Prosegue pian piano la sperimentazione della saldatrice a punti realizzata con il trasformatore di un vecchio forno a microonde. Stavolta tocca ai punti di saldatura ed al sistema per pressare i puntali sul pezzo da saldare. Molto tempo fa avevo messo in pensione un supporto a colonna per trapano manuale, recuperato da una massaia che aveva deciso di disfarsene, dopo che si era resa conto che il fai da te non è cosa per comuni mortali (meglio continuare in cucina e specializzarsi ad aprire scatolette e confezioni di plastica). Il tempo, l'ossigeno ed un ripostiglio non proprio secco, hanno contribuito alla formazione di ruggine ed il meccanismo di scorrimento era praticamente bloccato.
Dopo una quantità industriale di sv*tol e WD4* e botte da orbi con il mazzuolo in gomma, alla fine, sono riuscito a rimettere in funzione il meccanismo che ora va meglio di prima (grazie anche ad alcune modifiche minori che non vale la pena di documentare).
La scelta della pressa per i puntali di saldatura è dettata dalla necessità di avere le mani libere, oltre a quella che per ogni pezzo da saldare si possono realizzare i puntali della forma più adatta con un sistema di aggancio "rapido". Per cominciare, in mancanza di una barra di rame, ho utilizzato degli spezzoni dei perni di scorrimento onnipresenti nelle stampanti. Si tagliano a misura, si filetta una parte (M8) e si fissano con dei bulloni gli occhielli dei capicorda, realizzati nelle puntate precedenti. Uno dei due contatti deve restare isolato dal supporto. Quale materiale utilizzare? Plastica no, si fonde o si ammorbidisce col calore. Metallo no perchè conduce l'elettricità. Vetro o Ceramica? difficile da lavorare. Silicone? costa troppo. Cemento refrattario? anche si, ma alla fine ho preferito il calssico pezzetto di legno tagliato a disco, forato nel centro.
L'elettrodo inferiore lo si fissa con una piccola morsa, da posizionare al momento, in asse con l'elettrodo superiore. Un breve lavoro di setup e la soluzione è servita.
I puntali: devo saldare in croce due fili di ferro, per cui con una lima a triangolo ho praticato due incavi di alloggiamento. Per le lamiere piane, i puntali andranno a punta per concentrare il calore il più possibile (non troppo a punta però).
Occorre però fare alcune considerazioni, che dimostrano come i puntali in acciaio non vanno bene. Stiamo parlando di correnti molto alte, per cui anche un centrimetro in più (sia di cavo che di puntale) provocano una caduta di tensione significativa, che può compromettere la saldatura. Già nel mio caso ho i cavi troppo lunghi e la lunghezza dei puntali (8cm) riduce la tensione a valori sufficienti ad arrossire il pezzo in saldatura che però non si salda bene (con la filettatura superiore posso regolare la lunghezza). La soluzione ideale quindi è realizzare puntali in rame e cavi corti, molto corti. La misura ideale non esiste, in quanto la resistenza finale è influenzata anche dalla resistenza dei contatti e del materiale sottoposto a saldatura. Se si va a controllare la mole industriale di esempi già realizzati, si nota che il più delle volte, per dimostrazione, si saldano due lamierini sottili, due rondelle, pezzetti di metalli non specificati... il tempo di saldatura varia da pochi secondi sino a trenta... dipende anche dalla ruggine... la tenuta non sempre è dimostrata ma, per ottenere un giunto a prova di strappo, occorre arrivare alla quasi fusione del pezzo in prossimità dei puntali. Occorre anche aggiungere che questo tipo di soluzione non è adatto alla saldature delle lamelle sulle batterie (ricaricabili). Per questo serve un circuito che permetta di produrre un piccolo impulso di durata regolabile, per non scaldare la batteria che altrimenti si distruggerebbe (batterie e calore non vanno d'accordo). Ad ogni modo, ad ora, sono arrivato quaasi alla fine. Devo procurarmi agratis un pezzettino di tondino di rame ed accorciare un pò i cavi.
Ma il legno usato per il supporto del puntale superiore non si brucia? Ovvio che tende ad annerirsi, se ci si mette a saldare per mezz'ora senza sosta ( e c'è pure il pericolo che si incendi), ma qui non c'è nessun capo reparto aguzzino testa di c*zzo che mi impone di produrre tot pezzi al minuto, per cui basta fare delle pause e prendersela comoda, non ci corre dietro nessuno, non ci alita sul collo nessuno, qui conta solo il risultato, non come ci si è arrivati. Alla prossima.
P.S. ora vado a votare SI al referendum, NO alle trivelle. Ripeto: ora vado a votare SI al referendum, NO alle trivelle.
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