giovedì 8 marzo 2018

De Longhi espresso ECO310.V (Rigenerazione totale)

Pulizie di primavera e si inizia dalla macchinetta del caffè, ovvero il prezioso nettare indispensabile alla sopravvivenza umana, oltre che diritto fondamentale dell'umanità. In verità ho dovuto mettere le mani sulla mia DeLonghi ECO310V  per un problema di pompa (già ne parlavo a marzo 2015, tre anni fa). La macchinetta ha iniziato a fare un rumore diverso dal solito, ma non esce nulla. Urge riparazione. Con l'occasione ne approfitto anche per un disassemblaggio totale, già che ci sono, per ingegnerizzare lo schema elettrico e lo schema idraulico e per una super mega ultra iper decalcificazione. 
Le operazioni di smontaggio sono abbastanza agevoli ed a non saper nè leggere nè scrivere, si procede con allentare tutte le viti a vista, con calma, catalogandole in una vaschetta a scomparti con un foglietto sottomano ove annotare la loro posizione. Se si ordinano i ricambi in rete, potrebbe accadere che i tempi di attesa affievoliscano la memoria e si rischia di dimenticare cosa avvitare e dove posizionare le viti.
Può essere utile avere sottomano l'esploso del prodotto, che elenca nei minimi dettagli ogni parte che lo compone ed agevola notevolmente lo smontaggio.


Si parte dal coperchio, poi l'interno, la base, per estrarre tutto il gruppo caldaia/pompa + pulsantiera. Tutto è smontabile ai minimi termini.
Vediamo pezzo per pezzo i componenti:
La pompa: ULKA Model E Type EP5 230V 50Hz 48Watt è sorretta da due alette di gomma e poggia su un piedino pure lui di gomma solidale ad un supporto in lamierino metallico che fa da base di appoggio anche per la caldaia. Per sfilare i tubicini di silicone che portano l'acqua dal serbatoio non si deve tirarli sperando si sfilino (in realtà tirando si strozzano e si rischia di strapparli). Occorre spingerli dalla parte terminale verso l'esterno. 
Questa pompa ha anche un diodo al suo interno (ne ignoro la funzionalità) ma il collegamento dei due fili non è critico (si possono anche invertire). A volte il problema che si presenta con queste pompe è dovuto a formazioni di calcare che si possono sciogliere in aceto o acido citrico. Ci si accorge quando vibrano poco indicando il pistone poco libero di muoversi (bisogna avere orecchio anche per questo).  Raramente (mooolto raramente) si rompono per usura. Sono di una semplicità meccanica disarmante e molto spesso (ripeto:MOLTO SPESSO) il problema non è la pompa ma la caldaia intasata di calcare responsabile del caffè che esce a stento. Ho comunque preferito sostituire. Casomai se riesco a ripararla la tengo di scorta, si sa mai che in altri progetti la possa recuperare.

Il filtro anti impurità: è un bene smontare tutto completamente, per rendersi conto se ci sono ulteriori componenti da sostituire. Nel mio caso il filtro anti impurità presenta delle caccole nere al suo interno e va sostituito con uno nuovo. Ha la funzione di impedire che eventuali corpi estranei (zanzare, polvere...),  eventualmente finiti nel serbatoio vadano nella caldaia dalla quale non potrebbero più uscire (od otturarla definitivamente)... berresti il caffè la cui acqua è passata attraverso un filtro sporco?
La guarnizione porta filtro: si toglie il filtrino metallico e si toglie pure la caldaia per farla uscire. Date le sue dimensioni generose, è difficile che la guarnizione si usuri facilmente, ovvero dura un casino, più di altre marche. Ad ogni modo, dato anche il suo costo irrisorio (2/3 euro), con l'occasione la si sostituisce. La guarnizione è appoggiata su uno strato di kapton resistente alle alte temperature che la separa dalla caldaia in acciaio inox. E' uno strato giallo/arancione e non va rimosso per nessun motivo.  Il filtrino metallico va lavato e spillato (con uno spillo) controllando controluce che sia perfetto.
La caldaia: è in acciaio inox e non sembra apribile per un ispezione interna...peccato davvero. Se si guasta la resistenza occorre cercare il pezzo intero (e non so se si trova). Vedremo di decalcificarla con acido citrico (1 euro) o con qualche prodotto specifico ( 17 euro... che contiene acido citrico il più delle volte). Meglio ripetere di non rimuovere la parte arancione dove si poggia la guarnizione del porta filtro. Già che ci siamo... svuotiamola, così verifichiamo se è bloccata e piena di calcare. Si apre la valvola del vapore e si lascia uscire l'acqua dal tubicino di mandata che era attaccato alla valvola antigoccia. Magari, raccogliendola in un bicchiere...vedrete se presenta dei sassolini bianchi per non parlare del colore giallino torbido. Shakerate per bene e svuotate ancora. Nel mio caso ho dovuto infilare un sottilissimo fil di ferro nel tubicino di mandata per disotturarlo. A vedere le condizioni dell'acqua all'interno della caldaia (ed il colore giallino torbidissimo) fa venire la voglia di decalcificarla una volta al mese.
Il porta filtro: va aperto e pulito per bene. Non credevo all'interno fosse ridotto così. Il peso artificiale nel manico... unico neo... forse era il caso di ricoprirlo o verniciarlo per impedire la ruggine. Togliere la ruggine, passarci del Ferox e verniciarlo per bene (una volta per sempre). Anche delle viti inox non sarebbero male.  Secondo alcune scuole di pensiero (la moka non va mai lavata all'interno dove si raccoglie il caffè) si potrebbe evitare di lavare il percorso che porta il caffè nei due scoli. Io preferisco pulire senza esagerare troppo, senza grattare la plastica, con uno spazzolino da denti (non lo buttate in discarica lo spazzolino usato vero?).
Il fusibile termico: è progettato per interrompere l'alimentazione alla caldaia in caso di eccessivo surriscaldamento ed è inserito dentro un tubicino di plastica poi posto a contatto con la caldaia tramite un aletta di acciaio che fissa anche i due interruttori termici. E' un fusibile...una volta fuso bisogna sostituirlo.
Il suo valore di intervento al momento non lo so, ho preferito lasciarlo al suo posto in quanto non ho la pasta termica adatta da inserire sotto gli interruttori termici. Se salta il fusibile termico, l'effetto sarà la spia di accensione accesa ma la caldaia non scalda manco a picchiarla. Nella sostituzione bisogna evitare di usare lo stagnatore per collegare quello nuovo (è un fusibile termico! non lo si deve scaldare!!). Ci si deve procurare una mini puntatrice per i contatti a saldare (vedremo di costruircene una in futuro)
Interruttori termici: ce ne sono due, normalmente chiusi, segnati nello schema come TH1 e TH2. TH1 è quello del caffè,  responsabile si staccare la caldaia al raggiungimento di 105° (valore nominale, temperatura dell'acqua per fare il caffè), mentre TH2 sarà quello che stacca la caldaia per il vapore del cappuccinatore o montalatte come lo chiamano in giro (120° valore nominale). I valori nominali sono indicativi, desunti dalla scarsa documentazione presente in rete. Francamente c'è una cosa che non mi è chiara. L'acqua bolle a 100° a livello del mare. Qualche grado in meno in montagna... perchè 105°?? si vuole far bollire l'acqua dentro la caldaia? e perchè il vapore a 120°?? Forse questi valori non sono corretti o forse le tolleranze, o forse la trasmissione del calore all'esterno...boh.
Ciò che fa testo è il valore stampigliato nel componente. Attenzione nella sostituzione con interruttori che devono avere lo stesso valore, oltre ad utilizzare correttamente la pasta termo conduttiva.
Lo schema elettrico:  me lo sono ricavato seguendo uno ad uno i fili elettrici (non ho controllato se è corretto al 100%). Questo modello non ha parti elettroniche al suo interno e pertanto: meno possibilità di guasti e maggior semplicità nella manutenzione.
Non è difficile da capire. Il pulsante on/off accende la spia indipendentemente dallo stato del fusibile termico (secondo me andava attaccata dopo). La spia che indica il raggiungimento della temperatura si accende solo quando si apre  TH1.  Il pulsante del caffè ovviamente accende la pompa dell'acqua. Quello del vapore accende la spia relativa e si mette sempre chiuso al posto di TH1, in serie a TH2 (termico del vapore) che stacca la resistenza della caldaia al raggiungimento della temperatura di intervento.
Le parti di plastica ed il supporto di metallo: il tutto va messo a bagno in una bacinella grande, con tanto sgrassatore. Al termine, se necessario, un bagnetto nell'anti calcare per la base dove si incastra il serbatoio. Se serve, una buona spazzolata a setole morbide per rimuovere meglio eventuali incrostazioni di caffè o altro. Per gli angoli più annidati, si passa un pennello imbevuto nel viakal puro (funziona da dio) e si sciacqua. Il serbatoio trasparente va riempito di acqua bollente con diluito un pò di anticalcare e si lascia una notte a riposare (torna lucido come nuovo).

Il circuito idraulico:  può essere interessante capire il percorso dell'acqua, giusto per capire dove di ferma in caso di otturazioni ed individuare il colpevole...filtro, caldaia o pompa? E' semplice ma c'è sempre qualcuno che si perde nei ragionamenti e nei commenti fa delle domande un pò sciocche.  Basta sezionare i tubicini e vedere dove si ferma l'acqua (di solito in caldaia).

Ed ora parliamo di soldi dai. Oggi quanto costa questo modello? Dal sito ufficiale del produttore ho trovato una tabellina:

La tabella la dice lunga sui ricarichi dei rivenditori. E quanto verrebbe a costare una rigenerazione totale e con sostituzione di pompa e filtro? In negozio credo molto di più del suo valore attuale. Farlo a tempo perso per hobby ?... a parte il costo puro dei ricambi e dei prodotti usati servono minimo 3 ore (smontaggio, lavaggio, sostituzione, rimontaggio, decalcificazione) non costa nulla (se non il tempo) a farsi il lavoro in casa. E' un operazione alla portata di quasi tutti (per chi ci è portato ovviamente) ma la soddisfazione personale è alle stelle.
Per finire una "recensione" gratuita, non prezzolata, inutile, personale, soggettiva, opinabile: non lo faccio mai (anzi semmai il contrario) ma stavolta devo congratularmi con il progettista, pur in presenza di alcuni margini di miglioramento.
Questo modello ha dei pregi quali: la sua semplicità tecnica, zero elettronica e la possibilità di essere completamente disassemblata per manutenzione o per una pulizia a fondo. Le equazioni sono:
Più semplice = meno componenti che si possono rompere. 
Più smontabile = componenti da sostituire più piccoli e quindi meno costosi. 
Un ciclo decalcificante ogni 250/300 caffè è d'obbligo per farla durare a lungo (ma la frequenza è fortemente condizionata dalla durezza dell'acqua di zona). Con queste macchinette del caffè è IMPERATIVO decalcificare spesso. Ma il caffè lo fa buono? dipende dalla polvere usata, testina. Alla prossima.

P.S. Renato è tornato. Ripeto: Renato è tornato.

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Come sempre un gran lavoro di documentazione, assieme all'altro post. Grazie soprattutto per lo schema elettrico, quello mancava proprio in rete, sei il primo in assoluto.

Anonimo ha detto...

wow... per caso qualcuno si disfa dello stesso modello? lo butta in discarica? pronto ad adottarlo.

Anonimo ha detto...

Daiii... pure lo schema. Grazie 1k davvero, mi hai semplificato di molto la vita.
Franco R.

Anonimo ha detto...

queto post fa il paio con quello per la decalcificazione (e le ricette). GRZ1000.
Antonio

Unknown ha detto...

Ciao e complimenti per il blog. Vorrei chiederti aiuto perchè si è rotto un pezzo di plastica rigida, ma sempre plastica, che è inserito nel pezzo 15, nella feritoia o sede ove inserire il braccetto, e che fa da fine corsa al braccetto stesso quando viene ruotato. E' un pezzo così piccolo ed apparentemente stupido, che neanche c'è nello schema che hai proposto, ma difatto rende la macchina inutilizzabile. Ho paura che devo comprare la caldaia ... quindi tutto il pezzo 15.
Qualsisi suggerimento è un dono
grazie

unamico ha detto...

Andrea, non capisco. Ad ogni modo, se è plastica, prova con della colla epossidica bi-componente che resista bene alle temperature, tipo la Resina epossidica Loctite - Alluminio alta temperatura Hysol 3479
Dovresti risolvere senza comperare la caldaia. Fammi sapere. in bocca al lupo.

unamico ha detto...

Andrea, ci sono colle più economiche, anche monocomponente, qui http://www.directindustry.it/fabbricante-industriale/colla-alta-temperatura-85637.html

Anonimo ha detto...

Mi spiego meglio. Il braccetto, pezzo 30, ha delle alette che gli consentono di incastrarsi nelle guide del "pezzo di sopra". Quindi lo infili, ruoti,e fai il caffè. Nel mio caso, nelle guide si è rotto un pezzo di plastica, in più punti ed ormai irreparabile, quindi il braccetto non si incastra più. Ho anche delle foto, ma non so come mandarle

unamico ha detto...

Andrea, il pezzo 30 è il manico del porta filtro comprensivo della vaschetta porta filtri. Il pezzo 15 è la caldaia. Le "alette" del pezzo 30 sono in metallo (in prossimità del bordo dove si infila il filtro porta caffè/cialde) e si incastrano nella parte sotto la caldaia, anche questa in metallo... nella mia non ho parti plastiche che riguardano l'accoppiamento caldaia - portafiltro.
Ad ogni modo mi sembra di capire che non hai i pezzi da incollare come ti ho suggerito (cerca bene e ci sono anche adesivi per alte temperature e metalli).
Se non hai i frantumi da incollare hai due soluzioni: 1) trovi una macchinetta uguale ed il proprietario che se ne disfa per problematiche differenti. 2) mi sa che devi buttare o vendere le parti buone come ricambi usati. Non so proprio come altro aiutarti, sorry.

Andrea ha detto...

Non so se è arrivato il messaggio precedente, ma si tratta di quel pezzetto di plastica che è inserito nelle guide del pezzo 15, e che incastra le alette del braccetto quando lo inserisci e ruoti. Grazie

Jerry ha detto...

Bel lavoro davvero! Riguardo alla caldaia, come dicevamo un paio d'anni fa nella pagina "riparazione", una volta tolti i 4 bulloni basta tirare per separare i due emisferi. E' la guarnizione interna a fungere da collante. Io all'epoca ho aperto e richiuso senza cambiare la guarnizione e la caldaia poi teneva perfettamente.

unamico ha detto...

Si, grazie jerry. Purtroppo nella mia la caldaia è sigillata e non ha i bulloni. Deve essere la primissima serie, credo, che non prevedeva l'apertura. Cmq per la decalcificazione ho postato un articolo dettagliato che rende inutile l'apertura della stessa. Spero non salti le resistenza altrimenti dovrei cambiare tutto il blocco. Ciao e buon caffè ;-)

Jerry ha detto...

Dalle foto che hai pubblicato sembra uguale alla mia. Mi sono espresso male, con "bulloni" intendevo le 4 viti che fissano la caldaia alla base e contemporaneamente comprimono i due emisferi tra loro tenendola sigillata. Se un giorno dovesse bruciarsi la resistenza prova a tirare forte i due emisferi o a far leva nella fessura con un cacciavite prima di buttare tutto e ordinare una caldaia nuova, che 2 anni fa avevo trovato online a 40€. La guarnizione interna si attacca al metallo a causa della temperatura elevata. Ancora complimenti per questa pagina!

unamico ha detto...

...quindi, una volta tolta la caldaia dalla sede, le due parti sono solo "incollate" dalla guarnizione, mi sembra di capire, e basta fare leva per aprirla. Buono a sapersi, grazie. Di solito opto per l'apertura solo in casi estremi. Speriamo duri ma, nel caso, ora so che posso riparare anche quella. Grande jerry. Grazie a te.

Ambrogio ha detto...

Buongiorno un amico,la mia macchina perde acqua dal pezzo 36 ossia dove entra l'acqua. Ho invertito il tubo di teflon le linguette ma la perdita continua .Volevo provare a invertire l' or , tu che mi consigli!!!Devo cambiare il pezzo 36 o sostituire l'or????
Grazie

unamico ha detto...

Azz... ho sbagliato a pubblicare l'esploso. il pezzo 36 è una parte di plastica che nulla ha a che fare con l'acqua (è la base del corpo superiore che racchude la caldaia). Ad ogni modo il metodo non cambia. Individua da dove esce l'acqua, cambia eventuali o-ring presenti (anche se ad occhio sembrano integri), prova a stringere le clip di tenuta (se ci sono), spingi a fondo i tubicini (che devono essere integri e senza "crepe" o slabbrature).
in bocca al lupo.

Unknown ha detto...

ciao, sono alle prese con un guasto di di spersione a terra da trovare, quindi il tuo articolo mi è preziosissimo. ti posso aiutare nel dire, se nel frattempo non lo avessi già scoperto, che la caldaia si apre una volta tolto i due dadini in testa. occorre fare leva con un cacciavite. sotto c'è un oring e si può lavare bene e nel caso sostituire solo la resistenza a 11euro. volendo ho a disposizione le foto. grazie. Ennio.

Unknown ha detto...

dimenticavo : sono 20 anni che apro e faccio manutenzione a macchine x caffè avevo una saeco via Venezia. ho trovato molto utile e salutare decalcificare con aceto bianco. comunque sarebbe auspicabile aprire la caldaia almeno una volta all anno per togliere bene tutti i residui di calcare. ciao.

unamico ha detto...

Grazie Ennio. In genere cerco di scoraggiare gli unani non addetti al pensiero ragionato ad aprire la caldaia per ragioni di sicurezza, visto che lavora in pressione. Ad ogni modo grazie per la dritta.

unamico ha detto...

Ennio...forse il mio modello è uno dei primi e la caldaia non sembra apribile, non ci sono dadini da svitare in testa. Qualcuno ha suggerito che le due parti sono "incollate" da un sigillante e tenute dalle 4 viti che fissano il corpo caldaia alla base di supporto. Ad ogni modo, ora che il generale ha ricevuto in regalo una nuova macchinetta a capsule (orrore!) forse riuscirò ad aprire la caldaia senza timore di rompere qualcosa (o la va o si spacca). Grazie ancora

Alessandro ha detto...

Ciao Ennio, io probabilmente sono un po' meno avvezzo di altri e ho difficoltà al primo passo...."si parte dal coperchio" come si stacca il rubinetto del vapore in testa alla macchina? Ho già tolto tutte le viti.
Grazie, Alessandro

unamico ha detto...

Ennio non ti può rispondere qui, non è un forum o un centro assistenza per principianti ma un blog. cmq trovi dei dettagli qui https://sfogobenefico.blogspot.com/2015/03/delonghi-espresso-eco310v-riparazione.html
in bocca al lupo