martedì 31 agosto 2021

USB device not accepting address error -32 [fix]

Da poco ho aggiornato la mia linux distro Ubuntu alla versione 21.04 e devo dire che sono già pentito. Ad ogni aggiornamento, mi ritrovo con gli stessi problemi cronici concentrati per lo più nella scheda grafica Nvidia FX1800M (GT215GLM), maledettissima (mai più nei miei sistemi) e con i driver nouveau (che ora non riesco nemmeno più a disabilitare perchè un ingegnère ha deciso che funzionano e non servono i driver proprietari).

Da qualche giorno ho notato uno strano messaggio di sistema:

[ 6873.054746] usb 2-1.3: new full-speed USB device number 18 using ehci-pci
[ 6873.119743] usb 2-1.3: device descriptor read/64, error -32
[ 6873.290737] usb 2-1.3: device descriptor read/64, error -32
[ 6873.457715] usb 2-1.3: new full-speed USB device number 19 using ehci-pci
[ 6873.522733] usb 2-1.3: device descriptor read/64, error -32
[ 6873.690726] usb 2-1.3: device descriptor read/64, error -32
[ 6873.793822] usb 2-1-port3: attempt power cycle
[ 6874.373717] usb 2-1.3: new full-speed USB device number 20 using ehci-pci
[ 6874.785710] usb 2-1.3: device not accepting address 20, error -32
[ 6874.849705] usb 2-1.3: new full-speed USB device number 21 using ehci-pci
[ 6875.265699] usb 2-1.3: device not accepting address 21, error -32
[ 6875.265798] usb 2-1-port3: unable to enumerate USB device

EH?? l'unica periferica dati USB collegata è una chiavetta per il mouse wireless... che sarà mai? Un oretta di smanettamenti ed indagini sistemistiche mi rivela il problema. Il messaggio potrebbe essere il risultato di un guasto hardware, di un driver o di un kernel buggato. Ma più probabilmente, e sostanzialmente, il messaggio è dovuto alla protezione nelle porte USB e viene attivato quando il consumo di corrente è troppo elevato. 

Nel mio caso? il colpevole è il collegamento della e-cig alla porta USB 3, per tenerla in carica. Strano ma vero, l'e-cig non è periferica dati. Con un misuratore provo a testare i valori di tensione e corrente. L'alimentazione, con l'e-cig collegata ad una porta USB 2, da 5volts droppa a 4,5, quando l'assorbimento in ricarica è a 420 mA. Provando a spippettare, la tensione scende ulteriormente a 4,34volts e la corrente sale a 500mA (limite massimo imposto dalle specifiche). 

Con una porta USB 3, in modalità ricarica e-cig, la tensione droppa a 4,9V con una corrente di 630mA. 4,89volts e 670mA quando si spipetta. Strano... le specifiche USB3 dovrebbero ampiamente essere superiori in termini di assorbimenti, ma forse è un problema di computer portatile e di elettronica progettata male dal produttore. E pensare che quando ho preso (nuovo) il portatile che ancora utilizzo a distanza di anni, non ho badato a spese, preferendo l'ultima generazione disponibile all'epoca... un vero salasso ma ne è valsa la pena. La durata media dell'hardware nel bunker-lab è di 10 anni. Alla prossima. 

P.S. il bar è polversoso. Ripeto: il bar è polveroso.

domenica 15 agosto 2021

Buon ferragosto

Oggi per me è come il Natale per voi umani. Oggi festeggio a modo mio. Mi concedo solo in questo giorno una bistecca gigante di carne rossa, cibo x cavernicoli, con peperoni al forno, zucchine grigliate e icnusa non filtrata a fiumi. I vicini non scelti diffondono "musica" tecno a palla che pare di essere al luna park. Oggi è la mia festa e voi poveracci non mi potete capire. Alla prossima. 

P.s. 

martedì 20 luglio 2021

Caricabatteria Telwin Nevada 11 (autopsia)


Da un pò di tempo, l'amperometro del caricabatteria Telwin Nevada 11 non segna più la corrente di ricarica. Decido oggi di smontarlo per vedere l'interno e capire cosa mai ci possa essere che non va. 

Il caricabatteria in questione è ad oggi venduto a circa 45 euri su ebai (60 euro su manomano!) ed ha un interruttore per la ricarica di batterie a 12 / 6 volts. Gùgol restituisce una valutazione delle recensioni ad oggi in rete, con l'esordio:"Caricabatterie Nevada 11, per la carica di batterie ad elettrolita libero (WET) con tensione di 6/12V, con protezione contro sovraccarichi ed inversioni di polarità. Dotato di amperometro."


4 viti a croce uniscono due valve di plastica. All'interno....una delusione totale. Trasformatore a due tensioni di uscita, ponte raddrizzatore da 200volts 25A ( il datasheet del ponte KBPC2502 è reperibilissimo in rete), un "amperometro" embedded (non sostituibile con quelli ad incasso) e basta. I cavi che escono non sono nemmeno fissati con un passacavo, nemmneo un nodo che eviti i danni da strappo accidentale, nulla, manco un condensatore di livellamento dopo il ponte raddrizzatore.

La lancetta dell'amperometro è fissata ad un lamierino che fluttua all'interno di un avvolgimento di rame smaltato, impossibile che si guasti qualcosa, strano che non funzioni in quanto la lancetta è libera da ostacoli... boh. fose si muove solo a correnti superiori a qualche Ampère. Vedrò di sostitire lo "strumento" con qualcosa di più preciso. 

Che dire... 45 euro non li vale di certo, men che meno 60 per 4 componenti ed un contenitore di plastica. Maaa... le batterie le carica? Certo che no, l'ultima SLA a 12 volt che ho collegato in carica... si sentiva l'elettrolita bollire all'interno... Quindi, dalla descrizione del genio del marketing fuffarolo truffatore...regolazione corrente? zero, ciclo di fine ricarica? zero, protezione da inversione di carica, zero, protezione da sovraccarichi? zero (a parte un fusibile da 7,5A progettato come "protezione" tuttofare)..... altre necessità ? Alla prossima. 

P.S. la mucca è pastorizzata. Ripeto: la mucca è pastorizzata.

mercoledì 14 luglio 2021

Torcia Power plus (autopsia, riparazione - Li-ion conversion)

Con i temporali tropicali di questi giorni, delle vere "bombe" d'acqua, che stanno flagellando il territorio, è ormai "normale" che venga a mancare la corrente e che, per ripristinare il differenziale, sia necessario optare per due alternative:

A) brancolare nel buio rischiando la vita nello slalom fra invisibili ostacoli vari

B) prendere una pila e dirigersi in sicurezza verso l'interruttore generale.

La soluzione A è quasi d'obbligo, quando la pila o è scarica o proprio non ne vuole sapere di funzionare. In casa, i più previdenti sono usi a disseminare alcune pile di scorta, da tenere sempre sottomano in casi di emergenza. Il problema è che ci si dimentica di caricarle periodicamente (causa naturale effetto di auto scarica delle batterie) o di collaudarle per verificare l'efficienza dopo un certo periodo di inutilizzo. 

In particolare, l'ultimo black-out ha evidenziato la morte di questa torcia portatile (Power +), presa non ricordo dove e pagata una miseria (sicuramente "in offerta" scontata, altrimenti non l'avrei presa causa il mio cronico periodo di povertà assoluta combinata con l'orami perenne sciopero della spesa). 

il Problema: anche dopo molte ore di ricarica, la pila non si accende. Sino a qualche mese fa emetteva un lampo iniziale e poi si spegneva. Prima ancora, l'autonomia è andata progressivamente scemando, sino ad arrivare a pochi minuti. Una progressione di sintomi che mi avrebbe dovuto allarmare, contrastata da un pò di pigrizia ed inerzia nell'agire. Quando era nuova emetteva un bel fascio molto luminoso, sopra la media della stragrande maggioranza delle pilette cinesi in commercio. 

L'alimentatore di ricarica: è un normalissimo alimentatore switching marca SPPS model S050-050-EU input 100-240V~50/60Hz 0,2A, output 5,0V cc 0,5A made in china.

L'apertura: Per accedere alle parti interne occorre svitare la ghiera frontale che tiene il "vetro" di protezione del led (spot led, composto da un unico led a punto singolo ad alta efficienza).

L'interno:  Si nota subito una basetta di plastica gialla, tenuta in sede con due viti con testa a croce ed una basettina elettronica (che comanda la dopppia luminosità) fissata anch'essa con una vitina più piccola sul supporto giallo. La batteria si trova in fondo, incastrata con un foglietto di spugna attaccato ad essa con un biadesivo. Una leggera trazione e la batteria esce senza difficoltà.

La batteria: è una batteria a 4 volts nominali, del tipo Sealed rechargeable lead-acid (SLA battery piombo acido), alta 6,5cm e con base 2x3cm circa. A guardare bene tanto "sealed" non è. In testa, in prossimità dei contatti positivo e negativo c'è un coperchietto apribile (non incollato o saldato) che copre due tappini di gomma azzurra. Quest'ultimi sono solo appoggiati su due aperture che permettono il rabbocco dell'elettrolita o almeno al momento credo, con  acido solforico anche se ho letto che il rabbocco va fatto solo con acqua distillata e mai con acido solforico. Quest'ultimo, al limite, lo si può reperire anche al 98% in alcuni marchi di sgorga lavandini che andrà opportunamente diluito e la soluzione usata solo per batterie SLA completamente "secche". La capacità in mAh non è dichiarata. Questa dovrebbe essere (dalle dimensioni) una 700mAh (credo)  per un autonomia dichiarata di 4 ore in alta luminosità. Fatto un calcolo, molto spannometrico, l'assorbimento del led non dovrebbe superare  i 150mA ma. con alcune prove e misurazioni pratiche, alimentando con 4 volt a bassa luminosità, il led assorbe 148mA. Aumentando la luminosità, la tensione droppa a 3,66 volts ed il led assorbe 207mA.

Al momento devo decidere cosa fare e mi metto subito all'opera per raccogliere un pò di informazioni:

  1. Rigenerazione delle batterie sealed lead acid. Ho visto un pò di tempo fa che qualcuno immette dell'acqua salata (con sale apposito, Epsom salt) per ripristinare la funzionalità di questo tipo di batterie. Prove già effettuate in passato non mi hanno entusiasmato, ma ho usato all'epoca acqua distillata. Di certo non voglio acquistare litri di elettrolita per usarne poche gocce (2 euro al litro!), alla peggio provo con lo sgorga lavandini (acido solforico al 98%). Aggiungendo acqua distillata in questa batteria, alla ricarica si nota assorbimento di corrente pari a zero, forse è proprio morta del tutto.
  2. Acquisto batteria di ricambio: In alternativa la si trova in rete su amazon india (la traduzione dei prezzi in dollari o euro sembra non funzionare bene) o anche su alibaba per meno di un euro.... più trenta euro di spedizione! Aliexpress la vende a circa 8 euro la coppia più iva.
  3. Conversione al litio. Basterebbe una singola 18650 Li-Ion ed un BMS 1S (magari 2P) 5€ circa per la batteria, qualche centesimo per il BMS che dovrà accettare i 5volts del trasformatore di ricarica fornito con la pila. 

Che faccio? Vorrei divertirmi un pò, acquistando un paio di BMs che al momento non ho sottomano, che alla fine mi sa che risparmio di più con la conversione al litio e mi posso assicurare più autonomia e ricariche meno frequenti. Alla prossima. 

P.S. la strega passeggia, il mago osserva. Ripeto: la strega passeggia, il mago osserva.