martedì 12 aprile 2016

Saldatrice fai da te con MOT (parte 3 - capicorda ad occhiello)


Merita un promemoria a parte. Per collegare l'unità di potenza con i puntali di saldatura della puntatrice in corso di realizzazione con il trasformatore del microonde moddizzato, mi servono dei capicorda ad occhiello in grado di supportare le correnti elevate e che abbiano un occhiello da almeno 10 millimetri, per poterli fissare ai morsetti. Nei brico center non si trova quasi mai nulla di quello che va leggermente oltre le necessità domestiche, per cui... occorre arrangiarsi (as usual). 
Frugo nel ciarpame, da tempo immemore messo da parte, non si sa mai, e trovo due tubetti di ottone del diametro e lunghezza giusta. Non ricordo proprio da dove arrivino, ma sembrano fare al caso mio. Con una morsa li schiaccio per metà. Nella parte piatta si pratica il foro necessario, mentre la parte tonda serve per collegare il cavo. Con una lima si arrotondano gli spigoli. Ovviamente l'epic fail, dato dall'impazienza, è dietro l'angolo. I tubetti sono rivestiti di uno strato di plastica protettiva che fatica a venire via (specie quando ci si accorge della presenza del preservativo dopo la modifica). Plastica e corrente elettrica non vanno d'accordo. Pazienza, appena avrò tempo e voglia procederò a rimuovere la protezione e recuperare i due capicorda autocostruiti. 
Per risolvere, opto per due pezzettini di tubo di rame, raccolti da terra da un cantiere dopo che l'idraulico aveva finito di "lavorare" (per non dire sprecare il rame, cmq grazie). Stesso procedimento ed i capicorda sono pronti per attaccarci il cavo. 
Per fissare il cavo ci sono due possibilità: crimpare o stagnare. Per crimpare...senza crimpatrice ovviamente... occorre ingegnarsi un pò. Morsa da ferro, scalpelli per metallo per creare l'invito alla piegatura all'interno (perfetta quella a "quadrifoglio"), si stringe come meglio si può e per esagerare si pratica un foro in cui infilare una vite. Al limite si può praticare un taglio sulla parte tonda e ripiegare all'interno i due lembi. In mancanza d'altro, funziona. 
L'alternativa è stagnare. Pulire perfettamente il rame, innaffiare abbondantemente con flussante in pasta (si trova dal ferramenta), stringere il pezzo fra due blocchetti di legno per evitare che la morsa metallica assorba il calore. Meglio usare la fiamma (quella delle mini torce per caramellare va benissimo) facendo attenzione a scaldare solo il rame e non la guaina che inevitabilmente si fonderà un pò in prossimità del tubo di rame (preferire sempre cavi ignifughi di alta qualità). A temperatura raggiunta si infila il cavo impregnato di flussante e si accompagna dentro il filo di stagno fino a quasi riempire il capicorda e lasciare raffreddare. Tolta la fiamma, si sfrutta la guaina ammorbidita dal calore per riportarla in prossimità del giunto e migliorare l'isolamento generale. 
Alla fine, a pezzo freddo, si infila un pezzetto di guaina termo-restringente ed il gioco è fatto, semplice, rapido, economico, efficace. Alla prossima. 

P.S. l'acqua stagna puzza. ripeto: l'acqua stagna puzza. 

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