Finito! dopo una serie di problemi il progetto di conversione di un aspirabriciole Black & Decker FV7201-H1 (da batterie al Ni-Mh a Li-Ion, è terminato e sono contento. Vedi tutte le puntate precedenti per capire come ci sono arrivato. Mi sono imbattuto in una serie di problematiche che per mio promemoria voglio elencare nel seguito.
Il BMS va in protezione all'avvio. All'avvio del motorino, il BMS da 10A va in protezione e si spegne. Non ho a disposizione un oscilloscopio per vedere la fase transitoria all'accensione ma, presumo, ci sia uno spunto di assorbimento troppo alto. Come prima soluzione (babbana) ho sostituito il BMS da 10A con uno da 20A, con esito negativo. Anche con un BMS più "potente", quando si avvia il motorino, scatta la protezione da cortocircuito. Cerco in rete e trovo una soluzione per un altro modello di BMS. Per quello, basta aggiungere un condensatore e il problema si risolve. Nel mio caso il BMS è però molto più spartano rispetto a quello dell'esempio e piazzole vuote non ce ne sono...solo due piazzole serigrafate FD e CD (non documentate). Di scrivere al produttore nemmeno a provarci, sarà tutto il giorno a pescare il pesce gatto sulle rive del Mekong. Provo ad inserire due induttanze di recupero, in serie ai terminali del motorino, pensando di limitare così la corrente di spunto ma... niente da fare. Forse non ho induttanze con il filo di dimensione adeguata a supportare due o tre ampère e nemmeno del valore adeguato. Penso allora di utilizzare una NTC di quelle che si trovano all'ingresso degli alimentatori switching per limitare la inrush current ma niente da fare. Il valore ohmico a freddo è troppo alto ed il motore non parte. Non sarebbe poi, se funzionasse, una soluzione vera e propria. Se l'NTC è calda, il BMS andrebbe in protezione lo stesso, caso che si verifica se si riaccende l'aspira briciole dopo qualche minuto di utilizzo. Opto pertanto per la soluzione grezza... ho notato che l'avviamento c'è quando si mette in serie al motorino una resistenza di pochi ohm o un diodo... con questa soluzione, si crea una caduta di tensione proporzionale alla corrente ai capi della resistenza, limitando però quella ai capi del motorino quando si avvia. Ho messo una resistenza da 0,6 ohm 5 watt... scalderà, dissiperà potenza inutilmente ma non ho trovato altra soluzione, tipo quella del mega ingegnere luminare dott.ing.prof.testdicaz... che suggerisce un controllo a rampa per il soft start... uè genio incompreso... stiamo parlando di un aspira briciole, non di un controllo di automazione industriale! Coglione!
C'è poco spazio per le batterie al litio: inizialmente avevo adottato delle Li-Ion con form factor 18650. Il caso vuole che pochi giorni fa abbia aperto due batterie per le e-cig, dismesse per cambio modello di atomizzatore che utilizzo. All'interno, due bellissime e quasi nuove 26650 da 4500mAh. Alloggiarle non è stato facile, sono più "ciccione", ma incastrando per bene il BMS, i fili, i morsetti ad avvitare ed i cavetti grossi da 2,5mm alla fine ci sono riuscito. Good job!
Modulo di ricarica. Con la conversione da Ni-Mh a Li-Ion il caricabatteria deve essere (ri)progettato. Per la ricarica completa servono 2 o 3 Ampère. A batterie quasi cariche o a metà carica, la corrente necessaria varia da 1,2A a 800mA... a scendere man mano che le batterie si ricaricano. Frugando negli scatoloni cerco un alimentatore a muro da 9 volts AC che abbia anche le dimensioni adeguate per alloggiare un regolatore di tensione ed un ponte raddrizzatore. Quest'ultimo l'ho recuperato non ricordo da dove, da 4A. Il regolatore mi serve per produrre in uscita una tensione da 8,2 a 9 volts (da specifiche del BMS). Per 70 centesimi si trovano dei devices pre assemblati, dotati del celebre LM2596S-ADJ, corrente massima 3A, dovremmo starci dentro senza paura di bruciare qualcosa. Il componente critico è il trasformatore, da 1200mA, pochini per le necessità ma un buon compromesso per peso/ingombro (del resto non ho trovato altro nel ciarpame che conservo come un accumulatore compulsivo).
Presa di ricarica: ho optato per l'inserimento di un jack per il carica batterie. Prima della conversione c'era un cavetto fissato alla base da appendere al muro e non era separabile. Con un piccolo scavo ho inserito una presa di un vecchio apparecchio (messa da parte proprio per queste necessità) e per i cavetti di collegamento ho usato dei fili polarizzati recuperati dal tapis roulant disassemblato qualche tempo fa.
Filtro: sto valutando seriamente di costruirmi i filtri di carta riutilizzando delle mascherine chirurgiche o qualcosa di simile. Una regione, ad inizio pandemia Covid, ha distribuito delle orrende ed inutilizzabili "mascherine" brutte come la morte quanto inutili (tanto paghiamo noi gli "imprenditori" leghisti amici del pupazzo di turno), utilizzate solo dai soliti ridicoli leccacchiulo della lega per compiacere il loro padrone. Con quelle, indossandole, si riesce a spegnere la fiamma di un accendino, per cui lasciano passare facilmente l'aria ma dovrebbero trattenere lo sporco che si trova per terra (e di sicuro le briciole)... almeno recuperiamo così in parte i nostri soldi buttati al vento dal solito politico gran signore coi soldi degli altri.
Sicurezza: si lo so, c'è il rischio di surriscaldamenti dell'alimentatore, pericolo di incendio, per cui occorre un lungo collaudo accurato in condizioni estreme, tenendo un estintore sempre a portata di mano per evitare di incendiare la casa. Fare queste cose non è per i principianti ed il rischio concreto di farsi male è reale.
Non credo ne valga la pena ma, se un domani vorrò, mi piacerebbe implementare delle spie di funzionamento, sia per l'accensione che per la ricarica, magari un micro voltmetro per vedere la tensione delle batterie. Per ora mi fermo qui che di tempo ne ho speso abbastanza, forse più del dovuto, che la mia pignoleria a volte raggiunge livelli che mal sopporto anch'io, ultimamente. alla prossima.
P.S. La mummia russa. Ripeto: La mummia russa.