lunedì 3 agosto 2020

ESP32-CAM - esperimenti 1

D'impulso ho acquistato delle telecamere wireless (con bluetooth) per piazzarle nei punti strategici della casa e monitorare cosa accade. Devo farlo perchè qui non è casa mia (che non ho) e qui è un porto di mare. Gente che, vantando diritti di proprietà condivisa dell'immobile, va e viene senza avvisare, gente che ha le chiavi di casa e arriva a qualsiasi ora, gente che sbuca all'improvviso senza far rumore procurandoti dei coccoloni da infarto, gente che non rispetta la privacy degli altri, gente che se ne frega se sei concentrato nel tuo lavoro, considerando le proprie cose prioritarie su tutto e soprattutto gente che non ha rispetto per le cose degli altri considerando bene comune oggetti che appartengono ad altri (a me per la precisione).
E così spariscono come neve al sole attrezzi di vario tipo, carriole, rastrelli, sacchi per il verde, vasi da fiori, prolunghe elettriche, magliette stese ad asciugare e mi fermo qui per non dilungarmi ben oltre il sopportabile.
Non potendo tirare fili o installare canaline esterne (non è casa mia) devo optare per una soluzione senza fili. Il modulo ESP32-CAM (CPU dual-core a 32 bit, fino a 240 MHz e fino a 600 DMIPS) è la soluzione che ho scelto. Consumo bassissimo (70mA), wireless (802.11b / g / n Wi-Fi + Bluetooth BT / BLE.), porte programmabili (interfacce UART / SPI / I2C / PWM / ADC / DAC), installazione ad impatto zero, costo abbordabile, dimensioni contenutissime (27 * 40,5 * 4,5 (± 0,2) mm in un DIP-16) che ne permettono al bisogno un buon occultamento.
E' dotata di alcune porte I/O, utili per comandare eventualmente un servomotore che ne permetta lo spostamento su due assi. Ha anche un led ad alta luminosità che per il momento non mi serve ma comunque troppo minuscolo per illuminare a sufficienza. Volendo è possibile collegarci un sensore PIR per attivarla quando rileva movimento ed ha anche la funzione di riconoscimento facciale... figata, oggetto di studio per alcune idee che ho in mente, tipo attivare l'irrigazione a pioggia quando arriva qualche rompic*glioni. Ad ogni modo la scheda è documentatissima, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Unico neo... il case, o contenitore. Cerco in rete ma non ho trovato molto, speravo di trovare uno scketch per la stampante 3d che non possiedo, ma così ho una scusa valida per salassare il conto corrente ridotto al lumicino.
Mi serve una scatolina di plastica, possibilmente a chiusura ermetica per le installazioni all'aperto... devo frugare tra il ciarpame per vedere se salta fuori qualcosa da adattare e forse adotterò il cartone del fondo delle cassette di frutta. Nel frattempo mi creo dei cavetti di alimentazione, recuperabili da alcuni adattatori 220/5Volts cinesi e vediamo se almeno provvisoriamente riesco a mettere in piedi un impianto che mi possa essere utile. Step successivo, una paginetta web che mi faccia vedere contemporaneamente tutte e 6 le riprese in tempo reale, magari anche da remoto via VPN. Ci sarà da divertirsi. Alla prossima.

giovedì 30 luglio 2020

Pubblicità non gradita

Sono stato vittima di un "offerta" strepitosa, reclamizzata con un poster grande come un lenzuolo matrimoniale, posizionata strategicamente proprio alll'ingresso dell'ipermercato dei poveri, enfatizzata dalla presenza di una quantità industriale di bancali pieni di bottiglie dal contenuto accattivante... sto parlando di una bevanda. Sembrava succo di frutta, o meglio un mix di succhi, tipo mirtillo, mora e mela o melograno e lampone, per non citare zenzero, curcuma, limone e via dicendo nelle varie combinazioni. Per provare ne ho prese una per tipo, incuriosito. Scopro poi che in realtà è solo acqua aromatizzata, un "succo di frutta" diluito in dosi omeopatiche, vabbè... già questo mi ha indotto a desistere per futuri approvvigionamenti
Scioccamente la fretta mi ha intorpidito il cervello impedendomi di leggere gli ingredienti. Allora a casa mi siedo con calma, la mattina presto, ora della colazione che mi suggeriscono deve essere abbondante e che occorre reintegrare i liquidi con generosità. Leggo l'etichetta... "Azzera la sete"... prima menzogna... l'unica cosa che azzera la sete è l'acqua senza additivi, zuccheri o aromi vari che in realtà ne fanno venire di più (e questo i maghi maledetti del marketing lo sanno eccome).
Nel retro un avvertimento "ATTENZIONE! Questo prodotto è altamente dissetante"... c'è da crederci dato il messsaggio così ben enfatizzato?
Seguo le scritte con lo stesso font e trovo  la raccomandazione "SOLO CON INGREDIENTI DI ORIGINE NATURALE" il che lascia forse ad intendere che la concorrenza non sia così scrupolosa ed aggiunga ingredienti "artificiali", "sintetici", dieri quasi inorganici.
Scendo con l'occhio verso le tabelline in font clausola assicurativa, zero grassi, zero proteine, 2,4 grammi di carboidrati che comprendono 1,4 grammi di zucchero (della frutta) che danno alla fine facendo la sottrazione 1 grammo di carboidrati su un litro. ancora più sotto la scritta VEGANOK azienda 0895... approfondiremo cosa significa).
Più a destra sullo stesso piano gli ingredienti in 4 lingue, italiano, tedesco francese ed inglese. acqua, 20% di frutta ovvero per la tipologia "mirtillo mora e mela", succo di mela da succo concentrato al 12%, purea di mirtilli neri concentrata al 4%, purea di more neri concentrata al 4%, concentrato di carota nera e ribes nero (non citati in etichetta frontale), aromi naturali (quali non si sa) e 0,004grammi di sale. Se fossi allergico alla carota o al ribes sarei morto in quanto la bevanda viene pubblicizzata come contenente mirtillo mora e mela e mi aspetto che contenga SOLO mirtillo, mora e mela, non altre schifezze nascoste nel retro dell'etichetta.
Ma poi l'occhio mi cade su un area che avevo ignorato, preso più dalla voglia legittima di sapere cosa stavo bevendo, giusto per la MIA salute, mica per altro.
Leggo:
"Sul serio? Stai leggendo una bevanda?

Cioè stai leggendo una bevanda quando potresti leggere qualunque altra cosa o parlare con persone vere  o vedere comè la vita là fuori? Dai vai a viverla e, se non ti dispiace,  ci piacerebbe venire con te.

E se proprio non vuoi uscire, seguici sui social. Noi per te lo faremmo."
Seguono gli immancabili hashtag, per dare un piglio di modernità e strizzare l'occhiolino ai ggiòvani.

Mi chiado: chi è sto @#!!!%%!!one che si è inventato un uscita del genere? Sto @#!!!%%!!ino che si stupisce se mi metto a leggere gli ingredienti... forse dimentica che quella roba la devo bere io e che ci tengo a sapere cosa ingerisco? Forse ignora che del mio tempo decido io, delle mie priorità decido io, di cosa vale o meno fare lo decido io e solo io, senza imposizioni o suggerimenti idioti. 
Personalmente trovo anche il tempo per le alternative suggerite, ma mi irrita non poco che qualcuno me le proponga come sostitutive alla lettura degli ingredienti. Ho capito che mi stai vendendo dell'acqua aromatizzata ad un prezzo esorbitante (sempre "in offerta" però e qualcuno l'ha definito pure "superdrink"), ma il goffo tentativo di distrarmi dall'appprofondire cosa mi stai proponendo lo trovo veramente denigrante ed offensivo. Spero non sia stato un team di esperti di marketing a partorire questa uscita infelice. Spero non sia stato un AD strafatto di radicchio ad imporre un tale messaggio davvero idiota. Magari la colpa è della solita ultima ruota del carro. Magari la bevanda è destinata ad un target di età nella quale si è "spensierati" ma questo non giustifica. Giovani o vecchi, la cultura dell'approfondimento, la lettura degli ingredienti, la ricerca di cosa fa bene e cosa fa male, l'attenzione alla propria salute dovrebbe essere a mio avviso agevolata e promossa dalle aziende serie. Quelle aziende che in modo trasparente enfatizzano la caratteristiche peculiari del prodotto che reclamizzano, senza bisogno di aggiungere "senza glutine", senza olio di palma, senza litio, senza questo o quell'altro per distrarre su ciò che realmente c'è dentro il cibo o le bevande.
Fatto sta che quel messaggio è sbagliato, stupido, manipolatorio e come singolo consumatore non solo non acquisterò mai più quel prodotto, ma mi guarderò bene dall'aquistare qualsiasi prodotto di quell'azienda...FATWA!! per il resto della mia breve vita. Non sono un "influencer" ma già qualcuno l'ho convinto a seguirmi semplicemente dando il buon esempio e so che la cosa è contagiosa, pensateci.
Concludendo, giusto per non passare per il solito brontolone, propongo io un alternativa, più sana, ecologica, economica. Se proprio vogliamo aromatizzare l'acqua, basta fare degli infusi a freddo mettendoci dentro magari delle foglioline di menta, delle gocce di limone premuto, quanche goccia a piacere di un centrifugato preferito... magari alle stesse percentuali dell'etichetta o a piacere, come piace ad ognuno di noi, più libero di scegliere e libero da questi peracottari magnaschèi. alla prossima.

P.S. Piero ha risparmiato assai. Il pozzo è profondo. Ripeto: Piero ha risparmiato assai. Il pozzo è profondo.

giovedì 2 luglio 2020

Mi sono rotto

No, è vero, mi sono davvero rotto, la schiena stavolta, con delle ripercussioni che spero non diventino permanenti. E così ho sperimentato cosa significa muoversi con la carrozzina. Ora capisco davvero le sofferenze dei disabili costretti a starci per sempre, un vero calvario. Muoversi è quasi impossibile. Per strada nemmeno a parlarne, fra buche, crepe, scalini inutili ma onnipresenti, pali e paletti, ostacoli vari, strettoie, salite e discese assurde. Dei mezzi pubblici nemmeno a parlarne. Per salire sul treno, nella carrozza dove troneggia il logo del disabile, occorre superare la voragine fra banchina e carrozza. Negli edifici poi è difficilissimo... gradini, scalini, arredo esagerato condensato in spazi troppo stretti. Negli uffici pubblici un pò meglio... ma arrivarci è una scommessa. Anche a casa tua ti accorgi di non aver mai pensato agli ostacoli per cui muoversi è davvero difficile, per non parlare di quando devi andare in bagno, coricarti, mangiare, lavarti... è tutto diverso il mondo se lo si vive da seduti su ruote. Ecco, dopo aver bestemmiato per le ciclabili e per la nulla considerazione verso chi si muove in bici, ora devo aggiungere anche delle nuove bestemmie verso chi non pensa agli altri diversamente agili.
E rinnovo l'invito a sindaci, assessori, politici, responsabili vari, presidenti, progettisti, architetti , geometri, luminari, capoccioni vari e dotti sapientoni: venite con me un paio di settimane a fare un giro in bicicletta, e poi un altro paio in giro in carrozzina, senza barare, a svolgere le quotidiane mansioni di un cittadino che cerca di sopravvivere ed arrangiarsi senza aiuti da nessuno. Magari veniteci senza soldi in tasca così facciamo un lavoro completo. Forse così è l'unico modo affinchè vi possiate rendere conto delle puttanate che dite quando dichiarate di essere dalla parte dei cittadini o di progettare opere a misura d'uomo. Dai, l'invito è sempre aperto, vediamo chi si fa avanti (se mai qualcuno si farà avanti). alla prossima.

P.S. Previsto maltempo in pianura. Ripeto: Previsto maltempo in pianura.

mercoledì 20 maggio 2020

E-cig holder (DIY experiments)

Da un pò di tempo ho cambiato totalmente modello di e-cig, abbandonando definitvamente la serie EGo, causa atomizzatori fragili al minimo starnuto. Con il cambio però ho dovuto inventarmi un porta batterie nuovo, per tenere sempre appeso al collo il dispositivo. Già, tenerle in tasca nemmeno a parlarne, si riempiono di pelucchi e se ci si siede si rischia di spezzare il costosissimo inalatore salva vita. Nel taschino poi decisamente no, se ci si china la si fa cadere a terra. Per non parlare poi di appoggiarla da qualche parte... tempo un paio di distrazioni ed inizia la ricerca...oddio, dove l'ho appoggiata stavolta?. No, è tempo di organizzarsi e costruire un qualcosa che possa essere appeso al collo in modo da poterla avere sempre a portata di mano, anche in auto senza che finisca nel buco nero fra un sedile e l'altro, assieme a centinaia di oggetti smarriti irrimediabilmente (chiavi, bottoni, batterie, monetine, scontrini, gettoni del carrello della spesa, chewingum usati, preservativi, lenti a contatto,  ecc.ecc.).
Di soluzioni ce ne possono venire in mente tantissime, dipende da molti fattori:
  • materiali disponibili in casa,
  • dimensioni di contenitori precedentemente destinati ad altri usi,
  • colore del materiale,
  • rigidezza del supporto,
  • facilità di lavorazione,
  • attrezzi a disposizione
e via dicendo. Ma vediamo cosa mi è venuto in mente nel giro di una mezza giornata.

E-cig holder prototipo 1
Prototipo 1: Decido di partire con delle cinghie di nylon, recuperate da alcuni marsupi di quelli che si portano in vita e da una borsa griffata, passata di moda da molto tempo, l'importante è che sia materiale di recupero a cui dare nuova dignità.
Inizio intanto a crearmi un modellino di legno, di dimensioni leggermente più grandi del mio dispositivo, giusto per evitare di creare un vano troppo piccolo nel quale l'e-cig si infilerebbe con difficoltà. L'idea è quella di creare un supporto minimale, una specie di sacchetto aperto, che lasci spazio per il cavo di ricarica, per la finestrella del display ed il pulsante di accensione. Ovvio, è un lavoro su misura ma non prevedo di cambiare modello a breve. Per unire le striscie, uso dei ribattini forati, così posso farci passare il laccio in cui infilare la testa. Con un punzone si praticano i fori nelle posizioni volute e si crimpano i ribattini con l'apposita pinza... la pinza... ovviamente in materiale fragilissimo che si rompe appena si inizia ad usare il suo punzone incorporato della misura esatta calcolata sui ribattini in dotazione.

Il primo prototipo mi viene troppo grande e il dispositivo balla all'interno. Forse potrà essere adattato ad un altro modello di batteria più grande che usa la mia compagna. Con la mia no, rischio di perderla. Ne realizzo un altro, con alcune migliorie, con le dimensioni più accurate e la cosa sembra funzionare alla grande (sto eseguendo il collaudo sul campo e sembra andare bene).

Prototipo 2
: Poi, spinto dalla fantasia, provo ad usade del "pellame" recuperato da una borsetta scippata ad un anziana per strada (no dai, scherzo), anche se il colore non mi piace, così provo anche ad usare il lucido da scarpe..uno schifo, meglio di no. Per chiudere l'involucro penso al velcro come soluzione semplice, adattabile e regolabile. La tenuta dipenderà da quanto bene e stretta lo si avvolge attorno alla batteria essendo il fondo aperto...l'attrito ci darà una mano... mancano ancora i fori per display e pulsante, da eseguire su misura. Pare funzionare, a patto di cucire il velcro e non tentare, come fatto inizialmente, di incollarlo con la colla artiglio... tiene ma non abbastanza per l'uso quotidiano. In mancanza nell'hack lab di una macchina da cucire, questo modello è un work in progress, in attesa che vada presso un altro laboratorio segreto dove poter completare il lavoro.

Prototipo 3: Ma non mi fermo qui. Voglio qualcosa facile da realizzare e replicare, esteticamente carino da vedere, semplice da utilizzare, adattabile a millemila modelli di e-cig. Recupero il rivestimento nero della mia mitica valigetta 24ore, acquistata con immenso sacrificio (economico) più di trent'anni fa da studente sbarbato e squattrinato (oggi le cose sono cambiate, la barba mi cresce). Non è pelle ovviamente (magari) ma è morbida, nera, flessibile, resistente. Si parte da un rettangolo alto quanto la batteria e lungo "un pò meno" della circonferenza della batteria. Tutto attorno, a intervalli regolari si praticano i fori e si ribattono gli occhielli. Con un laccio da scarpe poi si chiude il tutto, compresa la parte inferiore. Ho usato la legatura incrociata ma in rete si trovano un infinità di tutorial su come allacciare le scarpe, con effetti estetici davvero interessanti. Si può poi usare la fantasia nello scegliere i colori dei lacci, essendo molto vasta l'offerta. Io uso quelli neri, rigorosamente usati e mai buttati (tanto lo sapevo che prima o poi tornavano utili)... meglio scegliere quelli lunghi da anfibi, presto si fa ad accorciarli.
Prototipo 4: ne ho in mente altre di soluzioni ma per ora mi fermo qui.
Ora sto cercando dove cavolo ho messo quelle palline a molla che servono a fermare i lacci... so di averle conservate ma non ricordo proprio dove cavolo le ho messe... al limite mi inventerò qualcosa di particolare, per ora... annodo.
Ok, alla fine sono soddisfatto. So che qualcuno copierà le mie idee e le farà proprie in cambio di inutilissimi like e so che qualcuno si metterà a produrre porta e-cig da collo, così come accaduto con le mascherine che tanto alimentano il loro mercato nero, alimentato da mille criceto-massaie, fortunate "possessrici"... "possessore"..."possedenti"... che possiedono una macchina da cucire, da troppo tempo riposta in cantina ed utilizzata pochissimo... se ve ne avanza una, vi prego buttatela che la vengo a prendere. Alla prossima.

P.S. la pantegana è nella fogna. Ripeto: la pantegana è nella fogna.