lunedì 18 settembre 2023

Ad Mentula Canis: Il Retroscena delle Aziende "Leader" ed i Loro Segreti


Oh, quanto mi diverto oggi a sbottonarmi! La mia soglia di sopportazione è giù per terra, oltre il punto di non ritorno. Sto navigando nell'oceano delle aziende di successo, quelle che affermano di essere etiche, con missioni nobili e storie che iniziano con un nonno venditore ambulante di noccioline. Sì, stiamo parlando di quelle aziende "leader"... sono tutte leader. Da bancarelle di strada a un esercito di stabilimenti in giro per il mondo, dove la manodopera costa meno e i profitti crescono. Ma naturalmente, sono aziende "leader", piccole e agili, gestite come rocche medievali, oppure sono una sorta di puzzle cinese con società collegate una dentro l'altra. Alcune si definiscono "benefit", altre affermano di avere un'impatto sociale positivo, e molte si vantano di sostenere cause nobili per salvare il pianeta, il tutto, naturalmente, con una patina di verde ecologista.

In queste aziende "leader" trovi spesso il rampollo di turno, erede di terza o quarta generazione dietro la scrivania. Questi rampolli si sentono dei veri guru digitali, i "4.0", che hanno scoperto il web ed ora lo usano per esprimere la loro creatività nel raccontare frottole e trasformare l'aria fritta in un prodotto di cui sembra impossibile fare a meno.

Ma sappiamo tutti che se alzassi il cofano di queste scintillanti aziende "leader", ci troverei ben poco sotto. Niente motori potenti, niente squadre affiatate che lavorano come un orologio svizzero, niente atmosfera di grande famiglia dove tutti si abbracciano e collaborano in perfetta sinergia. Nemmeno il grande capo, il leader carismatico che affronta le sfide con coraggio e dà il buon esempio per portare l'azienda al successo.

No, in queste aziende tutto è gestito con l'approccio "ad mentula canis". Si va avanti alla giornata, senza una vera pianificazione, spesso complicando le cose semplici, tanto domani è un altro giorno, e chissene importa. L'importante è mantenere l'esterno lucido e splendente, la facciata impeccabile.

E così, mentre i rampolli si esibiscono in acrobazie verbali su internet, sotto il cofano rimangono solo bolle di sapone. Nessun motore potente, nessuna visione a lungo termine, solo il desiderio di mantenere le apparenze. E forse, in un'azienda "leader", questa è la norma: l'apparenza conta più della sostanza, in una commedia senza fine. Ma chi se ne preoccupa? Domani è un altro giorno, e loro sono troppo occupati a lustrare la carrozzeria per notare la mancanza di motore. 

Ad mentula canis, cari rampolli, ad mentula canis.

Oh, beh, permettetemi di speculare un po' sul perché queste aziende "leader" possono vantare fatturati milionari. Sarà forse perché hanno scoperto l'arte dell'autocelebrazione come nessun altro? Scherzo, scherzo... o forse no!

Immagine: il meeting annuale, bordo lago, delle aziende "leader", con i rampolli incravattati che si danno pacche sulle spalle mentre ammirano una proiezione dei loro ultimi successi, tra cui una campagna pubblicitaria che ha coinvolto un pappagallo parlante.

Una delle possibili spiegazioni è che queste aziende abbiano un talento innato per il marketing, o meglio, per l'autopromozione. Immagina un meeting annuale dove i rampolli si riuniscono per celebrare i loro successi, anche se non hanno idea di come siano stati ottenuti. Ecco, in quei meeting si scambiano pacche sulle spalle e si congratulano l'un l'altro per le idee geniali, come ad esempio quella campagna pubblicitaria con il pappagallo parlante che ha "innovato" l'intero settore.

Scherzi a parte, potrebbe anche essere che queste aziende abbiano una particolare abilità nel trovare modi creativi per tagliare i costi, spesso a spese dei dipendenti e dell'etica aziendale. Chissà, forse hanno un reparto segreto che si occupa di trovare il modo di sfruttare al massimo la manodopera a basso costo all'estero, o magari hanno una formula segreta per minimizzare le tasse.

Inoltre, non dimentichiamoci del famoso "effetto gregge". Se tutti dicono di essere leader, alla fine sembreranno tali, anche se in realtà stanno seguendo il gregge come buoni piccoli pecorini. È come se una catena di ristoranti cinesi dicesse di avere il miglior hamburger del mondo, e la gente finisce per crederci solo perché lo sentono ripetuto mille volte. E così, queste aziende "leader" possono vantare fatturati milionari anche solo grazie all'effetto gregge ed a una buona dose di autoillusione collettiva.

In ogni caso, una cosa è certa: queste aziende sanno come tenere pulita e scintillante la loro immagine, anche se sotto il cofano c'è poco o nulla. Ma chi se ne preoccupa quando si può vantare di essere un "leader" e fare affari d'oro? E se qualcuno dovesse chiedere troppi dettagli, basta rispondere con un enigmatico "è un segreto aziendale". E poi tutti si riuniscono per celebrare il prossimo successo, magari con un pappagallo parlante a fare da ospite d'onore. Alla prossima.

Il rampollo è una giovane gallina da 32Gb. Ripeto:  Il rampollo è una giovane gallina da 32Gb.

giovedì 14 settembre 2023

Tanatocinesi del Didelphis Debitus: Il Cliente che Si Finge un Tasso

 


Introduzione

Oggi ci addentreremo in un mondo affascinante e paradossale, dove la natura incontra il mondo dei clienti morosi. Vi parleremo del tasso o "tasso americano" (Didelphis virginiana), l'animale che, con grande maestria, si finge morto ("tanatocinesi" o "coma mortis") per sfuggire ai predatori, e lo accosteremo agli atteggiamenti di quei clienti che, quando si tratta di pagare le fatture, sembrano improvvisamente svanire nel nulla. Una commedia umana in salsa biologica e finanziaria.

Atto I: Il Tasso, Maestro dell'Arte della Dissimulazione

Il tasso, con il suo piglio da attore shakespeariano, dimostra un talento straordinario nel fingere la morte. E così, molti clienti morosi sembrano abbracciare questa tattica con fervore. Quando ricevono l'avviso di pagamento, si trasformano improvvisamente in "Clientus Vanishicus," e nessuna quantità di solleciti sembra poterli risvegliare dalla loro improbabile catalessi finanziaria.

Atto II: Il Profumo della Morte... delle Finanze

Uno dei trucchi più incredibili del tasso è l'abilità di emettere un odore simile a quello di un cadavere per allontanare i predatori. E così, alcuni clienti, invece di pagare le loro fatture, rilasciano un'essenza di "Debitum Odor," che allontana gli incalzanti creditori. E mentre il tasso lo fa per sopravvivere, il cliente moroso sembra farlo solo per mantenere il proprio bilancio intatto.

Atto III: L'Arte del Nascondersi

Un altro tratto affascinante del tasso è la sua maestria nell'eludere i predatori. Analogamente, i clienti morosi sembrano scomparire nel nulla quando si tratta di rispondere alle richieste di pagamento. Si trasformano in "Clientus Invisibilis," e nessun investigatore finanziario riesce a scovarli. Potrebbero essere su una spiaggia tropicale o in un rifugio segreto sotterraneo, ma una cosa è certa: non stanno pagando le fatture.

Atto IV: Il Paradosso Finale

Ed ora, cari lettori, vi presentiamo il paradosso finale. Mentre il tasso simula la morte per sopravvivere, il cliente moroso sembra ignorare il fatto che, alla fine, il suo comportamento finanziario potrebbe portare alla "morte" del suo rapporto con l'azienda. Un'ironia che non avrebbe sospettato neanche il più grande drammaturgo latino.

Conclusioni

In questo viaggio tra il mondo animale e quello finanziario, abbiamo esplorato l'incredibile capacità del tasso di fingere la morte e lo abbiamo accostato ai clienti morosi che sembrano abbracciare questa tattica per evitare di pagare le loro fatture. Forse, nel regno della natura, l'arte della dissimulazione può essere applaudita, ma nel mondo degli affari, alla fine, tutti dovremo affrontare le conseguenze delle nostre azioni finanziarie. Quindi, cari lettori, quando vi trovate di fronte a un "Clientus Vanishicus," ricordate che alla fine, nessun trucco può sfuggire alla legge del pagamento dovuto.

Alla prossima.

P.S. il tasso non è di interesse. Ripeto: il tasso non è di interesse.

lunedì 24 luglio 2023

una rara rana arrugginita

friends are always welcome

Ho deciso di ridare vita ad una rara rana arrugginita, da anni appesa all'ingresso di una casa, che dimostra l'effetto delle intemperie e del tempo che consuma inesorabilmente le cose. La ranocchia fa capolino dietro un cartello di buon augurio, con un messaggio che dovrebbe far capire al volo lo spirito di accoglienza riservato solo a chi lo merita... Gli amici sono sempre benvenuti.. il che sottointende "nemici ed unani no!". 

Ciance a parte, per restaurare e dare un tocco di personalizzazione, con i materiali a disposizione, ho usato: 

  • spray sverniciante, 
  • fondo aggrappante per metallo, 
  • tinta acrilica in tubetto, 
  • acrilico spray, 
  • vernice satinata trasparente protettiva come ultima mano. 

La scritta è stata realizzata con un comunissimo incisore laser a led da 20watt. 

friends are always welcome

Il risultato finale rivela sin troppo i margini di miglioramento. Un occhio si è staccato e nel re-incollarlo non è andato perfettamente al suo posto. La vernice trasparente doveva essere spruzzata prima di incollare gli occhi, che si sono così un pò opacizzati. Errori di impostazioni di un m*rdosissimo software proprietario cinese, che non si capisce come lavora e fa un pò a modo suo, hanno prodotto un incisione troppo piccola rispetto all'area disponibile. La mancanza di Font adeguati fa poi il resto. 

Tutto sommato però il "lavoro" ha prodotto le solite soddisfazioni del fai da te e del recupero di un oggetto che sarebbe finito in discarica causa "fine vita". Il risultato non sarà uguale all'originale ma tant'è che così a me piace di più, l'ho fatto io e l'etichetta originale del negozio dove è stata in origine acquistata non l'ho recuperata. Vabbè, alla prossima. 


P.S. il cane nero morde e fugge. Ripeto: il cane nero morde e fugge.

mercoledì 10 maggio 2023

Componenti elettronici gratis (o per un paio di spritz)

Ho deciso di smantellare un pò di componenti elettronici. Alcuni sono nuovi mai usati, altri no. Nel rovistare fra i cassetti mi imbatto in uno scatolone di diodi in striscia, nuovi, rimasugli dei macchinari per il montaggio automatico sui PCB a foro passante (e per ora tralasciamo gli altri scatoloni pieni zeppi di altri componenti che ho lasciato dal benefattore che mi ospita). Per tenermeli, dovrei classificarli in una marea di cassettini, che ormai non ho più posto nemmeno per muovermi agevolmente. Per non buttarli, vorrei provare a vedere se riesco a cederli, giusto per raccogliere forse qualche spicciolo per fare la spesa e smettere, almeno per qualche giorno, il lungo periodo di dieta forzata vegetariana. 

Per capire il valore economico di questa marea di componenti elettronici, provo a fare alcune ricerche. So che c'è carenza di componenti e nel cercare mi imbatto in alcune stranezze che per me non hanno spiegazione. Fra i grandi distributori di componenti elettronici ci sono RS Components, Farnell, Digi-Key, Mouser, ma tanti altri fanno a gomitate per vendere.

Prendo a riferimento, come prima ricerca, un diodo zener da 8,2 volts (5%, 1300mW 2-Pin contenitore DO-41)  in sigla BZX-85C 8V2 (c'è una "M" stampigliata nel corpo cilindrico)... di questi ne ho una ventina circa.

Il prezzo di vendita di questo componente è estremamente vario, si parte mediamente da 44 centesimi ad un massimo di 28,30 euro (per 1000 pezzi, in stock). Un distributore (Arrow.com) li vende a 0,03 centesimi l'uno ( ordine minimo uno) con spedizione gratuita. 

Per il prezzo di spedizione si parte mediamente da 13 euro per superare di poco i 20 euro.

Embè? ed ora? che faccio? Per essere competitivo sui prezzi dovrei venderli a 0.029 centesimi l'uno (o ancora meno), ordine minimo uno, "imballarli" e spedirli a spese mie?? Per un singolo pezzo? Per guadagnare poi (per vivere) dovrei fare dei volumi pazzeschi oltre che dedicarmi al commercio a tempo pieno (social-marketing e SEO compreso) per non parlare delle problematiche con l'AdE. Ma come si fa a competere seriamente con offerte e "concorrenti" del genere? Contro i colossi dell'e-commerce c'è poco da fare. A noi poveracci non restano nemmeno le briciole. 

Potrei vendere tutto lo scatolone in blocco ad una cifra miserrima (almeno le spese dai), magari a peso per qualche DIYers, qualche appassionato o qualcuno che li voglia a sua volta regalare al dettaglio.  Ma per dare al lotto un pò di valore (ed appetibilità) dovrei catalogarli, impacchettarli separatamente, contarli uno ad uno, etichettarli... ad occhio ci metterei minimo 3 mesi...per cosa? 

Dentro il calderone, oltre ai classici 1N4007 ed 1N4148 (una valanga), ci sono molti diodi fast sco@ttcky! (come caxo si pronuncia?), tipo un bel pò di BYV27-200V, BA59*, BAT46, BAT49 della ST, una moltitudine variegata di zener a pioggia e tantissimi altri.... faccio un pò di foto così ci capiamo meglio di cosa sto parlando (vedi qui https://cosetecniche.blogspot.com/2023/05/componenti-ed-altro.html ).

Forse li butto nel RAEE dell'ecocentro di zona, così non perdo tempo in queste cazzabubbole.... ma mi piange il cuore pensare che magari a qualche bisognoso appassionato di elettronica e fai da te potrebbero servire... maledetto bisogno di soldi, sarà questo che ci ammazzerà tutti. 

Dai, facciamo che il primo che se li va a prendere se li porta a casa tutti in blocco. Ah, ho anche il capacimetro di Nuova Elettronica, usato veramente pochissimo e funzionante, il misuratore di induttanze sempre di nuova elettronica ed un pò di mosfet e regolatori a 3,3volts nuovi, un paio di driver per motori stepper, un sensore di temperatura della Dallas, transistor di bassa potenza dissaldati dai PCB, opto isolatori, integrati, Eprom, dissipatori di alluminio e altre cianfrusaglie da vedere al volo.  Alla prossima.

P.S. niente per ora dal fronte. Ripeto: niente per ora dal fronte. 

 

AGGIORNAMENTO - tutto il materiale elencato ha trovato un nuovo appassionato. In bocca al lupo.