mercoledì 28 giugno 2017

Trapano PT Tool mod.CD006 (riparazione parte 1 - prologo)

Avevo già affrontato l'argomento per questo trapano a batteria (parte1 parte2), in occasione dell'acquisto iper scontatissimo e conseguente sorpresa delle batterie da giocattolo rinvenute nel pacco e prontamente sostituite.
Oggi mi sono offerto di tinteggiare il locale caldaia dell'amico che mi ospita agratis, quando devo purtroppo venire nel vostro paesucolo delle banane, popolato da zombie, scimmie ed unani. Mi pare il minimo dare una mano e ricambiare, dato che entrambi odiamo i soldi e fosse per noi le banche ladrone nemmeno esisterebbero. Comunque... recuperato con un baratto soddisfacente 4 litri di tinta bianca (anti umidità ovviamente), devo mescolarla a dovere prima di diluirla. Deve essere rimasta a lungo stoccata da qualche parte, depositando sul fondo la parte solida ed in superficie quel  liquido che nemmeno voglio sapere per ora cos'è e quali schifezze chimiche contiene.  Recupero il mescolatore (un asta con le pale ritorte a vite) e lo attacco al trapano avvitatore. Per un pò nessun problema. Dopo nemmeno un minuto il trapano cala di giri improvvisamente e dopo 5 secondi esce un fumo bianco e puzzolente da plastica bruciata... oi oi.... è andato qualcosa. Porto il trapano in laboratorio ed inizia la dissezione immediata. Devo sapere se è il regolatore di velocità o il motore ad avere problemi. Qualche vite da togliere, nulla di complicato, ed i due gusci in plastica si separano. Provo ad avviarlo ed il problema è immediatamente evidente... le spazzole sfiammano da matti, forse l'avvolgimento è in corto (uno soltanto) o forse sono proprio le spazzole troppo consumate. Ad ogni modo il motore è da sostituire in quanto non è prevista la sostituzione delle spazzole e non si può nemmeno aprire per l'ispezione interna (ma lo aprirò lo stesso, per ripicca ovviamente).
Il motore non dovrebbe essere difficile da reperire, se ne vale la pena ovviamente. Dovrei averne uno di dimensioni simili recuperato da una vecchia accapì ink jet (il motore del carrello orizzontale), magari riesco ad adattarlo e spendere zero! vedremo. Riprendo il lavoro a manina e tinteggio il locale sino ad esaurimento della tinta (che non basta mai). Ora sono sudato fradicio, sono stanco, mi duole la schiena... doccia e poi un pò di riposo. Alla prossima.

P.S. Il pozzo è secco. Ripeto: Il pozzo è secco.

venerdì 23 giugno 2017

Una pila fuori norma

Una pila presa da chissà chi e chissà dove, ricaricabile ed a led. Sembra un buon acquisto, complice forse il suo costo appetibile. Una levetta posta sul fondo, fa uscire dall'impugnatura lo spinotto per inserire la pila direttamente nella presa di corrente per la ricarica, così almeno non si deve riporre da qualche parte quei maledettissimi alimentatori da muro che alla fine non ci si ricorda nemmeno a cosa servono tanto si perdono tra i cassetti e gli anfratti di casa... sempre che ci si ricordi dove sono stati appoggiati.  
Stamane decido di rimettere in carica la pila. Dopo nemmeno un minuto, nonostante l'udito mi stia abbandonando e nonostante il concerto di motoseghe, decespugliatori, rasaerba e tagliasiepi degli schifosissimi vicini che preferiscono ovviamente i motori a scoppio (sembra di stare all'aeroporto tanta è la puzza di gas di scarico), sento un rumore di qualcosa che "frigge" ed il pensiero va alla pila. Fortuna che ero in zona ed ho evitato un sicuro principio di incendio.... la pila è ovviamente andata. Per aprirla basta svitare la ghiera che regge la plastichetta frontale ed una vitina posta in prossimità dello spinotto di alimentazione (coperta dall'etichetta "Quality Control"... si si certo certo). Dentro...una delusione totale. Un circuito minimalissimo, un riduttore a reattanza capacitiva, il solito ponte di diodi, un led rosso e una batteria...tutto rigorosamente senza alcuna sigla, nessun marchio CE... tipica fattura cinese di bassisima qualità, basetta in bakelite, componenti sottodimensionati, plastichetta fragilissima... costo al rivenditore? non credo più di qualche centesimo (di più è una truffa).
Brontolii a parte, orami siamo abituati a riconoscere a occhio la qualità di certi prodotti, mi chiedo come sia possibile permettere a qualche commerciante di commercializzare certi prodotti, tra l'altro palesemente fuori norma. Forse nessuno controlla le importazioni o le controlla male, o intasca qualche mazzetta per girarsi dall'altra parte.. a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. 
Lo spinotto che si infila nella presa di corrente è privo della parte isolata tipica delle spine a norma. Per inserire la spina nella presa, occorre tenere pigiata la levetta che la fa uscire, costringendo le dita a stare a pochi millimetri dalle parti in tensione (230V scossa assicurata). Il circuito all'interno poi non prevede alcuna limitazione di corrente per la ricarica.... il rischio di rovinare la batteria è concreto e certo, specie se la si dimentica in carica (come quasi sempre accade) o come in questo caso si cerca di ricaricare la batteria quasi del tutto scarica (assorbe troppo e i componenti dimensionati per una ricarica meno aggressiva letteralmente si surriscaldano con pericolo di incendio). Un oggetto pericoloso e decisamente fuori norma. 
Anche se non sono io l'acquirente, so di certo dove è stata acquistata. Presso un piccolo supermercato oggi chiuso per fallimento. Strano... con certi ricarichi, fallire è matematicamente impossibile. Forse il titolare è proprio un deficiente, ne avevo il sospetto anche per altre ragioni che solo per pietà preferisco non elencare. Di questo ciottolone recuperiamo solo i led bianchi (per il fanale di una bicicletta), il mini led rosso (che ne ho orami una tonnellata)... il resto è tutto da buttare, purtroppo.
alla prossima, ma anche no.

P.S. gigi ha il cappello verde. Ripeto: gigi ha il cappello verde.

venerdì 9 giugno 2017

Il miracolo e lo sfigato

Per una visita periodica devo recarmi all'ospedale, uno dei tanti del vostro paese delle banane, fra scimmie, zombie ed unani, medici esauriti ed infermiere incazzate. Il parcheggio è enorme e per trovare posto devo lasciare l'auto a quasi un kilometro dall'ingresso, ovviamente al sole che sembra esista una tassa anche sull'ombra. Nessun problema, che sarà mai? due passi mi faranno sicuramente bene e non ho programmato una visita ortopedica, posso camminare è una bella giornata di sole e l'aria è anche frizzantina. Purtroppo non posso recarmici in bici in quanto sono sicuro che a lasciarla legata da qualche parte... all'uscita non c'è speranza di ritrovarla. Mi incammino con passo tranquillo ma il tragitto pedonale è una specie di incubo: 
Zingari che chiedono l'elemosina (puntualmente prelevati a fine giornata da lussuosissime mercedes.
Testimoni di geova sempre attivi per vendere libri o convincerti che la fine del mondo è vicina (senza rendersi conto che il mondo civile è già terminato da mò).
Tossici e tossiche (spesso "ragazze madri"...poverine) sempre a caccia di spiccioli (ma ultimamente chiedono anche 5 o 10 euro) che poi te li ritrovi al bar a fare una colazione che manco te la puoi permettere.
All'interno una schiera di bigotte attempate (oops..."volontarie") che in cambio dell'acquisto di una piantina ti chiedono soldi oppure più direttamente un contributo per l'africa, per il cancro, per la malattia rara, per l'ospedale in india, per l'acquisto dell'ambulanza (privata), per l'ennesima onlus nella quale i solidi "dirigenti" si fanno belli nei salotti buoni (quelli dove tu povero mortale nemmeno puoi entrare), mentre i soldi raccolti vengono spartiti in mille rivoli di "rimborsi spese" tanto da lasciare solo gli spiccioli alle finalità di raccolta. A tutti rigorosamente ho smesso da tempo di dare soldi. Pago le tasse ed una parte di esse è destinata per il sociale. Andate a chiederli a chi se li mette in tasca e se li ruba per se, non a me. 
Terminata la commissione (tre ore di attesa per 3 minuti di visita) esco e... come per magia tutti i questuanti sono scomparsi... zingari, bigotte e tossici... puff... spariti!. Oddio... che è successo? una cosa straordinaria! Un evento che si ripete con ciclicità pari al passaggio della cometa di Halley. Sono passati i Vigili!
Sembra un paradiso, sembra quasi la svizzera non fosse per la sporcizia rimasta. Oltre ai questuanti svaniti... nessun'auto in divieto di sosta! Sembra magicamente siano scomparsi d'incanto i motivi che spingono decine e decine di automobilisti (tutti con difficoltà deambulatorie, pare) a parcheggiare davanti all'ingresso nei posti riservati ai taxi o all'autobus.
Magicamente all'ospedale non c'è più nemmeno un disabile, tanto i parcheggi a loro riservati sono tutti liberi!! Tutti!!! Sono tutti guariti! Miracolooooo!!
Anche le aree non adibite a parcheggio ma vicine all'ingresso sono miracolosamente sgombre! No dai non è possibile! non ci credo!! 
Infatti, cento metri più in là... uno sfigato... l'unico pirla che non ha avuto la prontezza di togliere l'auto davanti la rastrelliera delle biciclette. La rastrelliera è lunga una ventina di metri, perennemente occupata dalle auto (impossibile utilizzarla). Ogni volta che ci passo davanti mi metto a brontolare contro gli automobilisti incivili, contro quelli che pretendono il parcheggio nel punto più vicino all'ingresso.... proprio di fare due passi nemmeno a parlarne o meglio si cerca di farne il meno possibile...pigrizia fatta persona.  Stavolta mi fermo un paio di minuti, ad ammirare la scena con lo stato d'animo di chi si rende conto che visioni del genere non si vedono spesso nella vita. Osservo la multa infilata sotto il tergicristallo, con un sadico sogghigno del "ben ti stà" o "dovevano fartene di più di multe!", con la misera soddisfazione di chi in tantissimi anni si vanta di non averne mai presa nemmeno una. 
Terminata la riflessione ed il momento di rilassamento, conscio che la "giustizia" a volte si manifesta, anche se raramente, troppo raramente, mi incammino verso la mia vettura, sperando nessuna abbia spaccato i finestrini, rigato o ammaccato la carrozzeria...l'auto ha 25 anni ma vorrei conservarla integra ancora per un pò. Per il piccolo miracolo non mi faccio illusioni... tempo 15 minuti e la situazione torna esattamente come prima. Proprio non imparerete mai, siete senza speranza. Alla prossima, ma anche no.

P.S. La vecchia salta e il medico è biondo. Ripeto: La vecchia salta e il medico è biondo.

Recuperare avanzi di rete per zanzariere

Sembra che a nessuno sia mai venuto in mente in quanto su gùgol non si trovano indicazioni al riguardo. Qualche anno fa mi sono costruito un telaietto di legno per la finestra dell'ufficio. Dal ferramenta ladro e bugiardo, ho acquistato una rete per zanzariere con il sistema "attacca e stacca", in pratica una striscia adesiva tipo Velcro su cui fissare la rete in modo che la si possa rimuovere al bisogno ma che resti ben salda al suo posto. Le misure della rete ovviamente non sono mai quelle delle finestre, per cui inevitabilmente qualche pezzo avanza, complice anche il solito commerciante di turno che tende a vendere quantità esageratamente superiori al necessario, convinto che tanto ciò che avanza lo si butta (tanto il costo indiretto dei rifiuti è sul groppone di tutti).
Messo da parte gli scampoli avanzati per calmare l'indole ecologista, in questi giorni mi sono cimentato a costruire i telai anche per delle altre finestre, così almeno d'estate posso tenere tutto spalancato e ricambiare l'aria senza essere costretto a fare il bagno nell'autan o respirare il fumo delle spirali antizanzare (e si fottano quelli dei climatizzatori)... così risparmio sia in corrente elettrica che nella spesa necessaria all'acquisto di altre reti inevitabilmente fuori misura che a loro volta producono altri rifiuti e così via.
Ma... ho un problemino. Gli scampoli avanzati sono più piccoli del necessario. Come si può fare per unirli ed ottenere una rete più ampia? Teniamo conto che stiamo parlando di retina di plastica o peggio in "fibra di vetro" (così almeno la spaccia il pusher del negozio) comunque non metallica.
Valutiano diversi metodi:
Nastro adesivo: si creano inestetismi inaccettabili che tanto fanno l' effetto "profugo scampato dalla guerra". Inoltre col sole o con la pioggia il nastro tende a perdere le proprietà adesive e rovinarsi tanto da costringere frequentemente alla sostituzione periodica.
Colla: quella a contatto con solvente sembrerebbe la più adatta. Purtroppo la retina, per quanto fitta, non crea sufficiente area di adesione, lasciando nel contempo nei forellini dell'adesivo che inevitabilmente catturerà insetti e pulviscolo. Epossidica bicomponente? naaa, difficile da applicare senza sbavare ovunque. Silicone? naaa, col tempo, il sole e le intemperie, perde le sue proprietà. 
Ultrasuoni: sarebbe perfetto, almeno per le retine di plastica, ma... chi ha in casa una saldatrice ad ultrasuoni? Io... solo che si è rotta e non ne vuol sapere di ripartire... è in attesa di riparazione.
Termosaldatura: stesso discorso del punto precedente. Si può pensare in alternativa alle macchinette sigilla sacchetti ma hanno un area riscaldata troppo stretta, per cui saldare assieme dei pezzi grandi è quasi impossibile a meno di non fare una saldatura che genera una protuberanza inestetica rispetto alla termosaldatura di testa. La retina inoltre è troppo sottile, o si taglia o non si salda...trovare il tempo giusto è un impresa da perderci giornate intere così come fondere in modo uniforme un area ampia.
Cucitura: temo che possa risultare, a lungo andare, poco efficace, a meno di non usare del filo di nylon molto sottile, tipo la bava da pesca. Non nuoce tentare (avendo una macchina per cucire, meglio se di tipo industriale).
telaio zanzariera fai da te
Telaio su misura: Un telaio con delle assicelle sottili di legno (5X25mm) e dei rinforzi angolari di compensato. Colla per legno e graffette metalliche (spara punti) riescono ad irrobustire la struttura in modo egregio, più che soddisfacente. All'interno del perimetro si creano delle "finestrelle" della misura giusta per gli scampoli di telo. Per i punti di giunzione si usa del compensato tagliato a "T", a "L" o a croce (dipende dalla disposizione). Con un pò di manualità si riesce pure a dare un aspetto "artistico" al prodotto finito, magari anche con delle pezze di diverse tonalità (nero, grigio e bianco). Il tutto può essere fissato a muro con delle "L" di alluminio tagliato a misura e forato. Verniciare il tutto con vernice all'acqua resistente alle intemperie (3 mani). Per fissare il telo al telaio bastano delle semplicissime puntine da disegno. Lasciare sbordare il telo dal telaio crea una barriera per formiche ed insetti striscianti e compensa la tolleranza dimensionale del telaio rispetto al muro (altrimenti non entra). Al posto delle assicelle di legno, vanno bene anche le canalette rettangolari di plastica per i fili elettrici, quelle col coperchio, tenute assieme inserendo negli angoli dei rinforzi di lamiera o compensato (anche se esteticamente il tutto, esteticamente, è bruttino). 

Ho optato per quest'ultima soluzione, la più semplice ovviamente, anche se richiede un pò di più tempo per la realizzazione. Costa di più? Dipende. Le assicelle di legno le ho recuperate da un divisorio per rampicanti in procinto di essere rottamato alla discarica e sapientemente intercettato. Il telo è quello avanzato. Colla, vernice al'acqua, puntine da disegno e graffette.... facciamo un euro per 5 zanzariere? lo so è ancora troppo, si può fare di meglio. 
Alla prossima... ma anche no.

P.S. L'aria al tramonto è più fresca. Ripeto: L'aria al tramonto è più fresca.