venerdì 27 luglio 2018

Eclisse di luna in diretta

Sono in mobilità che tento di collegarmi alla rete... in 3G, che il 4G me lo sogno con il telefonino di recupero che ho. Voglio pubblicare delle bellissime foto che ho fatto alla luna in piena eclisse, con una digitale di recupero ed una telecamera con tecnologia avanzata (nel senso che è avanzata a qualcun'altro ed io l'ho fatta mia).
Ora tento di scaricare le foto sul portatile e poi fare l'upload per la gioia dei miei tre lettori mensili. Sarà un impresa fra USB2 ed USB3 che non fanno contatto, SD vecchie come il cucco che Winzozz10 nemmeno le considera più, cavetti diversi o troppo corti, formati incompatibili, batterie che si esauriscono alla velocità della luce, dispositivi che non fanno il loro dovere. Devo scrivere in fretta, devo salvare ogni minuto per evitare di perdere le modifiche al post ed alle immagini, causa morte prematura delle batterie. 
Con la digitale a bassa risoluzione devo sostituirle ogni 10 foto. La telecamera invece dura un pò di più ma ha uno zoom che fa pietà, il sensore CCD al buio sembra morto, sensibile come un facocero morto. Con lo zoom al massimo poi, basta mezzo respiro e si vedono le strisce del movimento, data la lentezza di acquisizione del dispositivo...per non parlare poi della messa a fuoco automatica... durante i tentativi "avanti indietro" dell'obiettivo l'immagine va si a fuoco, per un attimo ma lo zoom si ferma sempre fuori posto... firmware di me*da! mettere a fuoco  manualmente nemmeno a parlarne, è una digitale e certe cose non si possono più fare (che con la pellicola era bellissimo e venivano delle foto stupende). E così... faccio come molti.... attivo il flash!!! così mi sento anch'io parte di una comunità (di idioti).
Sì ma che problema c'è? con un buon software di post processing si possono correggere i difetti... si, come no... a correggere i livelli, i contrasti o la messa a fuoco ci si accorge di quanti pixel bruciati ha il sensore CCD... un cimitero. Almeno ho imparato cosa controllare quando si sceglie una fotocamera, oltre al prezzo ovviamente. 
E così, con questa attrezzatura iper tecnologica, avanzata, i risultati sono quello che sono. Giusto per sfatare il mito che con un semplice smartphone o una qualsiasi digitale tutti si sentono fotografi professionisti ed offrono "servizi fotografici low cost".... c*glioni!
La cosa buffa è che ho anche due cavalletti, un telescopio ed un cannocchiale monoculare ma... mi mancano gli adattatori per mettere nell'oculare i dispositivi digitali...(campa cavallo) e poi mi sono improvvisato all'ultimo minuto, con uno zaino poco capiente, in mezzo ad un vivaio di zanzare con l'autan agli sgoccioli (che con certe tigri occorrerebbe farci il bagno), in una zona inquinata dalla luce artificiale perchè ho poca benzina per andare in montagna al buio totale... altro? Si, è passato in secondo piano il pianeta Marte, visibile vicino alla luna nel punto più vicino alla terra.
Aniway... io c'ero! ma che problema c'è? aspetterò altri cento anni per la prossima, sicuro in un attrezzatura più adatta.
Alla prossima.

P.S. al villaggio manca lo scemo. Ripeto: al villaggio manca lo scemo.

Antichi cacciaviti Vintage (inizio XX secolo)

Mi sa proprio che sono un patetico accumulatore compulsivo. Non si spiega come mai ho acquistato questi cacciaviti dall'aspetto antico, molto vecchio. Qui siamo oltre la soglia del "vintage". 
Hanno il corpo interamente in metallo, prodotti quando la durevolezza era un plus, non come oggi dove è tutta plastichetta. In corrispondenza del manico sono applicati con dei rivetti, due inserti in legno che conferiscono un aspetto molto particolare. L'impugnatura che ne risulta, a sezione ovale, permette una presa migliore e con le mani è così possibile esercitare una forza di torsione superiore a quella che si potrebbe esercitare se il manico fosse tondo. 
I segni di ribattitura in testa, ci raccontano che il cacciavite è stato usato assieme ad un martello, per chissà quale operazione. 
Particolare è quello che ho definito un "levachiodi". Forse in realtà, questo taglio particolare serviva per l'apertura di qualche coperchio o vite con testa a due punti. Ho il sospetto che questi cacciaviti fossero a corredo di qualche automobile o mezzo militare inglese, avendone visti di simili per le auto d'epoca. L'assenza di marchi o segni distintivi non aiuta molto ma la lavorazione, il legno, il metallo e la patina ci suggeriscono di collocare questi oggetti ad inizio secolo, probabilmente fra gli anni '30 o '40. A quell'epoca in itaglia i cacciaviti erano meno elaborati, con il manico tondo.
Vorrei venderli (subito, non svenderli) a qualche intenditore o a qualche collezionista. In alternativa li uso come oggettistica per un arredamento vintage, con i mobili costruiti da vecchi bancali, che fa rustico ed elegante allo stesso tempo. Di lucidarli e cambiare le impugnature nemmeno a parlarne, questo lo fanno gli americani che di restauri non capiscono un caxo!. La patina, la ruggine e l'usura devono restare a testimonianza, conferendo valore storico agli oggetti. 
Alla prossima

P.S. Venezia affonda. Roma brucia. Ripeto: Venezia affonda. Roma brucia.

giovedì 26 luglio 2018

Antica bilancia a molla (vintage)

Mi hanno regalato una bilancia tascabile (pocket balance), apparentemente "antica", non fosse perchè è un pò arrugginita e presenta le tracce del tempo. E' una bilancia a molla, con scala in Kilogrammi (fondo scala a 12 Kg), made in germany e riporta un logo che rappresenta un pesce. 
Da una ricerca in rete, non sembra che ce ne siano di simili in giro, sicuramente di marche ed epoche diverse. Qualcuno l'ha identificata come una bilancia per pescatori, forse per il logo a pesce stampigliato. Qualcuno dice che è approssimativamente del 1940 o attorno lì. Non è rarissima ma nemmeno apparentemente molto disponibile.




Con così poche e non confermate informazioni, è difficile calcolare il valore reale dell'oggetto così come individuare possibili interessati. Di sicuro quella che ho non è in ottone, e nemmeno molte delle altre che si trovano in giro lo sono anche se sembra dal "colore". 
Vorrei venderla (possibilmente subito, non svenderla) altrimenti, visto che mi piace, la tengo attaccata al muro in cantina che fa arredo rustico assieme alle damigiane ed ai fiaschi anni '50. Ah, quasi dimenticavo: funziona ancora e soprattutto senza batterie!
Alla prossima.

P.S. i kili di troppo sono finiti. Ripeto: i kili di troppo sono finiti. 

I peli sulla lingua

cit:"In Giappone quando una persona entra nella fascia dei 60 anni (Ji Jun, 耳順),  viene particolarmente festeggiata. Si conclude una fase importante della vita e se ne inizia un'altra altrettanto importante.
Durante questa seconda fase, però, chi la attraversa, ha un diritto inalienabile in più: "l'ordine dell'orecchio", cioè diventa un buon ascoltatore ma, soprattutto, può parlare liberamente di tutto poiché l'esperienza gli ha dato la saggezza e le conoscenze adeguate..."

Già, così si spiegano gli sproloqui di quel "gionalista" e di tutta una pletora di personaggi "mediatici" o "social". Certo è che se l'esperienza trascorsa è negativa, parziale, soggettiva tanto da fossilizzare la persona, vittima di una conoscenza distorta da una mente elementare in misura tale da non permettere che si muti in saggezza, ecco, allora si può tranquillamente parlare di

rincoglionimento

E di sessantenni rincoglioniti che parlano a caxo convinti che i loro deliri siano perle di saggezza ce nè a iosa, troppi. 

Ecco, se in giappone può funzionare, dove i dirigenti che sbagliano chiedono scusa pubblicamente e si dimettono, da voi in itaglia no, funziona diversamente.

Il rincoglionimento over sessanta è premiato e fare carriera è scontato, quasi un riconoscimento al merito. E più grosse le sparano, più carriera fanno, ma di ascoltare nemmeno a parlarne. Non siete il giappone dei samurai e dell'onore. Siete vecchi e pure rincoglioniti, guidati dalle informazioni distorte e manipolate, governati dalla corruzione, condizionati dai disvalori e dai cattivi esempi. La vera saggezza ormai è scomparsa e soprattutto ahimè disprezzata. Alla prossima.

P.S. il bruco è verde e mangia la mela. Ripeto: il bruco è verde e mangia la mela.