giovedì 25 luglio 2019

Termoconvettore ARDES mod.465 (AGAIN!!!)

No, ormai è diventata una questione di orgoglio, o me o te maledetto ciòttolo mal progettato. E' la terza volta che ci metto le mani ma l'intuito mi dice che non sarà l'ultima. Ne ho parlato nel 2013 https://sfogobenefico.blogspot.com/2013/06/termoconvettore-ardes-mod-465.html, poi nel 2017 https://sfogobenefico.blogspot.com/2017/11/termoconvettore-ardes-mod465-another-one.html ed ora mi ritrovo con l'ennesima rottura. Le precedenti riparazioni "provvisorie" vista la fragilità dell'apparecchio sono comunque durate più di 4 anni... di termoconvettori ne ho due uguali ma stavolta il guasto si è presentato contemporaneamente su entrambi ... stesso problema, i supporti del motore... mi sa che questi apparecchi si parlano fra di loro. 
Stavolta deciso di affrontare il problema alla radice: sostituzione (o meglio rifacimento) dei supporti. Qualche scarto di legno, tanto lavoro di fresatura per eliminare la struttura plastica, fiumi di colla epossidica, qualche vite autofilettante a mezzo filetto (per "tirare" i pezzi") ed alla fine vinco io, per ora. 
Non sono poche le difficoltà da affrontare. Innanzitutto occorre calcolare le misure adatte per tenere in asse il motore con la ventola tangenziale altrimenti si creano delle deformazioni ai supporti in gomma che sospendono le pale cilindriche e col tempo, per "fatica", corrono il rischio di rompersi ( ed alcuni segni di cedimento erano già stati affrontati tempo fa). Poi, irrigidendo il supporto si causerà inevitabilmente che le vibrazioni si scaricheranno da qualche altra parte. Sotto i supporti in legno è stata incollata ed avvitata una piastrina di alluminio... vedremo se l'idea è buona o meno col tempo e con l'uso prevalentemente invernale. 
Finisco il secondo ciòttolo e stiamo a vedere. Come step successivo, dato che non ho intenzione di mollare, ci sarà da rifare totalmente il case, in lamiera di alluminio battuto (che so fare anche il carrozziere battilamiera fra le tantissime cose che so fare). Staremo a vedere pezzo di plastica. alla prossima. 

P.S. testa di cocco e cuore di burro. Ripeto: testa di cocco e cuore di burro.

Supporto DIY spirali antizanzare

Fra i tanti metodi "anti zanzare" trova il suo posto anche la spirale che lentamente rilascia un fumo "tossico" per diverse ore e tiene lontane quelle schifose vampire infette.  Costano relativamente poco ed a seconda della marca possono durare anche una notte intera. C'è un problema però. Sono molto fragili. Per separarle, dato che sono prodotte in coppia con un macchinario che le "taglia a spirale" con un unico colpo, occorre fare molta attenzione e bestemmiare in aramaico antico per non offendere la bigotteria dei vicini bigotti e cattoprepotentiperbene. 
A volte le spirali si frantumano "spontaneamente" nella loro confezione, con un atto di autolesionismo: questa almeno è l'ipotesi dei commessi di alcuni ipermercati di infima categoria quando quest'ultimi vengono sorpresi a prendere a calci le confezioni o la convinzione dei corrieri addetti al lancio del pacco perchè i tempi sono stretti e la paga irrisoria rispetto allo sforzo profuso. 
Fatto sta che ho colto al volo una battuta: "il primo che inventa un supporto per gli spezzoni delle spirali fa i soldi..." pronunciata durante l'operazione di semina delle braci nei punti strategici della casa senza trovare al volo nulla che potesse risolvere il problema degli spezzoni di spirale suicida. 
In verità c'è chi si arrangia con le mollette da bucato che però hanno la tendenza a bruciarsi, sia che siano di plastica che di legno. Allora? una soluzione c'è. Basta una qualsiasi molla di acciaio, perfette le molle per i quadretti portafoto a vista senza cornice. Si riutilizza il fragilissimo supporto in lamierino fornito di serie (che arrugginisce anche solo ad alitarci addosso una volta) e si pinza il pezzo con la graffetta. Fatto. Problema risolto. Così però non farò mai i soldi. Sono convinto che se si riuscisse a produrre un attrezzo adatto allo scopo e posizionarlo sugli scaffali accanto alle spirali, sicuramente qualcuno al volo, per pigrizia, lo comprerebbe senza esitazione. Ecco, così ho fornito gratuitamente un idea agratis per i soliti commercianti approfittatori... spicciolo qui, spicciolo là... è con i grandi volumi che si fanno i soldi. #sapevatelo. 

P.S. la vanda è viola. Ripeto: la vanda è viola

mercoledì 17 luglio 2019

Computers e scimmie


"Una scimmia è stata in grado di controllare un computer con il suo cervello"...così Elon Musk ha dichiarato nell'annunciare il suo impianto di dispositivi nel cervello... wow, sai che novità, lo fanno milioni di unani ogni giorno ma senza bisogno di impianti in un "cervello" sempre più bullizzato da Facebook, Instagram, Whatsapp ed alimentato ad hamburgher e coca-cola... bastano due pollici opponibili e sono convinto che le scimmie lo sanno fare meglio della stragrande maggioranza di unani al computer e per i quali, sì, ci sarebbe bisogno di un impianto per riattivare i due neuroni atrofizzati che a malavoglia sopravvivono nella pigrizia ed apatia più totale.
Un impianto nel cervello per controllare un computer può essere una soluzione per chi ha subito danni neurologici... praticamente quasi tutti gli utenti del web, in maggioranza haters e commentatori compulsivi. 
Per un approfondimento un pò più serio https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/07/17/cosi-il-cervello-sara-collegato-a-un-pc-elon-musk-infrange-unaltra-barriera/5330266/ anche se nulla mi toglie dalla testa che questo può essere il primissimo passo per lobotomizzare del tutto chi ancora un cervello ce l'ha funzionante, giusto per omologarlo alla massa e renderlo ubbidiente e silente. 
cit: “Non accadrà che improvvisamente Neuralink si trovi ad avere un laccio neuronale che controllerà i cervelli della gente.”.... non improvvisamente, almeno.
Excusatio non petita, accusatio manifesta.  Alla prossima, psicolesi. 

P.S.   il nano è pazzo nel circo ambulante. Ripeto: il nano è pazzo nel circo ambulante.

lunedì 8 luglio 2019

Accumulatori compulsivi ed unani

La caratteristica essenziale del disturbo da accumulo (Hoarding Disorder) è la persistente difficoltà di gettare via o separarsi dai propri beni, a prescindere dal loro valore reale.
Ho trovato questa definizione che mi ha incuriosito. E' noto che sono affetto, seppur in modo molto lieve, da questo "disturbo". Non so perchè poi sia un "disturbo" e per chi. Forse per coloro che conformati ed omologati in una società conformista si sono adeguati solo per obbedienza derivante dalla sindrome dello zerbino?  
Disturbo qualcuno quando conservo qualcosa che poi va riparato o restaurato o riciclato o trasformato o migliorato? Forse sì, sicuramente "disturbo" i mafiosi delle discariche o chi si arricchisce con il consumismo compulsivo altrui.  Forse il "disturbo" si manifesta quando si arriva al limite, ovvero quando si manifestano seri problemi di mobilità ed igiene, solo su questo posso essere d'accordo. 
Ma la cosa che più mi irrita è il riferimento al "valore reale". Chi ha deciso a quanto ammonta il "valore reale" degli oggetti accumulati??? Il valore reale è forse determinato dai soliti idioti che misurano la vita con il valore economico dei beni posseduti? Lasciamo stare il valore affettivo, che ha a che fare più con i bei ricordi . Parliamo del "valore reale"... che non ha alcun senso e che sicuramente è una stima estremamente soggettiva. Il valore di un oggetto è sempre soggettivo e non calcolato da un agenzia di rating o da un perito estimatore, il quale quest'ultimo lo fa sulla base di precisi criteri economici di mercato correlati al livello di corruzione personale. 
Ciò che è diventato MIO, l'oggetto sul quale vanto dei diritti di proprietà, che ho acquistato con i miei soldi, con il mio tempo e che non ho intenzione di vendere, ha un valore MIO, esclusivo, personale, privato, indiscutibile, insindacabile ed inopinabile. Io vedo cose che voi unani non potete vedere, in quanto unani dell'unanità (trad."umani ridotti").
Faccio un esempio così è più semplice e la semplicità è il pane degli unani sempliciotti. Prendiamo ad esempio un vecchio tagliaerba elettrico destinato alla discarica. L'unano vede un vecchio attrezzo che "funziona male" rispetto ad un nuovo modello nuovo di fabbrica con mille mila funzioni in più. L'unano nel vecchio vede solo difetti e motivi per disfarsene, e se ne disfa, io invece lo accumulo perchè vedo oltre. Vedo un motore da riutilizzare per altre funzioni, vedo una lama in acciaio che può diventare coltello, machete o altro attrezzo da taglio, vedo una fioriera, vedo un copri rubinetto esterno da giardino, vedo dei fili conduttori, vedo dadi e bulloni, vedo dei tubi in ferro da tagliare e saldare assieme per creare altri oggetti a costo zero per me e per l'ambiente, vedo il divertimento di trasformare, progettare, riutilizzare, risparmiare... quante cose si perde l'unano. Preferisco essere definito "disturbato" che apparentemente "sano" come un unano (per definizione diversamente sano). Alla prossima, ma anche no.

P.S. il ramarro è verde. ripeto: il ramarro è verde.