giovedì 8 marzo 2012

E-cig 510 macro view

C'è un motivo per cui mi accanisco con gli atomizzatori e cerco di studiarne a fondo il comportamento che deriva da un uso intenso, sottoponendoli ad aromi fai da te (autoprodotti), tensioni di alimentazione non standard ed altri maltrattamenti. Sto utilizzando in questo periodo i cartomizer per la Ego con attacco 510, quelli a maxi capienza per la loro categoria. Anche se non mi soddisfano al 100% (ogni atomizzatore ha i suoi pregi e difetti e l'atomizzatore perfetto non esiste), mi concentro su questi per il rapporto qualità / prezzo. I tank costano troppo ma sono comodi e facili da ricaricare, i phantom sono ingombranti e condensano tantissimo, i giantomizer dopo 10 tiri gorgogliano e occorre pulire il bocchino... quindi? Quindi abbiano sempre il solito problema... per quanto poco costino, costano e di spendere nemmeno l'idea o meglio...il meno possibile. Per cui devo capire se si possono rigenerare o ricostruire. 
Ho voluto dare un occhiata da vicino alla resistenza, per capire come si riduce e come si comporta il wick, lo stoppino assorbente. Premetto che quello che si vede in foto è seminuovo ma bruciato con una tensione di 7,4 volts, per cui le incrostazioni si noteranno poco mentre sarà evidente il comportamento del wick alle alte temperature. Nel dettaglio il wick è abbrustolito nella parte centrale, si notano delle fibre spezzate e la parte bruna verso l'esterno che evidenzia il colore della glicerina usata (molto scura). Se si prova a bruciarlo con un accendino, il wick si annerisce a causa dei residui del gas, per poi diventare rovente e sbiancare dove diventa incandescente. Per cui l'annerimento che si nota nelle foto deve per forza essere il residuo della combustione del liquido usato per il vapore. Si nota nella foto a massimo ingrandimento la formazione di residui tra la resistenza ed il wick che con l'andare dell'uso provoca dopo una decina di ricariche la copertura del filo rovente e il decadimento delle prestazioni del cartomizer. 
Dai dati rilevati è chiaro come si debba procedere per una rigenerazione completa, ovvero sostituzione del wick del filo per i collegamenti e per la resistenza. Occorre quindi procurarsi del wick in fibra di vetro (che ovviamente non brucia), del filo per resistenze e del filo a sezione maggiore, isolato, per i collegamenti. Quest'ultimo lo devo ancora cercare per bene ma lo si deve trovare nei negozi di elettronica, per i cablaggi (che codice AWG sia per ora non lo so ma vedremo di aggiornare il post in futuro non appena avrò il dato). La resistenza è composta da 5 spire su un diametro di uno o due millimetri circa (un chiodo di supporto dovrebbe andare bene). Lo spezzone del wick non deve superare i 10 - 10,5 cm. Ricordare che quando si procede con la stagnatura dei collegamenti, lo stagno che si trova in commercio contiene piombo se non è RoHS, altrimenti è una lega di stagno ed argento con percentuali di piombo minori. Il piombo è tossico velenoso e sarebbe interessante sapere se si "diluisce" nella glicerina durante l'uso. In ogni caso dopo la stagnatura è il caso di pulire con alcool isopropiloico per eliminare la colofonia che si trova nel filo di stagnatura e che serve per disossidare la saldatura e flussare meglio l'operazione. 
Per i più esigenti, si può procedere anche con la verniciatura del tubo esterno con alcune considerazioni.  Occorre usare una vernice atossica per uso alimentare la quale solitamente è bi-componente, va stesa con due mani e ci mette "una vita" ad asciugare, oltre a costare decisamente tantino. Ne vale la pena se occorre verniciare una quantità industriale di cartomizer, mentre per una decina il gioco non vale la candela. OK, non resta che procurarsi i materiali, senza trascurare l'uso di materiali diversi, e verificare se c'è convenienza economica....sto già pensando di auto costruirmi un estrattore - inseritore  per smontarli e rimontarli più rapidamente senza deformarli o rovinarli troppo.  Indubbiamente con la rigenerazione ex-novo (ricostruzione del cartomizer) si eliminano i tempi di attesa, i problemi doganali per gli ordini effettuati direttamente in cina, i problemi degli approvvigionamenti dagli e-shop dei "cooked pear sellers" italiani.  Alla prossima. 

P.S. il vento da oriente porta pioggia in occidente. Ripeto:  il vento da oriente porta pioggia in occidente.

Nessun commento: