martedì 1 settembre 2020

Il curriculum che nessuno legge


Il curriculum vitae, quel documento di autocelebrazione dove un disoccupato aspirante schiavo condensa le proprie speranze su un futuro da lavoratore vessato da managers tossici strafatti di colla vinilica. Credo sia questa la definizione più realistica.

Confesso, l'ho compilato pure io ovviamente, quando il lavoro stupidamente lo cercavo come fanno tutti. Ora ho fatto in modo che sia il lavoro a cercare me e si, lo confesso, me la tiro pure, my turn.

Comunque, per i disoccupati "normali", il curriculum lo richiedono e bisogna in qualche modo presentarsi. C'è un problema però. La rete abbonda di suggerimenti e consigli su come predisporlo al meglio, consigli e suggerimenti che ci svelano un amara verità: alla "lettura" del curriculum vengono dedicati non più di 5 o 6 secondi, un inezia se si pensa all'impegno profuso per predisporlo al meglio, specie per chi ha 40anni di esperienza da condensare in una paginetta. 

Questa noncuranza verso l'individuo ci dice una cosa importante: al selezionatore non gli frega un caxo di cosa hai fatto in passato. Gli importa solo che tu sia ubbidiente, ammaestrato, assertivo (yes man), proattivo e generoso nel rinunciare anche ai tuoi diritti fondamentali.

Se poi ad arricchirci la vita ci si mette pure il curriculum in formato "europeo" allora le cose si complicano. In realtà il curriculum vitae in formato europeo è una burocratizzazione delle operazioni di selezione del personale che vorrebbero standardizzato per diminuire lo sforzo di selezione, per lavorare meno nella scelta fra centinaia di profili, in pratica per fare meno fatica... complimenti davvero, un bell'esempio da dare ai candidati ai quali invece viene chiesto il contrario, ovvero proattività, capacità di gestire il cambiamento, impegno oltre l'orario concordato, autonomia nel problem solving, presenza e disponibilità totale e via dicendo.

In pratica, ai recruiters, della PERSONA, delle sue sfaccettature, delle sue ambizioni, del suo stile di vita desiderato #nonglienefregaunamazza.  Il CV è solo un abitudine alla quale dedicare un attimo, un nulla. L'impatto è già una mancanza di rispetto nei confronti di chi spera e si rende disponibile, complimentoni davvero... recruiters, siete delle vere merde. Siete incoscienti dei danni che state provocando.

Nel curriculum europeo da una o due paginette vengono cancellate le specifiche caratteristiche individuali, il “racconto di una vita” - passato, presente e futuro - diventa una mera “compilazione” che uccide la creatività, forza fondamentale del “racconto di vita”. Diventa così più difficile trovare un #lavoro e per molte aziende difficilissimo trovare i giusti profili in quanto non ci sono “celle” e “campi” per scrivere le cose più importanti: ambizioni, aspirazioni, desideri e sogni professionali. In pratica i candidati sembrano tutti uguali.

Ricordate sempre una cosa: chi cerca lavoro in realtà sta cercando un modo dignitoso per vivere, sentirsi utile senza doversi umiliare e sentirsi una nullità. Sta cercando soprattutto il #rispetto che merita, come essere umano, come individuo sociale, come persona. Chiunque uccide queste aspirazioni, in qualsiasi modo, va messo da parte, esiliato in condizioni da non nuocere, ignorato ed isolato, almeno per fargli provare in prima persona cosa si prova.  Mavaffanchiulo. 

P.S. il bidello è in corridoio. Ripeto: il bidello è in corridoio.


sabato 15 agosto 2020

DCG ventilatore nuova base

Eddai, non c'è la facevo più. Un ventilatore con una base in lamierino sottile come una pellicola, che appena ci inciampi inevitabilmente si piega e non torna al suo posto, che dondola anche alla minima velocità e per giunta fatica a partire, che bisogna soffiare forte sulle pale per avviare la rotazione. Proprio no, è tempo di una soluzione al volo. Come riparare il perno del motore indurito dall'usura ne ho già parlato. Ora tocca alla base. Bastano due assi di legno. Le si incastrano a croce praticando un semplice incavo e ci si fissa l'asta di supporto. Semplice dai, solo 5 viti. Alla prossima.




P.S. il vento tira da Est. Ripeto: il vento tira da Est.

venerdì 7 agosto 2020

OMRON HN-283-E 7 anni di guai

I 7 anni di guai valgono solo per gli specchi rotti? spero di si. Mi giro con la sedia a rotelle per prendere non ricordo ora cosa e sento un tonfo, un crack ed una pioggia di schegge impazzite si disperde sul pavimento. Mi giro e trovo il morto steso a terra....nooooooooooooo. Inavvertitamente ho fatto cadere la mia bilancia pesapersone (OMRON HN-283-E o HN283), recuperata da un interrotto lancio all'ecocentro nel bidone del RAEE. Povca Tvoia Povca puttana!!! per dirla alla Guzzanti che imitava Tremonti. Lo sapevo che prima o poi avrei rotto qualcosa nel muovermi da handicappato! complice anche lo spazio angusto nel quale sono costretto a muovermi e nel quale ho ammassato l'indispensabile per sopravvivere (che a ben vedere non basta mai)

Il cristallo temprato è andato in un miliardo di pezzi, che troverò negli anni futuri nei posti più impensati durante i periodici cicli di pulizia a fondo. Ecco. Un altro oggetto da mettere nel mucchio delle cose da riparare. Non dovrebbe essere difficile, penso, trovare un cristallo temprato, dello spessore adatto, tagliato a misura, che stia a contatto con i sensori... credo... al limite la smonto per bene e cerco di individuare i componenti che mi potrebbero servire in futuro.  Nel frattempo, posso recuperare la bilancia analogica... quella puoi lanciarla anche dal terzo piano e stai sicuro che funzionerà in eterno.... maledetta tecnologia digitale! Alla prossima.

P.S. Il fosso è secco. Ripeto: Il fosso è secco.

martedì 4 agosto 2020

Mediacom M-SB130 cerniere ko

Dai, non dite che non vi avevo avvisati. Dopo una prima "riparazione" presso un centro assistenza, selezionato dopo averne girato almeno altri 4 (tutti bocciati, maledetti peracottari incapaci), dopo aver usato questo ciòttolo, da due anni ad oggi solo 4 o 5 volte, dopo essermi accorto che il microfono non funziona nonostante la sostituzione della mother board che non si riusciva a far funzionare a dovere (si accendeva ma per far apparire la schermata occorreva chiudere il coperchio, aprirlo, attendere lo standby, richiudere e riaprire), dopo queste "piccole magagne" ecco la sorpresa: le cerinere indurite. Aprendo il coperchio, la plastichetta di m*rda con cui sono costruiti, sottilissima, fragilissima...crack!!! si rompe inevitabilmente nei punti critici e gli inserti in ottone dove "mordono" le viti, saltano via come niente fosse.
Ecco, uno "smartbook" (smart per modo di dire) praticamente nuovo, usato davvero pochissimo (un paio di volte all'anno solo per aggiornarlo), si rompe. Vale la pena di portarlo in assistenza again? NO! stavolta no. Rischio di vedermi consegnare un preventivo per sostituire le cerniere, il coperchio, il guscio inferiore (ammesso siano tutte parti di ricambio per cui è prevista la sostituzione), ad una cifra assurda a cui aggiungere almeno 80  euri di "diritto di chiamata"...oppure di sentire il solito mantra "...conviene buttarlo..." conviene a te, deficicente!... andatevene affanchiulo!.
Allora? lo sbudello e vendo le parti sperando che qualche vittima decida di tenerselo e ripararlo? Probabilità stimata di trovare un soggetto disponibile: 0,001% Boh... forse, vedremo. Intanto prevale la mia innata e mai soddisfatta voglia di aggiustare l'aggiustabile, casi disperati compresi. Di buttarlo, no, direi di no, anche se mi verrebbe davvero voglia di un atto liberatorio, tipo il lancio dal terrazzo del decimo piano con tanto di filmato virale. Così decido di smontarlo con a corollario le giustificabilissime bestemmie in una lingua sconosciuta. Già perchè, oltre ai materiali, anche l'assemblaggio è una vera m*rda.
Per togliere le cerniere occorre togliere il bezel frontale tenuto da 4 viti microscopiche (che non si sa come facciano a tenere) nascoste da dei micro gommini adesivi da far saltare con una lametta (e scordatevi di rimetterli).
Poi occorre togliere la parte inferiore (la base) facendo attenzione che le viti non sono tutte uguali, le 4 davanti sono più corte. Poi occorre scollegare la batteria e poi il connettore dello schermo lcd. Poi le 4 viti che tengono le cerniere sulla base e solo così si riesce a togliere il bezel frontale (la cornicetta nera che copre i bordi dello schermo).
Così si nota che la cerniera sinistra è saltata, mangiucchiando le sedi degli inserti in ottone. La cerniera destra invece è "molle", segno che stava per saltare anche lei. Le cerniere sono durissime da muovere a mano... che faccio..., le lubrifico con lo svitol?? Ne cerco un paio di usate? A 9/10 euro l'una non ne vale la pena... svitol/WD40 e vediamo che succede. Ma come le fisso alla base dato che le sedi per le vitine sono praticamente andate??
Ci sono tre scuole di pensiero (principalmente)
  • Termocolla
  • Bicarbonato di sodio e colla istantanea cianoacrilica
  • Epossidica bicomponente (metallo liquido)
Un altra, molto steampunk, prevede l'installazione di cerniere esterne, quelle da portelline dei mobili... in casi estremi, estremi rimedi ma per ora non siamo così disperati.
Tutte le "soluzioni" indicate hanno dei pro e contro. In comune la difficoltà di mettere la colla solo dove si vorrebbe (e sperare tenga a lungo). La soluzione con il bicarbonato pare funzionare, ma è un tipo di incollaggio molto rigido (come l'epossidica). Al contrario la termocolla mantiene una certa flessibilità in grado di assorbire gli sforzi ed evitare che la plastichetta si rompa in altri punti meno rigidi della colla dura.
Io?? Termocolla, è una soluzione che mi pare sensata (al limite combinata con le altre ma si deve valutare caso per caso).
Con un getto di aria calda si cola la colla termica nelle sedi e si cerca di affogare la cerniera in modo che risulti ben salda nella sua sede, al suo posto, che la tolleranza di montaggio è davvero minima. Si può far colare la termocolla dove c'è spazio anche per allargare la base di fissaggio ed irrobustire l'assemblaggio. L'ho già fatto in altri portatili e sembra funzionare. E' sufficientemente rigida ed elastica allo stesso tempo, per supportare l'inevitabile sforzo dovuto alla naturale rigidità delle cerniere. Volendo la termocolla può sostituire le viti.  L'unico neo è che sotto la cerniera sinistra passa il cavo della webcam che non andrebbe affogato nella termocolla altrimenti un domani se lo si vuole recuperare... meglio ricoprirlo con del pongo o della plastilina morbida o con del nastro adesivo, giusto nella scanalatura altrimenti poi la termocolla non tiene abbastanza. Poi occorre stare attenti a non mettere troppa colla, altrimenti il coperchio non si chiuderà più o la cornice non resterà al suo posto. Al limite ammorbidire, avvicinare le parti sperando che la colla si modelli per bene... Con un soffiatore ad aria calda poi c'è il pericolo di colare il coperchio di plastica... occorre in ogni caso esperienza, manualità, ingegno, predisposizione al rischio di rompere qualcosa senza traumi post-intervento. Probabilità di successo stimata per un risultato professionale: 20 - 40% per i neofiti, 80%- 90% per i professionisti... mai al 100% ovviamente, qualche gancetto non si aggancerà, qualche vite resterà fuori inutilizzata o dimenticata, è inevitabile. 
Di sicuro il risultato sarà quello di un portatile dall'aspetto post atomico, uscito da un conflitto nucleare, non certo una riparazione professionale e nemmeno da esibire dai clienti... a meno di non fare la figura del barbone. Ma del resto se non lo riparassi, non mi divertirei, per cui... maledetto smartbook (??), ti concedo un altra possibilità con a corredo una FATWA forever!!... Alla prossima.  

Aggiornamento 2.11.2020 - c'era da aspettarselo! Quando si affogano le cerniere nella termocolla, assicurarsi di farlo da entrambe le parti. Se si riparano solo quelle lato schermo, è inevitabile che lo sforzo si accentui anche sul lato base che tenderà ovviamente a piegarsi sino al limite di rottura. Stavolta sono intervenuto in tempo evitando che il contenitore si rompesse del tutto. Solo che dato lo spazio esiguo, mi sa che ho bloccato anche la tastiera ed alcune schede. Se occorrerà ripararle mi sa che non si potrà, ma del resto... magari stavolta veramente faccio fare il volo dalla finestra se si rompe ancora. Mediacom... ri-FATWA forever!!

Aggiornamento 4.11.2020 No, non ci siamo. Anche bloccando le cerniere, sono talmente indurite che il contenitore del portatile si spacca, troppo sforzo, la termocolla resta un pò flessibile e si piega per assecondare delle cerniere troppo indurite!. Su ebai le si trovano oggi a 10 euri cadauna...tot 20 euro da spendere per un ciòttolo ignobile, manco morto. Testardo al limite del ridicolo, non mi arrendo, mai! nemmeno di fronte all'evidenza. Decido così di togliere tutta l'elettronica interna e rifarmi un contenitore di legno, sì di legno. Un paio di tavolette che recupero dal "tapìrulan" che ho smontato, le scavo e le sagomo con pazienza, ci rimetto dentro l'hardware e la finiamo una volta per tutte con un Mediacom M-SB130 fragile, troppo fragile per un normale uso quotidiano. Magari può andare bene per i dementi che usano faccialibro un paio di volte alla settimana, ma per un uso leggermente superiore, questo modello è proprio una vera ed autentica ciofeca, mal progettata al risparmio. Fortuna che è stata un intecettazione verso la discarica, per cui non ci ho speso nulla a parte la mother board (ciòttolosa pure quella, è vero).  Al lavoro allora, alla fine vinco io stavolta.


P.S. La mamma è al negozio e babbo non torna presto. Ripeto: La mamma è al negozio e babbo non torna presto.