venerdì 18 settembre 2009

LCD WM-X1212V-6CLWaV1 color STN


Ho per le mani uno schermo LCD WM-X1212V-6CLWaV1, sicuramente funzionante, proveniente da un cordless Aladino defunto. Troppo curioso per lasciarlo integro, ho proceduto con il dissaldare dall'apparecchio lo schermo LCD e cercare in rete il datasheet. Sarà che non so usare gùgol ma in rete non si trova. Gli schemi delle apparecchiature tele°om non si trovano...segreto industriale. Non è certo questo che mi può scoraggiare. Alla fine sono riuscito a scovarlo, ho inviato una lettera a taiuàn in fabbrica e mi hanno risposto!. L'LCD è un STN 128x128 punti a colori della Wintek corp, un pò datato come ci si aspettava ma con una buona resa e piccolo abbastanza per (ri)utilizzarlo in qualche applicazione linux embedded.

Sto pensando, con calma, di recuperare un pò di aladini, che tanto fanno skifo, si rompono con niente e scaldano come una stufetta...dovrei riuscire a recuperarne un bel pò. Applicazioni? domotica. Ogni stanza con il proprio schermo che visualizza temperatura, umidità, data, ora e , perchè no, lo stato degli asservimenti on/off tipo le persiane, il riscaldamento o condizionamento, la tensione dell'impianto fotovoltaico, lo stato di carica delle batterie dell'illuminazione a led, la sveglia, l'allarme, la videocamera di sorveglianza, i timer che andrò a prevedere... tutte idee fantastiche, che quando mi vengono in mente, ci penso a lungo ma prima o poi lo faccio, è solo questione di tempo per gli esperimenti. Una tastiera per pilotare la visualizzazione, un processore per i comandi e la comunicazione con il server centrale, ed uno schermino minuscolo ma sufficiente a visualizzare quello che mi serve.

L'importante è capire la piedinatura del flat di collegamento, penseremo poi a reperire il connettore integro. I segnali da inviare sono per ogni pixel a 4 bit per colore RGB, con eccezione per il verde che richiede 5 bit (??). altri segnali fanno riferimento al piedino di lettura - scrittura, retroilluminazione, compensazione della temperatura (??), ecc.ecc...sarà un impresa ed una sfida molto stimolante per uno come me che non è molto pratico. Sarà, ma sbagliando si impara. Nelle foto si può vedere la tabella delle caratteristiche elettriche, gli indirizzi di memoria per ogni pixel, e soprattutto le specifiche per il pettine flat cui applicare i segnali e le alimentazioni (3 e 15 volts). La cosa che mi incuriosisce è che avendo la possibilità di indirizzare ogni singolo pixel, l'orientamento del pannello LCD può essere deciso a piacere o programmabile al volo. Sento proprio la mancanza di un oscilloscopio e di un analizzatore di stati digitale (si fa avanti nessuno per regalarmene uno?).

La prima sfida sarà quella di realizzare un circuito stampato per portare i segnali al connettore...un passo veramente minuscolo. Poi, cautamente provare ad attivare la retroilluminazione per trovare la tensione giusta (non basta alimentare i led, occorre anche dire al processore interno di abilitare l'illuminazione). Insomma, una serie di dubbi che potrebbero scoraggiare chiunque. In rete ci sono già dei progetti di recupero per gli LCD nokia, ma sono schermi monocromatici passivi e seriali. Qui c'è tutt'altra tecnica da adottare e mi piacerebbe essere il primo a riuscirci.
Ora che facciamo, lo accendiamo? Alla prossima.

P.S. La traviata canta in do minore e si bemolle. Ripeto: La traviata canta in do minore e si bemolle.

giovedì 17 settembre 2009

PPTT - reclamo

Oggi ho iniziato ad inoltrare reclamo scritto alle nostre gloriose Poste Itagliane. Il modulo si trova on-line sul sito www.poste.it 
Già compilarlo, con le caselle a discesa che precludono molteplici aspetti dei rilievi da muovere contro l'azienda, è un impresa. Occorre sottostare alla volontà di chi l'ha progettato. E' infatti concentrato sui reclami per la nostra posta in uscita. Se il reclamo è inerente il mancato arrivo (dal destinatario), cìoè poco da fare, se non contattare i mittenti ed invitarli a sporgere a loro volta una segnalazione. Da più di 30 giorni la mia cassetta postale è desolatamente vuota. La via in cui vivo è tagliata fuori dalle comunicazioni cartacee e per quelle digitali, un semplice acquazzone ha provveduto ad acuire l'isolamento mandando in tilt i cavi di trasporto del segnale ADSL. Un bel quadretto per un paese che qualche bugiardo malato si ostina a pontificare come "moderno", "all'avanguardia", "in ottima considerazione sul piano internazionale".
Ho richiesto di ricevere risposta per lettera scritta, giusto per misurare i tempi di recapito e dare il tutto ad un avvocato. Sto aspettando comunicazioni dalla mia banca per la chiusura del conto, riviste in abbonamento, parti di ricambio dalla cina, richieste di iscrizione all'associazione che presiedo, raccomandate per arbitrati ed altre comunicazioni importanti che ad elencarle rischio di annoiare il prossimo. Quasi quasi scrivo a Mr. Yhuang Li a Taiwan e lo esorto a sporgere reclamo per il pacchettino che non mi viene consegnato. Oppure contatto la Dell accusandola di inerzia nello spedire l'hardware ordinato, giusto per innescare l'ennesimo scarica barile. Sono riuscito ad intercettare un postino, ormai sommerso di reclami per strada da "clienti" infuriati. Mi conferma che c'è un pò di caos, ma mi rassicura che se entro in un qualsiasi ufficio postale a chiedere soldi in prestito, mi si farà una corte ed un infinità di coccole da farsi venire il diabete. Questo conferma ciò che da tempo è sotto gli occhi di tutti. alle grandi aziende itagliane, non gli frega più nulla dei prodotti o servizi diretti ai clienti. Pessimista io?? ma vaffanculo! Oggi l'imprenditoria italiana è concentrata sulla finanza, la borsa, i soldi (preferibilmente pubblici) ed il resto va a catafascio. Le prove? Iniziamo dalle poste per passare a telecom che non attiva più linee ADSL nelle numerosissime zone scoperte dal "servizio" (2 miseri mega di banda sono un miracolo)... analizziamo le SPA municipalizzate che gestiscono rifiuti, energia e...acqua!! una recente modifica alla legge e quest'ultime dovranno diventare a capitale privato minimo al 40%, grazie Calderoli!! A quando la tassa sull'aria che respiriamo? Raccattare un infinità di spiccioli e spendere zero! questo è il genio dell'imprenditoria itagliana.
Comunque, la cosa buffa è che se mi reco di persona a ritirare la MIA posta al centro smistamento, non me la danno!! Devo aspettare per forza i loro comodi. Scadenze, fatture, pagamenti ecc... tutto in mano a questi finanzieri falliti pagati con i nostri soldi a non far nulla... e quella testina di Brunetta? Sembra che i risultati ottenuti siano inferiori alla sua statura. Grazie. Per 30.000 euro al mese più i benefits sono capace anch'io, assumetemi e non se ne parla più. 
Da oggi un reclamo al giorno pensando alle risate di chi le riceve e preparerà (forse) una risposta pre-compilata e progettata appositamente per farmi passare da bischero. Grazie in anticipo, rimando al mittente. Alla prossima.

P.S. La pioggia di meteoriti è all'inizio. Ripeto:  La pioggia di meteoriti è all'inizio.

domenica 13 settembre 2009

Trashware

Chi segue da un pò i miei post, sa che tento di recuperare tutto ciò che si può per essere riutilizzato in qualche modo. Lo spazio però è quello che è ed a volte occorre liberarsi delle cose vecchie, inutilizzabili, conservate a lungo chissà per quale motivo. Oggi è toccato ai dischetti da 5 1/4, alle musicassette, a vecchia documentazione ed ai manuali di hardware dismesso, fatto a pezzi, già recuperato tempo fa per esperimenti vari. Una montagna di carta dalla quale ho salvato solo i linguaggi (Macro assembler, Gwbasic, C++) ed i sistemi operativi (fra cui un bellissimo manuale DrDos 5.0). Carta con carta, plastica con plastica, ed il resto nel secco non riciclabile (i suporti magnetici) per una corretta raccolta e smaltimento differenziato. Le schede elettroniche aspetto a buttarle. Prima devo controllare che non ci sia qualcosa da recuperare. Nel rivedere il materiale, mi sono tornati alla mente vecchi ricordi, di più di vent'anni fa, quando il lavoro di informatico era completamente diverso  da quello di oggi. Oggi.... è tutto più facile, internet, la posta elettronica, il voip, i cellulari... provate ad immaginare il lavoro senza queste comodità, senza scuole o corsi di formazione, senza strumenti e con i PC che costavano come una panda... a risolvere guasti o installare qualcosa....era un lavoro che dava molte soddisfazioni personali. Oggi invece basta un paio di click e tutto si sistema... o alla peggio si butta e si prende il nuovo, si fa prima e si guadagna di più. Mi sono un pò commosso a ripercorrere i tempi passati, deciso però a disfarmi del vecchio per guardare avanti. il futuro, lo so, ci porterà delle sorprese meravigliose. Alla prossima. 

P.S. Nonno felice non è felice. Ripeto: Nonno felice non è felice.

venerdì 11 settembre 2009

Nokia 6288 - guasto

Purtroppo non tutte le ciambelle riescono col buco. Dopo la sostituzione del pannello LCD del Nokia 6288, che presentava delle righe verticali colorate, lo schermo si illumina ma non visualizza nulla, resta bianco. Ho ragione di credere che sia un pezzo difettoso in quanto all'accensione si sente la musichetta, segno che il cellulare si avvia. Ho chiesto  al venditore di sostituirmelo ma dubito che lo farà... speriamo. altrimenti mi tocca venderlo a pezzi per recuperare i costi di manodopera e della parte di ricambio acquistata a 7 euro + 2 di spedizione da Hong Kong. Pazienza.  Vedrò di indagare un pò per capire meglio dove possa risiedere il problema, se è lo schermo o l'elettronica interna, magari un contatto... alla peggio acquisto il service manual con lo schema e provo a sostituire il componente incriminato...non ho fretta. Alla prossima.

P.S. La luce è accesa ma la lampadina è spenta. Ripeto: La luce è accesa ma la lampadina è spenta.

Samsung SGH-X650 - riparato

Oggi un postino si è degnato di consegnare parte della posta che da un mese non arrivava. Fra i pacchi, il guscio del Samsung SGH-X650 ordinato su ebai. Il cellulare è grigio mentre ho ordinato il guscio nero. Non mi ero accorto che la batteria ha incorporato il cover per cui ho dovuto decidere. Cellulare nero con batteria argento o cellulare argento con "rifinitura" nera? Ho scelto la seconda opzione, altrimenti dovevo smontare tutto e perderci un sacco di tempo. Il "guasto" se così si può chiamare, consiste nella rottura di uno dei due supporti inferiori di aggancio della batteria. Un pezzettino di plastica microscopico salta via e la batteria non sta più al suo posto, ergo il cellulare è da buttare secondo la filosofia del riparatore disonesto. Purtroppo, la sede dei gancetti della batteria fa parte del telaio di supporto ed occorre acquistare tutte le parti di ricambio, coperchio e tastiera di gomma inclusi. Il lavoro di sostituzione non è stato difficile. 4 viti, 2 gancetti da far "saltare" ed alcuni particolari di protezione da traslocare da un pezzo all'altro. Facile. Le etichette adesive occorre scaldarle con un asciugacapelli per fare in modo che vengano via facilmente senza romperli, basta scaldare un pò l'adesivo che poi attacca ancora. Per le parti che mi rimangono? O le tengo di scorta per le prossime riparazioni o le vendo al migliore offerente per recuperare un pò di costi. Bene, anche questo è fatto, riparato, salvato dalla discarica. Costo dell'operazione 15 euro manodopera compresa... un affare. Alla prossima.

P.S. Il manuale dice di non togliere la quinta vite. Ripeto:Il manuale dice di non togliere la quinta vite.

LCD e VGA - pinout

Prosegue anche il lavoro di analisi ed autopsia del pannello grafico LCD recuperato dal portatile di marca sconosciuta di cui al post precedente. L'obiettivo è quello di recuperare lo schermo LCD e trovarci un qualsiasi utilizzo pratico, come secondo monitor, come un photo frame o come monitor di sorveglianza e supervisione di processi, abbinato magari ad una cam c.mos recuperata da un telefono cellulare. Una cosa importante è associare i fili che escono dal pannello ai segnali che ci devono essere applicati. Per prima cosa, si prova a googlare dopo aver preso nota del tipo di pannello LCD al fine di reperire un datasheet o qualcosa che possa essere utile. Nel 99% dei casi non si trova nulla per cui occorre aguzzare l'ingegno.
Si cercano intanto delle applications note, anche per schermi diversi per capire quali segnali ci si deve aspettare e come deve essere pilotato il pannello. Quello di cui stiamo parlando è uno schermo monocromatico LCD STN passivo da 10,5 pollici e risoluzione 640X460 sigla EG9012D-NZ-7, un pò datato ma ancora funzionante. Meglio partire con qualcosa di semplice per poi proseguire eventualmente con le cose più complesse. L'unico modo che ho trovato per numerare e classificare i fili è stato quello di seguire i collegamenti dal connettore al processore grafico, dopo aver trovato in rete il datasheet di quest'ultimo. Stiamo parlando di un processore grafico Cirrus Logic CL-GD6245 LCD VGA Controller. Per seguire la continuità connettore - pin del processore ho usato un semplice multimetro come prova diodi (la cicalina suona quando viene trovata continuità). Ho provveduto, per meglio seguire le piste, a dissaldare il connettore maschio saldato sulla mother board usando il dissaldatore ad aria calda autocostruito (che lavora egregiamente).
Per seguire invece le piste che scompaiono negli strati intermedi della mother board, dato che "sfortunatamente" il connettore si trova dal lato opposto del processore e seguirli con la mother board in piedi è estremamente scomodo, ho infilato nei fori passanti un sottilissimo filo di rame in modo da individuare i percorsi utilizzando i puntali del tester su un lato solo. I alcuni casi, per i segnali digitali, ci si sono messe di mezzo delle reti resistive da 33 ohm che non fanno suonare la cicalina del prova diodi. In questi casi basta provare a piazzare i puntali in altri punti sino a quando non si trova un capo del componente e successivamente proseguire con l'altro capo. Il risultato, in meno di un oretta, è più che ottimo.
Finalmente ho la piedinatura del connettore (vedi  foto) che entra nel pannello LCD. Ora occorre capire come organizzarsi per accenderlo e comandarlo. Sono 8 bit, 4 per la metà superiore e 4 per la metà inferiore da sincronizzare con impulso di frame e clock di riga...credo di aver compreso analizzando dei documenti reperiti in rete. Devo prima documentarmi per bene e poi procedere con la progettazione di un sistema a microprocessore per le prime prove. Obiettivo  successivo la conversione di segnali analogici in digitali per trasformare il pannello LCD in un monitor VGA... ci sarà per forza un processore dedicato, basta trovarlo. Alla prossima.
P.S. La tinta della parete nord si asciuga in fretta. ripeto

giovedì 10 settembre 2009

Samsung SGH-U600 - autopsia LCD

La curiosità mi ha sempre spinto ad aprire tutto ciò di cui non conosco bene la composizione. E' un modo per aguzzare l'ingegno e reperire materiali di recupero introvabili in commercio, per applicazioni "strane", modifiche, hacking e altre attività esercitate come hobby o passatempo, ma che tanto servono anche nella professione per sapere di cosa si sta parlando.
Lo schermo LCD del Samsung SGH-U600 riparato (ne vado fiero vista la difficoltà data dal particolare guasto riscontrato e dalle caratteristiche costruttive miniaturizzate), non ha resistito nemmeno poche ore, che già è stato ridotto ai minimi termini. Come si può notare, è composto da 9 parti (in realtà sono di più ma difficilmente separabili). Vediamo di capire qualcosa analizzandole in senso antiorario partendo dalla prima in alto a destra. 
  • Guscio metallico di supporto e telaio avente funzioni di schermo e sostegno meccanico per irrobustire l'assemblaggio. 
  • Schermo riflettente
  • Schermo diffusore
  • Schermo a "lente di fresnel"
  • Schermo semitrasparente riflettente (polarizzatore)
  • Schermo iridescente riflettente
  • Matrice LCD (2 vetrini sovrapposti)
  • Protezione superficiale adesiva antigraffio
  • Led bianchi di retro illuminazione e basetta con elettronica di comando

Non mi è chiara la funzione di ogni singolo componente, dovrò approfondire per capire meglio. Il componente più delicato, quello che si è rotto, è il pannello composto da due vetri sovrapposti. Fra i due, ci sono i punti (pixel) che diventano trasparenti o opachi se attivati elettricamente tramite i segnali elettrici elaborati da un circuito racchiuso nella parte bassa del pannello (che non si vede un quanto distrutto). Da questo circuito escono 6 fili, uno di alimentazione e gli altri contraddistinti dalle sigle WEN (Write enable), READ (lettura), CS (Clock source), ADS (dati seriali) ed FLM (?? indirizzo x.y del pixel??). La massa probabilmente è collegata al supporto metallico. La luce emessa dai led bianchi viene diffusa dai foglietti retrostanti la matrice e passa dove i pixel della matrice sono trasparenti per effetto della polarizzazione della luce attraverso il filtro polarizzante. Il colore viene generato mescolando la percentuale di trasparenza di ogni punto composto da 3 transistor che attivano i cristalli liquidi nelle componenti RGB (Rosso Verde Blu). Il principio è abbastanza semplice ma la complessità dell'elemento più importante è meravigliosa. Non so quale sia il processo di deposito dei componenti sul vetro (cristalli, transistor ed altra circuiteria), credo sia la parte più costosa di tutto l'insieme. Una volta prodotti in serie sono pronti ad alimentare la catena di ricarichi economici che da voi, in Itaglia, subiscono un impennata tale da spingervi ad acquistarli direttamente all'estero, giusto per far capire a certi industriali e commercianti delle "spaghetti factory", dove sta la vera causa della crisi economica che stanno passando (avidità e disonestà). Hanno poco da chiedere di risollevare i consumi e credere che non si spende più perché abbiamo paura. Se questa è la loro conclusione, alimentata da governanti illuminati, stiamo freschi...non hanno capito nulla ed a poco valgono i dazi per farci desistere. Vedrò di approfondire comunque le incognite tecniche, a scopo didattico. alla prossima.
P.S. Le scarpre di Silvio sono di cartone bagnato. Ripeto: Le scarpre di Silvio sono di cartone bagnato.

Samsung SGH-U600 - LCD riparato

Funziona!! Credevo di non farcela ma funziona perfettamente. Le saldature dei cavi flessibili si sono rivelate una vera "rogna". Dei contatti vicinissimi, uno stagno ROHS che resiste anche al flussante più costoso, delle lamine sottilissime che a staccarle ho dovuto sollevarle con delle pinzette a spillo, il terrore di bruciare il flat o peggio di spostare qualche altro componente microscopico. Non è molto chiaro il motivo per cui Samsung abbia deciso di saldare i flat direttamente al circuito stampato invece di preferire dei connettori piatti ad innesto simili a quello usato per la tastiera. Dissaldarli è un impresa per non parlare della ri-saldatura. Ho dovuto smontare anche il pannello tastiera di navigazione, incollato con il bi-adesivo al supporto plastico. Qui un piccolo danno l'ho fatto. Il tasto centrale, la capocchietta metallica semirigida che permette il click dei tasti (quello marchiato con la "i"), si è piegata all'incontrario ed ora il tasto è sensibilissimo, basta sfiorarlo che fa contatto...pazienza, non c'era altro modo in quanto dovevo sostituire anche il supporto spezzato ed il biadesivo si è dimostrato particolarmente "tenace". Nel rimontare le 6 viti che tengono la slitta a scorrimento, mi è saltata una vite microscopica (davvero microscopica) ed è finita a terra... 2 ore per cercarla con una torcia ed il fascio di luce raso terra (per evidenziare le ombre) alla fine l'ho trovata (il classico ago nel pagliaio si può dire). Il montaggio del cover, il cui smontaggio non è previsto nel service manual (16 euri...sic!) ha dato qualche difficoltà e rientrare in sede, alla fine tutto ok. Ci ho messo in tutto un paio d'ore (non contiamo la ricerca della vite persa), 19 euro per il display LCD, 7 euro per lo chassis completo, il lavoro non lo conteggio perchè il telefono lo voglio restituire integro alla mia compagna per farla felice. A me basta la soddisfazione di saper fare un lavoro che in pochi sono in grado di fare, almeno i tecnici più qualificati e skillati, ma del resto 20 anni di esperienza nel settore delle riparazioni mi saranno pur serviti a qualcosa no?? Ho il morale a mille. Quasi quasi apro un centro di assistenza, ma al solo pensiero delle spese da sostenere, che inevitabilmente andrebbero ricaricate ai clienti mi passa la voglia. Preferisco farlo per me, per risparmiare, per continuare la lotta all'usa e getta. Va bene così. Ora un altro progetto in sospeso sta per essere ripreso e portato avanti... ho proprio voglia di un hack spinto oltre i confini dell'immaginabile. Alla prossima.
P.S. Il lupo ha perso il pelo e la pecora torna all'ovile. Ripeto: Il lupo ha perso il pelo e la pecora torna all'ovile.

mercoledì 9 settembre 2009

Samsung SGH-U600 - LCD

Finalmente, da Hong Kong mi è arrivato lo schermo LCD del cellulare SGH U600 in attesa di riparazione. Il codice stampigliato nel retro del modulo LCD 240X320 pixel, valido anche per eventuale riordino è UF24U130AA-S sotto il quale compare un altra scritta 080527A24TJ. Un altro codice presente con una piccola differenza in entrambi i moduli è: CD732A--QK-J24J-LF (la differenza sta solo nel codice "QK", diverso  nel secondo modulo) . Il codice di riordino presso la casa madre è GH07-01087A.
Il ritardo biblico nella consegna della parte di ricambio in esame, è causa delle nostre gloriose poste "itagliane". Sembra che manchi il personale e la povera co.co.pro, che è "straniera" di questo paese e non conosce le vie, sta facendo dei turni massacranti per riuscire, come può, a consegnare la montagna di pacchi e lettere accumulati a 7 Km da qui nel mese di Agosto, periodo in cui un dirigente imbecille ha concesso "ferie" a quasi tutti tenendo in organico solo gli ultimi arrivati. Deficiente. Viene la voglia di andarsela a prendere. Comunque, da una rapida ispezione al pezzo arrivato, mi accorgo che, per la sostituzione, occorre essere attrezzati per bene. Già lo smontaggio è stato un impresa. I Samsung non sono come molti modelli Nokia, che per sostituire l'LCD basta far saltare le clips plastiche con l'apposito attrezzino. Qui occorre fare i conti con viti, biadesivi, colle, incastri in rigorosa sequenza, degni del più contorto degli ingegneri che lavorano al reparto Ricerca & Sviluppo. Di sicuro Ricercano di complicare la vita ai tecnici e sarebbe meglio che lo Sviluppo si concentrasse nella materia grigia cui sono scarsamente dotati. Per sostituire la parte guasta, occorre armarsi di stagnatore con punta a spillo (0.5mm meglio se regolato in temperatura max 200°), flussante liquido, trecciola di rame per asportare l'eccesso di stagno, pinzette da chirurgo, tanta luce e per i "nonni" come me un paio di lenti spesse come il culo di una bottiglia. I punti da liberare sono indicati nella foto. Togliere i Flat dal connettore non dovrebbe essere estremamente difficoltoso, se si ha l'accortezza di staccare prima lo schermo dorato adesivo che li tiene al loro posto. Di sicuro non è un operazione da effettuare con il paio di attrezzini dati in dotazione...un cacciavitino a stella ed una leva di plastica. Decisamente non è un intervento alla portata di tutti sostituire lo schermo LCD in questo modello di telefono cellulare ultrapiatto. A breve l'aggiornamento dell'operazione. Alla prossima.

P.S. La mozzarella sta per scadere. Ripeto: La mozzarella sta per scadere.

martedì 8 settembre 2009

IP-301 Alimentatore riparato

Bene! Anche questo salvato dalla discarica dei rifiuti tossico nocivi. Dal post precedente è passato un pò di tempo, per far posto ai progetti in via di realizzazione.  In una pausa ho deciso di toglierlo dal tavolo del laboratorio che lo spazio è prezioso. Allora... L'alimentatore del Telefono IP301 (Perfectone o Euteglia) è del tipo switching step down converter. Ha smesso di funzionare dopo un agonia nella quale la tensione di alimentazione in uscita si abbassava progressivamente. Il sintomo è la fonia gracchiante dell'apparecchio telefonico e le scritte sul display che si affievoliscono. Vediamo come procedere per andare a colpo sicuro.
La procedura di apertura del contenitore: Si fa leva con un cacciavite per sganciare le due clips plastiche su ogni lato. Con delicatezza si infila un cacciavite piatto nelle fessure che si vedono appena esternamente (sono posizionate un pò verso gli angoli). Occorre premere la parte superiore (quella con l'etichetta) che è agganciata nella parte inferiore (clips femmine) che alloggia i tue terminali per la tensione di rete 230V AC. Appena salta via il coperchio, si notano subito i componenti SMT lato circuito stampato. Delicatamente si tira il cavo di alimentazione in bassa tensione e si estrae la basetta per mettere in evidenza i componenti.
Procedura di ispezione: si guarda immediatamente se si notano bruciature, annerimenti da arco voltaico, componenti anneriti. Se non si nota nulla di strano, si procede con il controllo del fusibile di ingresso. Se è bruciato si può procedere con il controllo dello stadio iniziale: Condensatori di filtro, ponte di diodi e componenti a valle individuabili seguendo le piste del circuito stampato. Se il fusibile è integro, è più probabile che il guasto, come in questo caso, risieda nello stadio finale. Il sintomo descritto indica con buona probabilità un problema ai condensatori di uscita. Per i guasti alla parte intermedia, in alta frequenza...è un casino e spero di non dover mai intervenire. Ad una osservazione attenta è possibile notare come il condensatore C2 presenta uno strano rigonfiamento della calotta metallica superiore. Può indicare un surriscaldamento dell'elettrolita interno e conseguente aumento di pressione. Per scrupolo, si dissalda anche il condensatore C3 che è accanto. Sotto quest'ultimo, si nota che la gomma sigillante (il "tappo") è fuoriuscita, anche in questo caso per aumento di pressione interna. Sono entrambi da sostituire. Con un tester si può controllare la coppia di diodi fast o il mosfet montato sul dissipatore. Ad un controllo sommario sembra tutto ok e la mancanza di bruciature o fiammate abbinata al tipo di sintomo, mi suggerisce di non procedere oltre con le indagini.
La sostituzione dei condensatori: Prima di procedere con la sostituzione, è opportuno effettuare una misura con un capacimetro e verificare se effettivamente i componenti incriminati sono guasti. Nel nostro caso il C2 ha segnalato una capacità di 21 uF contro i 1000 di targa, mentre il C3 è praticamente interrotto. La difficoltà per chi come me usa rigorosamente componenti di recupero è quella di trovare un sostituto di uguali dimensioni e caratteristiche. I valori di capacità, in questo caso devono essere rispettati assieme al voltaggio nominale. Nel nostro caso, il condensatore C2 è stato sostituito con uno da 10 volts al posto dei 16 raccomandati (quello, ho trovato). Se la tensione di uscita è  d circa 9 volts, siamo entro i valori (ma al limite). Un altra caratteristica da rispettare è il tipo di condensatore da sostituire. Non va bene il primo che càpita di pari valore. Devono essere anche low ESR (bassa resistenza equivalente) e li si possono riconoscere per la sigla stampigliata sull'involucro. Si possono recuperare da altri alimentatori switching, quelli per i PC sono ideali, e presentano delle stampigliature dei valori sull'involucro con inchiostro bronzo / oro. L'ideale è avere un misuratore di ESR... è solo questione di tempo e so già che si può auto costruire.
Comunque, al momento l'alimentatore è stato rimesso al suo posto, in esercizio 24/24 7/7 per verificare se la riparazione "tiene", dentro l'armadio server, dove la temperatura è un pò alta in mancanza di un sistema di ventilazione adeguato (next project, of course). Per ora nulla da segnalare. Il Telefono funziona perfettamente ed io ho il morale alle stelle. Un rifiuto in meno su questo pianeta a contributo del "benessere" di voi stupidi terrestri. Alla prossima.

P.S. Il Leone è incapace di tornare a casa. Ripeto:Il Leone è incapace di tornare a casa.

DIY Hot air rework (V° finito)

Un successo. Ed anche questa realizzazione la mettiamo nell'elenco degli obiettivi raggiunti. Anche se non fa curriculum professionale, è sicuramente uno strumento che mi permetterà di effettuare riparazioni, recuperi, test e prove sull'hardware in indagini forensi, oltre i limiti ai quali pochissimi si spingono. L'idea di tappare le fughe d'aria con il silicone per caminetti si è rivelata vincente. In questo modo ho recuperato un pò di compressione in più, ho un flusso d'aria sicuramente migliore del precedente ed ho un pò isolato termicamente il manico di plastica dal tubo rovente. Anche il "dissipatore" artigianale, realizzato con rondelle metalliche di varie dimensioni e due fascette stringi tubo, fa il suo dovere disperdendo un pò di calore prima che si propaghi verso l'impugnatura. Una calotta di gomma siliconica gialla, recuperata da un altro stagnatore ora in pensione, permette la presa dell'attrezzo senza scottature. Anche dopo l'utilizzo per trenta minuti di seguito, non si notano colature o ammorbidimenti della plastica di supporto. Il getto d'aria, da potenziare un pò con una pompa più potente, va tenuto a pochi millimetri dal componente. L'attrezzo è pronto per lavorare dopo appena un minuto.
Con gli SMD a due terminali (resistenze, condensatori, piccoli transistor ecc.), l'operazione avviene in pochi secondi, tre al massimo dopo una fase di pre-riscaldo di almeno 5 secondi. Il distacco dei componenti con massa maggiore (il caso dei transistor di potenza che hanno la base stagnata su una grande area del circuito stampato), richiede l'ausilio di un pò di flussante liquido e di almeno 7-10 secondi. Per gli integrati invece si procede nel seguente modo. Si inserisce una lametta sotto il corpo plastico, per fare leva verso l'alto. Si dissalda una fila di piedini passandoci sopra l'ugello del soffiatore (muoverlo alternativamente), previa innaffiatura di flussante liquido. Tempo massimo 5 secondi e la fila si solleva senza problemi. Si passa poi alla fila opposta aiutandosi con una pinzetta. Un gioco da ragazzi. Manca il metodo per distaccare gli integrati quadrati... basterebbe un ugello della forma opportuna (in fase di ideazione) ed un soffio d'aria più forte. Dovrebbe funzionare. Per ora basta. I dati tecnici sono nei post precedenti. Alla prossima.

P.S. Il falco è a caccia sul fiume. Ripeto: Il falco è a caccia sul fiume.

lunedì 7 settembre 2009

e-scooter - Test meccanica e trasmissione (IV)

Procede bene il ri-assemblaggio del monopattino elettrico, e man mano che procedo, sono sempre più evidenti gli errori di progettazione e realizzazione dell'ingegnere "cinese" del reparto Ricerca & Sviluppo. Dopo aver teso per bene la catena di trasmissione, agendo sui due dadi posteriori che permettono anche la centratura della ruota, si nota come la corona dentata grande, assemblata sulla corona piccola della ruota posteriore, sia fuori asse. E' la corona piccola che credo sia completamente sbilanciata. Pazienza per il copertone, appena montato, che dovrebbe centrarsi automaticamente dopo i primi metri. Ma la corona dentata fuori asse verticale proprio non me l'aspettavo. A peggiorare le cose c'è la catena bloccata in un paio di punti. Gli elementi che dovrebbero seguire la curvatura degli ingranaggi, risultano bloccati a causa di un eccessivo periodo di fermo e conseguente arrugginimento. Svitol, lubrificante al silicone, nulla. Durante lo scorrimento si sentono dei colpi (cloc,cloc,cloc...) in prossimità dei punti bloccati che faticano ad entrare bene nei denti della trasmissione. Il supporto del motore inoltre, in corrispondenza dei punti bloccati che non entrano bene nei denti della corona del motore, si piega vistosamente di qualche millimetro. In queste condizioni ci sarà sicuramente un'usura eccessiva delle parti meccaniche in movimento (catena e corona) e una probabile rottura per fatica del supporto motore. Questione di tempo ma questo monopattino andrà a pezzi se lo si utilizzerà frequentemente. Come già descritto nei post precedenti, è un aggeggio di pessima fattura, scarsissima qualità, realizzazione indecente, in misura tale da alimentare il sospetto che la roba "cinese" vale poco ed è fatta malissimo. Spiace constatare, a fronte di queste critiche, una pletora di commercianti avidi e disonesti che, attirati dai costi bassissimi, ricaricano cifre astronomiche dimenticando il rapporto qualità prezzo e soprattutto dimenticando che questi mezzi non possono circolare per strada a meno che non si provveda ad omologarli (sic!), pagarci l'assicurazione, il bollo e circolarci con il casco ben allacciato in testa. Da un mio calcolo basato sulla personale esperienza di perito estimatore in ambito industriale, un accrocchio del genere può essere venduto sul mercato a 40 - 60 euro nel mercato italiano, iva compresa, non di più ed ancora ci si guadagna qualcosa. Non credo che il commerciante lo abbia pagato di più di 20 euro, anche se lo ha venduto a 250 euro. Un vero mago del furto. Per tornare al nostro monopattino elettrico, ormai in via di terminazione più per testardaggine personale che per convenienza, dobbiamo aggiungere che i margini di miglioramento sono enormi. Il telaio pesa troppo, è saldato male, è di materiale troppo pesante. E' possibile realizzarlo in alluminio, con un minimo di design italiano e risparmiare parecchi chilogrammi. Le batterie al piombo pesano troppo. Meglio quelle al litio che nonostante il costo maggiore (ed una diversa gestione in carica-scarica), siamo ampiamente entro la cifra esagerata cui è stato venduto. In ogni caso dovrò cambiarle in quanto queste non tengono la carica. Tutti gli altri componenti li ho tolti, luci, stop, frecce, specchietto, indicatori di carica batterie, sellino ammortizzato, carenatura (gialla!! che orrore), via tutto per togliere peso, bastano i miei 80 kg. Ora procedo con la realizzazione di una piccola pedana per poggiare i piedi e domani...il primo collaudo su strada...privata. Alla prossima.

P.S. La lampada del mio comodino è accesa ma fa poca luce. Ripeto: La lampada del mio comodino è accesa ma fa poca luce.

domenica 6 settembre 2009

e-scooter - Riparazione camera d'aria (III)

Mentre aspetto che reticoli il silicone nell'attrezzo ad aria calda che sto realizzando, procedo con l'assemblaggio del monopattino elettrico. sistemati i cuscinetti dello sterzo, tolta la ruggine e riverniciato il tutto, nel montare la ruota noto che non si gonfia. Procedo quindi a controllare la camera d'aria e mi accorgo di uno squarcio in un punto maledetto. In prossimità della valvola di gonfiaggio, c'è una fessura causata dal peso del monopattino con le ruote sgonfie per lunghissimo tempo. Il condotto è inciso in prossimità del contatto con il cerchione, in misura tale da pensare che "qualcuno" si sia divertito a girare con le gomme a terra. Il punto in questione è uno di quelli che i biciclettai rifiutano di riparare, preferendo la sostituzione della camera d'aria. Premesso che sarebbe effettivamente il caso di buttarla, anche per il fatto che è stata già riparata una volta e la cannuccia di gonfiaggio nella parte metallica è massacrata non si sa per quale causa, ma preferisco tentare di riparare.
I componenti che servono:
Mastice per camere d'aria (anche il bostik va bene)
Pezza preparata (per chi non se le sa fare in casa)
Carta vetrata
Tubo in gomma termo-restringente
Attrezzo per forare il cuoio
Attrezzi per smontare i copertoni

Ho preferito la pezza preparata in quanto ne ho un pò, ma è possibile costruirsi in casa anche queste, tagliando da una camera d'aria di recupero una pezza con i bordi "affilati" da un taglio a 30/45 gradi. Si può fare, mi è stato insegnato molto tempo fa dal mio babbo con la premessa..."impara l'arte e metti da parte", cui ho aggiunto "chi fa da sè fa per tre".
Si prepara il fondo con la carta vetrata, per togliere residui di sporco e per renderla ruvida in modo da migliorare la presa del mastice. Si spalma un primo strato di mastice nel tubicino della valvola. Si aspetta che evapori il solvente e poi ci si infila il tubo termo-restringente. Poi un soffio con il Phon asciugacapelli per stringere la gomma. Mentre il mastice si asciuga un pò, si pratica un foro centrale alla pezza preparata per farci entrare la valvola. Si spalma abbondante mastice nell'area che andrà coperta dalla pezza, compresa una porzione della valvola, e dopo aver aspettato 3-5 minuti che evaporino i solventi puzzolenti del mastice, si applica la pezza e si preme con decisione. Prima di provare a gonfiare si aspetta mezza giornata, anche 24 ore per sicurezza. Domani provo a vedere se la riparazione funziona. A mali estremi, so anche come si fa a cambiare di posto alla valvola... potrebbe essere una soluzione alternativa. Nel frattempo, cerco di sistemare la catena di trasmissione. E' rimasta ferma talmente a lungo che alcuni elementi si sono bloccati a causa della ruggine e faticano a seguire i denti sul perno del motorino. Svitol e grasso al PFTE non sembrano aver effetto...forse con l'uso frequente la cosa si sistemerà. Una piccola modifica al mozzo della ruota posteriore l'ho introdotta per distanziare correttamente il freno a tamburo dalla scodella fissata alla ruota. Funziona. Le batterie sono in carica e domani forse dovrei poter procedere con il primo collaudo provvisorio. Manca la pedana di appoggio per i piedi, l'eliminazione del supporto del sellino (che non voglio), il pannello per la presa di ricarica e per il fusibile principale ed il passaggio per i cavi elettrici, che ancora non so come proteggerli assieme alla centralina ed il motore. Ci penserò. Alla prossima.

P.S. Il pollo arrosto è cotto. Ripeto: Il pollo arrosto è cotto.

giovedì 3 settembre 2009

IP-301 Riparazione alimentatore

Da qualche giorno uno dei due telefoni IP che ho sulla scrivania ha cominciato a "gracchiare". La suoneria gracchia, l'audio in altoparlante gracchia, la cornetta gracchia. Sono gli IP-301 della Perfectone che ho riparato qualche post precedente. Immediatamente penso che l'apparecchio si sta guastando. Noto che le scritte sul display sono diventate pallide e stanno quasi sparendo. Sollevando la cornetta sento il tono di libero che però gracchia come una cornacchia. Provo a scambiare i cavi di rete (pensando ad un problema alla porta dello switch) ma niente da fare. Allora scambio i due jack di alimentazione e il problema si sposta nell'altro apparecchio. E' l'alimentatore. Lasciandolo spento per un pò la cosa si risolve, ma dopo mezza giornata il problema si ripresenta. Stasera, dopo aver provato a lasciarlo raffreddare, il telefono non si accende più. Alimentatore guasto definitivamente, morto, meglio così. I guasti che si presentano oltre una certa soglia di temperatura sono difficili da scovare.
L'alimentatore è un modello AC/DC Switching 9V 1,3 A modello GFP121T-0913, della GME - TAIWAN OFFICE : Room 1, 2F., No.703, Yuanhuan E. Rd., Fongyuan City, Taichung County 420, Taiwan (R.O.C.)
China Factory : #A19.Wetren Industrial Area. Tantou Village. Songgang Town.Shenzhen City.China
sito intenet: www.gme.com.tw
GENERAL SPECIFICATIONS:
Operating Temperature: 0 ~ 40°C
Operating Relative Humidity: 5%RH ~ 95%RH
Storage Temperature: -20 ~ 85 °C
Efficiency: 70% Min
INPUT/OUTPUT SPECIFICATIONS:
Input Voltage: AC90-240V/50-60HZ
Range Voltage: AC90-264V/47-63HZ
Output Power: 12W
Output Voltage: 3-15V
Over Current Protection: AUTO RECOVERY
Over Voltage Protection: 120%
Short Protection: THE ADAPTER SHALL NOT DAMAGE BY SHORT THE DC OUTPUT TO GROUND
Load Regulation: ±5%
Decido, sfidando me stesso, di tentare lo stesso esperimento effettuato con successo sull'alimentatore della fonera (vedi operazioni dettagliate). A breve l'aggiornamento ed i risultati ottenuti. Alla prossima.

P.S. La quaglia passeggia sotto il campanile. Ripeto: La quaglia passeggia sotto il campanile.

mercoledì 2 settembre 2009

DIY Hot air rework (V° tentativo)

Ci siamo...quasi. Forte dei fallimenti precedenti, che per nulla mi hanno scoraggiato, ho deciso di avvolgere il filo riscaldante direttamente sul tubetto ceramico precedentemente utilizzato per isolare i fili della resistenza. L'altro tubetto l'ho usato per isolare il secondo filo dal primo. Il tutto l'ho inserito dentro il tubo metallico di supporto della punta, preventivamente isolato inserendo i foglietti di mica in modo che andassero a ricoprire internamente la superficie metallica. Ho inserito un tubicino plastico nel foro praticato nel manico e l'altra estremità all'uscita di una pompa per acquario. Dopo qualche secondo dall'accensione, l'aria che esce raggiunge i 430 gradi, più che sufficienti a sciogliere lo stagno e finalmente dissaldare piccoli componenti SMD in pochi secondi. Da un sommario collaudo, però, ci sono ancora alcune messe a punto da portare a termine. Dopo qualche minuto di funzionamento il manico in plastica scotta eccessivamente e la plastica di supporto tende ad ammorbidirsi e squagliarsi. Dato che è possibile ridurre un pò i margini di temperatura, che internamente raggiunge i 460 gradi, posso procedere in due modi:
  • Abbassare la tensione di alimentazione
  • Aumentare il flusso dell'aria
Opterò per la seconda soluzione, considerato che l'alimentatore 24V 10A è a tensione fissa e non ho proprio voglia, per ora, di progettarmi un alimentatore di tale potenza (almeno sino a quando non avrò finito di studiare come progettare un alimentatore switching). Sarà sufficiente acquistare una nuova pompa, più potente o meglio procedere con la costruzione di una ventola opportunamente progettata, basata sul principio centrifugo usato anche negli aspirapolvere. Ho già tentato di recuperare una macchinetta idro-jet (usata per la pulizia dei denti) a velocità variabile, ma la pressione dell'aria è insufficiente. Non può funzionare. Nel frattempo il Brico Center qui vicino a casa mia è talmente sfornito di materiale che ho più probabilità di trovare quello che mi serve in qualche bancarella di cinesi. Niente pompa per acquari un pò più potente di quella a 18,95 euro acquistata tempo fa . Me ne sono uscito solo con un tubo di silicone per caminetti, resistente sino a 1200 gradi...una quantità industriale per poche gocce che mi servono. Poco male, da tempo dovevo sistemare le crepe nel caminetto che uso per la carne alla brace.
Aumentando il flusso di aria a temperatura ambiente, in ingresso, si dovrebbe così diminuire di un pò la temperatura interna e dissaldare più rapidamente i componenti. L'alternativa è inserire dei dischi metallici in prossimità del manico, distanziati in qualche modo, con delle rondelle magari, per dissipare il calore prima che raggiunga la plastica. Sto pensando anche ad un microswitch da azionare solo quando mi serve scaldare un pò la punta... dovrò frugare per bene nei cassetti e scovare quei pulsantini recuperati da un mouse defunto.
Mancano ancora alcuni abbellimenti, più estetici che funzionali, e direi che ci siamo. La teoria si è rivelata esatta e la pratica può essere considerata un successo. Resta il problema di come dirigere e convogliare l'aria bollente su una fila di piedini che possono essere disposti in fila, a quadrato ed a varie dimensioni. Intanto provo così, con un collaudo approfondito, poi vedrò se mi viene in mente qualcosa. Alla prossima.

P.S. Il ventilatore nuovo è rotto. Ripeto: il ventilatore nuovo è rotto

DIY Hot air rework (IV° tentativo)

Un altro fallimento. ma sono sulla buona strada.Nella prima foto si possono vedere gli elementi che compongono lo stagnatore utilizzato. per realizzare l'attrezzo soffiatore ad aria calda per il recupero o rilavorazione dei PCB con componenti elettronici SMD. E' un modello con punte a sgancio, per cui risulta forato al centro, ottimale per farci passare l'aria da riscaldare. Sulla sinistra il tubicino esterno di supporto e sotto il supporto della resistenza originale, sottile quasi come un capello e tarata per i 230 volts alternati. Si vedono anche i foglietti di mica isolante, che servono a garantire l'isolamento elettrico e contemporaneamente la conduzione del calore. Sono dei foglietti fragilissimi, si spezzano con niente e trattarli a mano è un operazione da eseguire con estrema attenzione.
Ho quindi realizzato la resistenza dell'elemento riscaldante. Dalle prove fatte avvolgendola in aria, alimentandola a 24 volts, si nota che diventa di un bel rosso acceso. Bene. Nel passare però alla realizzazione, mi sono scontrato con notevoli problemi. Ho deciso, in primis, di isolare il corpo centrale su cui deve essere avvolto il filo di costantana. I foglietti di mica li ho spruzzati con della colla spray e poi delicatamente li ho avvolti. E' l'unico modo che mi è venuto in mente per farli stare al loro posto, dato che una volta rilasciati tendono a svolgersi e tornare alla loro forma originale (un foglietto piano) Successivamente ho avvolto il filo (con altra mica per isolare il filo di ritorno dall'avvolgimento) ed ho ricoperto il tutto con un nastro di Kapton per tenere ferma la spirale così creata (altrimenti tende a svolgersi da sola ed allargarsi troppo). La colla farà un pò di fumo all'inizio, ma una volta bruciata...la smetterà alla fine! Ho poi infilato i due tubetti in ceramica originali, per evitare corti, ed ho assemblato il tutto. La resistenza risultante dell'avvolgimento è di circa 8 ohm, contro i 5,4 calcolati. Pazienza ho pensato, scalderà un pò di meno. Ho quindi collegato la sonda K per monitorare la temperatura dell'aria, alimentato il tutto, e dopo uno sbuffo di fumo, 45 gradi...nulla. Attrezzo morto! Che è successo?? In prossimità del collegamento al filo di alimentazione nel manico, il filo in costantana sembra essersi fuso, bruciato, spezzato. Avrebbe dovuto resistere un pò di più ma si è bruciato... dove ho sbagliato?? Boh. forse la fretta, forse l'ansia di finire e vedere il risultato. Allora ho deciso di provare a farla funzionare senza inserirla nell'attrezzo. I fili diventano rossi ma non al punto di fondersi. Forse in quel punto, dove si è spezzato, c'era qualcosa che ne aumentava la resistenza. In ogni caso, la soluzione con il kapton non va bene. Si brucia sino ad annerirsi. Dalla descrizione del produttore infatti: " 3M™ Polymide Film Tape - Polyimide Film Tape consists of Kapton® polyimide film and silicon adhesive. It is designed for high temperature applications. Temperature use range is -100 deg. F to 500 deg. F (-73 deg. C to 260 deg. C)."

Nemmeno la soluzione con la colla è da preferire. Fuma e puzza a lungo prima di dissolversi... avrò anche respirato qualcosa di tossico, occorre stare molto attenti ed operare in ambiente ventilato. Credo che la soluzione migliore sia quella di avvolgere il filo in aria. Devo ricominciare da capo. Avessi due tubi di ceramica concentrici farei prima. Dove posso recuperarli? Alla prossima.

P.S. Il fumo sale nel camino e resiste all'aria. Ripeto: Il fumo sale nel camino e resiste all'aria.

martedì 1 settembre 2009

DIY Hot air rework (III° tentativo)

Giusto il tempo che si asciughi la tinta cromata dello scooter elettrico, dopo la visita dal biciclettaio che mi ha aiutato nella riparazione del raggio spezzato della ruota posteriore, per approfittare nel tentare di risolvere il problema della piedinatura del pannello LCD (post che precede). Mi serve assolutamente un soffiatore ad aria calda per dissaldare i componenti SMD. Riprendo per mano lo stagnatore modificato nel primo tentativo e decido di smontarlo completamente per capire se è possibile inserirci una nuova resistenza calcolata ad hoc. Lo stagnatore si presta perfettamente per quello che devo fare. Canale centrale dove passerà l'aria e corpo cilindrico dove avvolgere la resistenza che andremo a progettare. Non so se far passare l'aria dentro un tubo riscaldato esternamente sarà sufficiente a riscaldarla alla temperatura che mi serve. Ho letto, dalle caratteristiche dei dissaldatori ad aria professionali che la temperatura dell'aria dovrebbe essere attorno ai 400 gradi. Con questa incognita dovrò sicuramente procedere per tentativi, fissando dei valori di partenza che per ora sono i seguenti e dipendono da quello che ho in casa.
  • Tensione di alimentazione : 24 volts CC o 19 volts CA
  • Potenza dissipata: 100 Watt
Occorre conoscere anche la resistenza per metro del filo che si andrà ad utilizzare come elemento riscaldante. Nel mio caso ho utilizzato un pezzo di Costantana che gelosamente custodisco da poco meno di trent'anni in un cassetto e che proviene dai tempi della scuola superiore (sapevo che poteva servire, meglio non buttare nulla). La Costantana ha la caratteristica di mantenere costante la sua resistenza al variare della temperatura, giusto quello che mi serve in questo caso. Dalla misura, il valore di resistenza per metro dovrebbe essere r= 14,2 ohm/m
Per calcolare la lunghezza del filo si procede nel seguente modo:
Si calcola la resistenza che dovrebbe avere il filo alla tensione prescelta per dissipara la potenza fissata a priori. La formula è:
R=V^2/P
Quindi (per le due tensioni prescelte supponendo 19 volts in CC):
R24= 24*24/100=5,76 ohm
R19= 19*19/100=3,61 ohm
Conoscendo la lunghezza per metro, la lunghezza specifica calcolata sarà
L = Rx/r
per cui:
L24=5,76/14,2=0,41metri
L19=3,61/14,4=0,26metri
L'assorbimento di corrente:
I24=4,17Ampère
I19=5,27Ampère
Per la seconda tensione ho un trasformatore da 4 ampère nominali, vedrò se regge lo stesso o se andrà a fuoco. Si tratta quindi di provare ad alimentare i due spezzoni di lunghezza calcolata alle tensioni di riferimento e verificare se il filo diventa rosso, se occorre accorciarlo o allungarlo. Per la costruzione quindi, a seconda dei risultati e di qualche ritocco ai valori teorici, occorrerà avvolgere il filo attorno alla testa dell'elemento riscaldante ed inserire il tutto nel corpo dello stagnatore. Sarà possibile usare i fogli di mica termoisolante recuperati dallo smontaggio o utilizzare del nastro di Kapton isolante e resistente alle alte temperature (credo sino a 700 gradi). Per il soffio, proverò con la pompetta per acquario già sperimentata ed il tubo in silicone resistente alle alte temperature. Dovrebbe funzionare. L'unico dubbio che mi rimane, in realtà fra i tanti, è la serie di punte necessarie per dirigere l'aria calda dove vorrei. Nel caso di integrati quadrati o rettangolari di varie dimensioni, sarebbe ideale avere dei soffiatori della forma opportuna. Sto cercando di pensare a qualcosa di fatto in casa, con del lamierino di ottone... ci sto pensando ed in teoria la cosa è fattibile, non facile ma fattibile. Forse sto anticipando troppo. Procedo con gli esperimenti, preparo alcune foto per l'umanità e poi ci risentiamo. Alla prossima.

P.S. Il caminetto va alimentato con la legna da ardere. Ripeto: Il caminetto va alimentato con la legna da ardere.

PPTT crisi da rigetto informatico

Quanto mi diverto quando degli impiegati ignoranti, obsoleti, fossilizzati da anni di procedure desuete e non al passo con i tempi, vanno in crisi non appena sentono il termine "computer". Se poi parliamo degli impiegati delle poste, è come sparare alla croce rossa. Dovevo spedire un paccocelere3 ordinario e mi mancavano i moduli prestampati in triplice copia. Ne avevo chiesti un pò di scorta, tempo fa, ma sembra che i costi dei moduli vengano decurtati dallo stipendio degli impiegati, i quali ben si guardano di fornirli a chi ne faccia richiesta . Nel caso migliore te ne danno uno alla volta, con aria sofferta, quasi si stiano privando di un braccio. Averne due alla volta occorre insistere, supplicare, pregare. Così quando arriva alla sera un ordine urgente e si desidera spedirlo la mattina dopo (come fanno TUTTE le serie realtà commerciali di TUTTO il mondo ove i servizi funzionano), in mancanza dei moduli occorre arrangiarsi. Stavolta ho deciso di utilizzare il sito internet delle poste e mi sono stampato il modulo on-line in 6 (SEI) copie. Ho predisposto il Pacco delle poste (scatola piccola), ci ho incollato i sigilli blu delle poste e la tasca porta documenti di viaggio delle poste. Tutto perfettamente aderente alle indicazioni delle poste. Allo sportello...la tragedia!! "Cos'è sta roba??!!" esordisce la solita impiegata rompico**ioni. "..mi sa che ti devo rifiutare la spedizione...il modulo non è conforme!!". Le dico che il modulo l'ho stampato col computer utilizzando il sito internet delle poste. Alla parola "computer" l'impiegata sobbalza ed assume un espressione di stupore e preoccupazione... figuriamoci quando sente anche la parola "internet"!! Aggiungo "se non lo spedisci così com'è faccio un reclamo di quelli che te lo ricordi per un pò!". L'impiegata allora, forse intimidita dalla minaccia alimentata da anni di angherie che devo subire ogni volta che mi reco in un ufficio postale, corre dalla direttrice, confabula un pò, torna dicendo "per questa volta te lo prendo ma non garantisco nulla..." Eh?? cosa?? Scherzi?? Ed aggiunge...." ...e perchè lo hai stampato in sei copie??"... Ma sei scema? mi è venuto da chiedere. E' il vostro sito che te lo fa stampare in sei copie. E ci riprova "...ma perchè invece non lo mandiamo come raccomandata? spendi meno ed arriva il giorno dopo...". Tento di spiegare che contrattualmente il destinatario ha concordato paccocelere3 e non raccomandata1, non so perchè ma è così, fai così e sbrigati pure che sono già venti minuti che aspetto ordinatamente in fila i tuoi comodi ed i tuoi amici che passano davanti a tutti solo perchè ti conoscono. Alla fine riesco a far spedire il tutto. La ricevuta mi viene lanciata letteralmente addosso con disprezzo, al che chiedo gentilmente di poter avere dei moduli prestampati paccocelere1, paccocelere3 e racomandata1.... In quantità sufficiente... riesco ad ottenerne addirittura tre per tipo!! wow che generosità. Anche questi mi vengono gettati addosso, con aria di vero disprezzo. Mi dureranno una settimana addirittura e poi di nuovo ad elemosinare i moduli, chiedere, implorare e pregare. Se ne faccio uso così frequente, significa che sono un buon cliente, perchè devo essere trattato così?? Sono anche contrario alle privatizzazioni ma sembra che il processo sia accelerato con la complicità di qualcuno che lavora all'interno. Mi sa che farò un abbonamento con qualche corriere privato, pago un pò di meno ed almeno i paccchi arrivano nei tempi previsti. Auguri ed andatevene a fanchiulo!. . Prevedo aria di trasferimenti in un ufficio in barbagia.

P.S. Il mio pacco è giallo e blu. Ripeto: Il mio pacco è giallo e blu.

lunedì 31 agosto 2009

LCD e VGA - connessioni

Mi hanno consegnato un portatile preso a calci, calpestato, massacrato chissà per quale ragione. Lo schermo LCD e la mother board si sono salvati dalla furia distruttiva. E' da tempo che sto cercando un sistema per recuperare gli schermi LCD dei computer portatili per farci uno schermo aggiuntivo, collegato alla VGA di un PC o a quella aggiuntiva dei PC portatili come secondo schermo. In rete si trova qualcosa, un paio di progetti spiegati malissimo o schede di interfaccia dal costo astronomico. Allora ho deciso, nelle pause di lavoro, di indagare sul tipo di segnale necessario a comandare l'LCD privo di interfaccia VGA. In mancanza di uno schema dei collegamenti e dello schema del connettore interno, del quale mi risulta non esiste in giro nemmeno uno standard, occorre spingersi oltre i limiti ed inventarsi qualcosa. Un metodo può essere quello di provare ad individuare il chip grafico e trovare la corrispondenza dei fili in uscita verso il connettore. In mancanza del datasheet del processore grafico, meglio lasciar perdere oppure tentare di indovinare utilizzando un pò di esperienza. In questo caso specifico, il processore grafico è un chip della Cirrus Logic siglato CL-GD6245-64VC-A. La sigla è "parlante".
CL indica il produttore (iniziali),
GD = Graphic Display,
6245 = part number
65 = data rate (65MHz)
V = Pack type
C = Temperature (commercial use)
A = Revision
Questi dati li ho desunti dal datasheet di un chip simile della stessa casa produttrice.
Leggendo le specifiche si intuisce che i dati inviati all'LCD sono digitali a 8 o 16 bit. Vanno gestiti inoltre il video e line clock, il frame start pulse ed un segnale di modulazione che francamente non ho ancora capito a cosa serva. Sperando che la piedinatura del processore "simile" reperito in rete non sia differente dal modello in esame, con un tester è possibile seguire i segnali dal chip al connettore e capire così quali segnali inviare a seconda dell'utilizzo che se ne intende fare. Per scovare il significato dei fili, si può fare anche all'inveerso, ossia analizzare il chip posto nel pannello LCD.

Per interfacciare i segnali VGA all'LCD occorre progettare un interfaccia analogico digitale... che per minimizzare l'uso di componenti, è preferibile l'uso di FPGA con lievitazione dei costi di progettazione. Se invece si preferisce usare il pannello LCD direttamente collegato ad un micro processore, allora occorre generarsi la sequenza di dati e segnali tramite software. Anche in questo caso il lavoro è fuori la mia portata, per ora. Per iniziare, mi basterebbe riuscire ad accendere un solo pixel, dove voglio io. Da questo risultato, procedere con la realizzazione di un interfaccia comandata da un processore ad hoc è un "gioco da ragazzi". Se non ho capito male, al pannello occorre mandare fra un impulso di frame e l'altro, in sequenza il valore in byte di ogni singolo pixel del pannello per poi ripartire dal primo all'ultimo. La cosa è semplificata dal fatto che il pannello in questione credo sia monocromatico. Il connettore infatti ha solo 13 fili (massa compresa). Se quindi in teoria fisso a 1 gli 8 bit da inviare in sequenza per ogni pixel, e continuo ad inviare "uni", allora se ho fatto bene i conti dovrei accendere tutti i pixel dell'LCD (o spegnerli). So che il pannello LCD è da 640X480, quindi 307.200 pixel da accendere con 8 bit ciascuno, ovvero 2.457.600 bit da inviare in sequenza...in quanto tempo fra un frame e l'altro?? boh. devo approfondire. So che il processore, per simulare i toni di grigio regola il tempo ON/OFF di accensione e spegnimento di ogni singolo pixel. Occorrerebbe un buon analizzatore di stati digitale e un oscilloscopio da laboratorio per comprendere meglio i processi di invio dati. In mancanza di quello, vorrei provare ad accendere spegnere anche dei pixel a casaccio per iniziare. Credo sarebbe didatticamente un buon inizio per poi sviluppare qualcosa di più evoluto, magari un digital frame che sembra vadano di moda in questo periodo ma a 15 pollici. Vedremo, alla prossima.

P.S. Biancaneve odia i nani. Ripeto: Biancaneve odia i nani.

e-scooter - Problema meccanico

Mi scontro sempre con i problemi meccanici. sono un pò attrezzato per quelli elettrici ed elettronici, ma la meccanica è per me un ostacolo. Nel rigenerare le parti metalliche dalla ruggine, spazzolata e verniciata con vernice effetto cromo, trovo un raggio della ruota posteriore spezzato. Per sostituirlo, dovrei smontare la ruota dentata della trasmissione a catena e la scodella metallica fissata (a pressione) al mozzo che ospita il meccanismo di frenata. Operazione quasi impossibile senza attrezzi. La corona dentata (sulla quale è poi avvitata un altra corona dentata più grande per la demoltiplica dei giri del motore), richiede una chiave particolare che non ho. La scodella del freno "a tamburo" ho provato a toglierla con un estrattore ma appena ho notato che tende a piegarsi, ho desistito. Purtroppo non posso prendere una ruota nuova se non si riesce a togliere la scodella del freno (così ho la scusa per non comprare, in ottemperanza allo sciopero della spesa che continua ad oltranza e che ho indetto molto tempo fa su scala nazionale).
Domani provo ad andare dal mio biciclettaio di fiducia per vedere se mi da una mano. Così ne approfitto per fare il tagliando alla mia mitica MTB da escursione e gran turismo... ogni 1.000 km ci vuole un lavaggio ed ingrassaggio approfondito, oltre alla registrazione del deragilatore, del cambio e dei freni, olio, livelli, filtri ecc.ecc.... Alla prossima.

Aggiornamento: la scodella del freno era solamente avvitata...per fortuna. Che stupido non averci pensato io. Raggio riparato, procedo con la sistemazione dei cuscinetti e della ruggine da togliere e riverniciare con vernice tinta cromo.

P.S. Il mio braccio destro è sveglio. Ripeto: Il mio braccio destro è sveglio.

sabato 29 agosto 2009

SAGEM MY 3036

Pausa di lavoro. Ci vuole un attività di relax. L'occhio cade su un rudere di telefonino, distrutto dall'uso dissennato di chi si può permettere un cellulare ogni tre mesi. Cover distrutta e display pieno di polvere. Chissà dopo l'ultimo uso dove è stato a lungo parcheggiato. E' un Sagem MY 3036 con un bellissimo display retroilluminato blu. L'LCD è funzionante, assieme a tutte le altre funzioni previste dall'apparecchio. L'LCD è ancora di quelli con i contatti appoggiati su una specie di gommino conduttivo, senza flat di collegamento, e si apre in tre parti rivelando il foglietto di plastica per la diffusione della retroilluminazione. Senza la mother board è quasi impossibile recuperarlo se non per un altro cellulare guasto. Di ri-utilizzarlo per qualche progetto... la vedo dura. Decido comunque di sezionarlo a dovere, ai minimi termini, giusto per soddisfare la curiosità di capire le diverse tecniche di costruzione e progettazione evolutesi nel tempo. I componenti sono elencati in foto. Un antennino, microfono microscopico (per costruire qualche microspia, un micro altoparlante, il motorino piatto per la vibrazione (per qualche robottino) e una moltitudine di micro led blu, bellissimi, questi si per qualche progetto. Processore ed elettronica sono nascosti sotto delle piastre di schermatura, ma immagino memorie flash, eeprom e altri componenti micro smd da recupero. Metto tutto da parte, non si sa mai in futuro. La batteria in particolare è Li-ion, una smart battery con i 2 terminali di comunicazione SMBus pronti per essere attivati in lettura per qualche indagine o esperimento sul loro funzionamento. Credo che l'apparecchio sia valutato attorno ai 3 euro, per cui, provo e venderlo a pezzi così forse rientro delle spese. Alla prossima.

P.S. Notte blu in riviera di ponente. Ripeto: Notte blu in riviera di ponente.

mercoledì 26 agosto 2009

Samsung SGH-U600 - riparazione cover

L'incauto acquisto effettuato su "ebai", mea culpa, aguzza l'ingegno. Ho un problema. Il cover viola del Samsung SGH-U600 arrivato via corriere è inutilizzabile a causa del cavo flat strappato in fase di smontaggio da un privato privo di conoscenze tecnico-meccaniche in materia di cellulari. Il cover originale ha la parte in plastica trasparente, rotta e va sostituita, per fortuna solo quella. Ergo, occorre recuperarla con uno smontaggio ai minimi termini. Il cover frontale è composto principalmente di tre parti:

  1. Il cover frontale vero e proprio
  2. Il telaio di supporto
  3. La finestra trasparente

Il cover frontale è fissato al telaio tramite dei "chiodini" in plastica che entrano in dei fori piccolissimi e che vengono successivamente allargati nella parte eccedente con il calore. Per separare queste due parti occorre farli saltare esercitando con l'apposito attrezzo una leggera leva, delicatamente, sul bordo del cover. Bisogna fare moltissima attenzione in quanto alcuni punti sono più legati saldamente di altri e si rischia di rompere qualcosa. Nel caso più favorevole, salta solo la parte eccedente (quella fusa) mente il piolino resta integro.
La finestra trasparente è, ovviamente lungo il suo perimetro, incollata al cover e con un pò di pazienza è possibile separarla. Nel telaio resta fissato il joystick, i led bianchi ed il cavo flat, il cui smontaggio a prima vista sembra "impossibile"... non certo per me. Per ora mi basta aver separato la finestrella e già sto pensando a come ri-assemblare il tutto. Nella finestrella e nel telaio delle due parti resta un pò di colla residua, sufficiente a tenerla al suo posto in fase di ri-assemblaggio. Per ovviare alla rimozione distruttiva dei piolini fatti saltare all'inizio, si può pensare ad un pò di colla cianoacrilia, sperando di non dover mai più effettuare un lavoro simile. E' comunque un operazione che nessun centro di assistenza farà mai, preferendo la sostituzione dell'intero blocco frontale che sembra più rapida e meno costosa, non fosse per il fatto che la parte di ricambio nuova la si trova in rete a 69 dollari... se ci si aggiunge diritto chiamata e lavoro di riparazione, l'intervento potrebbe superare il valore attuale dell'apparecchio. Vi terrò aggiornati sugli sviluppi non appena arriverà lo schermo LCD ordinato ad "oncong". Un piccolo problema mi rimane però. Mi restano in casa la tastiera, il copri batteria, la slitta ed altre parti che difficilmente userò...che faccio, le vendo o aspetto qualche altro danno del terribile ammazza-telefonini?? Alla prossima.

P.S. Viola odio e metallo fuso. Ripeto: Viola odio e metallo fuso.

Samsung SGH-U600 - rotto

E si deve essere sparsa la voce. Stavolta è la mia compagna a farsi avanti. L'ennesimo telefonino avuto in regalo da chi ne ha almeno 10 in una famiglia di 3 persone. Purtroppo, l'abbondanza di dispositivi di comunicazione mobile è sempre accompagnata da una scarsissima cura nell'uso, dato che vengono considerati ormai alla stregua di fazzolettini usa e getta. Poco male, non è un mio problema. Il figliolo, durante un gioco di mano gioco di villano, combina il patatrac. Cover e schermo LCD spezzati. Due danni in un colpo solo. complimenti! In foto è visibile la tipica conformazione dell'immagine che si nota negli LCD spezzati e rotti.
Il modello è un Samsung SGH-U600, sottilissimo e davvero carino, con coperchio a slitta e dal colore viola metallizzato (speriamo atossico). La valutazione attuale si aggira attorno ai 120 euro. Peccato buttarlo. Allora decido, su insistenza della compagna che se ne è innamorata, di tentare una riparazione in economia. Di mandarlo al centro assistenza nemmeno a parlarne, dato che la garanzia è scaduta poco prima mi venisse consegnato e molto dopo il fattaccio (ma perchè non si è informata prima?? boh). Sono da sostituire il cover e lo schermo LCD. Non deve essere difficile. L'acquisto dei pezzi usati è facile in rete, 7 euro per il cover e 14 per lo schermo LCD (quest'ultimo dalla cina ovviamente, e che so scemo a finanziare i nostri diversamente onesti commercianti?). Il cover però, mea culpa, ha un problemino. Non me ne ero accorto all'acquisto. Proprio il pezzo frontale che mi serve è stato smontato in modo barbaro. Il cavo flat di collegamento con la mother board è strappato e va sostituito. Sarà una vera impresa che meriterà un post a parte. Non è infatti previsto come parte di ricambio e fa parte integrante del coperchio. Occorrerà rimuovere i punti di saldatura plastica con una fresetta in entrambe le parti (guasta e sana) e scambiare i pezzi, poi cercherò di incollare il tutto (cianoacrilica o epossidica??). La vedo veramente dura. In attesa dei dettagli, che attualmente non sono documentati in rete, resto in attesa dello schermo che ci metterà una settimana se tutto va bene ad arrivare. Solo quando arriverò procederò con lo smontaggio, prima no. Alla prossima.

P.S. La mia barba è bionda e Felice non è felice. Ripeto: La mia barba è bionda e Felice non è felice.

Nokia 6288 - schermo lcd guasto

Càpita, le rare volte che esco di casa, di incontrare gli esseri "unani" che popolano questo pianeta, assillati dal male del secolo. Il cellulare guasto! Oddio!! e ora?? Questi esserini, incapaci ormai di farne a meno, sono stati ammaestrati in questi casi, come delle scimmiette, a rivolgersi ai centri assistenza (più o meno "autorizzati") o peggio ai rivenditori, i quali conoscendo perfettamente le disastrose conseguenze di un tale stress mentale, approfittano della situazione per aumentare i propri profitti e diffondere l'abitudine diffusa che conviene gettare invece di riparare e comprare, comprare, comprare....
La proprietaria mi abborda con cautela, conoscendo il mio punto di vista in merito ai mammiferi bipedi, ed attacca bottone. "Mi si è guastato il cellulare...mi è caduto per terra ed ora il video non si vede più..." ??? "il rivenditore mi ha detto che servono più di cento euro per ripararlo e francamente conviene prenderne uno di nuovo...".
"Però...ho dentro i numeri di telefono e non riesco a recuperarli... sapresti tirarmeli fuori?..." Rispondo:"Nessun problema, dammelo assieme al caricabatteria ed al cavo di connessione del PC e ci penso io...". Alla conversazione assiste il figlioletto di appena 16 anni, il quale dopo aver captato la parola "computer" si intromette..." ma io ho il portatile ed il CD originale... ci penso io...". OK. Problema risolto allora, lasciami bere in pace il mio caffè e vaffanchiulo. Dopo una settimana, in occasione di un incontro occasionale mi vedo consegnare telefonino e cavi... ne deduco che il "genietto dei PC" abbia fatto cilecca, come spesso accade con questi "gggiOvani" presuntuosi e saputelli.
Porto il dispositivo in laboratorio ed inizio con la diagnosi. Il modello è un Nokia 6288 con apertura a slitta. Il cover è senza il profilo di copertura esterno (scoprirò poi smarrito dal genietto di prima). All'accensione il dispositivo presenta lo schermo nero, e la musichetta tipica dei nokia induce a pensare che l'elettronica interna sia perfettamente funzionante ed il problema sia localizzato nello schermo LCD. Dopo pochi secondi dall'accensione, iniziano a comparire delle bellissime righe verticali colorate (vedi foto). Giusto per verificare se il problema si sia già verificato, una rapida googlata mi informa che altre persone hanno sofferto del problema e mi sono soffermato a leggere i consigli pubblicati... c'è davvero da ridere. I soliti genietti consigliano di aggiornare il firmware del telefonino, attacca e stacca la batteria, fai una giravolta e se non funziona così...udite...vai al centro assistenza più vicino...deficienti. Dai sintomi si capisce al volo, senza essere dei tecnici, che occorre sostituire l'LCD. In rete sono documentate le istruzioni per la sostituzione, un pò di manualità e 1 minuto di "lavoro". Il pezzo lo si può trovare anche su "ebai" a cifra che variano dai 14 ai 60 euro (14€ spedito). Tempo di attesa 3 giorni ed il telefono con 20 euro torna come nuovo (ad oggi sembra quotato attorno ai 100-120 euro). Allora decido come segue. Sono stato incaricato di estrarre i numeri di telefono. Si può agire in tre modi.
Metodo 1 - Si toglie la micro SD e la si monta su un adattatore in modo da leggerla direttamente con una linux box.
Metodo 2 - Si usa il Cd in dotazione al telefono e l'apposito programma per quel sistema operativo che non voglio nemmeno nominare.
Metodo 3 - Si può utilizzare il comando (da una console testuale in linux)

gnokii --getphonebook ME 1 end -r > rubrica_nokia_6288.txt

Il parametro ME indica di "dumpare" la Memoria del telefono, i parametri "1 end" indicano di estrarre dalla posizione uno sino alla fine (tutti). Il parametro -r indica che l'estrazione deve essere di tipo raw e produce un file di testo che potrà essere modificato a piacere contenente tutti i numeri memorizzati.
Tempo 3 minuti ed il gioco è fatto, "cliente" contento, lavoro gratis... è più un favore personale che un lavoro. anche se odio "l'unanità", ciò non significa che debba dare il cattivo esempio.
Ora, giusto per screditare per l'ennesima volta i peracottari delle rivendite di telefonini ed i centri di "assistenza" impigriti dall'avidità e dalla voglia di profitto, dato che il proprietario rinuncia alla proprietà del telefonino (lo butta), decido anche di riparalo. Acquisto a 14 euro lo schermo, lo sostituisco et voilà, funziona a meraviglia come prima. Torno dal proprietario e lo propongo a 20 euro, felice di osservare la sua espressione di stupore. E' stato ben contento di "riacquistarlo". Un altro essere "unano" convertito alla riparazione onesta alla faccia del consumismo.
Vorrei concludere con alcune riflessioni in merito alle affermazioni di cui sopra.
Quando vi dicono "Conviene buttare e prenderne uno nuovo" chiedetevi a CHI conviene e sulla base di QUALI premesse.
Valutare le basi dei calcolo delle premesse può essere un esercizio difficile, ma praticabile, per chi è superficiale. In realtà CONVIENE informarsi e CERCARE gente onesta con la passione del lavoro.
I commercianti sono un branco di gente avida che pensa solo al proprio profitto. Guai a credere che siano lì per aiutarci e per "soddisfare le nostre esigenze".
I centri di assistenza sono popolati da tecnici che non hanno più voglia di lavorare e da persone che cambiano pezzi a prezzi imposti dalle case produttrici.
Le case produttrici che "autorizzano" dei centri di assistenza in realtà stanno diffondendo dei centri per la rivendita di ricambi a prezzo gonfiato alla faccia del libero mercato e della libera concorrenza.
E che tali riflessioni restino patrimonio dell'unanità. Alla prossima.

P.S. La mucca non da latte e Giacomone bacia Maometto. Ripeto: La mucca non da latte e Giacomone bacia Maometto.

martedì 25 agosto 2009

e-scooter - Prove tecniche (II)

Giusto per liberare un pò di spazio in laboratorio e man mano dare sfogo ai progetti in corso di sperimentazione, ho deciso di procedere con il modding dello scooter elettrico di cui al post precedente. Ho deciso di eliminare tutte le cianfrusaglie richieste dalla legge, visto che la mancanza dei pedali rende l'aggeggio completamente fuori norma (stupida). Via fanalini, stop, frecce clacson e pannello indicatore a led della velocità e della carica batteria, quest'ultimi due troppo banali ed esteticamente orrendi per essere degni di unamico. Il mezzo non potrà circolare per strada ma in un capannone privato o in un grande cortile si. Per cui si può pensare ad utilizzarlo come monopattino per gli spostamenti veloci in grandi spazi chiusi. Importante quindi eliminare un pò di peso, carrozzeria e carentaura compresa. Telaio nudo senza sellino, così è deciso. Dopo essermi assicurato che il carica batteria fosse funzionante ed aver caricato le due batterie in serie da 12 volts nominali, ho voluto effettuare alcune misurazioni a vuoto. Dopo aver ripristinato i collegamenti essenziali alla centralina sigillata, ecco alcune misure come da elenco che segue:

  • Tensione di ricarica: 28 Volts
  • Tensione batterie appena terminata la carica: 23,8 Volts
  • Tensione batterie dopo 5 minuti di funzionamento: 23,2 Volts
  • Corrente assorbita a regime del motore senza carico 1,2 Ampère
  • Corrente allo spunto (teorica) 3-4 A

Quest'ultimo dato è da prendere con le pinze in quanto desunto dalla misura fatta con uno stupidissimo tester da pochi euro. Il motore è targato 24 volts 14 Ampère 250 Watt, il massimo consentito dalla legislazione (stupida) in vigore attualmente.
Sento la mancanza di un oscilloscopio (nessuno ne ha uno da regalare?) per misurare i transitori all'avvio, l'assorbimento del motore allo spunto, le forme d'onda di alimentazione del motore (sicuramente in PWM). Contrariamente a quanto detto nel post precedente, la manopola dell'acceleratore non è a potenziometro ma ad effetto di hall. Un sensore a tre terminali varia le sue caratteristiche all'avvicinarsi (e allontanarsi) di un piccolo magnete a forma di barretta ricurva inserito nella manopola che gira. Me ne sono reso conto solo smontando il tutto (con l'ansia di non romperlo o di non saperlo rimontare). Da notare una cosa. A manopola rilasciata il perno del motore, in assenza di carico meccanico, gira molto lentamente, segno che a scooter fermo e chiavi inserite su ON, il consumo di corrente, anche se minimo, c'è. Guai quindi a lasciare il mezzo fermo con le chiavi inserite, si rischia dopo un pò di tempo di non ripartire più. Un apposito connettore della centralina prevede la funzione di spegnimento della centralina all'apertura dei contatti. In fase di modding, dato che un interruttore a chiave non ha molto senso, sarà possibile recuperare l'interruttore generale per il fanale davanti per l'avvio o lo spegnimento del motore, magari in serie all'interruttore del freno per staccare il motore in fase di frenata ed evitare surriscaldamenti inutili.
Per la spia di alimentazione, si può recuperare l'indicatore a barretta di led rettangolari collegato direttamente ai poli della batteria, a valle dell'interruttore di alimentazione. Credo, da alcune osservazioni e misure, che abbia una scala di due volt per led, per cui dato che sono montati 5 led in tutto, possa dare un indicazione della carica della batteria da circa 16 a 24 volts. A 16 volts non credo che il motore possa avere coppia sufficiente a muovere il mezzo. Alcuni altri dati per la futura progettazione:

  • Peso del pacco batterie (2 da 12 volts 12A/h in serie): 7,1 Kg
  • Peso del motore a spazzole (24V 14A 250W): 2Kg
  • Peso del solo telaio nudo senza ruote,forcelle, manubrio e sellino: 4Kg
  • Peso accessori (cavi, circuiti, fanali, clacso, ecc...): 1,8 Kg

Dovrei riuscire ad eliminare, in tutto, un paio di chilogrammi a progetto terminato. Magari se un domani riesco a recuperare delle batterie al litio, forse, si potrà risparmiare ancora un pò di peso. Al tutto vanno aggiunti i miei 85Kg e la vedo dura per il motorino.
Ora posso passare alla sabbiatura del telaio per eliminare la ruggine e la cromatura della forcella davanti, ruote e manubrio. Considerato che non ci voglio spendere nemmeno un euro, credo che le parti cromate verranno verniciate di nero come il telaio, previa abbondante passata di ferox antiruggine. Mi mancano i cuscinetti per il manubrio e l'anello distanziatore interno per le sfere... dovrò rivolgermi al mio biciclettaio di fiducia per reperire qualcosa di recupero, sperando che i cinesi non abbiano misure fuori standard. A scopo didattico vorrei progettare un circuito a microprocessore che visualizza dei dati su un display LCD...di recupero ovviamente, ma questa è un altra storia. Alla prossima.

P.S. Alimentare il circuito. Ripeto: Alimentare il circuito.