lunedì 15 febbraio 2016

Forno fusione elettrico (Klim parte1)

Un sabato mattina, tanta voglia di ordinare il ciarpame che da tempo campeggia al limite dell'accumulo compulsivo, un pezzo di lamiera di alluminio che viene per le mani quasi per caso ed il risultato, per ora, è soddisfacente. Da una ristruttirazione di uno studio dentistico, dallo scantinato adibito a laboratorio protesi (S.A.E.D. Pinerolo), salta fuori un forno per la cottura, elettrico... preso! In realtà il recupero è da un pò che è successo ed il motivo per cui non mi ero mai prima cimentato nel suo "restauro" era dovuto alla lavorazione necessaria per sistemarlo. Difetto? La lamiera paracalore posteriore, quella che sorregge la termocoppia è in parte disintegrata. Occorre ricostruirla. La ruggine ed il tempo hanno fatto la loro parte, complimenti. Ma il mestiere del lattoniere non rientra fra le mie competenze ed abilità, per cui occorrono tre cose... fantasia, coraggio ed attrezzature adatte. Le prime due non mi mancano certo. Le attrezzature... mmm... pian piano, ricordando il lavoro in sospeso, ho preso l'indispensabile, rinunciando a millemila altre comodità che mi mancano, tipo calzini, mutande, magliette, medicinali specifici, benzina, ecc,ecc...
Come al solito ci si arrangia. Con una forbice da lattoniere si taglia a misura la lamiera, non prima di aver preso lo "stampo" con un forglio di carta fatto aderire alle piegature (ci si aiuta con delle mollette) per determinare la lunghezza giusta del pezzo. Si segnano con un pennarello, dopo pulizia con una levigatrice, le piegature, sperando che alla fine il raggio di piegatura non accorci troppo il prodotto finito. Con un pò di intuito si segnano le posizioni dei fori, quelli di fissaggio della termocoppia (un pò ad intuito vista la distruzione della vecchia copetrura) e quelli di passaggio dei cavi. La posizione critica è quella della termocoppia che deve corrispondere esattamente al foro nel cemento refrattario. Lasciamo stare i commenti su come ho svitato delle viti incrostate di ruggine e le bestemmie in aramaico antico... nulla che alla fine un pò di WD4* + pazienza non possano fare... successo.
Per i fori grandi ho usato una fresa a gradini, in mancanza di punte da trapano da 20mm per il metallo. Alla fine la foratura è riuscita alla grande, con solo due errori nel posizionamento (mascherati alla fine con un pannello aggiuntivo rivettato). 
Per la piegatura... semplice... un pezzo di sedia avanzata dal modding per i tre sgabelli (vedi post precedenti) due morsetti, una morsa da falegname rinforzata con due "L" di un vecchio telaio metallico e tanto sforzo, facendo attenzione al punto di piegatura che deve corrispondere alla distanza segnata (perfettamente orizzontale ed a 90° in squadra) più mezzo raggio di piegatura dato dallo spessore della lamiera... insomma... si va un pò ad occhio che non sono un ingegnère. 
Alla fine... mica ho finito!... occorre infatti fissare il pannello al retro. Inizialmente la copertura di lamiera più sottile, era incastrata nella parte superiore con due alette sporgenti e nella parte inferiore con due viti che premevano due levette che si potevano ruotare. Ho dovuto sostituire le viti e sto pensando ad un sistema per tenere meglio fermo il tutto. Che dire ancora? Mi manca ancora un quadrato 20X20 di lana di roccia... dubito che mi venderanno mai un pezzettino così piccolo...dovrò ingegnarmi un pò per recuperarlo non so ancora dove...cmq...  Un ottimo recupero in attesa del collaudo. 
Ma a che mi servirà mai un forno che può raggiungere i 1000 gradi ed oltre? Sto pensando alla fusione del vetro per finalità "artistiche", tipo pendenti in vetro dicroico, vassoi fatti con le bottiglie di recupero o ancora piccoli oggetti di ceramica. Oppure per la tempera dell'acciaio, dato che da un pò mi sto documentando sulla metallurgia di lame e taglienti da tornio... frese fai da te... una goduria ;-)
Vedremo. Alla prossima.

P.S. Ugo taglia la corda e la scimmia scappa. Ripeto: Ugo taglia la corda e la scimmia scappa.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

progetto interessante....vorrei sapere di + con un occhio ai consumi
(ai quali so che 6 molto attento) un saluto Jo

unamico ha detto...

con 4,5kW di fotovoltaico... lo accenderò solo nelle giornate di pieno sole da giugno ad agosto :-)
Cmq nella parte 2 del post ho riscontrato un problema alle resistenze... rinviato sine die in attesa di recupero materiali.
Ciao