martedì 9 febbraio 2021

il bibitaro ed il signore del Male

Sta girando in questi giorni questo post:

"Abbiamo uno con Master al Massachusetts Institute of Technology, ex Governatore della Banca d'Italia, Consulente delle piu' importanti societa' del mondo, Presidente del Financial Stability Board, Professore ordinario in politica monetaria, membro del Board of Trustees di Princeton, Presidente per 8 anni della Banca Centrale Europea...che deve fare le consultazioni con il bibitaro, la Signora Pina, chiddo ca' terza media, l'ex velina, la lavandaia, l'ex tronista, u dj, il diplomato alle scuole serali, u stugghiolaro...

E' come se Michelangelo si mettesse a fare le consultazioni di pittura con quello che fa le strisce pedonali...."

...e la cosa che fa ancora più ridere sono i commenti di coloro che vedono nel governo i propri "rappresentanti", di qualsiasi colore essi siano. La cosa che mi infastidisce è che la maggioranza tende ad inchinanrsi di fronte a chi ha avuto la fortuna di nascere ricco e studiare dove i bibitari vari non avrebbero nemmeno sognato di poter andare. E' la sindrome dell'unano addomesticato ad aggrapparsi all'imperatore per sopravvivere, o sindrome di stoccolma dove la vittima prende le difese del proprio aguzzino.

Se si "studia" nemmeno tanto per bene la "situazione economico-finanziaria" in cui ci troviamo, non serve certo una laurea, un master o una carica "prestigiosa" alla banca del Male per capire che siamo nella m*rda, noi, e loro vivono nella bambagia, trattandoci con la puzzetta sotto il naso e disprezzandoci per non aver "studiato" come loro. Ed è questo che è accaduto, accade ed accadrà. 

Il debito pubblico non lo ha generato chiddu ca' terza media, lo spread non lo genera il diplomato alle scuole serali, le speculazioni finanziarie non sono cose da d.j., la corruzione non parte dalla Signora Pina, i tassi bancari al limite dell'usura non li calcola il bibitaro, questo sistema basato sul debito perenne non l'ha inventato la lavandaia, la giustizia ingiusta non è colpa dell'ex velina, la sanità fatta a pezzi non è così a causa de chiddo ca' terza media, i ponti che crollano non sono stati progettati dal diplomato alle scuole serali, la distruzione della democrazia e la contrazione dei diritti non è opera de 'o strugghiolaro. 

In ogni caso io giudico le persone sulla base di ciò che FANNO, non certo per i titoli di studio o per le cariche ricoperte in passato. E se il bibitaro avesse il coraggio di ricordare, al dottorone signore del Male, che è stato eletto dal popolo (il bibitaro non il signore del Male) per dare una sistemata al paese, forse, in parte, il suo dovere lo avrebbe fatto per bene, almeno in piccola parte. 

il vero problema è che il bibitaro, la Signora Pina, chiddo ca' terza media, l'ex velina, la lavandaia, l'ex tronista, u dj, il diplomato alle scuole serali, u stugghiolaro... a tutti questi manca una cosa... le palle!

Aggiornamento: ... e con la decisione di andare a braccetto con il signore del male assieme a pregiudicati, ladri ed ignoranti funzionali, le palle le hanno fatte cadere a chi ce le aveva. Complimentoni.

P.S. la sardina è in scatola. Ripeto: la sardina è in scatola.

lunedì 1 febbraio 2021

MEDIACOM MSB-130 cerniere indurite e contenitore rotto (soluzione nerd)

Non è stato per niente facile ma, quando mi intestardisco a fare una cosa, difficilmente demordo. E non mi importa nulla se il solito maligno bollerà questa realizzazione come "cosa da nerd" o da demente pazzoide. Del resto, agli insulti in rete ci sono ormai abituato tanto da averci fatto il callo. Per me le critiche scivolano via come l'acqua su una superficie idrorepellente... sono super idrofobico ed autopulente. 

Del problema delle cerniere indurite che spaccano i contenitori di plastichetta di certi computers mal progettati e spacciati per pochi euro ai tossici unani come prodotti meravigliosi nei negozi di elettronica, ne ho già parlato a lungo. 

Ho descritto anche come riparare le cerniere e renderle operative, elencando i vari metodi ad oggi utilizzati dai riparatori più ingegnosi. Nell'ultimo scritto, avevo paventato una soluzione extrema ratio, nel caso la riparazione precedente non avesse sortito gli effetti desiderati. Già, incollare la plastichetta fragile come carta velina, garantisce risultati deludenti, nonostante se ne usi una quantità industriale. E' come pretendere di usare il burro di noccioline al posto dell'intonaco o lo zucchero caramellato per sostenere il peso di una lavatrice. 

Ed ecco che la mia testardaggine mi suggerisce di creare un rinforzo eterno. Il ragionamento è semplice... se la plastica non tiene e le cerniere sono attaccate alla plastica, è sufficiente sostituire la plastica con un materiale più idoneo ed attaccarci lì le cerniere. Sembra semplice ma non lo è per niente. Una serie di problemi sono di ostacolo, sia che si decida di usare il metallo che il legno:

  • mancano macchinari adatti
  • mancano attrezzi per sagomare i materiali
  • manca una stampante 3D
  • mancano i materiali 
  • mancano i soldi per acquistarli
  • mancano i soldi per acquistare un portatile nuovo

ed allora? ci si arrangia come da italica tradizione e virtù (che solo noi al moooondo sappiamo come). 

Per i materiali si prende quello che si ha sotto mano, accumulato come ciarpame inutile in anni ed anni di recuperi e riutilizzi. Meglio delle tavolette di legno da 1 centimetro, dove le viti possono mordere. Lamiere di alluminio? ok, ma poi bisogna prevedere viti con testa svasata e dadi.

Per i macchinari ci si arrangia, adattando le scelte progettuali in base a quel poco che si ha. Per la manualità, la fantasia, l'ingegno... nessun problema, almeno queste cose ce l'ho... o almeno ho la presunzione di averle, altrimenti...

Allora... andiamo con ordine.

prototipo 1: Ideona... rinforzo i due lati di plastica con dei profili metallici. Ho preso una barretta ad "L" di ottone, l'ho tagliata in 4 pezzi ciascuno a misura del lato del portatile. L'ho incerniata con dei rivetti pensando di incollarla con l'epossidica bi-componente, in modo da dare supporto al coperchio, non senza creare de gli incavi per l'inserimento, ai lati, di chiavette, schedine di memoria, cavo di alimentazione e via dicendo. SOLUZIONE FALLIMENTARE. La sagoma del coperchio è incurvata ed il profilo ad "L" non riesce a prenderla in modo accettabile. Inoltre i rivetti sono in posizione inevitabilmente decentrata rispetto alle cerniere esistenti, rendendo impossibile alla fine aprire il portatile. 

prototipo 2: Ideona... rinforzo il coperchi e la base con dei pannelli incernierati. Non mi scoraggio ed uso due pannelli di legno tenero (pino...orrore!! peraltro già tarlati). Scavo con la fresa un incavo per ospitare coperchio e base, in modo da diminuire il più possibile lo spessore finale. L'idea era quella di creare due "conchiglie" di supporto all'interno delle quali incollare coperchio e base.  SOLUZIONE FALLIMENTARE (che nemmeno merita una foto). I pannelli sono troppo spessi e fresare l'interno a mano seguendo le curvature del contenitore originale è quasi impossibile. Mettere poi delle cerniere da mobili, esterne, non è fattibile, occorrerebbe indurirle in qualche modo per sostenere il peso.

prototipo 3: Ideona... dai che quasi ci siamo. Due pannelli in MDF (recuperati dalla base di un tapis roulant). Elimino completamente la base plastica del portatile. La tastiera è incorporata nella parte superiore della base e mi tocca tenerla così com'è, dato che alloggia anche batteria, mother board, altoparlanti, antenne, touchpad, ecc.... Lo schermo...preferisco tenere il coperchio originale (l'LCD è fragile). Il contenitore della base lo modifico per bene, aprendo dove serve e ci pratico dei fori per fissarlo, da sopra, al pannello di MDF con delle viti autofilettanti. Le cerniere le stacco del tutto dal contenitore originale e le attacco ai due pannelli di MDF...all'interno... ma qui sorge un problema. Occorre posizionarle il più possibile dov'erano originariamente. Questo per evitare che i due nuovi coperchi si allontanino troppo all'apertura, rischiando di tirare eccessivamente il cavo dello schermo LCD. Bisogna quindi andare per tentativi, misure, aggiustamenti, montaggi e smontaggi, praticando i fori solo a posizionamento terminato. 

Poi occorre costruire dei distanziali che posizionino il coperchio alla distanza esatta pari allo spessore del portatile chiuso, badando bene che alla chiusura la testa delle nuove viti non vada a cozzare contro la plastica o peggio contro lo schermo LCD. Per i distanziali è sufficiente tagliare un tubicino di alluminio da pochi millimetri a misura giusta... misura giusta... richiede tanti tentativi ed un mini tagliatubi, altrimenti diventa troppo difficile (e non pensiamo di comperare delle rondelle che bisogna comperare sempre la confezione da cento destinate ad arrugginire nel cassetto). 

Poi occorre fare dei buchi dove si può, senza interferire con i circuiti, i cavetti e le basette elettroniche interne. Si praticano i fori da dentro, poi si ribalta la tastiera e si riportano i fori sull'MDF, usando delle mini viti di recupero autofilettanti, et voilà. SUCCESSO!! alla fine, a forza di smadonnamenti in aramaico, i due pannelli si chiudono, proteggendo schermo, tastiera, batteria e mother board come mai prima. Sono certo che con questa soluzione, se il portatile cade a terra non si fa nulla. Certo ci sono dei margini di miglioramento (moltissimi) ma con quello che ho, questo è quello che sono riuscito a fare nei ritagli di tempo.

Ora, tocca ai dettagli da curare a tempo morto. Per prima cosa vorrei smontare nuovamente il tutto e smussare un pò gli spigoli, per dare una forma finale più affusolata ed esteticamente più accettabile, specie dopo un eventuale riverniciata. Non sarebbe male trovare il modo di creare un bordo tutto attorno per nascondere l'evidente accoppiamento plastica/legno ma è solo un problema estetico. Sto anche cercando un vinile adesivo, effetto fibra di carbonio, ma non so dove recuperarlo senza doverlo acquistare. Vabbè, tanto con questo portatile mica ci devo andare in giro a clienti. Alla fin fine, mi basta che si apra e chiuda e soprattutto che lo schermo LCD resti in posizione aperta quando ci lavoro.

Ad ogni modo, intervenire all'interno per eventuali riparazioni, sostituzioni od installazione di un unità SSD è facilissimo, basta svitare 4 viti e ribaltare la tastiera che verrà su assieme a batteria e mother board. Meglio di prima sicuramente. Nello smontaggio mi sono perso una calamitina che serviva a tenere chiuso le due valve... spero che le tre rimanenti riescano a garantire una buona attrazione. 

Ed ora la domandona finale dell'unano invidioso: maaa... valeva la pena di perdere tempo su questo ciòttolo immondo? per di più con winzozz 10!!? il fatto è che vorrei utilizzarlo per un applicazione dedicata, che purtroppo richiede un software che su linux non esiste proprio, nemmeno ad emularlo con wine, per cui... tocca tenerlo. Del resto ci ho speso dei soldi per recuperarlo e la regola aurea impone: niente sprechi! Lo sciopero della spesa fa il resto. Alla prossima. 

P.S. l'ontano le foglie cadono. Ripeto: l'ontano le foglie cadono.


fuffa fuffa fuffa e ancora fuffa


Fuffa ovunque. La fuffa è la tipica lanetta che si forma nei tessuti e che in genere si rimuove poiché anti-estetica. Proprio questa connotazione ha fatto sì che venisse usato sensu lato per indicare un eccesso inutile (fonte:wikipedia).

Fuffa: sostantivo femminile
  1. Merce dozzinale, di scarsissimo o nessun valore; ciarpame, paccottiglia.
    "l'arte contemporanea è tutta f."
  2. Chiacchiera senza alcun fondamento o significato, discorso risaputo, luogo comune.
    "i blog sono pieni di fuffa"
fonte:google

C'è poco da fare, quando si prova a sovrapporre le promesse con la concretezza, ci si accorge di essere circondati da fuffa e fuffaròli. Il fenomeno si amplifica specialmente quando il fuffarolo parla di sè, specie nei social dedicati ai "professionisti". Pontificare, apparire, imbonire, sembra lo sporto preferito dell'itagliano. E' un atteggiamento tipico di chi è professionalmente fragile, dei professionisti del copia incolla. Ed è un fenomeno trasversale, nel senso che interessa anche dotti accademici, professori, dottoroni, specialisti, tuttologhi mediaticamente esposti e sempre presenti non solo in certe trasmissioni TV. Stessa sorte per i prodotti o servizi, offerti magari con logiche tipiche dei discount.

Quando si discute superficialmente con chiunque, se si prova un pò di timore e soggezione che deriva da un'apparente autorevolezza, allora con molta probabilità l'interlocutore è un fuffaròlo.

Quando ci presentano un prodotto od un servizio con un unica sfaccettatura straordinaria, allora è fuffa. 

Una persona colta, un prodotto innovativo, una scoperta scientifica innovativa, non hanno bisogno di gonfiare il petto per apparire più grandi o fare la ruota come un pavone.  

Da parte nostra invece, è utile cercare le cose essenziali, l'utilità, l'unicità, la particolarità che ci serve, senza farci prendere dall'effetto "pifferaio magico".

E lo so, la totalità degli unani è sempre alla ricerca "del meglio", è pigra, non vuole approfondire, è superficiale, frettolosa, impulsiva, ignorante, non sa bene cosa vuole e si fa prendere dall'emotività del momento. Pertanto, se il mercato è composto da unani, allora il mercato ben si presta alla fuffa e ne approfitta. Domanda / Offerta, funziona così da sempre, è ovvio. 

Del resto, 

se paghi in noccioline arriveranno solo scimmie.

Pertanto, ricorda aspirante "umano", la fuffa prospera dove si parla molto e si ascolta poco. La fuffa c'è quando non puoi verificare la fondatezza delle chiacchiere. La fuffa impera quando si cerca il top. Il fuffaròlo parla solo di sè, preferisce l'IO al TU. 

Auguri.


P.S. la fagiana cova al caldo. Ripeto: la fagiana cova al caldo.

Gamestop spiegato semplice


il recente "caso" Gamestop, nel link che segue, è spiegato molto bene :

https://formiche.net/2021/02/gamestop-conseguenze-ordine-pubblico-economico/

C'è un però.

Dopo anni nei quali i grandi investitori hanno creato le proprie regole finanziarie sul funzionamento della borsa, dopo anni nei quali abili speculatori hanno vinto a man bassa accumulando fortune penalizzando i piccoli investitori, dopo anni di deprecabili speculazioni finanziarie, ora uno sciame molto numeroso di persone organizzate di concerto ha pensato di restituire il favore, in modo perfettamente legale, provocando ai grandi investitori delle perdite economiche importanti, prima riservate ai più deboli ed utilizzando le stesse armi dei ricconi di wall street

In pratica i ricchi hanno scommesso i loro soldi... ed hanno perso di brutto. Ma solo ora ci si preoccupa delle implicazioni sociali e dei pericoli che lo status quo del potere possa essere sovvertito dal popolo (che è sovrano solo sulla carta).  Prima, quando le speculazioni garantivano guadagni ai ricchi e nel contempo generavano ulteriore povertà ai poveri, prima di ciò andava tutto bene. Nessuno disquisiva di "patto sociale" o di "coesione sociale", argomenti totalmente sconosciuti ai grandi speculatori. Ora che quei piccini viziati hanno perso le loro caramelle, allora iniziano a piangere e chiedere l'intervento della mamma... uèeee uèeee... lo Stato ci deve aiutare e proteggere.

Duole constatare che la reazione di chi si occupa di diritto dell’Ordine e della sicurezza pubblica ci svela in realtà il classico sistema dei due pesi e delle due misure. Lo stesso identico comportamento è ignorato o deprecato a seconda della classe sociale alla quale si appartiene. 

Concludo: trovo inconcepibile un sistema sociale nel quale qualcuno accumula esclusivamente per sè ricchezze spropositate, senza di fatto produrre nulla (e di fatto senza lavorare). Il mercato finanziario con tutti i suoi prodotti andrebbe vietato PER LEGGE. 

Ridateci la nostra vita, stronzi!


P.S. Do ut des. Ripeto: do ut des.