giovedì 2 marzo 2023

Nichelatura - prodotti, strumenti e procedimento

La nichelatura è un processo di placcatura che consiste nel depositare uno strato di nichel su una superficie di metallo. Questo può essere fatto per una varietà di ragioni, tra cui la protezione contro la corrosione, l'aspetto estetico e la facilità di pulizia. E' un processo che si può fare anche in casa, con le dovute cautele di sicurezza, in modo più o meno grezzo o sofisticato. A chi infatti non è capitato, ad esempio, di imbattersi in contatti ossidati dai sali delle batterie alcaline? L'ideale sarebbe rivestire in oro i contatti, ma... il nichel costa meno (non lo sapevi?).

Sapere per bene come funziona la nichelatura e qual'è il processo "giusto", può aiutare molto ad ottenere risultati più che soddisfacenti, senza tanto complicarsi la vita. Quindi, per un personalissimo promemoria, ecco alcuni prodotti, strumenti e procedure comunemente utilizzati per la nichelatura:

Prodotti necessari:

  • Soluzione di nichelatura contenente sali di nichel
  • Acido cloridrico o soluzione di cloruro di ammonio per la preparazione della superficie da placcare
  • Soluzione di decapaggio alcalina per rimuovere eventuali contaminanti sulla superficie da placcare
  • Soluzione di attivazione acida per preparare la superficie prima della nichelatura
  • Soluzione di risciacquo per rimuovere eventuali residui chimici dopo ogni passaggio

Strumenti necessari:

  • Vasca di nichelatura o elettroplaccatura
  • Fonte di corrente continua (rectifier)
  • Anodo di nichel (+)
  • Catodo o polo negativo - (oggetto da placcare)
  • Pinze per tenere il catodo durante la placcatura
  • Strumento per misurare la corrente elettrica
  • Strumento per misurare lo spessore del rivestimento di nichel

Procedimento:

  1. Preparare la superficie dell'oggetto da placcare rimuovendo eventuali contaminanti con una soluzione di decapaggio alcalina.
  2. Preparare la superficie con una soluzione di attivazione acida per migliorare l'adesione del rivestimento di nichel.
  3. Risciacquare l'oggetto con acqua e asciugarlo accuratamente.
  4. Posizionare l'oggetto nella vasca di nichelatura come catodo (-) e posizionare un anodo (+) di nichel nella soluzione.
  5. Regolare la corrente elettrica a un valore appropriato utilizzando il rectifier e la pinza per tenere l'oggetto durante la placcatura.
  6. Lasciare il catodo nella soluzione di nichelatura per il tempo necessario per raggiungere lo spessore di rivestimento desiderato.
  7. Rimuovere l'oggetto dalla soluzione e risciacquare accuratamente per rimuovere eventuali residui chimici.
  8. Verificare lo spessore del rivestimento di nichel con uno strumento di misura dedicato.

Bene, semplice no? NO. Allora partiamo con lo spiegone.

Soluzione alcalina: Le soluzioni alcaline sono soluzioni acquose che contengono una quantità significativa di ioni idrossido (OH-), che danno alla soluzione un carattere alcalino. Alcune delle soluzioni alcaline più comuni sono:

  1. Idrossido di sodio (NaOH) - noto anche come soda caustica, è una delle soluzioni alcaline più utilizzate nell'industria chimica e nella pulizia industriale.
  2. Idrossido di potassio (KOH) - utilizzato principalmente come agente di controllo del pH in diverse applicazioni industriali, tra cui la produzione di fertilizzanti e di prodotti farmaceutici.
  3. Carbonato di sodio (Na2CO3) - noto anche come soda solvay, è utilizzato come sostituto del bicarbonato di sodio e come agente tampone in diverse applicazioni.
  4. Ammoniaca (NH3) - utilizzata come soluzione alcalina nella pulizia di superfici e come reagente in alcune applicazioni chimiche.
  5. Carbonato di potassio (K2CO3) - utilizzato come agente tampone in applicazioni farmaceutiche e nella produzione di sapone e vetro.
  6. Carbonato di calcio (CaCO3) - utilizzato come agente tampone nella produzione di alimenti e prodotti farmaceutici.
  7. Idrossido di calcio (Ca(OH)2) - noto anche come calce idrata, viene utilizzato principalmente nell'edilizia come materiale da costruzione e per la regolazione del pH in alcune applicazioni industriali.

Una soluzione alcalina è una soluzione acquosa con un pH superiore a 7, cioè una soluzione che contiene una quantità maggiore di ioni idrossido (OH-) rispetto a quella di ioni idrogeno (H+). Le soluzioni alcaline sono spesso chiamate anche soluzioni basiche o soluzioni di base.

Le soluzioni alcaline sono utilizzate in una vasta gamma di applicazioni, come ad esempio nella pulizia e sgrassaggio di superfici, nel trattamento delle acque, nell'industria tessile, nella produzione di prodotti farmaceutici e cosmetici, nonché nella produzione di materiali e prodotti chimici.

La concentrazione di ioni idrossido in una soluzione alcalina determina la sua forza alcalina, che può essere espressa in termini di pH. Un pH di 7,1-14 indica una soluzione alcalina, con un pH di 14 che indica la massima alcalinità.

Soluzione di decapaggio: Le soluzioni di decapaggio sono soluzioni chimiche utilizzate per rimuovere strati di ossidazione, incrostazioni, contaminanti e altri materiali in eccesso dalle superfici di diversi materiali, tra cui metalli, vetro e ceramica. Alcune delle soluzioni di decapaggio più comuni sono:

  1. Acido cloridrico (HCl) - utilizzato per decapare metalli e rimuovere ossidazione e incrostazioni dalla superficie di materiali come acciaio inossidabile, alluminio e rame.
  2. Acido solforico (H2SO4) - utilizzato per decapare superfici metalliche e rimuovere incrostazioni e contaminanti dalle superfici di materiali come acciaio e ferro.
  3. Soluzione di cloruro di ammonio (NH4Cl) - utilizzata principalmente per decapare la superficie di leghe di rame e bronzo.
  4. Soluzione di fosforico (H3PO4) - utilizzata per decapare superfici metalliche e rimuovere ossidazione e contaminanti dalle superfici di materiali come acciaio inossidabile e alluminio.
  5. Acido nitrico (HNO3) - utilizzato per decapare la superficie di metalli come l'ottone e il nichel e rimuovere incrostazioni e contaminanti.

Alcune soluzioni di decapaggio possono essere pericolose e richiedere precauzioni e conoscenze specifiche per evitarne l'uso improprio o pericoloso.

Soluzione di attivazione acida: Le soluzioni di attivazione acida sono soluzioni chimiche utilizzate per preparare la superficie prima della nichelatura, al fine di migliorare l'adesione del rivestimento di nichel. Alcune delle soluzioni di attivazione acida più comuni sono:

  1. Acido solforico (H2SO4) - utilizzato per la preparazione della superficie del rame, dell'ottone e dell'acciaio inossidabile prima della nichelatura.
  2. Acido cloridrico (HCl) - utilizzato per la preparazione della superficie dell'alluminio prima della nichelatura.
  3. Soluzione di cloruro ferrico (FeCl3) - utilizzata per la preparazione della superficie di leghe di rame e bronzo prima della nichelatura.
  4. Soluzione di acido fosforico (H3PO4) - utilizzata per la preparazione della superficie dell'alluminio e delle sue leghe prima della nichelatura.
  5. Soluzione di acido cloridrico e acido solforico (HCl e H2SO4) - utilizzata per la preparazione della superficie dell'acciaio prima della nichelatura.

L'utilizzo di soluzioni di attivazione acida può essere pericoloso e richiedere precauzioni e conoscenze specifiche per evitarne l'uso improprio o pericoloso. Si consiglia quindi di rivolgersi a fornitori specializzati, esperti del settore o enti competenti per individuare le soluzioni di attivazione acida appropriate per la propria applicazione, oltre ad apprendere le precauzioni di sicurezza necessarie per il loro utilizzo.

Per oggetti di piccole dimensioni come chiavi, contatti di batteria, forbici, ecc., i valori di tensione e corrente raccomandati dipendono dal tipo di soluzione di nichelatura utilizzata, dallo spessore del rivestimento desiderato e dalle dimensioni dell'oggetto stesso. Tuttavia, di seguito suggerisco alcuni valori di tensione e corrente mediamente utilizzati per la nichelatura di oggetti di piccole dimensioni:

  • Tensione: tra 4 e 12 Volt
  • Corrente: tra 0,1 e 1,5 Ampere

I valori di tensione e corrente specifici possono variare in base alla soluzione di nichelatura utilizzata e alle specifiche dell'apparecchiatura di placcatura. Inoltre, per garantire una buona qualità del rivestimento di nichel e una maggiore sicurezza durante il processo, è importante seguire attentamente le istruzioni del produttore. Personalmente suggerisco tensioni e correnti al limite inferiore del range indicato. La nichelatura sarà più lenta ma i risultati sono apprezzabilmente migliori.

La stima dello spessore di rivestimento di nichel in base al tempo di nichelatura a 5V e 100mA dipende da diversi fattori, tra cui la soluzione di nichelatura utilizzata, le dimensioni e la forma dell'oggetto da placcare, la sua composizione e la temperatura della soluzione di nichelatura.

In generale, è possibile utilizzare la formula di Faraday per stimare lo spessore di rivestimento in base alla quantità di elettricità (carica) passata durante il processo di nichelatura. La formula di Faraday è:

massa di metallo placcato = (corrente x tempo di nichelatura x peso atomico) / (valenza x carica di un elettrone)

dove:

  • corrente è la corrente elettrica utilizzata durante il processo di nichelatura (100 mA nel tuo caso)
  • tempo di nichelatura è il tempo in cui la corrente viene applicata (espresso in secondi)
  • peso atomico è il peso atomico del metallo che si sta depositando (peso atomico del nichel = 58,69 g/mol)
  • valenza è il numero di elettroni che ciascun atomo del metallo depositato contribuisce alla reazione di riduzione (valenza del nichel = 2)
  • carica di un elettrone è la quantità di carica portata da un elettrone (1,602 x 10^-19 Coulomb)

Ad esempio, se si desidera stimare lo spessore di un rivestimento di nichel applicando una corrente di 100mA per 60 minuti (3600 secondi) utilizzando la formula di Faraday, si ottiene:

massa di nichel = (0,1A x 3600s x 58,69g/mol) / (2 x 1,602 x 10^-19 C) = 6,821 x 10^-4 g

Se si conosce la densità del nichel, si può quindi calcolare lo spessore del rivestimento in base alla massa di nichel depositata. Ad esempio, se la densità del nichel è di 8,9 g/cm^3, lo spessore del rivestimento sarà:

spessore = massa di nichel / (densità x area)

dove l'area è la superficie dell'oggetto da placcare. Supponendo che l'oggetto abbia una superficie di 10 cm^2, lo spessore del rivestimento sarebbe:

spessore = 6,821 x 10^-4 g / (8,9 g/cm^3 x 10 cm^2) = 7,66 x 10^-7 cm = 7,66 nanometri

E' importante notare che questa stima è solo indicativa e che il valore effettivo dello spessore del rivestimento può variare in base a molti fattori. Inoltre, utilizzare uno strumento di misura dello spessore del rivestimento fornisce una stima più accurata dello spessore del rivestimento di nichel.

Il tempo ottimale di nichelatura per ottenere uno spessore di rivestimento di nichel "accettabile" per oggetti di piccole dimensioni come chiavi, contatti di batteria, forbici, ecc. dipende dalla soluzione di nichelatura utilizzata, dalle dimensioni dell'oggetto e dallo spessore di rivestimento desiderato.

In generale, per oggetti di piccole dimensioni, un tempo di nichelatura di circa 15-30 minuti può essere sufficiente per ottenere uno spessore di rivestimento di nichel di 1-3 micrometri, che è considerato accettabile e resistente alla corrosione.

La durata esatta del tempo di nichelatura dipende dalla soluzione di nichelatura utilizzata e dalla sua composizione.

E' importante tenere presente che, oltre al tempo di nichelatura, la qualità del rivestimento di nichel dipende anche da altri fattori, come la pulizia e la preparazione della superficie prima della nichelatura, la corretta preparazione della soluzione di nichelatura e l'adeguata regolazione dei parametri di nichelatura come la tensione e la corrente.

Per ottenere una superficie a specchio o conferire un aspetto satinato a un oggetto rivestito di nichel, ci sono alcune considerazioni e accorgimenti specifici da tenere in considerazione:

Superficie a specchio:

  • La preparazione della superficie dell'oggetto da placcare è un fattore importante per ottenere una superficie a specchio. La superficie deve essere pulita, levigata e priva di difetti o imperfezioni.
  • La soluzione di nichelatura utilizzata dovrebbe avere una bassa concentrazione di cloruri e una buona capacità di livellamento per ottenere una superficie liscia e uniforme.
  • La corrente elettrica dovrebbe essere controllata attentamente per evitare la formazione di bolle d'aria o la deposizione irregolare del nichel sulla superficie dell'oggetto.
  • La temperatura della soluzione di nichelatura dovrebbe essere controllata attentamente e mantenuta costante per evitare variazioni nella deposizione del nichel e per garantire un rivestimento uniforme sulla superficie dell'oggetto.

Aspetto satinato:

  • Per conferire un aspetto satinato alla superficie di un oggetto rivestito di nichel, la superficie può essere sabbiata o lucidata per creare una texture uniforme sulla superficie.
  • La soluzione di nichelatura utilizzata dovrebbe avere un'alta concentrazione di cloruri e una bassa capacità di livellamento per ottenere un aspetto opaco e satinato.
  • La corrente elettrica dovrebbe essere controllata attentamente per evitare la formazione di bolle d'aria o la deposizione irregolare del nichel sulla superficie dell'oggetto.
  • La temperatura della soluzione di nichelatura dovrebbe essere controllata attentamente e mantenuta costante per evitare variazioni nella deposizione del nichel e per garantire un rivestimento uniforme sulla superficie dell'oggetto.

La superficie di un oggetto rivestito di nichel può essere influenzata da molti fattori, tra cui la composizione della soluzione di nichelatura, la forma e le dimensioni dell'oggetto, la temperatura e la durata della nichelatura, e la pulizia e la preparazione della superficie prima della nichelatura.

La temperatura della soluzione di nichelatura può influire significativamente sul processo di nichelatura. In generale, la temperatura ottimale della soluzione dipende dalla soluzione di nichelatura utilizzata e dalle specifiche dell'apparecchiatura di placcatura. Riporto qui alcuni fattori generali che possono influire sulla temperatura della soluzione di nichelatura e sul processo di nichelatura:

  • La temperatura della soluzione di nichelatura può influire sulla velocità di deposizione del nichel sulla superficie dell'oggetto da placcare. In generale, aumentando la temperatura, la velocità di deposizione del nichel aumenta, ma può anche aumentare la formazione di bolle d'aria e la rugosità del rivestimento.

  • La temperatura della soluzione di nichelatura può influire sulla densità del rivestimento di nichel. A temperature elevate, la densità del rivestimento di nichel tende ad aumentare, il che può influire sulla resistenza alla corrosione e sulla qualità del rivestimento.

  • La temperatura della soluzione di nichelatura può influire sulla composizione della soluzione stessa. A temperature elevate, la soluzione di nichelatura può subire reazioni chimiche indesiderate che possono compromettere la qualità del rivestimento.

In generale, la temperatura ottimale della soluzione di nichelatura varia tra i 40°C e i 60°C, a seconda della soluzione di nichelatura utilizzata. In ogni caso, la temperatura della soluzione di nichelatura dovrebbe essere controllata attentamente e mantenuta costante durante il processo di nichelatura per garantire un rivestimento uniforme sulla superficie dell'oggetto e per evitare variazioni nella densità del rivestimento e nella sua qualità complessiva.

La temperatura della soluzione di nichelatura può variare in base a molte variabili, come la composizione della soluzione, le dimensioni e la forma dell'oggetto da placcare e la durata del processo di nichelatura.

Maaa...la soluzione di nichelatura deve essere agitata durante il processo?

Questo non lo dice nessuno ma, Sì, in generale la soluzione di nichelatura "deve" essere agitata durante il processo di nichelatura. L'agitazione della soluzione di nichelatura è importante per garantire un rivestimento uniforme sulla superficie dell'oggetto da placcare e per evitare la formazione di bolle d'aria o di imperfezioni sulla superficie del rivestimento. Per piccoli oggetti, invece di agitare il liquido si può agitare il pezzo a mano.

L'agitazione può essere effettuata in diversi modi, a seconda delle dimensioni e della forma dell'oggetto e della soluzione di nichelatura utilizzata. Ad esempio, per oggetti di piccole dimensioni, la soluzione di nichelatura può essere agitata utilizzando un agitatore magnetico o un agitatore a vortex, mentre per oggetti di grandi dimensioni o per soluzioni di nichelatura ad alta viscosità, può essere necessario utilizzare un sistema di agitazione meccanica o a ultrasuoni. Un agitatore può essere facilmente realizzato in casa con una ventola da PC e dei magneti.

In ogni caso, l'agitazione della soluzione di nichelatura dovrebbe essere controllata attentamente e mantenuta costante durante tutto il processo di nichelatura per garantire un rivestimento uniforme e di alta qualità sulla superficie dell'oggetto. Inoltre, l'agitazione della soluzione di nichelatura può essere influenzata anche da altri fattori, come la temperatura della soluzione, la corrente elettrica utilizzata e la composizione della soluzione stessa.

Lo spessore ottimale di rivestimento dipende dall'applicazione specifica per cui si sta effettuando la nichelatura. In generale, lo spessore del rivestimento di nichel può variare da pochi micrometri (per applicazioni decorative) fino a diverse centinaia di micrometri (per applicazioni ingegneristiche e tecniche).

Per applicazioni decorative, uno spessore di rivestimento di nichel di circa 0,5-3 micrometri può essere sufficiente per ottenere un aspetto luminoso e uniforme sulla superficie dell'oggetto da placcare. Per applicazioni ingegneristiche o tecniche, uno spessore di rivestimento di nichel superiore può essere richiesto per garantire una buona resistenza alla corrosione, all'usura o alla fatica.

In ogni caso, è importante tenere presente che lo spessore del rivestimento di nichel può influire sulla qualità del rivestimento, sulla resistenza alla corrosione, sulla durezza, sulla densità e su altre proprietà del rivestimento. Si consiglia di utilizzare uno strumento di misura dello spessore del rivestimento per verificare lo spessore effettivo del rivestimento sulla superficie dell'oggetto placcato.

Durante il processo di nichelatura, possono svilupparsi diversi gas a seconda delle specifiche del processo di nichelatura e della soluzione di nichelatura utilizzata. Di seguito sono elencati alcuni dei gas che possono essere generati durante la nichelatura:

  • Idrogeno (H2): L'idrogeno può essere generato durante il processo di nichelatura elettrolitica in soluzioni di nichelatura acide ad alta concentrazione di idrogenioni (pH inferiore a 4). La formazione di idrogeno può essere una preoccupazione poiché può causare la formazione di bolle d'aria sul rivestimento di nichel, compromettendo la qualità del rivestimento.

  • Anidride carbonica (CO2): L'anidride carbonica può essere generata durante il processo di nichelatura elettrolitica in soluzioni di nichelatura acide che contengono carbonati, come il bicarbonato di sodio.

  • Ossigeno (O2): L'ossigeno può essere generato durante il processo di nichelatura elettrolitica in soluzioni di nichelatura alcaline, soprattutto a tensioni elevate.

  • Azoto (N2): L'azoto può essere generato durante il processo di nichelatura elettrolitica in soluzioni di nichelatura alcaline che contengono nitrati.

  • Cloro (Cl2): Il cloro può essere generato durante il processo di nichelatura elettrolitica in soluzioni di nichelatura alcaline che contengono cloruri.

La quantità e il tipo di gas generato durante il processo di nichelatura possono variare in base alla soluzione di nichelatura utilizzata, alla composizione dell'elettrolita, alla tensione e alla corrente utilizzate e ad altri fattori specifici del processo di nichelatura.

il cloro nell'aria può essere dannoso per la salute umana se inalato in quantità elevate. Il cloro è un gas altamente reattivo che viene utilizzato in molti processi industriali, incluso il processo di nichelatura elettrolitica. Quando il cloro viene rilasciato nell'aria in quantità elevate, può provocare irritazione agli occhi, al naso e alla gola, tosse, difficoltà respiratorie, mal di testa e nausea.

Inoltre, l'esposizione prolungata al cloro nell'aria può causare danni ai polmoni, al sistema nervoso e al sistema respiratorio. Le persone con malattie respiratorie preesistenti, come l'asma, possono essere particolarmente sensibili al cloro nell'aria.

Per prevenire l'esposizione al cloro nell'aria, è importante seguire le precauzioni di sicurezza appropriate durante la manipolazione di sostanze contenenti cloro, come indossare dispositivi di protezione respiratoria e occhiali di protezione. Inoltre, è importante lavorare in aree ben ventilate per ridurre la concentrazione di cloro nell'aria e ridurre il tempo di esposizione.

In generale, durante la nichelatura di piccoli oggetti per qualche minuto, non dovrebbe esserci produzione di cloro in quantità pericolose. La produzione di cloro dipende dalle condizioni specifiche del processo di nichelatura, come la concentrazione di cloruri nella soluzione di nichelatura, la tensione e la corrente utilizzate, la temperatura della soluzione e altri fattori.

Per evitare la produzione di cloro in quantità pericolose, è importante utilizzare le giuste precauzioni di sicurezza durante il processo di nichelatura, come lavorare in aree ben ventilate e utilizzare dispositivi di protezione personale, come occhiali di protezione e guanti. Inoltre, è importante seguire attentamente le istruzioni del produttore per la soluzione di nichelatura e per il processo di nichelatura per garantire la sicurezza e la qualità del processo.

In ogni caso, è sempre importante prendere le giuste precauzioni di sicurezza quando si lavora con sostanze chimiche per ridurre il rischio di esposizione a sostanze pericolose, come il cloro.

Invece l'azoto prodotto durante il processo di nichelatura elettrolitica generalmente non è considerato pericoloso per la salute umana, poiché l'azoto è un gas inerte che costituisce circa il 78% dell'atmosfera terrestre. L'azoto prodotto durante il processo di nichelatura può provenire da diverse fonti, come i sali di ammonio presenti nella soluzione di nichelatura o l'acqua utilizzata nella soluzione stessa.

Tuttavia, come per qualsiasi sostanza chimica, l'esposizione a elevate concentrazioni di azoto può causare effetti negativi sulla salute. Ad esempio, l'esposizione a elevate concentrazioni di azoto può causare mal di testa, vertigini, confusione, nausea, vomito e difficoltà respiratorie. Tuttavia, queste situazioni di esposizione sono improbabili durante il processo di nichelatura, a meno che non ci sia una fuga di gas o altre situazioni di emergenza.

Per chiudere questo noiosissimo spiegone, ricordiamo che la nichelatura può essere un processo complesso e richiedere attenzione alla sicurezza. E' importante quindi seguire attentamente le istruzioni e le precauzioni indicate dal produttore dei prodotti utilizzati e dalle autorità competenti per evitare rischi per la salute o l'ambiente. 
 
In alternativa però è possibile procedere all'italiana... da perfetti ignoranti saccenti e presuntuosi ci si cimenta comunque senza capire bene cosa si sta facendo, tanto se non sai quali sono i rischi non ti preoccupi, vivi meglio, chissenefrega e se qualcosa non funziona te la prendi con gli altri. Alla prossima.

P.S. l'ingegnere è senza mutande. Ripeto: l'ingegnere è senza mutande.

 

martedì 13 dicembre 2022

Ignobile progettista

Certi progettisti delle confezioni dei prodotti consumabili andrebbero mandati al confino in uno stato che si fa beffe dei diritti umani. Già, chi non ha mai bestemmiato con un tubetto di dentifricio per far uscire TUTTO il prodotto rimasto all'interno? Chi ha mai perfettamente spremuto un tubetto di maionese o pomodoro concentrato per poterlo usare sino all'ultima stilla? Eh? appena sembra finito lo si butta? Certo, i soldi sono tuoi e puoi fare un pò quello che ti pare, specie se sei un fancazzista stipendiato per scaldare la sedia e dare sempre e comunque qualsiasi colpa ai colleghi. 

Io no. Il prodotto lo pago, pago TUTTO quello che c'è nella confezione, briciole comprese. E dato che i soldini me li sudo, quando li incasso, quei pochissimi che guadagno onestamente (io), voglio esigo e pretendo una confezione che mi permetta di consumare sino all'ultima molecola ciò che è mio. 

Sembra invece che costringerci a sprecare e buttare sia un obiettivo dei furbetti che così aumentano i loro profitti con certi trucchetti meschini e disonesti. 

I tubetti di plastica che contengono prodotti di consistenza cremosa hanno un problema. Quando se ne inizia l'uso, si comincia ad appiattirli dall'estremità opposta al tappo di chiusura. Man mano che ci si avvicina al foro di uscita le cose si complicano. Il foro è tondo e si posiziona dopo una parte conica dalla quale parte la sezione cilindrica che si appiattisce... tre forme geometriche che mal si adattano se devono coesistere in poco spazio. Più il tubo è grande ed il materiale è rigido, maggiore sarà il prodotto che resta nella parte terminale. 

Il record appartiene al deodorante in foto, una specie di silicone sigillante per le ascelle che garantisce 7 giorni di "freschezza" ed a noi ci sta bene perchè, con la crisi, ci si fa la doccia (fredda) solo al venerdì, per risparmiare gas ed elettricità.

Se si prova a schiacciare il tubo verso la fine, la confezione si spacca, il dispenser si stacca ed il tappo non si avvita più. Risultato? la parte conica è piena di una quantità superiore a quella che si è in grado di utilizzare. In pratica se paghi 10 ma usi 5, il prodotto che usi lo paghi il doppio di quello che vale....no grazie. 

Quindi? Per ora si risolve aprendo il tubo con una forbice e raschiando il contenuto con una spatolina per trasferirlo dentro un altro contenitore più pratico ed usabile. Con solo sei confezioni "vuote" ho riempito all'orlo il barattolino.

All'ingegnere progettista, designer, creativo dei miei c*glioni... non è più semplice così? Un barattolino con tappo a vite, semplice vero? Non ci sei mai arrivato da solo? Vuoi metterci del tuo? inventati una spatolina per applicare il prodotto in modo che non resti sulle dita. Io ci sono già arrivato e l'ho fatto. Se ce la fai tu è pronto un (ig)Nobel solo per te, testa di caxo! Alla prossima fatwa.

P.S. la zanzara ha punto l'elefante. Ripeto: la zanzara ha punto l'elefante.

venerdì 2 dicembre 2022

Caro imprenditòr, xe bruti tempi

Quante persone si sentono a disagio sul luogo di lavoro ma non cercano un cambiamento per paura delle incognite di un futuro incerto? C'è chi si sa "adattare" e chi invece non è disposto a subire le angherie di certi imprenditori isterici e strafatti di non si sa bene quale sostanza psicotropa. C'è chi abbandona, già nel periodo di prova, che è quel lasso temporale dove l'azienda esegue dei test sulla "risorsa umana", mentre la risorsa umana esegue un test sull'organizzazione dell'azienda e sul suo livello di tossicità. E' una sorta di audit bifronte e c'è chi è disposto a prendersi qualche giorno di ferie per capire l'aria che tira nel nuovo ambiente di lavoro. 

Se non si è nella fase "...qualsiasi cosa sarà sempre meglio di questa azienda di merda...", può essere utile prendere in considerazione alcuni dati di fatto, frutto delle esperienze dei lavoratori più anziani:

Ci sono aziende nelle quali se non fai almeno 12 ore in azienda rubi lo stipendio... a quelle, no grazie.

Ci sono aziende nelle quali il titolare assomiglia a un proprietario terriero della Georgia del sud e che pensano esista ancora la schiavitù ... a quelle, no grazie.

Ci sono aziende che si impadroniscono anche di tutto il tempo libero dei loro collaboratori... a quelle, no grazie.

Ci sono titolari di azienda che si lamentano dei clienti i quali dovrebbero accettare i suoi prodotti di merda senza fiatare... a quelli, no grazie.

Ci sono titolari di azienda che pensano di essere loro a pagarti e non l'utilizzatore finale, che per questa ragione hanno un bilancio che traballa, ma nonostante ciò difendono status quo e benefit personali... a quelli, no grazie.

Ci sono titolari di azienda convinti che la retribuzione sia un benefit ed una concessione generosa, pretendendo in cambio un atteggiamento riconoscente...a quelli, no grazie.

Ci sono titolari di azienda che "siamo una grande famiglia", esigono fedeltà, affetto, empatia, riconoscenza, gioco di squadra e disponibilità ma ti licenziano con un messaggio su whatsapp o su twitter... a quelli, no grazie.

Ci sono (im)prenditori che odiano le misure a sostegno dei lavoratori più fragili ma considerano un diritto e sono in prima linea quando si tratta di succhiare soldi allo Stato...a quelli, no grazie.

Ci sono titolari di azienda convinti di essere solo loro a sostenere l'economia del paese e convinti che le retribuzioni sono un costo aziendale da abbattere...a quelli, no grazie.

Piuttosto di avere a che fare con certi (im)prenditori, ladri di tempo altrui, mi sparo in bocca, una metafora per dire che il mio corpo, a loro, reagisce male perdendo capelli nel caso migliore e con il fuoco di Sant'Antonio nei casi peggiori.

Auguri a tutti i disperati senza vie d'uscita, le cose peggioreranno.

I soldi non sono tutto nella vita se per loro rinunci a vivere

Alla prossima.

P.S. Angurie e meloni hanno bisogno d'acqua. Ripeto: Angurie e meloni hanno bisogno d'acqua.

giovedì 17 novembre 2022

Johnson Compact termoventilatore (manutenzione)

Sta arrivando il generale inverno e qualcuno che suggerisce di fare gli acquisti di oggetti fuori stagione (per risparmiare) si ricorda che è il momento di accendere i termoventilatori. Stessa cosa quando iniziano i primi caldi e serve il ventilatore. Come ogni anno, ad ogni cambio stagione, quando si ripongono gli elettrodomestici "stagionali" usati, non si è mai propensi a pulirli per bene, rinviando il problema. Succede con i termoventilatori ma il discorso vale anche per i ventilatori che si usano in estate. Risultato? lo sporco accumulato resta al suo posto e dato che l'elettrodomestico viene ripreso quando serve (e si ha fretta di usarlo), si rinvia ogni volta la sua pulizia e manutenzione, è un classico. 

Tutti gli elettrodomestici che usano una ventola soffrono dello stesso problema...la polvere che si accumula. Con il tempo ci si ritrova così' con delle ventole e delle griglie/filtri di aspirazione quasi completamente ostruiti. Quindi, acquisti fuori stagione sì ma la manutenzione solo quando serve... e naturalmente è pure urgente "che io non posso stare al freddo/caldo" a seconda del periodo ma comunque devo spendere poco. Vabbè, valli a capire tu gli unani.

Lasciamo stare il discorso sul tipo di polvere, lanuginosa, pelosa, bianca o grigia, nera dove c'è un caminetto a legna o marrone, grassa e collosa per gli ambienti frequentati da fumatori... ogni tipologia di polvere accumulata necessita di un trattamento di pulizia diverso. 

Questa è molto lanuginosa, soffice e leggera, per cui è sufficiente un mini aspirapolvere e un lavaggio in acqua tiepida con sapone potassico per le parti in plastica. Disassemblare questo ciòttolino è un gioco da ragazzi, ci può riuscire persino un ingegnere. 4 viti sul retro per i due gusci appoggiati (niente incastri malefici), 2 viti a supporto del gruppo resistenza/ventola ed il cavo di alimentazione con un mammuth da separare per sfilarlo. Niente di particolare. Per il gruppo resistenza/ventola il problema è rimontarle... se non si hanno particolari abilità è meglio desistere ed optare per l'aria compressa.

Occorre fare molta attenzione a non piegare la resistenza e metterla in corto. Se alcune spire si dovessero toccare fra loro, la resistenza sarà minore, quindi più corrente, quindi più calore, quindi rischio incendio... io l'ho detto...'azzo mene, 'azzi tuoi. 

Il gruppo motore/resistenza va pulito con un pennellino molto morbido ( per questa tipologia di polvere) accanto alla bocchetta di aspirazione in modo da non rimettere in circolo lo sporco accumulato. Alla peggio un pò di aria compressa per i punti più difficili (all'aperto mi raccomando) magari usando una mascherina (in questo caso sì, utile a differenza di quando la si usava in piena pandeminchia). In caso di sporco "grasso" occorre andare più a fondo nello smontaggio ed usare degli sgrassanti appositi per le parti elettriche. Smontare la ventola dall'asse del motore? lasciare perdere.

Si sà già che a fine inverno il ciòttolino si riempirà di sporco e verrà riposto "tal quale", per la fretta di finire il cambio stagione, procrastinando la manutenzione e richiederla urgentemente quando non se ne potrà fare meno.... così il lavoro si accumula nello stesso periodo e ... "signora, non ce la faccio per domani, mi spiace, non prima di una settimana... se va bene " 

Certo che 2000 watt (2 kilowatt) per qualche ora al giorno, tutti i giorni, per due o tre mesi... con la crisi energetica in atto.... conviene proprio od è meglio mettersi un maglione in più e dei calzini di lana pesante?... alla prossima.

Il nido di vespe è vuoto. Ripeto: il nido di vespe è vuoto.


mercoledì 9 novembre 2022

UPS Microdowell B-100 - rip

Era il lontano 13 novembre 2011 quando avevo adottato questo UPS, orfanello abbandonato dal suo padrone cattivo. Lo avevo adottato con amore paterno, insegnandogli a funzionare per bene ed aiutarmi nel mio duro lavoro, senza interruzioni. 

Dopo 11 anni di onorato servizio, umilmente, in silenzio e senza mai avanzare una pretesa o profferire un lamento... ZAP!! un maledetto fulmine cattivissimo si insinua nella rete elettrica e lo uccide all'istante! Che ti aveva fatto di male? Forse lo hai ucciso perchè forniva elettricità anche quando la facevi saltare? E' solo una questione di invidia?

Maledetto fulmine, credi davvero di averlo eliminato per sempre? Forse non sai che, nonostante il suo creatore si sia portato nella tomba il suo segretissimo schema elettronico, aveva dato in tempo utile precise istruzioni per donare i suoi organi. 

Grazie al fulmine assassino, caro, stimato ed amato UPS, una moltitudine di tecnici potranno tenere in vita i loro figlioli, tuoi fratelli, o usare le tue parti per dare vita ad altri progetti e conferirti l'immortalità che meriti. Grazie di tutto e riposa in pace. Alla prossima. 

P.S. i totani sono nel materasso. Ripeto: i totani sono nel materasso.

martedì 8 novembre 2022

Forbice da cucina (restauro - riparazione plastica)

Nei momenti di tristezza, sconforto post-elezioni, depressione... accentuati dalle reazioni della società che giudica gli asperger come malati, deficienti, dementi e via dicendo, non trovo cura migliore che concentrarmi a riparare e restaurare qualcosa. Devo tenere la mente occupata (come non lo fosse già abbastanza, oltre i limiti di voi unani) e distrarmi. Una distrazione che non risolve il problema di fondo, ma allevia un pò la pressione anche se è un pò come girarsi dall'altra parte e fare finta di niente. Ma torniamo a noi.

In cucina, una forbice a portata di mano serve sempre, per aprire le confezioni, spesso aggredite con i denti (per chi li ha ancora sani) o a forza di bicipiti e pettorali per le generazioni meno stagionate. Questa forbice è finita in pensione, sostituita da altri due modelli "titanium coated" presi dagli scaffali dei cinesi colmi di prodotti che ultimamente stanno raggiungendo i prezzi occidentali. Un tagliente seghettato, l'altro a filo, hanno sempre fatto il loro dovere. 

Purtroppo la ruggine e la plastichetta che ricopre i manici iniziano a fare il loro dovere, ovvero la prima a formarsi sul presunto acciaio INOX, la seconda a rompersi inevitabilmente (e lo fa apposta, lo sò). 

Per la ruggine nessun problema, anche perchè, per fortuna, le due lame sono tenute assieme da una vite rimovibile (e sostituibile) con tanto di rondella spezzata e tappo rimovibile...grande! si smonta ed è più facile pulire. Un multi tool e spazzolina metallica sono sufficienti per togliere ruggine e sporco accumulato negli interstizi, magari aiutandosi con le pietre abrasive dove occorre o con gli inserti per lucidare. Pietra abrasiva anche sul tagliente per affilare (poi vediamo come rifinire con un'affilatura giapponese). Pulizia finale con sgrassante ed alcool isopropilico.

Per la plastichetta è un pò diverso. Mancano alcune parti ed i manici presentano delle crepe abbastanza estese anche se non preoccupanti. Come riparare e rigenerare le parti mancanti?. In mancanza di specifici attrezzi, si può provare a fondere del PLA con una punta calda (PLA dalle fascette stringi cavi, è ottimo) e riempire le mini crepe con della supercolla cianoacrilica. L'anima metallica dei manici dovrebbe impedire ulteriori rotture in quei punti critici e la supercolla, molto liquida, riempire per capillarità gli spazi e tenere le parti assieme, irrigidendole il giusto. 

Quella precedente è una soluzione da unani.... molto tempo fa ho acquistato una 3D PEN, una sorta di stampante 3D ma manuale, ovvero la 3D printer dei poveri. Quale altra ghiotta occasione come questa per metterla alla prova? l'idea è quella di ricostruire i pezzi mancanti e riempire le crepe dei manici. Per i pezzi mancanti, si può depositare il PLA fuso direttamente sull'acciaio (tanto lì sicuramente non si attacca). Le crepe invece vanno preparate creando una scanalatura ad U con la spazzolina metallica rotante del multi-tool, un pò come si fa per preparare i pezzi a V, da saldare a filo quando le parti sono ad alto spessore. Si passa e ripassa con la penna 3D (180 gradi circa), a mani incrociate ed a zig zag, sino a riempire la scanalatura o ricostruire le forme, si lascia raffreddare per bene e si procede con delle limette di precisione per portare a pari la giuntura. Raccomandabile la velocità minima, per una maggiore precisione. Con la punta ceramica inoltre è meglio pre-riscaldare le parti da unire, così il PLA si appiccica meglio (preriscaldare con pistola termica al minimo o con un asciuga capelli alla massima potenza). Per un risultato superbo e definitivo, si deve far compenetrare il materiale di apporto con quello originale del pezzo in riparazione. Ci si aiuta con un pirografo da legno e punta a scalpello. Si procede esattamente come già visto nel post precedente (riparazione parti in plastica)

Come risultato parziale, grezzo, si ottiene una superficie "a gobbe", che permette di controllare se è il caso di riempire ancora, immaginando un pò il risultato da ottenere. Poi viene la fase più tediosa....limare, limare, limare... per conferire esteticamente un aspetto un pò meno post apocalittico. L'obiettivo è quello di rendere invisibile la riparazione, per quanto si può. E' quindi importante usare delle limette di precisione partendo con quelle per sgrossare e procedere poi con quelle da finitura. Periodicamente è meglio pulire la lima che si impasta con la plastica. Al termine si procede con carta vetrata a grit crescenti da 200 a 1000. Se ci si accorge di aver lasciato degli avvallamenti è sempre possibile ripartire, aggiungere materiale, limare e rifinire oppure prendere la limatura di plastica, metterne un pò negli avvallamenti e saldare con alcune gocce di supercolla che verrà poi limata a pari.

A seconda del risultato da ottenere è possibile arrivare a degli ottimi risultati, ma dato che nessuno al mondo è disponibile a retribuire adeguatamente una giornata di "lavoro", dato il modesto valore economico del pezzo da riparare, ci si può fermare al livello di finitura che si vuole. 

Personalmente, ma non è questo il caso, preferisco che la riparazione si veda, magari usando PLA di colore diverso, che contrasti bene con l'originale. Così perchè voglio ricordarmi di trattare con cura gli attrezzi, a monito futuro. Sto ancora usando utensili acquistati più di 45 ani fa, sembrano nuovi e funzionano benissimo.... anche così si boicotta il consumismo sfrenato, si risparmia, si boicottano i commercianti low-quality #tuttoaduneuro e si protegge l'ambiente... un consiglio da un vecchio nonno in vena di predicozzi e spiegoni... fate tesoro dei buoni esempi, sempre, grazie. Alla prossima. 

P.S. Rigoletto recita in soffitta. Ripeto: Rigoletto recita in soffitta.

il sapere professionale (riflessione)


<riflessione>Il sapere professionale è da intendersi come un insieme unitario in cui interagiscono: 

  1. conoscenze personali, 
  2. teorie di riferimento, 
  3. competenze operative, 
  4. modi di essere e capacità. 

ecco... sicuramente conoscerete una moltitudine di sedicenti "professionisti", i più con tanto di titolo accademico di stato, master, certificati e stelline di latta usate per cercare goffamente di elevarsi e distinguersi dalla massa per essere scelti dal mucchio. 

E' noto, ai più attenti, che gli allocchi facenti parte del "mercato" (i potenziali clienti) sono molto sensibili a specchietti e perline colorate, le stesse che venivano regalate alle tribù scoperte dai colonizzatori in cambio del loro oro. 

E' altresì noto che la tecnica delle mostrine esibite, non funziona più da tempo. Così come è vero che il titolo accademico, tanto esibito come "garanzia" di professionalità, non certifica l'intelligenza di chi lo possiede. Inoltre il titolo accademico, certifica solo il possesso della conoscenza delle teorie di riferimento (punto 2 dell'elenco su esposto) e pertanto NON certifica il sapere professionale.

Oggi, ogni individuo può autonomamente (di)mostrare, cosa sa, cosa sa fare, come lo sa fare, perchè lo sa fare e come lo ha già fatto... in pratica il sistema di esami e conferimento di titoli e certificazioni tramite la sacra commissione di parrucconi non ha più senso, reso obsoleto dalla rete. Le informazioni per giudicare, valutare, selezionare ci sono e sono disponibili gratuitamente a chiunque. 

Chi effettivamente possiede il sapere professionale non ha bisogno di sbandierare sui social delle goffe quanto ridicole azioni di marketing. </riflessione>

Alla prossima.

P.S. la nutella è finita. Ripeto: la nutella è finita.

giovedì 27 ottobre 2022

Occhiali cinesi (riparazione plastica)

Devo tornare sull'argomento, già trattato, per documentare l'evoluzione degli interventi di riparazione su oggetti di scarso valore (scarso per i benestanti ovviamente). Non potendomi permettere delle lenti progressive, dato che un rene l'ho già speso e quello rimasto mi serve proprio, devo ripiegare su soluzioni fai da te, ovvero aggiungere degli occhialini per amplificare la gradazione prescritta dall'oculista ed ovviare la presbiopia che colpisce tutti a partire dai 50anni di età. 

Se qualche anno fa si potevano trovare degli occhialini di plastica ad un paio di euri, oggi, stranamente, le cose sono cambiate... dai cinesi gli occhialini costano mooolto di più, sempre meno di quelli che si trovano in farmacia (che sono fatti sempre in "ciaina" ovviamente). Ci si accorge così che la speculazione è trasversale e che nel tanto osannato commercio, linfa dei popoli, si infilano avidi approfittatori senza scrupoli. 

Fatto sta che, disquisizioni sulla qualità a parte, in caso di rottura occorre valutare bene se si può riparare o meno. Per chi come me ha il testone grosso come un cocomero XXL, quando mi tolgo gli occhialini per metterli sopra la testa, le aste si allargano e la sollecitazione provoca inevitabilmente la rottura (plastichetta). Ma, essendosi sparsa la voce che io tento di riparare tutto, anche l'impossibile, stavolta mi arrivano un paio di occhiali non miei, presi sempre dai cinesi, e che val la pena di considerare.

Il primo presenta la classica cerniera dell'asta spezzata. Soluzione? supercolla! A ben ragionare, ho pensato anche di creare un rinforzo metallico, affogando nella plastica un filo di rame riscaldato dalla corrente elettrica. Purtroppo le tolleranze in gioco sono molto ristrette e le dimensioni della cerniera davvero minuscole, per cui desisto. Con la supercolla si riesce ad attaccare le due parti in modo abbastanza solido. Nel caso non si riesca a far combaciare perfettamente le parti (quasi sempre), si procede con una limetta e pazientemente si modella l'asta in modo che entri nella cerniera. Un accorgimento furbo è quello di mettere un pò di grasso lubrificante per agevolare l'attrito ed impedire che delle aste troppo dure da aprire si rompano per "fatica".  

Il secondo modello di occhialino è di quelli pieghevoli, molto comodi da portare in giro nella loro custodia. In questo caso si è rotto il ponte che unisce le due lenti, in prossimità di un asola dentro la quale passa la vitina di fissaggio. In questo caso è più pratico ricostruire il pezzo, a mano. Si parte da un foglietto di plastica tagliato a misura. Ho utilizzato un supporto delle batterie alcaline rimasto orfano dopo la conversione al litio....perfetto, dello spessore giusto (che chiulo). Si unisce il pezzo rotto con del bi-adesivo al pezzettino da sagomare e lo si usa come dima. Con una limetta poi si sagoma sino ad arrivare a filo dell'originale, ottenendo così il pezzo nuovo delle stesse dimensioni dell'originale. 

Per forare il ponte così ottenuto, lo si infila nell'alloggiamento dove dovrà stare e con un trapanino a penna (catturato all'Aldi) si praticano i due forellini delle viti di fissaggio (punta da 1,2mm). Perfetto. Date le dimensioni minuscole, occorre aiutarsi con una piccola morsa da banco, meglio se di precisione. Io sono riuscito comunque a forarmi un dito oltre che infilare la punta del trapano sotto l'unghia... niente maale faccia di maiaale, fatto nieente faccia di serpeente. 

Si prova lo snodo e se del caso si aggiustano le dimensioni con dei colpetti di lima, mettendo alla fine un pò di grasso lubrificante. Fatto e sono pure soddisfatto. 

Un trucchetto: come fare se il foro della vitina non tiene più a causa di togli e metti ripetuti? Si cerca di riempire il foro con del bicarbonato in polvere (o anche pomice finissima o cotone o...) e si gocciola un pò di supercolla. Si ricrea il forellino delle dimensioni giuste e la modifica terrà come il cemento. Alla prossima. 

P.S. Il bue è grasso. Ripeto: Il bue è grasso.

martedì 25 ottobre 2022

Riparazione parti in plastica

Stanchezza (tanta), fretta (troppa), l'età che avanza ed un uso quotidiano... tutti elementi che preludono la rottura degli oggetti che usiamo e manipoliamo ogni giorno. Qualche giorno fa è stato il turno di una bacinella per il bucato, oggi un porta vivande che serve per la pausa pranzo in un azienda dal braccino corto che non prevede la mensa aziendale (<modalità padrone on>fottetevi schifosi dipendenti, arrangiatevi<modalità padrone off>). 

Il contenitore cade a terra ed il coperchio si scheggia. Il coperchio trasparente di questo porta vivande è fatto di una plastica rigida, molto simile al coperchio dei CD o DVD. Basta un colpetto ed essendo poco elastica si scheggia in più punti. 

Il primo pensiero è quello di usare la super colla cianoacrilica. Per un pò può anche funzionare, ma cè un problema. Il porta vivande deve contenere alimenti (cibo)... mettereste l'insalata a contatto con una colla che rilascia vapori tossici? io no di certo. Ed allora?

Tutorialando in giro, si scopre che esistono delle specie di "pistole" che riscaldano un filamento metallico di varie forme da affogare nella plastica per irrigidirla. Ottima idea. I più poveri si sono ingegnati con le pistole salda stagno (per l'elettronica analogica), altri con pinza, accendino e le graffette che si usano per pinzare assieme i fogli di carta. Altre soluzioni prevedono di affogare delle retine metalliche ed altre di procedere con la fusione delle parti con delle punte speciali riscaldate alla giusta temperatura, magari usando del materiale di apporto. 

Sia chiaro... graffe sagomate, retine metalliche, pistole riscaldanti, materiali.... costo? non mi interessa, preferisco ingegnarmi da solo e non spendere nulla. Tempo fa ho acquistato un pirografo per legno con a corredo una serie di punte. Una in particolare, a scalpello, mi sembra adatta.

Fatto riscaldare il pirografo, lo si appoggia sulla crepa e con dei movimenti alternativi si cerca di fondere le due parti in modo che la plastica quando si raffredda, unisce le due parti in modo stabile.  

Funziona...a patto che:

  • non si deve esagerare con la temperatura ed indugiare nei movimenti
  • non si deve premere troppo altrimenti si fora il pezzo

Con molta manualità ed esperienza su delle parti sacrificali, si riescono ad ottenere dei buoni risultati, meccanicamente parlando, considerando che questo coperchio è molto sottile. Per l'estetica è un altro discorso. Inevitabilmente si vengono a creare delle asperità. Queste sono livellabili con dei rapidissimi movimenti dell'utensile, appoggiando la punta piatta, cercando di spianare il più possibile. Per quanto si riesca a ridurre le asperità della saldatura, sarà comunque inevitabile "rovinare" le due parti assemblate. C'è poi il problema, in questo caso, della trasparenza della plastica.

Per esagerare si potrebbe procedere con dei passaggi a carta vetrata da 120 grit sino a 1000grit per poi lucidare la parte a specchio... comunque il crepo si vedrà, per cui arrangiamoci con saldatura e stop, basta che meccanicamente il coperchio tenga. Le riparazioni invisibili lasciamole ai giapponesi ed alle loro tecniche millenarie.

Questo porta vivande però, per come è fatto, ha un altro problema. Il tappo grigio, dotato di una guarnizione siliconica trasparente, non sta su e cade all'interno della ciotola bianca quando si richiude il coperchio... allora? nessun problema. si toglie la guarnizione ed attorno al tappo si incolla del nastro alluminio, quanto basta a creare lo spessore necessario ad allargare il diametro interno e garantire la tenuta. Fatto, funziona. Alla prossima.

P.S. la dispensa è chiusa. Ripeto: la dispensa è chiusa.

 

lunedì 24 ottobre 2022

Una donna come poche

Quando si dice una "Donna con gli attributi", che dice pane al pane e vino al vino, a differenza di...



https://www.youtube.com/watch?v=Z8LuQtLRRY8

...ma purtroppo, questo post è il meno visto in assoluto, #vergognatevi.

P.S. la vacca è nella mangiatoia. Ripeto: la vacca è nella mangiatoia.  

venerdì 21 ottobre 2022

La stadera del profitto e valore

Nella vita, la nostra individualissima ed unica vita, cosa vogliamo mettere sul piatto della bilancia? Sta a noi decidere cosa vale effettivamente la pena mettere sul piatto. 

“Quando il denaro diventa il fine ultimo, tutti i beni che non sono di natura economica come l’intelligenza, la cultura, l’arte, la forza, la bellezza, l’amore, per l’avaro cessano di essere valori in sé, perché lo diventano limitatamente alla loro convertibilità in denaro, che, a questo punto si presenta agli occhi dell’avaro come la forma astratta di tutti i piaceri che tuttavia non vengono goduti.” (Karl Marx, Manoscritti economico-filosofici, 1844). 

Riflettete per Dio! Alla prossima.

P.S. Birra e Nutella. Ripeto: Birra e Nutella.

mercoledì 19 ottobre 2022

Dell Precision M4500 IntelⓇ Core™ i7 820QM (incul8)

Ecco, ben mi sta. Ho infilato una serie di inchiappettate che me le voglio segnare qui a futura memoria. Andiamo con ordine. Dopo mesi di attesa, i pezzi ordinati, uno ad uno, sono arrivati tutti. E con i pezzi di ricambio sul tavolo inizio ad assemblare... il primissimo componente da montare sono gli altoparlanti che sono fissati in un posto che per sostituirli occorre smontare COMPLETAMENTE il portatile. 

Sorpresa n.1 Gli altoparlanti sono sbagliati, diversi dalla foto e dalla descrizione. Scrivi al cinese, aspetta 24 ore per la risposta, manda una foto, aspetta 24 ore, mi promettono di reinviare il pezzo, aspetta una settimana e chiedi se il pezzo è stato spedito, aspetta 24 ore, leggi che c'è il capodanno cinese e domani controllano, aspetta 7 giorni e apri una controversia con Aliexpress sperando che uno dei 40 ladroni di alibabà ti risponda. Passano tre giorni e mi promettono il rimborso totale...sto ancora aspettando, poi dichiaro guerra alla cina. 

Nel frattempo mi arrivano gli altoparlanti, nuovi, ordinati da un altro negozio (in spagna), tutto ok, posso procedere e la spagna non dovrà temere un invasione con i carri armati. Procedo con difficoltà perchè non mi ricordo la sequenza di smontaggio, pazienza, intuito e... 

Sorpresa n.2 il lettore DVD non è quello giusto... scrivi al cinese, aspetta 24 ore, mi rispondono che il frontalino si può swappare, contesto che i modelli sono meccanicamente diversi ed incompatibili, aspetto 24 ore, mi chiedono che modello ho io, rispondo, aspetto 24 ore, mi dicono di swappare alcune parti mettendo pure le freccine nella foto, rispondo che meccanicamente non si può e che il caddy non si può trasferire da un modello all'altro, aspetto 24 ore e sto ancora aspettando, fra una settimana apro una controversia da Aliexpress ed aspetto, aspetto, poi dichiaro guerra alla cina. 

Sorpresa n.3 Monto il processore compatibile, non funziona e c'era da aspettarselo... statisticamente acquistare processori dalla cina, al 99% arrivano dei fake, ci ho provato dai. Per cominciare chiedo al venditore, poi una controversia in ebay ma non sono molto fiducioso, nel frattempo recensione di fuoco per truffa ai danni di uno che si fida troppo. Ad ogni modo mi rispondono con una lista di istruzioni da bambino deficente e sto pensando di rispondere a tono come se parlassi al mio nipotino di 5 anni

Sorpresa n.4 Provo a swappare i tasti della nuova tastiera (svizzera) con quelli vecchi e scopro che sono meccanicamente diversi, per un pelino ma sono diversi. ok, qui non posso protestare, scemo io che speravo. La tastiera con layout italiano sembra introvabile e usata non la voglio...le tastiere usate sono la cosa più sporca del pianeta, provate a smontarle per crederci.

Sorpresa n.5 La batteria è carica al 12% e non ne vuole sapere di ricaricarsi... non ho idea di quale sia il problema ma sospetto che sia il chip "smart" che è in qualche modo piantato. Il tempo per il reso di Amazon è scaduto per pochi giorni e non mi resta che denunciare nella recensione l'inchiulata con fatwa a corollario. Ma anche qui una sorpresa n.5bis... amazon rifiuta di pubblicare la mia recensione perchè vìola le linee guida della community.. eh?? leggo le regole e resto basito...in pratica si può solo parlare bene dei prodotti, al massimo la cosa peggiore che puoi fare è mettere una stellina su cinque al venditore, zero stelle no.

Sorpresa n.6 All'accensione gli altoparlanti fanno un rumore pazzesco (pernacchiano) e non so da cosa possa dipendere, non da loro certamente ma l'effetto fa il paio con la Sorpresa n.7 ovvero due porte usb spente...forse ho collegato male qualche piattina. 

Sorpresa n.8 la ventola che mi hanno mandato è completamente diversa da quella in foto. Riordina da un altra parte, scrivi al cinese, aspetta 24 ore per la risposta, manda una foto, aspetta 24 ore, mi promettono di reinviare il pezzo, chiedi il rimborso, aspetta una settimana e apri una controversia con Aliexpress sperando che uno dei 40 ladroni di alibabà ti risponda. Passano tre giorni e mi promettono il rimborso totale... devo aspettare dai 3 ai 10 giorni... sto ancora aspettando, poi dichiaro guerra alla cina.

Risultato? il portatile praticamente è come prima, senza lettore dvd, con la tastiera rovinata, col vecchio processore, con gli altoparlanti staccati, senza batteria, con due porte usb morte e ben 4 vitine avanzate (maledette vitine, secondo me si riproducono per farmi dispetto)... un affarone davvero. Che la vicenda mi serva da lezione.

Ora devo smontare tutto da capo per risolvere il problema delle due porte usb spente e dell'altoparlante che pernacchia. Magari riprovo il processore che magari l'ho inserito male, non mi arrendo. Speravo di riportarlo a nuovo ed invece dovrò ancora cercare delle occasioni, stavolta con maggiore prudenza e scegliendo marketplace più affidabili. Alla prossima.

P.S. la gallina non fa le uova. Ripeto: la gallina non fa le uova.

lunedì 3 ottobre 2022

L'operatore Fastweb

Certe cose mi fanno proprio incazzare di brutto. La faccio breve. Oggi alle ore 10:44 mi squilla il telefono dell'ufficio ed un operatore che asserisce di chiamarsi "Giorgia" dopo una serie di "pronto... pronto..." mi propone senza tanti preamboli l'offerta business di Natale di Fastweb. Educatamente lo lascio finire di sciorinare la storiella imparata a memoria ed al termine faccio presente che il numero chiamato è iscritto al ROC ( il Registro Opposizione Chiamate) chiedendo come mai si siano permessi di disturbarmi. L'operatore risponde "E' per l'offerta di Natale!" al che ribatto alzando un pò la voce "HA CAPITO QUELLO CHE HO DETTO?". Giorgia mi risponde "...guardi che conosco 5 idiomi e sono pure laureato, per cui stia zitto..." eh? stia zitto??  non lo lascio nemmeno finire la frase che reagisco con un grasso e corposo VAFFANCULO! gratuito, mettendo giù il ricevitore allo stupido idioma. 

Dovo il vaffanculo ricevuto in passato da una stronzetta di TIM, indispettita a suo parere dal mio rifiuto ad ascoltare qualsiasi offertona magica di quell'azienda, ora pure Fastweb entra a pieno titolo nella mia lista di aziende con una Fatwa perenne. MAI MAI MAI con loro nemmeno se mi dovessero regalare soldi, fama e potere, mai e poi mai, per sempre. Boycott!!

Capisco le condizioni di "lavoro" degli operatori di call center, ma come già detto... non mi fanno pena. Dovrebbero riflettere sul perchè abbiano dovuto scegliere quel "lavoro" e soprattutto sul fatto che rompere i c*glioni, ed offendere pure, sia diventato un lavoro. Ma non me la voglio prendere con questi unani strafalliti, poveracci e pure laureati. Me la prendo con Fastweb che li assume, magari con la complicità di qualche recruiter ignorante, con quelli che decidono di adottare il telemarketing tramite call center per vendere i loro inutili prodotti senza rispetto per i diritti altrui. Ed io, con queste premesse, rilevato l'atteggiamento prepotente e menefreghista nei confronti dei potenziali clienti, oltre alla manifesta sciatteria con la quale vengono selezionati gli operatori di telemarketing, dovrei pure acquistare e diventare vostro cliente? Giammai! 

Giorgiaaaa, Faaaastweeebb.... VAFFANCULO!!!!

P.S. La birra è scaduta. Ripeto: La birra è scaduta. 


Aggiornamento 19 ottobre 2022 ore 15 circa, Fastweb ci riprova daL NUMERO 024502410. Faccio presente che il numero chiamato è nel registro delle opposizioni ed il "dottore" di turno argomenta così:"...non si tratta di un offerta, assolutamente. Il MISE ci ha delegato di chiamare per comunicare i contributi statali..."... non ho resistito ed ho messo giù di brutto, stanco di sentire bugie, menzogne, trucchi per truffare e prendere in giro la gente. Fastweb... FATWA!!!

lunedì 12 settembre 2022

Disinfestazione calabroni (metodo ed esca)

Ecco, a fine estate ci mancavano solo i calabroni. Sono da poco miracolosamente sfuggito ad uno sciame di vespe impazzite che avevano fatto il nido ad altezza delle ginocchia sulla porta della baracca (auto-costruita con il legno dei bancali) dove tengo gli attrezzi da giardino. Ora invece uno sciame di calabroni ha deciso di frequentare una pianta di lillà, vanno e vengono, fanno la spola verso non so dove, sciamano attorno, si posano sui rami ma del nido nemmeno l'ombra. Col nido è più facile, si aspetta la sera tardi, al buio, e si irrora con la schiuma spray, a debita distanza.... fatto. Nel mio caso i calabroni volano attorno alla pianta, si posano sui rami, attaccano se ci si avvicina troppo ed il giardino diventa off limits... prepotenti ed invadenti. 

Allora? che si fa? come si fa? eh? 

Chiamare una ditta specializzata nelle disinfestazioni. Per la propria incolumità è meglio lasciar fare le cose a chi se ne intende e lasciar perdere il fai da te che è pericoloso e potenzialmente mortale. CHIARO??

Ma.... per chi sta sopravvivendo a pane e cicoria, deve pagare per forza delle bollette astronomiche, fatica ad arrivare a metà mese causa (im)prenditori avidi ed aguzzini, è povero come la m*rda e non si può permettere spese extra... come si fa? eh? l'unica soluzione è arrangiarsi, non senza prima informarsi, studiare, leggere, capire e pensare come fare da sè senza morire.

Sarò sintetico:

Preventivamente, per la mia sicurezza, ho preso su Am*zon una tuta protettiva per apicoltori "antipuntura", quella che costa meno (made in korea, 79 euri, così ce l'ho anche per gli anni futuri in cambio di una settimana a digiuno e caldaia del riscaldamento spenta per 8 settimane) e che è fatta con tessuto in cotone, magari buono per le api ma inadeguato per i calabroni. Per la qualità... buoni margini di miglioramento ed alcune modifiche da fare, ad esempio un paio di tasche in più che possano contenere i bomboloni spray della schiuma velenosa. Del resto, di spendere 400 euro per una tuta protettiva anti api professionale... manco a pensarci. Per ovviare, sotto alla tuta protettiva mi vesto pesante, molto, molto pesante e pazienza per la sauna che è il prezzo da pagare. Sotto alla retina indosso il casco per bicicletta, così la testa è a due centimetri dalla stoffa esterna e la retina frontale è a distanza dal naso e dalla nuca. I calabroni sono bastardi, hanno il pungiglione liscio e pungono ripetutamente iniettando molto più veleno delle api....3 punture e sei praticamente morto (per gli allergici ne basta una). Meglio poi stare comunque a debita distanza ed allontanarsi lentamente in caso di attacco (no panic).


Per sterminare i calabroni (invasione senza nido) ho adottato una strategia

  • Schiumo tutta la pianta con lo spray (5 mt) per decimare il maggior numero. 
  • Spruzzo col veleno aerosol (5mt) a colpo sicuro, colpendo quelli che rimangono e che si posano sui rami (tiè, bastardi)
  • Piazzo delle bio trappole con una soluzione attrattiva (super ricetta segretissima)
  • Taglio i rami del lillà (che di una buona potatura ne aveva un gran bisogno) anche perchè mi sa che il veleno in schiuma brucia le foglie

La prima spruzzata di schiuma con due bombolette, a fuoco incrociato e tutto attorno alla pianta, senza dare loro il tempo di scappare od organizzarsi per individuare il nemico. Con me ha funzionato e la pianta è diventata una palla di schiuma che manco a natale quando nevica. 

Con l'aerosol, dopo che la schiuma è dissolta, si puntano i superstiti uno ad uno e con degli spruzzettini precisi li si elimina con pazienza e determinazione, avvicinandosi anche a due metri se serve, che tanto la schiuma li ha già rincoglioniti abbastanza. 

Si aspetta un oretta che arrivino i cugini, parenti incazzati ed amici in vena di rissa, più mogli pettegole e suocere cornute di rinforzo e si ripete il bombardamento mirato. Poi, quando i superstiti non superano 4 o 5 unità, si piazzano le bio trappole. Per posizionarle a 2 metri e mezzo di altezza ho usato dei supporti per banner pubblicitari che usavo in fiera, auto-costruiti, appesantiti alla base con degli innaffiatoi da 16 litri. Non le ho appese ai rami per tre motivi: 1) rami troppo sottili che non reggono 2kg di peso, 2) infilare le braccia dentro una pianta infestata manco a pensarci, 3) se il fogliame nasconde il tappo giallo della bio trappola, l'efficacia sarà minore.

Promemoria per le bio trappole cattura calabroni:

  • Posizionarle ad un altezza di 2,5 metri che siano ben visibili ed in posizione sud-est rispetto al punto frequentato
  • Usare una bottiglia gialla o arancione (da aranciata) da 1,5 litri o 2 litri (ma su questo ho dei dubbi, funzionano anche quelle trasparenti o azzurre)
  • mettere del miele all'interno del collo della bottiglia per 2/3 cm
  • Riempire a poco meno di metà con la soluzione segreta.
  • usare i tappi gialli grandi, fatti a tazza rovesciata

Ricetta super segreta per attirare i calabroni (super efficace anche con le vespe)

  • Zucchero bianco (no canna o aromatizzati) q.b. da riempire il fondo (non si deve sciogliere tutto)
  • Birra bionda 500ml
  • Miele integrale millefiori non riscaldato, 2 cucchiai abbondanti

NON usare miele di castagno, acacia o altro che contenga tannini. I tannini eccitano vespe e calabroni. Usarli significa poi che sono volatili per diabetici e stare all'aperto con dei calabroni impazziti non è consigliabile. Usare solo Miele Millefiori integrale, bio e zucchero bianco. La birra, lo so è un sacrificio insopportabile, va bene quella che costa meno, bionda. Qualcuno suggerisce di usare per i calabroni della carne o delle acciughe... se le esche sono posizionate vicino a porte o finestre la puzza di carne o pesce marcio la gestite voi come vi pare, io no grazie.

Con questa soluzione segreta si riesce a catturare un buon numero di bestiacce, e se ben piazzate è possibile sterminare una colonia intera in breve tempo. Diffidate da chi vi dice di non usare il miele perchè attira le api... le api non predano il miele e chi sostiene il contrario non è mai stato in giardino o non ha mai avuto un orto. Piuttosto, NON usare succo di frutta, mai. 

Con questa esca per calabroni, ho catturato i primi 3 calabroni solo dopo 2 minuti dal posizionamento. L'eccesso di zucchero sul fondo serve a rinvigorire la soluzione anche dopo che la birra ha perso il profumo (due o tre giorni), basta agitare un pò la bottiglia. Valutare o sperimentare anche l'aggiunta di aceto (rosso) per rinforzare l'effetto attrattivo. 

Risultato? Giardino tornato vivibile già alla sera e di calabroni superstiti... qualcuno, isolato ed innocuo ma destinato inevitabilmente alla cattura. Punture? zero. Adrenalina a mille. Problema risolto. Autostima alle stelle ed avventura da narrare ai nipotini. Alla prossima. 

P.S. la tavole è imbandita. Il cameriere sciopera. Ripeto: la tavole è imbandita. Il cameriere sciopera.

mercoledì 7 settembre 2022

Dell Precision M4500 IntelⓇ Core™ i7 820QM (rigenerazione)

Ogni tanto mi devo fare delle congratulazioni, per non lasciar affievolire l'autostima costantemente minacciata da un branco di unani che mi circondano, nonostante la mia inefficienza nel fare di tutto per tenerli lontani. 

Da un pò di tempo, dopo un periodo di servizio più che onorevole e performante, il mio computer portatile, pagato un rene più di 10 anni fa, ha iniziato a comportarsi maluccio. E'(ra) un laptop di fascia medio-alta, un DELLⓇ Precision M4500, processore IntelⓇ Core™ i7 820QM 1,73Ghz 4 core 8 thread di ottava generazione con lettore di smart-card integrato ed una maledettissima scheda Nvidia (le odio). 

Randomly, il portatile si freezza senza alcuna possibilità di fare nulla, se non tenere premuto il tasto di accensione per 10 secondi per spegnerlo di brutto. Schermo congelato, tastiera congelata, mouse congelato, esecuzione dei processi congelati.... nessuna possibilità quindi di attivare una console testuale per indagare ed approfondire. Escludendo le solite cause (cavallette, governo, fasi lunari, ecc...) due possono essere i sospettati: problema alla RAM o problema al processore, non vedo altre possibilità se non la mother board (meno probabile). Tutti componenti che si possono sostituire, a partire dalla RAM che, però, se sottoposta a diagnostica intensiva non segnala problemi di sorta. 

Per un periodo ho dato la colpa alla maledettissima scheda Nvidia, ai suoi drivers proprietari che con le ultime distribuzioni (Debian ed Ubuntu in testa) non sono più installabili se non con dei riti sciamanici. Sospettato anche wayland, Xorg, i driver nouveau... niente da fare, nemmeno con re-installazioni complete il problema si risolve ed il blocco totale si manifesta sia apparentemente a freddo che a caldo, con qualsiasi programma in esecuzione... allora?

Ne approfitto. Lo smonto completamente, lo lavo dallo sporco e dalla polvere e sostituisco i componenti difettosi (lettore DVD morto,tastiera retroilluminata con la vernice staccata su alcuni tasti, jack di alimentazione con falso contatto, batteria morta, pad in silicone e pasta termica dura come il cemento, ventola di raffreddamento che gracchia ogni tanto, altoparlanti disintegrati). Con l'occasione voglio provare ad upgradare il processore che purtroppo non ha una GPU integrata e mi tocca sorbirmi l'uso della maledetta Nvidia embedded nella mother board e non aggiornabile con nient'altro (maledetti per il resto dei vostri miseri giorni). Ho optato per un Intel Core i7 940XM da 2,133 Ghz, sperando di non trasformare il portatile in un fornelletto da riscaldamento (alla faccia della crisi energetica voluta dagli USA).

Lo smontaggio non è proprio una passeggiata. Non è un netbook di plastichetta con due gusci ad incastro. Questo modello è modulare ed espandibile e la quantità di componenti, connettori, cavi e soprattutto di vitine è notevole, in linea con questa tipologia di computer (portatile desktop). Il produttore mette a disposizione il service manual che, mooolto sinteticamente, spiega come smontare le parti, con delle foto francobollo e senza menzionare la funzione di alcuni slot di espansione vuoti. Schema elettronico manco a pensarlo, manco fosse il decimo segreto di Fatima. Ho inoltre scoperto un alloggiamento per una SIM dati...non dichiarata nelle specifiche del produttore (o almeno mi sembra di no). Fatto sta che alla fine del rimontaggio, qualche vite resta nel contenitore e col tempo ci si dimentica di loro, stupide ed inutili vitine.

Ridotto ai minimi termini, noto quello che potrebbe essere il problema. E' stata usata della pasta termica conduttiva (EconoThermalPaste) ed in quantità eccessiva. Si sa, si dovrebbe sapere, che aumentare la quantità di pasta termica su processore e GPU non migliora, anzi, peggiora la dissipazione del calore. Si sa, si dovrebbe sapere che la quantità da dispensare è a chicco di riso o a salsiccia (dipende dalla conformazione del chip e dalla scuola di pensiero che si intende seguire). In questa mother board la pasta maledetta (economica) è stata messa anche sui pad in silicone che appoggiano su dei chip di memoria... pasta conduttiva che mette in corto i condensatori posti su CPU e GPU (ed a sbaffi anche sulla mother board) può produrre degli effetti imprevedibili e potrebbe essere la causa dei blocchi improvvisi e casuali del portatile. Il vero problema è pulire. 

Alcool isopropilico a pioggia, spazzolini, cotton fiocc e stuzzicadenti sagomati sono le uniche armi ammesse per togliere quella pasta (che sembra micropolvere di alluminio in pasta dentifricia) e non grattare via i componenti o peggio graffiare delle micro piste del PCB. Nemmeno con una giornata intera di intervento e quasi un litro di alcool isopropilico si ottengono risultati soddisfacenti...occorre intervenire con un microscopio e togliere la pasta attorno ai micro componenti smd... un incubo. 

Ora sono in attesa dei pezzi, che a trovarli sono impazzito tra Amazon, e-bay ed Aliexpress... incontrando un branco di rivenditori "professionali" (così almeno li definiscono i marketplace di riferimento) che fanno invidia a peracottari e zappaterra. Il pezzo più introvabile è la tastiera retroilluminata italiana. Per risolvere si prende una tastiera qualsiasi (magari UK o QWERTZ svizzera) e si swappano i tasti "sbagliati", sperando si siano salvati nella tastiera originale. Fra le mille idee si potrebbe stampare in 3d dei tasti trasparenti, verniciarli di nero e con un incisore laser "serigrafare" le lettere che servono... tenete l'idea e fateci due soldini. Una Fatwa a quel furbone di unano itagliano che ha deciso di vendere i singoli tasti a 3 euro l'uno... mi sa che l'annuncio ti resterà li per un bel pò, a glorificare la tua avidità da perfetto imbecille pidocchioso unico al mondo. Per il processore ho rischiato e spero mi vada bene... ordinare dalla cina processori intel, al 99% arriva un chip fake... mi sento fortunato.

Ora, alcune considerazioni... le CPU Core i7 sono arrivate ad oggi alla 13ma generazione e presto saranno soppiantate dagli i9 Raptorlake e via dicendo. Vale la pena di rigenerare un portatile vecchio di 10 anni? Si, questo portatile decisamente si a patto di sostituire l'hard disk da 7200rpm con un unità SSD. Il resto non è malaccio, l'hardware è ben equipaggiato e per un uso professionale è più che adatto.. Il limite degli 8 giga di ram dichiarati dal produttore e dall'intel stessa sul processore, credo, non lo so ancora, ma credo possa essere superato con due DDR3 da 8Gb (16 in tutto). Magari non li vedrà tutti ma spero che funzioni. 

Quanto ho speso? troppo per le mie tasche sempre vuote, ma non ho puntato al prezzo più basso in assoluto, contando di mangiare meno e spegnere la caldaia per un mese. Comunque il portatile è stato usato intensamente, molto intensamente, 10 ore al giorno per più di 10 anni, per cui c'erano tanti componenti da sostituire. Tastiera, altoparlanti, lettore DVD, ventola, processore... 250 euri circa, dove la parte del leone la fa la CPU che con la crisi dei chip è quotato 125 euro circa. A questa cifra non si trova nulla di usato con processore top di gamma, almeno oggi.

In sintesi questo DELL Precision M4500 con disco SSD e processore originale (820QM da 1,7GHz), abbinato ad una Debian 11.5... come si comporta il figlioletto?? Avvio sino alla richiesta di password in tre secondi netti. Avvio di Gnome in altri due secondi netti, Spegnimento in meno di due secondi e devo ancora upgradare la RAM... provateci con winzozz se siete capaci. Questo me lo tengo stretto per almeno altri 5/10 anni se non esplode prima.

Maaa... alla fine, chi caxo è che ha innaffiato la mother board di pasta termica CONDUTTIVA? Chi è quel peracottaro di sedicente tecnico informatico? Io. Ero giovane ed inesperto ma nella fase iniziale dell'effetto Dunning-Kruger. Alla prossima.

P.S. la banca è chiusa.Ripeto: la banca è chiusa.

domenica 14 agosto 2022

Andate in ferie

Andate in ferie o in vacanza se preferite, in ogni caso andatevene dove vi pare, vi prego, ma andate via. Andatevene tutti. Stressati dal vostro lavoro usurante? Esauriti da mesi di lockdown e mascherine obbligatorie all'aperto ? Debilitati da tre dosi di terapie sperimentali? Preoccupati dall'aumento dei prezzi o dalla guerra usa-urss? Non sentite il bisogno di andare in un luogo affollato da vostri simili a divertirvi, ballare, cantare a squarciagola? Non sognate una spiaggia caraibica ma anche il lido delle famiglie va bene? Non avete bisogno si staccare la spina, di svegliarvi tardi, di non avere nulla da fare, di mangiare serviti e riveriti, di fare il caxo che vi pare a tutte le ore, di bearvi nel vostro nuovo costume da bagno o sfoggiare orgogliosi la nuovissima attrezzatura sportiva?

Mi raccomando, fatevi le vacanze dell'eccesso sfrenato e concentrato in tre settimane per i più fortunati, vi prego, praticate qualche sport estremo con cui vantarvi con gli "amicci", tipo paragliding con attrezzature a noleggio dagli anni '90 o immersioni in una vasca di squali, o meglio ancora per i più pigri, iniziate l'appiauar al mattino consumando alcool a fiumi come non ci fosse un domani. E soprattutto, sperperate tutto, anche i soldi che servirebbero per tornare a casa, compresi quelli per pagare il mutuo dell'auto o il prestito contratto per andare in vacanza. Andatevene, morite felici o non tornate mai più.

Vi prego, andatevene tutti e lasciatemi solo, che le strade senza traffico, il supermercato deserto, le sere silenziose e nessuno che rompe i co*lioni sono per me la miglior vacanza immaginabile, ovunque sia. Buon ferragosto, unani di m*rda, che il vostro dio vi strafulmini.

P.S. il pappagallo vuole il biscotto. Ripeto: il pappagallo vuole il biscotto.