venerdì 6 luglio 2018

Delusione professionale

Dopo aver impegnato l'anima per un incarico professionale davvero "difficile", ovvero prendere la difesa come consulente tecnico di parte di un imputato con i suoi sacrosanti diritti in una causa disperata, dopo aver anticipato le spese per trasferte, pernottamenti fuori sede, benzina e pasti frugali (pure frettolosi), dopo aver ricevuto i complimenti dagli avvocati di parte civile, dall'investigatore della polizia postale, dal pubblico ministero ed anche dal giudice per l'ottimo intervento in udienza (un ora di discussione che nemmeno una discussione di una tesi di laurea), dopo ore ed ore di preparazione, ricerche in rete, studio di leggi e sentenze, studio di manuali, prove e simulazioni tecniche, riunioni con avvocati e Colleghi... dopo averci messo davvero l'anima... la mazzata: il cliente contesta l'avviso di fattura, con le scuse più assurde. Complice anche la scarsa conoscenza della lingua e grammatica italiana, si inerpica con delle contestazioni corredate di termini offensivi, denigratori, che sminuiscono la professionalità e la offendono profondamente... niente da fare, si aspettava di spendere due mentre il conto è dodici... Grazie davvero. 
Più che una delusione professionale è una delusione "sociale", ovvero constatare quale sia la percezione del valore di una prestazione professionale a dir poco eccellente, da parte di chi per principio crede di comandare avendo i cordoni della borsa e valuta tutto in base al "costo". Rispetto per gli altri = ZERO! 
La motivazione principale della contestazione è "Non me l'aspettavo". Embè? mica è colpa mia se non sai fare i conti. Sapevi la tariffa giornaliera, sapevi il tempo necessario... due più due lo sai fare? 
Sembra un pò come quei furboni che al ristorante, a fine pasto, dopo essersi scolati un paio di bottiglie si lamentano che il vino sapeva di tappo ed iniziano la trattativa per ridurre il conto... manco al mercato del pesce.
Chi si ricorda quando con mille lire si comperara un cono gelato con tre palline? Ecco, se oggi si va in gelateria e si pretende un gelato due gusti con 50 centesimi di euro, come minimo si viene buttati fuori a calci nel sedere, BARBONE! mentre nella migliore delle ipotesi, con quella cifra, si ottiene un cucchiaino di assaggio.
Ma forse dovrei fare anch'io come altri... vuoi spendere poco?, vuoi un cono gelato tre gusti da 50 cent?? ok, no problem, avrai il corrispettivo di 50 cent in gelato, tanto in galera ci vai tu, mica io. 
Vaffanchiulo, questa me la paghi. 

P.S. Gli str°nzi galleggiano. Ripeto: Gli str°nzi galleggiano.

lunedì 25 giugno 2018

Telefunken TE19880-N15 (repaired, ma anche no, ma anche si)

Che vergogna... vedi antefatto... come riparatore sono proprio una m*rda. Dopo aver consegnato l'alimentatore guasto ad un amico, dopo aver sperato che la sostituzione del TR900 fosse risolutiva (solo per pochi minuti), dopo aver aspettato così tanto e non essere arrivato a capo di nulla... ho deciso di comperare l'alimentatore di ricambio... 30 euri andati in fumo, speriamo di aver risolto e che non sia l'inverter dello schermo LCD (agg.to: l'inverter è incorporato nell'alimentatore).
Ora aspetto che mi arrivi il pezzo dalla germania e vediamo. Proprio ieri avevo trovato un televisore LCD ad 80 euro, in offerta fine stock, ed ero lì lì per comperarlo come monitor per PC (conviene visti i prezzi di certi schermi)...desisto, insisto e persisto nel risparmiare (in realtà di risparmi non ne ho e vivo perennemente in emergenza) costretto a spendere i già magrissimi risparmi ad altre cose più utili necessarie. A me il televisore non serve proprio, non guardo la TV, visti i moltissimi programmi di me*da e le notizie del caxo che ci propinano.  Ma per "lavoro" regolarmente non retribuito (solo per un maledetto senso del dovere) mi serve un monitor aggiuntivo. 
Ora sono in ansia... avrò buttato la preziosa somma? E che dirà, fra il dentista, il panettiere, il macellaio ed una fila di creditori alla porta, quando dirò che mi tocca saltare una rata? boh... mi venderò qualcosa al volo, ho dei PC e qualche portatile ancora utilizzabili, magari a 30 euro riesco a piazzarli. Alla prossima

P.S. la mela è bacata e la pera cade. Ripeto: la mela è bacata e la pera cade.

Aggiornamento: povca tvoia, povca puttana! il pezzo arrivato è guasto e non funziona. mi sa che la telefunken porta sfiga. ora mi tocca rendere a spese mie ed aspettare ancora, povca tvoia!!

P.P.S. la mela e la pera odiano la banana. Ripeto:  la mela e la pera odiano la banana.

Aggiornamento: ok, la scheda arrivata in realtà funziona ma ha bisogno di una modifica. Diversamente dall'originale, è arrivata con una presa PL800 on board che sostituisce i ponticelli S800 ed S801. E' bastato mettere in corto i due pin e tutto ora funziona a meraviglia, o quasi. Mi sono accorto che l'LCD nell'angolo superiore sinistro è nero e toccandolo (esternamente) scotta da matti.  Sarà questione di tempo (non so quando), ma mi sa che questo TV prima o poi mi abbandonerà. Per ora lo uso come monitor secondario 16:9 1366x768 (di più si vede male), sino a quando vorrà, giusto per giustificare la spesa affrontata. Direi che per ora sono a posto, per ora.

P.P.P.S la barba rossa di ludovico è folta. Ripeto: la barba rossa di ludovico è folta.

Aggiornamento: ho deciso di sostituire il pannello LCD prendendolo da un televisore defunto con lo stesso problema del mio (l'alimentatore Vestel sembra sia la maggior causa di guasto). Il pannello è un LG LC185WH1 TLG1, ben documentato in rete. Su e-bay per pochi giorni me ne sono perso uno a trenta euri ma per la stessa cifra forse ho trovato un TV equivalente (acquisto al buio). Staremo a vedere.

P.P.P.S. la papera non galleggia. Ripeto: la papera non galleggia.

Aggiornamento: ok, il televisore da cannibalizzare è arrivato. Sostituito il pannello e... niente: lo schermo si accende, fa vedere una schermata bianca, poi alternativamente delle schermate con il rosso, il verde ed il blu, ciclicamente e da l' non se ne esce. Il pannello LCd sembra funzionare ma niente più di queste quattro schermate. Sembra entrato in "service mode". Googlando sembra che per uscire da questa modalità basta premere il tasto MENU dal telecomando. Io ho il telecomando originale, funzionante, ma nisba, non sembra funzionare. Qualcuno suggerisce di premere menù durante le schermate colorate....niente. Ho provato a cambiare anche la mother board ma nulla di nuovo. Anche il ricevitore ad infrarossi... niente #NONSOPIUCHEPESCIPIGLIARE. Mi ritrovo per le mani una lampada tricolore, niente di più... HELP, se qualche tecnico passa di qui, può darmi qualche utile dritta?? Grazie in anticipo. Alla prossima.

P.P.P.P.S I chiodi da muro sono storti. Ripeto: I chiodi da muro sono storti.

Aggiornamento: ho un difetto grandissimo... sono testardo peggio di un mulo. Sospettando ci fosse qualcosa nel connettore del pannello, lo smonto per l'ennesima volta, giusto per darci un occhiata. Con sorpresa, noto che il pannello LCD del televisore cannibalizzato è diverso! Quello guasto "originale" è un LG  in sigla LC185WH1, mentre quello nel televisore rotto dello stesso modello , (Telefunken TE19880-n15) è un Samsung LTM185AT01. Noto un altra cosa: nel flat di collegamento lato mother board c'è un rettangolino di Kapton isolante incollato nei pin centrali.... forse per ovviare alle diversità dei due LCD. Che fare?? allora, ho tolto il kapton ed ho utilizzato la mother board cannibalizzata, giusto per questioni di firmware credo.... e tutto torna a funzionare a meraviglia!! Funziona. Cosa abbiamo imparato? la schermata rossa, verde e blu ci dice una cosa... problemi con l'LCD, probabilmente nelle connessioni. Ecco, problema risolto, ora posso chiudere definitavamente queso post infinito ed iniziare ad utilizzare la TV come monitor esterno 16:9 (costo totale? 49 euri, non male dai), la metà di ciò che si trova in commercio. Sono soddisfatto a tal punto che mi và di taggare qualcosa #faidateèmeglio #tvshowsuks #fanchiulotelefunken ...

P.P.P.P.P.S I mattoni sono rosso mattone. Ripeto: I mattoni sono rosso mattone.

venerdì 25 maggio 2018

#GDPR day

Una valanga di richieste di consenso, un tornado di comunicazioni di modifica delle condizioni di trattamento dei miei dati. Un delirio. Un pò mi sento coccolato e circondato di attenzioni, un pò preso per il chiulo.
A molti non ricordavo nemmeno di aver dato la mia mail. Qualcuno ne ha approfittato per chiedere il consenso anche se non mi sono mai registrato (i soliti furbetti). Altri non si sono fatti sentire nonostante l'obbligo. Ad ogni modo ne ho approfittato per fare un pò di pulizia e ripartire. Greenpace e pochi altri, il resto se ne vadano affanchiulo, a loro ed alle loro profilazioni mai autorizzate, ai loro markettari strafatti di segatura bagnata e che si masturbano sulle statistiche... E' di qualche giorno fa (dopo il terremoto dei dati degli utenti usati per influenzare le elezioni politiche, sai che novità) la notizia della rincorsa a fakerizzare i propri dati personali ed a falsare le ricerche per "disturbare" i manovratori. Poveracci ed illusi. Credono così di poter diventare "anonimi". Lasciamo che ci credano come credono ad un dio invisibile, buono e misericordioso, contenti loro... Poco importa che il profilo ormai è stato venduto chissà quante volte ed ancora verrà venduto in cambio di qualcosa di gratis da usare. Qualcuno, con la nostra privacy, sta guadagnando montagne di soldi e noi poveracci a spolliciare sullo smartphone come non ci fosse un domani. Un like, un click su un link o su una foto, una mail inviata, un post su twitter o uat sap... tutto ma proprio tutto fa guadagnare qualcuno eccetto chi i dati li possiede. Secondo la nuova normativa siamo noi i proprietari dei nostri dati, non di chi li raccoglie e li elabora.

Ogni volta che conferiamo autorizzazioni sui nostri dati è come se votassimo: decidiamo noi cosa il mercato offrirà domani.

Ed il giorno del GDPR #GDPRday ecco la chicca, con il più grande data breach degno del paese delle banane:  


Privacy, gigantesca voragine nel portale delle imprese: chiunque può scaricare 6 milioni di dati personali 

...ecco... a noi poveracci che abbiamo sempre rispettato la privacy altrui con le nostre modestissime risorse e con le nostre mailing lists, gli adempimenti sono stati serrati e nel nostro piccolo, estremamente "costosi". Per i "BIG" str*nzi invece... software banale, insicuro, bucato, sviluppato forse dal solito ingegnere o dottorino di turno sottopagato ma eterodiretto dal solito paperone dallo stipendio di giada (magari pagato sempre da noi). 

Questi regolamenti, pensati per contrastare i soliti furbetti, sono solo un ulteriore fardello per gli onesti ed un venticello fresco per chi invece le regole non le rispetta e se ne frega alla grande.  Sono convinto che da domani torna tutto come prima, specie con lo spam via mail o via telefono, con operatori che si rivendono tra loro i nostri dati a nostre spese. A pagare alla fine siamo sempre noi. Ricordatelo la prossima volta che supplicherete per una nuova legge. Alla prossima

P.S. il lupo perde solo il pelo, la gallina fa le uova. Ripeto: il lupo perde solo il pelo, la gallina fa le uova.

lunedì 9 aprile 2018

E-cig fai da te (parte 21 rigenerare i justfog)

Ero felice per il gesto ma un pò preoccupato, quando mi hanno regalato a Natale un atomizzatore  Justfog P14A.... o cartomizer o vaporizer o clearomizer... boh, ormai con i nomi non ci capisco più nulla essendo usciti un infinità di modelli e marchi da quando 18 anni fa ho iniziato, fra i primi, all'epoca derisi pionieri, a svapare per smettere di fumare. 
La preoccupazione era la spesa per gli atomizzatori di ricambio. Ogni atomizzatore Justfog di ricambio venduto dal tabacchino di zona (un cretino sapientone maleducato e scorbutico) mi sarebbe costato 4 euro... eh? possibile? 
Fosse che durano anche una settimana, nella migliore delle ipotesi... 16 euro al mese... circa 200 euro l'anno... no no no, così non va bene. Allora...una rapida ricerca in rete e gli stessi identici atomizzatori si trovano a 99 centesimi l'uno... 50 euri l'anno... ancora troppo però. Preferisco risparmiare ed ecco che inizio a pensare come poter rigenerare più o meno come facevo con i Phantom ai quali cambiavo solo lo "stoppino". 
Gli atomizzatori Justfog sono apribili e smontabili credo un numero limitato di volte. Occorre infatti far "saltare" il coperchietto ad incastro che si trova sulla sommità, dalla parte dove esce il vapore, dove si trova la piccola guarnizione cilindrica nera o rossa. E' sufficiente infilare un perno e fare leva. Non so quante volte si potrà fare affidamento sull'incastro a scatto... togli e metti, togli e metti... boh.
Tolto il coperchietto, si nota l'interno formato da una scodellina ceramica attorno alla quale c'è una strisciolina di cotone. All'interno della scodella vediamo la resistenza, i cui terminali sono infilati verso la parte che si avvita all'adattatore, dove si nota una piccola guarnizione isolante bianca. Con le unghie si toglie il contatto centrale, una specie di chiodino, si toglie la guarnizione isolante e si infila un perno per spingere fuori la resistenza avvolta attorno a del cotone (e probabilmente le solite incrostazioni alle quali siamo abituati). 
Il cotone avvolto attorno alla scodella preferisco lasciarlo dov'è e procedere ad un abbondante lavaggio ad ultrasuoni in acqua distillata... niente sgrassanti o altri prodotti. 
Con una punta di trapano da 2mm (o un attrezzino apposito a scalini per vari diametri) si avvolge il filo resistivo del valore desiderato (1,3 - 1,5 - 1,7 ohm dipende da cosa si preferisce e da cosa si trova in rete) . 
Il filo resistivo deve essere quello NR-R-NR. In pratica è una resistenza con i terminali finali più spessi, che non diventano incandescenti contrariamente al tratto centrale che andrà a costituire la parte che vaporizza il liquido usato... in questo modo il calore si concentra solo nella scodella ceramica e non verso i contatti. 
Una volta avvolto il filo, ci si infila del cotone idrofilo e si tagliano le estremità con un tronchesino di precisione. Meglio lasciare il cotone un pò fuffoso, soffice, per permettergli meglio di assorbire per capillarità il liquido. 
Poi si prendono i due terminali e li si infilano dentro l'alloggiamento, avendo cura di separarli con la guarnizione bianca che andrà quest'ultima rimessa dov'era. In pratica un capo della resistenza è a contatto con il chiodino centrale, l'altro capo con il corpo metallico. Prima di tagliare i fili in eccesso, con un tester si misura la resistenza (attorno ai 2 ohm circa) per verificare di non aver fatto un cortocircuito con il chiodino. 
Alla fine si fa scattare il coperchietto tolto per primo, con una pinza, e l'atomizzatore torna come nuovo. Ecco alcune foto in sequenza:

Spesa totale? 100 resistenze credo di averle pagate poco più di 3 dollari (Kanthal Nichrome Pre-made Welded Wires - NR-R-NR )... ne ho prese 500 da 1,7 ohm... così si ragiona. 
Alcune accortezze, giusto per rispondere ai soliti dementi da forum in pieno delirio da onniscenza. Io uso il cotone idrofilo quello in confezione da farmacia, non quello "organico", "bio", "giapponese", "non trattato"... il mio è sterile, costa meno ed è quello che mi basta. Tutto il resto sono solo argomenti da imbecilli convinti di essere più sapienti degli altri (e guai a contraddirli... mai dare da mangiare ai trolls). Il cotone ha un unico inconveniente... brucia... per cui non va mai usato senza liquidi (uno lo sa e ci sta attento). Se poi, per non pensare, si preferisce la mesh ossidata, il silica whick ed altre porcherie... siete liberi di mettervi in bocca quello che vi pare e buttare i vostri risparmi come vi pare, poveracci. 
Questo modello di atomizzatore, rispetto a ciò che usavo io... "è più meglio"? Pare di si. Non ha il problema della condensa e la rigenerazione è decisamente più facile e rapida rispetto ai phantom. Poco importa se sono nati come usa e getta. Se si possono rigenerare lo stesso tanto meglio. Devo dire che a me non piace cambiare modello di atomizzatore in quanto una volta che mi attrezzo per la rigenerazione non voglio altre attrezzature ad ingombrare il laboratorio. Ora per un pò andrò avanti con questi e chissenefrega se c'è "di meglio". A me basta spendere poco, spippettare in santa pace e produrre meno rifiuti. Poche ciance, tanta ciccia.
Alla prossima.

P.S. il pollo è crudo. Ripeto: il pollo è crudo