martedì 1 settembre 2009

DIY Hot air rework (III° tentativo)

Giusto il tempo che si asciughi la tinta cromata dello scooter elettrico, dopo la visita dal biciclettaio che mi ha aiutato nella riparazione del raggio spezzato della ruota posteriore, per approfittare nel tentare di risolvere il problema della piedinatura del pannello LCD (post che precede). Mi serve assolutamente un soffiatore ad aria calda per dissaldare i componenti SMD. Riprendo per mano lo stagnatore modificato nel primo tentativo e decido di smontarlo completamente per capire se è possibile inserirci una nuova resistenza calcolata ad hoc. Lo stagnatore si presta perfettamente per quello che devo fare. Canale centrale dove passerà l'aria e corpo cilindrico dove avvolgere la resistenza che andremo a progettare. Non so se far passare l'aria dentro un tubo riscaldato esternamente sarà sufficiente a riscaldarla alla temperatura che mi serve. Ho letto, dalle caratteristiche dei dissaldatori ad aria professionali che la temperatura dell'aria dovrebbe essere attorno ai 400 gradi. Con questa incognita dovrò sicuramente procedere per tentativi, fissando dei valori di partenza che per ora sono i seguenti e dipendono da quello che ho in casa.
  • Tensione di alimentazione : 24 volts CC o 19 volts CA
  • Potenza dissipata: 100 Watt
Occorre conoscere anche la resistenza per metro del filo che si andrà ad utilizzare come elemento riscaldante. Nel mio caso ho utilizzato un pezzo di Costantana che gelosamente custodisco da poco meno di trent'anni in un cassetto e che proviene dai tempi della scuola superiore (sapevo che poteva servire, meglio non buttare nulla). La Costantana ha la caratteristica di mantenere costante la sua resistenza al variare della temperatura, giusto quello che mi serve in questo caso. Dalla misura, il valore di resistenza per metro dovrebbe essere r= 14,2 ohm/m
Per calcolare la lunghezza del filo si procede nel seguente modo:
Si calcola la resistenza che dovrebbe avere il filo alla tensione prescelta per dissipara la potenza fissata a priori. La formula è:
R=V^2/P
Quindi (per le due tensioni prescelte supponendo 19 volts in CC):
R24= 24*24/100=5,76 ohm
R19= 19*19/100=3,61 ohm
Conoscendo la lunghezza per metro, la lunghezza specifica calcolata sarà
L = Rx/r
per cui:
L24=5,76/14,2=0,41metri
L19=3,61/14,4=0,26metri
L'assorbimento di corrente:
I24=4,17Ampère
I19=5,27Ampère
Per la seconda tensione ho un trasformatore da 4 ampère nominali, vedrò se regge lo stesso o se andrà a fuoco. Si tratta quindi di provare ad alimentare i due spezzoni di lunghezza calcolata alle tensioni di riferimento e verificare se il filo diventa rosso, se occorre accorciarlo o allungarlo. Per la costruzione quindi, a seconda dei risultati e di qualche ritocco ai valori teorici, occorrerà avvolgere il filo attorno alla testa dell'elemento riscaldante ed inserire il tutto nel corpo dello stagnatore. Sarà possibile usare i fogli di mica termoisolante recuperati dallo smontaggio o utilizzare del nastro di Kapton isolante e resistente alle alte temperature (credo sino a 700 gradi). Per il soffio, proverò con la pompetta per acquario già sperimentata ed il tubo in silicone resistente alle alte temperature. Dovrebbe funzionare. L'unico dubbio che mi rimane, in realtà fra i tanti, è la serie di punte necessarie per dirigere l'aria calda dove vorrei. Nel caso di integrati quadrati o rettangolari di varie dimensioni, sarebbe ideale avere dei soffiatori della forma opportuna. Sto cercando di pensare a qualcosa di fatto in casa, con del lamierino di ottone... ci sto pensando ed in teoria la cosa è fattibile, non facile ma fattibile. Forse sto anticipando troppo. Procedo con gli esperimenti, preparo alcune foto per l'umanità e poi ci risentiamo. Alla prossima.

P.S. Il caminetto va alimentato con la legna da ardere. Ripeto: Il caminetto va alimentato con la legna da ardere.

Nessun commento: