato che uso la bici come mezzo di trasporto esclusivo e le borse da viaggio mi servono per portare a casa la spesa. No, non sono un fricchettone ecologista modaliolo e nemmeno uno di quelli che una certa mentalità ignorante definisce "radical chic". Semplicemente credo di avere il dovere di lasciare l'ambiente alle future generazioni meglio di come l'ho trovato... io dò l'esempio senza pretese di essere copiato.  L'auto, una lussuosissima Mercedes d'epoca, euro zero, modello "falling apart", è in garage, ferma da pre-pandemia, e sto valutando di venderla (almeno per 100 euro spero)...auto ferma, in parte per coscienza ecologica, in parte perchè non ho soldi per mantenerla (il lockdown mi ha assassinato la batteria), ma soprattutto ferma perchè non mi va di farmi rimproverare e bacchettare da una mocciosa autistica (che in fin dei conti ha pure ragione) con al seguito una moltitudine di bimbi minkia figli di papà, io sono meglio di lei, tra l'altro da molto, molto, molto più tempo di lei, per cui non accetto lezioni, casomai il contrario. 

La bottiglietta acquistata, è finita su uno scaffale di casa, in attesa di utilizzo. In questo periodo iniziano i primi freddi e le prime piogge, i primi nebbioni e le pioggerelline che non si capisce se è acqua fina, umidità grossa o in certe ore piccolissimi fiocchi di neve,o cristalli di ghiaccio in sospensione nell'aria. 

Fatto sta che non è certo carino tornare a casa e trovarsi le confezioni in cartone tutto umidiccio e molloso per la condensa. Urge che le borse siano stagne per bene, anche perchè le promesse dei produttori di borse non sempre sono mantenute, dato che l'acqua entra dalle cuciture quasi mai termo saldate o sigillate.  

L'impermeabilizzante idrorepellente mi serve proprio, davero davero. Tempo fa ho acquistato un impermeabilizzante in bomboletta spray, presa in un negozio di articoli per il campeggio. Con quello che ho speso, credo che il rivenditore se ne sia andato immediatamente in ferie ai caraibi o immediatamente in pensione anticipata a vivere di rendita. Lo spray inoltre non mi piace molto in quanto gran parte del prodotto viene disperso nell'aria, uno spreco enorme ed un ulteriore inutile inquinamento aggiuntivo. 

Il liquido è meglio. C'è un problema però (e ti pareva).... la confezione riporta tutte le scritte in austriaco e svizzero ed io che mastico a malapena l'inglese ho qualche difficoltà. Vado in rete a cercare qualcosa ma.... nulla, niente di niente, nessun demente che abbia pensato di pubblicare qualcosa, manco il rivenditore. Mi sono fatto una cultura su come stendere la guaina impermeabilizzante in terrazzo, dato che l'AI di gùgol è scema e restituisce risultati a caxo!, ma di istruzioni per usare il liquido impermeabilizzante liquido della bottiglietta  Tandil niente di niente. 

Decido allora di scrivere all'Aldi, vado nel loro sito, cerco la sezione "Contatti", inizio a fornire, non senza preoccupazione, una quantità industriale di dati personali, pensando che la raccolta degli stessi ai sensi del GDPR non dovrebbe essere sproporzionata rispetto alle finalità della raccolta stessa.... vabbè, non ho l'obbligo di dare dei dati "accurati", a parte la mail per le risposte che può essere anche "disposable". Mi chiedono la data di acquisto (e chi se la ricorda?) ed il codice a barre... lo cerco non senza difficoltà, dato che le barrette stampigliate sull'etichetta non hanno sotto il corrispondente codice numerico e mentre scruto con attenzione l'indecifrabile etichetta scritta in klingon, mi accorgo di un logo sospetto.

In un angolino dell'etichetta, in basso, sotto il numero che deduco possa essere il codice a barre, sotto il simbolo di un cassonetto per la raccolta dei rifiuti, sotto un triangolino ed una freccina ricurva che ricorda intuitivamente un qualcosa da sollevare,  c'è una serie di ovali che racchiudono le sigle CH IT HU SI. Bingo! IT lo riconosco! è l'abbreviazione della mia lingua! Deduco che ci sia un qualcosa da sollevare. Provo con l'unghia a tentare di staccare l'etichetta et voilà, l'etichetta si stacca, rivelandone un altra sottostante, ben incollata al contenitore. L'etichetta che si stacca la puoi rimuovere, per comodità di lettura, ma poi devi ri-appiccicarla, altrimenti quella sotto rimane appiccicaticcia e poco gradevole da maneggiare, praticamente una calamita per sporco e polvere. 

Ecco!!?? ma... siete deficienti? Ci fate o ci siete? Una sotto etichetta nascosta? ma chi è quel deficiente cretino al quale è venuta in mente una cosa simile? Non è per caso che a qualcuno in produzione è venuta l'idea di etichettare una sola volta per tutte, comprendendo tutte le lingue  e risparmiando sui costi di produzione vero? L'etichetta multistrato, a pagina di libro, l'invenzione del secolo!! Sti micragnosi, taccagni, tirchi ed avidi di margini di profitto, con azionisti cornuti al seguito e corredati di moglie troiona fancazzista con tanto di SUV da parcheggiare di traverso, occhialoni da sole, pelliccia e cagnolino rabbioso.

Ecco, trovo le istruzioni in italiano:

IMPIEGO: Attenzione!! Non utilizzare contemporaneamente detersivo ed impermeabilizzante! 

Dosi consigliate: 100ml per un Kg di biancheria asciutta. 

praticamente 2,5kg di biancheria in totale per una bottiglietta da 3 euro. Vado avanti a leggere, ma, ma... immediatamente mi preoccupo... 

Istruzioni per lavaggio in lavatrice! lavare i vestiti come da suggerimento del produttore. Lasciare i vestiti nella lavatrice e rimuovere  con uno straccio i residui di detersivo dall'apposita vaschetta. Successivamente versare l'impermeabilizzante liquido Tandil nella vaschetta pulita e lavare a 30° con il programma per capi delicati.

Ecco...non posso infilare nel cestello le mie borse da bicicletta che sono irrigidite, nel retro che "vede" i raggi della ruota, da un pannello in plastica. 

Istruzioni per il lavaggio a mano! Diluire l'impermeabilizzante Tandil in 5litri di acqua ed immergere i vestiti. Lasciare agire 20 minuti ca. Infine strizzare leggermente i vestiti e lasciarli asciugare come da abitudine.

...manco a scherzare, non ho una bacinella così grande per l'ammollo, di strizzare le borse manco a pensarci...e poi... 250ml? tutto per 5 litri di acqua? boh. Proseguo con la consultazione dell'etichetta con le istruzioni in italiano e...finalmente un indicazione utile! 

Impiego puro: in caso di tessuti non lavabili come scarpe, tende, etc, impregnare con l'impermeabilizzante una spugna o un panno senza peli ed applicare in modo regolare sul tessuto. Rimuovere le tracce di prodotto con un panno umido. Non è necessario ripetere il trattamento. 

OK, anche se... restano più dubbi che certezze.  Dovrei rimuovere le tracce di prodotto dopo l'applicazione? Forse si intende quello in eccesso che non impregna il tessuto. Scarpe e tende sono lavabili... forse intendono non lavabili con i metodi precedenti (per i motivi che ho esposto). Vabbè, meglio che niente.

C'è anche un problema, almeno con me... perchè mi vieti di usare l'impermeabilizzante con il detersivo, senza spiegarmi il perchè? lo sai che ora hai scatenato la mia curiosità e proverò a farlo per verificare se c'è una reazione chimica esplosiva o perlomeno esotermica? il SODIUM PYRITHIONE ed il LAURYLAMINE DIRPROPYLENEDIAMINE CON COSA REAGISCONO? Io non lo so ma se lo scopro preferirò tenermelo per me e costruire un ord*gn* chimico  per sterminarvi tutti, unani imbecilli. Alla prossima, se sopravviverete. 


P.S. la mela è velenosa. Ripeto: la mela è velenosa.