lunedì 1 febbraio 2021

MEDIACOM MSB-130 cerniere indurite e contenitore rotto (soluzione nerd)

Non è stato per niente facile ma, quando mi intestardisco a fare una cosa, difficilmente demordo. E non mi importa nulla se il solito maligno bollerà questa realizzazione come "cosa da nerd" o da demente pazzoide. Del resto, agli insulti in rete ci sono ormai abituato tanto da averci fatto il callo. Per me le critiche scivolano via come l'acqua su una superficie idrorepellente... sono super idrofobico ed autopulente. 

Del problema delle cerniere indurite che spaccano i contenitori di plastichetta di certi computers mal progettati e spacciati per pochi euro ai tossici unani come prodotti meravigliosi nei negozi di elettronica, ne ho già parlato a lungo. 

Ho descritto anche come riparare le cerniere e renderle operative, elencando i vari metodi ad oggi utilizzati dai riparatori più ingegnosi. Nell'ultimo scritto, avevo paventato una soluzione extrema ratio, nel caso la riparazione precedente non avesse sortito gli effetti desiderati. Già, incollare la plastichetta fragile come carta velina, garantisce risultati deludenti, nonostante se ne usi una quantità industriale. E' come pretendere di usare il burro di noccioline al posto dell'intonaco o lo zucchero caramellato per sostenere il peso di una lavatrice. 

Ed ecco che la mia testardaggine mi suggerisce di creare un rinforzo eterno. Il ragionamento è semplice... se la plastica non tiene e le cerniere sono attaccate alla plastica, è sufficiente sostituire la plastica con un materiale più idoneo ed attaccarci lì le cerniere. Sembra semplice ma non lo è per niente. Una serie di problemi sono di ostacolo, sia che si decida di usare il metallo che il legno:

  • mancano macchinari adatti
  • mancano attrezzi per sagomare i materiali
  • manca una stampante 3D
  • mancano i materiali 
  • mancano i soldi per acquistarli
  • mancano i soldi per acquistare un portatile nuovo

ed allora? ci si arrangia come da italica tradizione e virtù (che solo noi al moooondo sappiamo come). 

Per i materiali si prende quello che si ha sotto mano, accumulato come ciarpame inutile in anni ed anni di recuperi e riutilizzi. Meglio delle tavolette di legno da 1 centimetro, dove le viti possono mordere. Lamiere di alluminio? ok, ma poi bisogna prevedere viti con testa svasata e dadi.

Per i macchinari ci si arrangia, adattando le scelte progettuali in base a quel poco che si ha. Per la manualità, la fantasia, l'ingegno... nessun problema, almeno queste cose ce l'ho... o almeno ho la presunzione di averle, altrimenti...

Allora... andiamo con ordine.

prototipo 1: Ideona... rinforzo i due lati di plastica con dei profili metallici. Ho preso una barretta ad "L" di ottone, l'ho tagliata in 4 pezzi ciascuno a misura del lato del portatile. L'ho incerniata con dei rivetti pensando di incollarla con l'epossidica bi-componente, in modo da dare supporto al coperchio, non senza creare de gli incavi per l'inserimento, ai lati, di chiavette, schedine di memoria, cavo di alimentazione e via dicendo. SOLUZIONE FALLIMENTARE. La sagoma del coperchio è incurvata ed il profilo ad "L" non riesce a prenderla in modo accettabile. Inoltre i rivetti sono in posizione inevitabilmente decentrata rispetto alle cerniere esistenti, rendendo impossibile alla fine aprire il portatile. 

prototipo 2: Ideona... rinforzo il coperchi e la base con dei pannelli incernierati. Non mi scoraggio ed uso due pannelli di legno tenero (pino...orrore!! peraltro già tarlati). Scavo con la fresa un incavo per ospitare coperchio e base, in modo da diminuire il più possibile lo spessore finale. L'idea era quella di creare due "conchiglie" di supporto all'interno delle quali incollare coperchio e base.  SOLUZIONE FALLIMENTARE (che nemmeno merita una foto). I pannelli sono troppo spessi e fresare l'interno a mano seguendo le curvature del contenitore originale è quasi impossibile. Mettere poi delle cerniere da mobili, esterne, non è fattibile, occorrerebbe indurirle in qualche modo per sostenere il peso.

prototipo 3: Ideona... dai che quasi ci siamo. Due pannelli in MDF (recuperati dalla base di un tapis roulant). Elimino completamente la base plastica del portatile. La tastiera è incorporata nella parte superiore della base e mi tocca tenerla così com'è, dato che alloggia anche batteria, mother board, altoparlanti, antenne, touchpad, ecc.... Lo schermo...preferisco tenere il coperchio originale (l'LCD è fragile). Il contenitore della base lo modifico per bene, aprendo dove serve e ci pratico dei fori per fissarlo, da sopra, al pannello di MDF con delle viti autofilettanti. Le cerniere le stacco del tutto dal contenitore originale e le attacco ai due pannelli di MDF...all'interno... ma qui sorge un problema. Occorre posizionarle il più possibile dov'erano originariamente. Questo per evitare che i due nuovi coperchi si allontanino troppo all'apertura, rischiando di tirare eccessivamente il cavo dello schermo LCD. Bisogna quindi andare per tentativi, misure, aggiustamenti, montaggi e smontaggi, praticando i fori solo a posizionamento terminato. 

Poi occorre costruire dei distanziali che posizionino il coperchio alla distanza esatta pari allo spessore del portatile chiuso, badando bene che alla chiusura la testa delle nuove viti non vada a cozzare contro la plastica o peggio contro lo schermo LCD. Per i distanziali è sufficiente tagliare un tubicino di alluminio da pochi millimetri a misura giusta... misura giusta... richiede tanti tentativi ed un mini tagliatubi, altrimenti diventa troppo difficile (e non pensiamo di comperare delle rondelle che bisogna comperare sempre la confezione da cento destinate ad arrugginire nel cassetto). 

Poi occorre fare dei buchi dove si può, senza interferire con i circuiti, i cavetti e le basette elettroniche interne. Si praticano i fori da dentro, poi si ribalta la tastiera e si riportano i fori sull'MDF, usando delle mini viti di recupero autofilettanti, et voilà. SUCCESSO!! alla fine, a forza di smadonnamenti in aramaico, i due pannelli si chiudono, proteggendo schermo, tastiera, batteria e mother board come mai prima. Sono certo che con questa soluzione, se il portatile cade a terra non si fa nulla. Certo ci sono dei margini di miglioramento (moltissimi) ma con quello che ho, questo è quello che sono riuscito a fare nei ritagli di tempo.

Ora, tocca ai dettagli da curare a tempo morto. Per prima cosa vorrei smontare nuovamente il tutto e smussare un pò gli spigoli, per dare una forma finale più affusolata ed esteticamente più accettabile, specie dopo un eventuale riverniciata. Non sarebbe male trovare il modo di creare un bordo tutto attorno per nascondere l'evidente accoppiamento plastica/legno ma è solo un problema estetico. Sto anche cercando un vinile adesivo, effetto fibra di carbonio, ma non so dove recuperarlo senza doverlo acquistare. Vabbè, tanto con questo portatile mica ci devo andare in giro a clienti. Alla fin fine, mi basta che si apra e chiuda e soprattutto che lo schermo LCD resti in posizione aperta quando ci lavoro.

Ad ogni modo, intervenire all'interno per eventuali riparazioni, sostituzioni od installazione di un unità SSD è facilissimo, basta svitare 4 viti e ribaltare la tastiera che verrà su assieme a batteria e mother board. Meglio di prima sicuramente. Nello smontaggio mi sono perso una calamitina che serviva a tenere chiuso le due valve... spero che le tre rimanenti riescano a garantire una buona attrazione. 

Ed ora la domandona finale dell'unano invidioso: maaa... valeva la pena di perdere tempo su questo ciòttolo immondo? per di più con winzozz 10!!? il fatto è che vorrei utilizzarlo per un applicazione dedicata, che purtroppo richiede un software che su linux non esiste proprio, nemmeno ad emularlo con wine, per cui... tocca tenerlo. Del resto ci ho speso dei soldi per recuperarlo e la regola aurea impone: niente sprechi! Lo sciopero della spesa fa il resto. Alla prossima. 

P.S. l'ontano le foglie cadono. Ripeto: l'ontano le foglie cadono.


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