mercoledì 21 agosto 2013

Pompa a pedale (riparazione)

Di cosa ci sia nelle cantine degli unani è dato sapere solo ai più attenti ad una sana politica del recupero, riciclo e riuso, in questo periodo tornato in voga grazie alla "crisi" finanziaria (ben venga). Del fenomeno che spinge certe persone a tenere gelosamente nel ripostiglio oggetti rotti e fuori uso, per anni e anni, non si conosce bene la motivazione. Fatto sta che ho messo le mani su una pompa a pedale, di quelle "di una volta", in metallo, a doppio pistone, con tanto di manometro per la pressione, all'apparenza robusta a tal punto che era davvero un peccato buttarla... " cheffai? la butti? te la porto io in discarica dai, ti do una mano". Ed ecco che mi ritrovo con una pompa che non pompa, da riparare.
Non è di progettazione cinese ma fatta in cina con delle scritte in tedesco ed importata su licenza da una ditta inglese (potenza della globalizzazione). L'etichetta riporta le sigle: GS geprufte Sicherheit - Z1A 06 03 44708 126 Lizenz inhaber: Paget Trading Ltd., c/o Paget Services 65 66 Woodrow London SE18 5DH UK  Modell H4001 LOT H4001J Maximaldruck 5 bar 2006 made in china.
Il meccanismo sembra a posto (cigola un pò ma lo Svit*l ed il WD4* fanno miracoli) ed un pò di ruggine intacca il pedale (Fer*x, una mano di vernice nera all'acqua e siamo a posto anche per questo). Gli stantuffi lavorano senza apparenti problemi ma non pompano aria...ci deve essere una perdita da qualche parte. Immediatamente mi concentro sulla cannula in gomma, fissata alle estremità con delle fascette a pressione...impossibili da rimuovere a meno di non rompere ulteriormente. Sembra nuova per cui non mi concentro più di tanto. Allora decido di svitare i pistoni, limare i perni a pressione (ci penserò a sostituirli con una barra di recupero da una stampante a getto, filettata alle estremità) e togliere il manometro. Con mia sorpresa, il primo pistone lavora egregiamente mentre il secondo non va in pressione...rotto, tocca aprirlo. Per fortuna è fermato ad una estremintà da un cappuccio a pressione, agganciato don due sedi che si incastrano su due protuberanze del cilindro. Si "svita" per pochi millimetri ed il martello gentilmente reclama l'apertura. 
Dentro uno stantuffo con un O-ring, grasso a iosa, una molla, un perno metallico. Una rapida pulizia e si scopre il problema. Il pistone è di plastica! ed ovviamente è crepato a metà così l'aria esce dalla parte opposta di dove dovrebbe. Allora...prima di cominciare a ragionare su come risolvere il problema... un paio di considerazioni sul produttore e sui suoi progettisti del c*zzo. Un aggeggio interamente in metallo... potrebbe essere eterno, me lo doti di una parte di plastica?? proprio quella che dovrebbe reggere di più lo sforzo?? ma allora lo fai apposta!. Ma, pensandoci, se fosse anche un trucco per costringerci a consumare, buttare e comprare il nuovo....chi è quel deficiente che dopo una rottura di un qualcosa lo compra uguale della stessa marca?? Esistono davvero degli imbecilli di siffatta natura?. Ok, sfogo scontato e considerazioni banali. L'ingegnere di turno ha fatto male i suoi conti o forse è colpa del "titolare" che si crede particolarmente furbo, un vero "impenditOre da suogno". 
Pensiamo a come risolvere. Di cercare la parte di ricambio nemmeno a parlarne...mesi di attesa e litigi telematici tra la germania, l'inghilterra e la cina. Soffro quando mi dicono di no... non ce l'abbiamo... non esiste il ricambio... conviene comprarla nuova (si cerrrto, sono imbecille, conviene a te). 
Il piano B prevede di rifare il pezzo in alluminio, al tornio...lo si fa uguale e non ci si pensa più. Il problema è procurarsi in breve tempo una barra di alluminio, ovviamente di recupero, col rischio di far passare settimane con il laboratorio occupato da parti smontate e messe da parte in attesa del pezzo. No, la pompa mi serve per la bicicletta che posso usarla intensamente in questo periodo dell'anno..per cui.... si pensa al piano C... compro una stampante 3D a filamento plastico, progetto con un CAD il pezzo e me lo stampo... al limite penso ad un service esterno che lo facciano al posto mio...ma così ho sempre un pezzo di plastica che si può rompere nuovamente... no...piano D, più rapido, grezzo ma efficace, poco durevole ma immediato... colla epossidica bicomponente, termocolla nella raggera posteriore di rinforzo e rinforzo frontale in gomma incollata in modo da prevenire ulteriori eventuali crepe e dare un pò di rigidità al tutto...un buon compromesso dai. Per precauzione smonto anche l'altro cilindro e lo modifico con il rinforzo prima che si rompa anche lui...è solo questione di tempo e non lo voglio perdere a rimetterci le mani. alla peggio c'è sempre il piano B ma con pistone di legno ;-). Alla prossima.

Aggiornamento: il piano D ha funzionato alla grande ed ora ho una pompa a pedale da 5bar perfettamente funzionante. Passo a migliorare la pompa elettrica a batteria 12V con un alimentatore ed un caricabatterie...sono lanciato.

P.S. la quaglia salta e il canarino canta. ripeto: la quaglia salta ed il canarino canta.   

3 commenti:

Anonimo ha detto...

grazie mille per il tuo suggerimento ho riscontrato lo stesso problema con la stessa pompa,farò esattamente il tuo stesso procedimento,invertendo le molle perché nella mia pompa il lato delle molle a cono che premeva sul disco crepato era quello piccolo ...

Unknown ha detto...

Potresti usare il cuoio come nelle vecchie ed eterne pompe a stanruffo

unamico ha detto...

Si, anche il cuoio non è male come materiale... purtroppo non ne ho nemmeno di recupero. magari dal calzolaio forse ne avanza un pezzettino di scarto. Grazie per il suggerimento.