venerdì 20 luglio 2018

Consumo obbligatorio

Qualche giorno fa mi è arrivato un messaggio dal mio operatore di telefonia mobile, la TIM, quello del demente che balla spensierato mentre noi continuiamo a pagare per un servizio che scompare (zero tacche) non appena arriva una nuvoletta in cielo. 
Il messaggio è chiarissimo, in perfetto stile ricattatorio:

Ti informiamo che il servizio di telefonia mobile associato al tuo numero è in scadenza, in assenza di una ricarica effettuata entro il 11/08/2018 verrà sospeso al traffico uscente. info40916.

Oibhò, poffarbacco, che è questa novità? Sapevo che se si lascia la sim "spenta" il numero viene disabilitato e poi rivenduto a qualcun'altro. Posso comprendere il motivo dovuto alle numerazioni limitate concesse ad ogni operatore che si sa deve massimizzare i profitti ed accontentare gli azionisti mettendo all'ultimo posto quelli che pagano. Ma sta storia dell'obbligo di ricarica per mè è una novità. devo pagare per telefonare, d'accordo. Ma devo continuare a pagare anche se non telefono. Ma allora che prepagata è? a me sembra un abbonamento annuale se devo pagare comunque. Ho un credito di più di 50 euro e ne devo aggiungere altri 20 (taglio minimo concesso) altrimenti non potrò più chiamare. Allora, un paio di considerazioni: 
  • Io pago quando chiamo, ok
  • ho 50 euri di credito
  • posso chiamare quando mi pare perchè il credito c'è
  • Chiamo poco, ovvero quasi mai
Sembra che questo non basti. Bisogna pagare in ogni caso che si chiami o no, sei obbligato altrimenti ti impediscono di chiamare. Se fossi certo che sono comunque garantite a vita le chiamate in entrata, magari un pensierino ce lo faccio...ma per il credito depositato? quello resta lì a loro disposizione per i loro bilanci? in pratica se non pago mi si minaccia come risultato di non poter utilizzare il credito accumulato! Non sono un esperto di diritto ma a me sta cosa mi pare una benemerita STRONZATA, degna dei peggior ladri attualmente ricercati.  
Ho il numero non ricordo più da quanti anni, da sempre posso dire. Ho sempre avuto una prepagata, pago quello che consumo e niente di più, senza canoni mensili. Non mi risulta alcuna comunicazione di modifica unilaterale delle condizioni contrattuali. L'imposizione arriva d'ufficio, senza preavviso, senza possibilità di negoziazione o di recesso, a cose fatte. Non mi pare giusto, dovrò rifarmi in qualche modo, non so come, ma in qualche modo dovrò farmi valere. E dato che mi trovo all'angolo senza possibilità di uscita, credo mi vedrò legittimamente costretto a fare come fa un animale messo all'angolo senza via di fuga e sotto minaccia... attacca e morde come unica, ultima, disperata e vana possibilità (e credetemi lo fa anche il più mite degli animali indipendentemente dalla taglia dell'aggressore). 

Se questo è il ringraziamento per anni di "fedeltà", allora le conclusioni nei confronti di TIM non possono essere diverse da quelle che si potrebbe avere nei confronti dei peggiori delinquenti aguzzini, avidi e prepotenti. Affanchiulo!

P.S. la termite rosicchia il tronco. Ripeto: la termite rosicchia il tronco.

giovedì 19 luglio 2018

LC185WH1 guasto

Ho già sviscerato tutta l'odissea, andata a buon fine, del televisore Telefunken TE19880-N15 (qui e qui). L'alimentatore di per sè non sembra (in questo caso) essere stato la causa principale del malfunzionamento, nonostante sia la parte che maggiormente si rompe in questo modello di televisore. Nei precedenti post avevo notato come il pannello LCD presentasse nell'angolo superiore destro un annerimento ed un aumento considerevole della temperatura (scotta). Non contento (mai), decido di approfondire e verificare cosa possa essere successo. 
Apro il pannello e la causa salta immediatamente agli occhi (garlic eyes...LOL). Un capo del CCFL superiore era danneggiato, arrivando a fondere e bruciare la plastica circostante. Sono stato ad un passo dall'incendio. Ad essere tecnici fino in fondo, sarebbe bastato sostituire il CCFL, ma la bruciatura dei transistor TFT nell'angolo, la sostituzione non avrebbe risolto del tutto il problema, per cui ho smontato tutto, messo da parte le pellicole ed il pannello rifrangente e mi sono messo l'animo in pace.
Ora mi ritrovo con due alimentatori Vestel in sigla 17IPS16-14 020210 V1 con codice 20522876, guasti, da riparare o da usare per recupero componenti... o da buttare, vedrò. Alla prossima.

P.S. il tetto scotta e la gatta scappa. Ripeto: il tetto scotta e la gatta scappa.

mercoledì 18 luglio 2018

Curriculum vitae del candidato - analisi

Hai presente i c.d. "recruiters" o responsabili HR? Hai presente le migliaia di "suggerimenti" su come si "deve" compilare un CV? Hai idea dei numerosi colloqui a cui ti sottopongono improbabili "sociologi" o "psicologi", hai presente le domande stupide che ti vengono formulate? hai presente che durante la selezione il tuo interlocutore non gli frega una mazza di chi sei come persona ma solo se sei ubbidiente e sai eseguire degli ordini senza fare domande? hai presente che il curriculum deve essere "sintetico" perchè il recruiter fa "fatica" a leggerlo? (e poi non lo legge nemmeno)
Ecco, oggi ci sono delle votazioni on-line per 5 candidati ad un importantissima istituzione nazionale. In pratica sono chiamato a scegliere per assumere un dipendente che non conosco minimamente, di cui non so nulla a parte ciò che mi viene riferito attraverso un auto referenziale curriculum vitae. Mi viene voglia, per stupida ed inutile rivalsa dell'ignorante volgare (così almeno mi dipingono quei parrucconi), di adottare un nuovo metodo stupido di selezione, simile per stupidità ai metodi generalmente adottati dagli stupidi recruiters HR: Analizzo i curricula al 10% nei contenuti, al 70% sotto il profilo tecnico e quel che manca lo lascio agli effetti della teoria del caos e dell'emotività.
I curricula sottoposti sono in PDF e voglio vedere quali informazioni tecniche contengono, per poi immaginarmi il profilo socio-attitudinale del candidato (tutti mega professori laureati in giurisprudenza).

Usiamo il tool "pdfinfo" per estrarre alcuni metadati:

pdfinfo CVcandidato1.pdf
Title:       nome cognome1 cognome2 (1971), dal 2004 ************* (un intero paragrafo come titolo!!)
Author:        nome cognome  (della segretaria)
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Title:          Microsoft Word - CV ** europeo (***).doc ---!!

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pdfinfo CVcandidato3.pdf
Title:          Senza titolo ---troppa fatica mettercelo vero?
Subject:       
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Author:         UNI*** ---compilato col piccì dell'università vero?
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pdfinfo CVcandidato4.pdf
Title:          Nuovo documento 2018-07-17 (1) ---!!

Subject:        Nuovo documento 2018-07-17 (1)
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Author:         CamScanner ---!! pdf immagine!!
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pdfinfo CVcandidato5.pdf
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Considerazioni: quali ulteriori informazioni possiamo estrapolare? le versioni del PDF ci indicano l'obsolescenza del software utilizzato con l'onnipresente "Uord di winzozz", a parte due candidati che sembra utilizzino un Mac OS X (sempre software proprietario che sembra fornire "garanzie" per gli allocchi). Si notino i byes per pagina, giusto per vedere come lo spreco sia all'ordine del giorno. Solo un candidato, forse ignaro, usa l'ottimizzazione dei PDF. Un candidato invia il CV scannerizzato con la scritta in ogni pagina "Scanned by CamScanner" (salva con nome... no eh?).  Un candidato indica per lo studio legale un dominio internet inesistente. Un candidato che sottopone il formato europeo (sul quale sorvoliamo per ora), indica il proprio e-mail con un dominio disponibile per la registrazione (quindi errato) ma soprattutto, la cosa gravissima, indica in calce "il sottoscritto autorizza al trattamento dei dati personali, secondo quanto previsto dalla legge 675/96 del 31 dicembre 1996"... la 675 è stata sostituita dalla 196/03 integrata poi dal GDPR.... avvocaaaatoooooo!!!!!! Non importa chi ho scelto ma di sicuro non questo asino.
...e non finisce qui. Alla prossima.

P.S. il pesce è muto. Ripeto: il pesce è muto.

lunedì 16 luglio 2018

Stevia in polvere (DIY fai da te)


Un paio di piantine di stevia che superano miracolosamente l'inverno (sembravano morte ad inizio primavera) ed una germogliazione rigogliosa... da non credere. Sono bastate esposizione al sole e innaffiature regolari. Cresciute oltre il limite del loro vaso ho dovuto potarle quasi a raso e mi ritrovo con quasi mezzo kilo di foglie di stevia. Masticate a crudo, ancora verdi, lasciano in bocca un buonissimo sapore dolce, con un fondo di liquiriza. Un paio di foglioline e passa subito quel languorino pre-pasto che ci dirotta sempre verso l'aperitivo con salatini od altre schifezze. Sono un dolcificante potentissimo (e buonissimo per me).
Decido allora di trasformarle come dolcificante da usare al posto dello zucchero. Ma dato che non posseggo un impianto idustriale per raffinarla e portarla allo stato bianco cristallino (e dio solo sa che schifezze di processi utilizzano), mi basta polverizzarla ed usarla "tal quale", un pò come lo zucchero di canna grezzo (non quello marrone col caramello che fa da colorante).
Il procedimento è semplicissimo e prevede solo poche fasi:
  • potatura
  • essiccazione delle foglie
  • micronizzazione 
Potatura: gli steli di stevia si diramano un pò come le piante dei pomodori. In prossimità di una coppia di foglie si diramano due rametti. Basta tagliare appena sopra e la piantina col tempo diventerà più folta. Potare all'alba.
Essiccazione: si sceglie per il metodo naturale o forzato. Il primo prevede il raggruppamento dei rametti legati a testa in giù o distesi sparpagliati su un ampio piano, che verranno esposti al sole. Il secondo prevede l'uso di un essiccatore a torre e 8-12 ore di energia elettrica, possibilmente proveniente dai pannelli solari (così la stevia diventa più buona). L'importante è che sia ben essiccata e croccante da polverizzarsi con le mani. L'essiccazione appena dopo colte le foglie conserva meglio il colore verde che tende a diventare un pò più scuro con il metodo di essiccazione all'aria. Di quale sia il metodo migliore non ne ho idea.
Micronizzazione: ovvvero riduzione in polvere sottilissima, per evitare di veder galleggiare sul caffè dei pezzettini di foglioline. Basta un buon tritatutto, con le lame affilatissime, affilate a pietra 8000grit o più poi lappate con la pasta diamantata. Occhio ad usare un buon sminuzzatore a tenuta stagna, altrimenti la polverina verde micronizzata vi trasformerà presto in un ramarro.
Con un passino delle dimensioni desiderate si ottiene la "grana" desiderata. Quello che resta (rametti duri) io l'ho buttato (ma ne resta davvero poco

Costo totale? Praticamente zero. 

False controindicazioni: Ad alcuni puristi del gusto ma divoratori di zucchero, ed obesi come balene, non piace il retrogusto della stevia grezza, che assomiglia un pò alla liquiriza e va inevitabilmente ad alterare il gusto della bevanda che si intende dolcificare. In realtà anche lo zucchero altera il sapore ma ci siamo abituati. Dopo un pò che si usa la stevia naturale non ci si accorge nemmeno. Personalmente a me non dispiace (de gustibus), anzi, rafforza il caffè appena macinato. Piace anche sapere cosa sto ingerendo...foglie tritate (bio-compatibili), non certo della polverina bianca trattata non si sa bene con cosa, a che percentuali e soprattutto come, alla faccia dei segreti industriali. Volete tenere segreto il metodo di raffinazione e gli additivi? nessun problema, noi non si compra e tenetevelo per voi. Alla prossima.

P.S. Il protocollo si è rotto. L'etichetta è bianca. Ripeto: Il protocollo si è rotto. L'etichetta è bianca.