martedì 8 febbraio 2022

Diav Lina antiruggine metallizzante

In un supermercato di un piccolo comune, al quale mi sono recato per la prima volta quasi per caso, ho trovato su uno scaffale un prodotto che appena visto ho pensato facesse al caso mio. Nel prepararmi dei frugali pasti, quando ho la materia prima (il cibo), devo utilizzare una cucina a gas risalente a fine anni '70 inizi anni '80. Sì, è vecchia, non ha l'accensione piezo e nemmeno il piolino di sicurezza che chiude il gas quando si spegna la fiamma, ma del resto.... faccio fatica a mettere assieme il pranzo con la cena, come potrei prendere una cucina nuova? Allora penso bene di acquistare un tubetto di Diav Lina fuoco, piastre & fornelli antiruggine metallizzante, dato che l'acciaio dei reggi pentole ed anche l'acciaio della base è tutto intaccato dalla ruggine tanto da creare dei crateri che non vengono via a grattare come forsennati. Ho provato a lucidare con un spazzola metallica, con carta vetrata, con abrasivi vari ma niente. Diav Lina è un prodotto specifico per coprire la ruggine e l'annerimento da combustione. Ideale per proteggere e rinnovare piastre, tubi, bruciatori e parti metalliche di stufe a legna, cucine economiche e fornelli a gas. Indicato anche come antiruggine per marmitte e tubi di scarico di auto e moto, per piccole riparazioni e ritocchi su cancelli, inferriate, porte e tutte le parti metalliche della casa. 

Sembra l'ideale, fantastico, maaa.... funziona? A leggere le avvertenze c'è da prendere paura: è un solido infiammabile, provoca irritazione oculare, indossare guanti protettivi, proteggere il viso e gli occhi, non ingerire.... oddìo, che sarà mai?? Vabbè, lo provo lo stesso, basta stare attenti a non scambiarlo con il tubo della pasta di acciughe. 

Dicono di metterne un pò su un panno asciutto e stendere in modo uniforme, attendere qualche minuto e strofinare leggermente con un panno morbido. ok, servono due panni allora. Apro il tubetto ed esce una specie di pasta leggermente densa, dal colore metallico tipo alluminio. Stendo in modo uniforme, aspetto e poi strofino leggermente con un panno morbido, ubbidiente alle indicazioni elencate al paragrafo "Modo d'uso".

Risultato? alla vista le parti appaiono come se fossero state verniciate o colorate, il nero e la ruggine non si vedono più, coperte dalla pasta metallica che non ha certo l'aspetto dell'acciaio inox lucidato a specchio che risulta satinato ove applicato.  Il prodotto assomiglia moltissimo ad alcune paste termo conduttive che si usano con le CPU da computer con dissipatore di calore. Secondo me si tratta di polvere micronizzata di un qualche metallo in sospensione su un media volatile che evapora all'aria e tiene assieme i granelli. 

Curioso, provo a rimettere sul gas l'acciaio che regge le pentole ed accendo il fuoco... tutto ok, il colore brillante resta al suo posto. Se però si prova a pulire con uno sgrassante, la pasta viene via rivelando il nero sottostante. Basta anche passare con le dita, anche a distanza di giorni dall'applicazione, che il prodotto viene via.  Sembra sia solo un sistema temporaneo per nascondere il nero e che deve essere applicato ad ogni pulizia, un pò come nascondere la polvere sotto il tappeto, dove non si vede. 

Dalle istruzioni si legge di strofinare LEGGERMENTE una volta che il prodotto è asciutto... e ti credo, se si strofina energicamente (ma nemmeno tanto energicamente) lo strato superficiale se ne va. Vabbè, pazienza, ai fornelli ci sto poco ed ho due alternative: o non pulisco più i fornelli o applico il prodotto una volta a settimana, tanto ne basta davvero una quantità microscopica per ottenere un risultato estetico soddisfacente, almeno per noi poveri che ci dobbiamo accontentare e non ci possiamo permettere di buttare il vecchio per il nuovo. 

Mi sa che forse, proverò anche con lo zinco spray e, se non funziona, con la nikelatura galvanica, devo solo attrezzarmi ed io non mi arrendo mai. 

La cucina mi dovrà accompagnare ancora per non so quanti anni, almeno sino a quando riuscirò a prepararmi un pasto caldo. Alla prossima, poveracci.

P.S. il pulcino ha fame. Ripeto: il pulcino ha fame.

venerdì 4 febbraio 2022

Fotopolimerizzatore ESPE VISIO ALFA (autopsy)

Un fotopolimerizzatore (ESPE VISIO ALFA)... è un dispositivo usato dai dentisti per polimerizzare il materiale usato nelle protesi dentarie, ovvero indurire con luce UV una specie di "pasta" modellabile. Mi arriva per le mani da uno sgombero di uno scantinato per anni utilizzato come "per ora mettiamolo qui che poi ci pensiamo". Francamente sono incuriosito e vorrei capire come mai questo fotopolimerizzatore si trovi ancora in commercio a cifre che partono dai 200 euro (usato), quando invece il proprietario ha deciso di disfarsene. Questo in particolare ha un piccolo problema: la lampadina non funziona. Il filamento ad occhio sembra intatto, viene alimentato con 13volts AC quando il sensore rileva la presenza di un oggetto e misura ai suoi capi circa 12 mega ohm... non interrotto del tutto ma sicuramente non funzionante. Costo del ricambio? ad oggi sui 50 euri, è una lampada ellipsoidale... boh. Pare una normalissima lampada alogena a filamento. Forse la particolarità è il rivestimento iridescente della parabola che circonda il bulbo che produce una lunghezza d'onda della luce che credo si aggiri attorno ai 400-500nm (ultravioletta UVB - visibile) ed illumina un filtro al quarzo (blu cobalto) che filtra la luce. Non ho compreso bene la cosa... la lampada a filamento emette nello spettro anche luce UV? che viene poi filtrata dal quarzo per eliminare le altre frequenze luminose? boh, so che per gli UV servono lampade ai vapori di mercurio ma questa è a filamento e sembra una normalissima alogena... se qualcuno ha la risposta si senta libero di commentare questo post. 

Alle cifre che si trovano in rete per questi apparecchi in vendita, credo valga la pena di sostituire la lampadina ma a me l'apparecchio non serve proprio. Altri problemi l'apparecchio non ne ha, la ventola funziona, il timer della luce ed il sensore di prossimità funzionano, l'aspetto (previa pulita) è più che decente... non mi spiego proprio questo destino, forse è stato soppiantato da qualche modello più performante, non so, non sono e non faccio il dentista (che tra esserlo e farlo c'è di mezzo il mondo).

Allora? Vediamo cosa c'è dentro? Partiamo, primi al mondo, a documentare questa avventura? 

Tolte le 4 viti alla base e la vitina posta nel vano lampada, il contenitore dalla forma futuristica (negli anni '80) si apre in due facilmente. Dentro:

  • un trasformatore,
  • una schedina elettronica, 
  • una ventola PAPST,
  • il gruppo lampada / sensore.

Vediamoli uno ad uno:

il trasformatore: non presenta etichette con dati di targa ma ha gli ingressi ed uscite numerate a 1 a 12 in senso orario se si guarda il trasformatore dall'alto, lato connessioni (numerazioni serigrafate). 

Tensioni misurate ai morsetti del trasformatore (sul secondario):

  • 12 - 11 : 14,85 volts AC (alimentazione del circuito elettronico)
  • 10 - 07 : 27 volts AC (ventola)
  • 10 - 09 : 12,87 volts AC
  • 08 - 07 : 13,17 volts AC

la scheda elettronica : i circuiti integrati ed i componenti attivi:

  • CD4098BE (CMOS dual monostable multivibrator usato come trigger) ,
  • MC1455P1 (Timer Direct Replacement for NE555 Timers Adjustable Duty Cycle usato come timer per l'accensione della lampada - 6 secondi ) ,
  • MC1458CP (DUAL GENERAL-PURPOSE OPERATIONAL AMPLIFIERS) ,
  • ponte B40C 1000, 
  • tre transistor BC237B 45 volts 100mA in TO92,
  • un "transistor"  SG  - L130 245 (quasi sicuramente un regolatore di tensione).

la ventola : PAPST produttore storico di soluzioni per la ventilazione....tedeschi, non serve aggiungere altro. Non è certo una ventolina cinese, lo dice anche il supporto metallico e la qualità dei cuscinetti per dirne solo un paio. PAPST TYP 970T 24V AC 50/60Hz (15µF phase shift capacitor). Il condensatore va attaccato al neutro ed al filo giallo. Nella basetta elettronica il filo giallo entra nel connettore (pin 2), trova in serie due condensatori elettrolitici (??!) da 33µF 63 volts ciascuno (in serie circa 15µF) e  ritorna al capo 10 del trasformatore (filo rosso).

Il gruppo lampada / sensore IR : la lampadina sembra una normalissima alogena, con il bulbo posto nel fuoco di una parabola di "vetro" rivestito all'interno da una sostanza iridescente che a seconda della direzione dalla quale si guarda appare blu o giallo arancio. Illuminata con una fonte esterna, il rivestimento riflette il blu. Nel pulirla con acetone, ho rimosso la sigla ESPE... e qualcos'altro, vabbè, ad oggi il ricambio si trova (a cifre astronomiche, 50 euri!!). Tensione alimentazione lampada 13,69 volts AC (misurati). In prossimità del quarzo che filtra la luce, si intravedono due led, trasmettitore e ricevitore, posti ad angolo in modo da rilevare la presenza di un ostacolo ad una distanza "predefinita". L'ostacolo riflette gli infrarossi del diodo TX che vengono captati dal ricevitore RX. Ciascun led è collegato ad una coppia di fili collegati alla basetta di controllo che accende la lampada quando serve.

Interruttore termico: un interruttore a bimetallo, posto sul corpo metallico che alloggia la lampadina e collegato in serie alla stessa, riporta le seguenti sigle:  Micro Therm R20 10 (6,3) 250 ~ T175 quasi sicuramente un NC normalmente chiuso in grado di intervenire alla soglia di (circa) 175 gradi, carico da 6,3 ampère, 250 volts, R20 10 dovrebbe fare riferimento alle dimensioni, R20 all'altezza, credo.... 10 euri nuovo.

Connettore scheda elettronica

: è un connettore a 13 pin con i seguenti collegamenti, visti dalla parte femmina, non lato saldature:
  • 1 - 3: led IR 1° sensore prossimità 
  • 2 : filo giallo ventola (condensatore sfasamento, credo)
  • 4 - 5 : terminale 9 del Trasformatore
  • 6 - 7 : all'interruttore termico collegato in serie alla lampada collegata al terminale 8 del trasformatore
  • 8 - 9 : terminale 10 del Trasformatore
  • 10 - 11: led IR 2° sensore prossimità 
  • 12 - 13 : terminali 11 e 12 del Trasformatore

Ed ora? riassemblo il tutto e lo metto in vendita? vendo le parti di ricambio? tengo ciò che si potrebbe riutilizzare e butto il resto? Purtroppo è tempo di sgombero e pulizia. Se conosci qualcuno a cui potrebbe interessare, avvisalo che fra poco credo mi libererò dei pezzi di ricambio, per me inutili al momento (ma mi serviranno sicuramente, appena dopo averli buttati). Alla prossima.

P.S. il gatto è morto, lo pneumatico è forato. Ripeto:il gatto è morto, lo pneumatico è forato.

martedì 1 febbraio 2022

Gugol ci spia

Ad automatizzare troppo od affidare ad un asserita "intelligenza artificiale" compiti nemmeno tanto complessi, si rischia di sbagliare o come minimo fare delle figuracce che si ripercuotono negativamente sull'affidabilità dell'azienda. 

Ricevo una segnalazione che mi avvisa di aver violato le norme per la pubblicazione degli annunci. Manco fossi un delinquente. L'AI di gugol ha classificato un post che parla di e-cig come se l'argomento riguardasse il tabacco, che è un argomento tabù che potrebbe "infastidire" certi inserzionisti bigotti. 

Il primo errore di gugol è che ha segnalato la violazione in una pagina cancellata moltissimi mesi fa assieme alle altre 25 che trattano lo stesso argomento. 

E vabbè, chiedo la revisione e dopo un paio di giorni gugol fa la seconda cazzata. Mi avvisa "In seguito alla tua richiesta, è stata esaminata 1 pagina e non sono state rilevate violazioni. La pubblicazione degli annunci in questa pagina verrà riattivata ..."

Eh?? riattivi la visualizzazione degli annunci su una pagina che non esiste? Manco ti sei accorto che la pagina è cancellata? Ah, no, sbaglio io... il post è in bozza, ma... allora gugol controlla anche le mie bozze private?? Eh? eh? che si fa ora? Sto da tempo pensando ad una fatwa anche per loro!

P.S. nessuno comanda se nessuno ubbidisce. Ripeto: nessuno comanda se nessuno ubbidisce.

 

venerdì 28 gennaio 2022

TrustFire mod TR-001 caricabatterie al litio (riparazione)

Un caricabatterie che non funziona è inutile. Dopo questa massima, saggia e dottissima affermazione, vediamo se è il caso di ricoverare il paziente e procedere con diagnosi e cura. Partiamo dai sintomi: all'inizio uno dei due led che segnalano la carica non si accendeva, mentre lo stesso (bicolore) funzionava regolarmente quando la batteria era disinserita. In questo modo non si riusciva a capire (almeno visivamente) se lo slot stava caricando la batteria al litio (Li-Ion). Poi.... ha smesso di funzionare del tutto, morto. Quindi? si svitano un paio di viti e si ispeziona il circuito. Il difetto, almeno quello principale, salta subito all'occhio: ci sono due led bicolori, a tre terminali. La pista in rame che dovrebbe accendere il lato rosso è interrotta ed il led stesso è meccanicamente instabile (dondola nei tre fori). Di come sia potuta accadere una cosa del genere proprio non ne ho idea. Difficile esercitare una pressione dall'esterno, forse l'inserimento delle batterie sulla slitta a molla ha in qualche modo sollecitato il PCB. Fatto sta che anche il led apparentemente sano, presenta lo stesso problema, pur non essendo riuscito a tagliare le piste. Da dire che un secondo problema è dato dalla scarsa qualità del PCB utilizzato dal produttore. Piste che si staccano non le vedevo da anni, molti anni. Ad ogni modo, lamentele e brontolii a parte, si può cercare di rimediare. Con un oggetto metallico si gratta la protezione isolante, la vernice verde, in prossimità dell'interruzione delle piste. Una bagnata abbondante di flussante ed una pioggia di stagno per irrobustire l'area sollecitata. Un pò di termo colla lato componente dovrebbe garantire una migliore resistenza agli urti.

C'è il problema che non si accende nulla... visivamente si nota all'ingresso un piccolo fusibile annerito. Non è un buon segno, và a capire cosa lo ha provocato. C'è poi un induttanza in ingresso che mostra un crepo longitudinale (interrotta, bande rosso rosso marron argento). 

Altri segni di bruciatura non ce ne sono ed occorre seguire le piste da monte a valle per capire qual'è e dov'è il componente che non fa il suo lavoro. Ho il sospetto che sia il trasformatore ad essere andato in corto.  Ad ogni modo però mi mancano i pezzi di ricambio, nemmeno frugando fra il ciarpame...mi sa che stavolta ci rinuncio e procedo con recuperare alcuni pezzi che mi potranno servire: due led bicolori rettangolari, una presa 230V, una minipresa DC per i 5 volts, un paio di integrati, un optoisolatore, condensatori, transistors e diodi, tutti preziosi per il prossimo lavoro. Alla prossima. 

P.S. Le mele sono marce. Ripeto: Le mele sono marce.