giovedì 6 febbraio 2020

Biscotti fai da te

La vita da single per scelta è costellata di opportunità straordinarie. Se poi ci si aggiunge una cronica mancanza di soldi, allora bisogna arrangiarsi e mettere in funzione tutte, ma proprio tutte le proprie "abilità" e competenze nel campo della sopravvivenza, comprese quelle che esulano dalle proprie specializzazioni. Noi poveri sappiamo fare (dobbiamo/vogliamo saper fare) di tutto, ma proprio tutto e questo è un vantaggio rispetto a coloro che comprano e consumano ad ogni voglia.  Devi saper essere tecnico, fabbro, falegname, muratore, elettricista, cuoco, sarto, giardiniere, ortolano, un pò medico e/o infermiere e via dicendo elencando tutte le professioni che ci vengono in mente. 
Essere povero per me non è un grande problema se si guarda ai problemi che hanno quelli che di soldi ne hanno pure troppi. A volte il neuro-marketing però vince sulle scelte razionali, inducendoci a fare scelte irrazionali ed in fin dei conti inutili, specie quando si parla di cibo e peccati di gola. 
Leggo da molte parti che al mattino è opportuno fare una colazione abbondante. Non so se è una scuola di pensiero passeggera, destinata a venir soppiantata da altre ideone simili alle diete che vanno e vengono a suon di annunci e smentite in base alle mode del momento. Ad ogni modo al mattino non mi faccio mancare la frutta o una spremuta, lo iogurt fatto rigorosamente in casa (così so cosa ingoio) con i muesli (fatti in casa), la marmellata (pure quella autoprodotta), una tanica di caffè (che chi mi conosce sa lo ritengo sia un diritto sacrosanto dell'umanità) macchiato con latte o panna. C'è tutto? no! Manca qualcosa da puccettare nel caffelatte, altrimenti non è una colazione. Di brioches ai grassi idrogenati manco a nominarle che qui è come una bestemmia in chiesa, al massimo qualche panettone scaduto acquistato in offerta dopo le feste natalizie. Biscotti integrali ai cereali con zucchero, olio di palma, ed altri ingredienti enfatizzati ad arte per non leggere le etichette? giammai! Anche i biscotti devono seguire l'auto produzione... anzi no, meglio dire in questo caso l'auto assemblaggio in quando non sono in grado di produrmi proprio tutti gli ingredienti. Poi ci sono altri aspetti da considerare: la glicemia, il diabete, il colesterolo e per ultimo la soddisfazione di mandare a fanchiulo le industrie alimentari... strozzatevi con i vostri biscotti confezionati
Allora mi sono fatto aiutare dalla mia compagna con una ricetta base a cui aggiungere a piacere gli ingredienti di "contorno". Ci facciamo l'impasto base e poi lo hackeriamo per bene, ovviamente :-D
Si parte dai fiocchi di avena (200 grammi), meglio se biologici, non trattati e che costano relativamente poco. Si cerca di produrre un impasto abbastanza consistente da poterlo manipolare e stendere sulla carta forno. Si passano i fiocchi al frullatore per ottenere una specie di "farina" grossolana.  Si aggiunge, sempre frullando,  un pizzico di sale, 30 grammi di acqua, 50ml di olio di semi (l'olio di oliva può andare bene ma è troppo saporito e copre gli altri aromi). L'impasto base è così pronto e lo si potrebbe già stendere a palline appiattite su una carta forno e cuocerlo a 160 gradi per 15 minuti. 
Ma qui inizia l'hacking. Si possono aggiungere moltissime varianti e/o combinazioni con gli ingredienti che ci si è prodotti in casa, tipo: stevia in polvere, marmellata, miele, semi di lino o qualsiasi semino che si ha per le mani, frutta secca (chi non ha o non si è autocostruito un essiccatore?) tipo mele, uva proibita e poi aromi vari tipo cannella, grappa o liquore d'uva, limoncello, nocino e perchè no... propoli ecc.ecc.
Ma i veri hacker vanno oltre a queste banalità. Pensiamo ad altri ingredienti, non necessariamente destinati a produrre un dolce: peperoncino, curry, aglio, scalogno e cipolla, paprika, moringa, funghi, zenzero, curcuma... liberatevi dagli schemi, branco di unani conformisti, non vedo l'ora di provare. Alla prossima.

P.S. il lupo corre e la fagiana si nasconde. Ripeto: il lupo corre e la fagiana si nasconde.

mercoledì 5 febbraio 2020

Gecko LTD-106 bug zapper

Cinque minuti di tempo libero e decido di smontare una racchetta fulmina zanzare, passata a miglior vita, che mi ingombra inutilmente gli scaffali già affollati di ciarpame, da anni in attesa di essere riutilizzato. Mi interessa il generatore di alta tensione, da attaccare al campanello o alla maniglia dell'ingresso di casa, ed accenderlo la domenica mattina, per i testimoni che puntualmente ci provano a diffondere le loro bizzarre teorie, basate su un testo farlocco e pieno di contraddizioni evidenti. Che il loro dio li strafulmini altrimenti ci penso io, ecco, l'ho detto.....scherzo, rischio di fulminare anche gli innocenti.

Il ciòttolo in questione è il Gecko Quality n°1 Art.LTD-106 (addirittura ISO9001:2008) con patent number ZL2011 3 0372679.4 (addirittura brevettato? verificheremo). 
All'interno una board moltiplicatrice di tensione che viene presa da una misteriosa batteria ricaricabile, collegata tramite reattanza capacitiva alla tensione di rete (presa incorporata a scatto decisamente fuori norma).... quanto sia "CE" il prodotto non si sa... forse la sigla CE, identica al marchio europeo, intende China Export. 

Curiosa la dicitura in confezione che dovrebbe corrispondere all'italiano: "Uccidere le zanzare più vecchie per controllare la febbre di dengue"...per non parlare delle istruzioni sul retro tradotte probabilmente dal cinese all'italiano con un traduttore di molti anni fa...."Quando batte le zanzare o altri insetti, deve agire subito, è facile, osservare gli insetti, lo batte appena lo vede e può segnare"...."La voce chiara di elettricità vuol dire che l'ha gia segnato e l'ucciso"... no dai, mi offro come correttore di istruzioni cinesi... se la paga è buona ovviamente, sono anche disponibile a trasferirmi in cina. 

Il sito del produttore ad oggi è disponibile solo con i caratteri cinesi mentre la versione in inglese restituisce un 404 not found, apperò. A dire il vero c'è dell'altro... il sito cnlintian.com non è in https e contiene un componente Adobe flash potenzialmente dannoso (così almeno avvisa firefox)... meglio comunque non approfondire. 
Con molta probabilità la batteria interna (non sostituibile) è completamente andata e non si ricarica. E' un monolito nero le cui uniche sigle sono Li Tian e 2013.03 (quest'ultima, una data non si sa di produzione o "scadenza"). Di sicuro non è al litio visto che non c'è traccia di regolatori di carica. L'interno inoltre è completamente secco, privo di elettrolito.  Vane le ricerche in rete per provare a trovarne una di uguale da sostituire... non ho voluto approfondire troppo per cercare di capire la tensione di esercizio della batteria ma mi sa che proverò a studiare il circuito e vedere se trovo qualcosa di simile e compatibile. In realtà mi basta capire quale sia la tensione di alimentazione per verificare se il circuito funziona ancora, non è un grosso ostacolo. Per il resto... che dire? vale la pena di perderci del tempo? per giocare e divertirsi sì, anche se non è proprio il periodo migliore, causa calo di commesse e conto in banca azzerato come al solito. Meglio prendere la bici ed approfittare della splendida e limpidissima giornata soleggiata. Alla prossima.

P.S. la fine del mondo è vicina. Ripeto: la fine del mondo è vicina. 

lunedì 3 febbraio 2020

Lavavetri Art.11057 Utilplastic (restauro)

Da anni, inutilizzato in un ripostiglio, alberga un lavavetri in pensione. Usato giusto il tempo di disintegrare la spugna (poche volte che mi ricordi) è in fin dei conti, al momento, l'ennesimo rifiuto da differenziare nel bidone della plastica, senza sapere la fine che farà e sperando non vada ad alimentare qualche inceneritore che lo trasformerà in nanoparticelle e diossine destinate a finire poi nei nostri polmoni. Pensiamoci... il ciclo di produzione - uso e smaltimento ingrassa una moltitudine di avidi operatori sempre pronti ad alimentare una folle, dannosa e controproducente corsa al consumo infinito a beneficio di pochi. Con il piglio orgoglioso del bastiancontrario rompic*glioni controcorrente taccagno ed alternativo, decido di riportarlo in vita per evitare di spendere l'esorbitante cifra di 1,90 euripiùspedizione.
L'oggetto è l'articolo 11057 prodotto dalla Utilplastic sulla quale ho voluto indagare e vedere il capannone... non so se le case sono cresciute attorno o se il capannone è stato costruito in zona residenziale... misteri dei piani regolatori comunali.
Ad ogni modo, mi serve ora una spugna con un lato da 20 centimetri circa. Le spugne per lavare l'auto, quelle più grandi che ho trovato, sono da 16 cm e sono un pò troppo alte per poterle premere nella sede del lavavetro... mi sa che dovrò approfondire un pò la ricerca o di arrangiarmi altrimenti, magari con della gommapiuma. Dovrò poi trovare un metodo per comprimere la spugna fra i due pezzi e forarla in prossimità delle due clips a scatto che servono a tenerla in sede. Proprio le due clips mi inducono a pensare che sia prevista la sostituzione della spugna... forse c'è qualche parte di ricambio dal produttore... no, il sito aziendale non sembra offrire il servizio ricambi. Personalmente mi sarebbe piaciuta una sezione apposita che vendesse anche le "saldatrici" per la plastica (compresi accessori e consumabili), utilissime per riparare le inevitabili crepe e rotture del maledetto materiale inquinante che spesso finisce, per inciviltà degli unani, nel mare... ma forse esagero e pretendo troppo, certo certo. Potrei scrivere una mail al produttore... ma poi desisto. A ben vedere, al momento della visita al sito, mentre scrivo questo post, noto il modulo contatti che richiede i dati personali... riporta in calce il richiamo alla legge 675/96 !!! Siamo nel duemilaeventi, in tempi di GDPR e di massima attenzione alla privacy, con multe milionarie in caso di ispezione del Garante... ed ancora si trovano richiami alla 675/96... da non credere, per non parlare dell'informativa sui cookies!. Ma che razza di "imprenditori" ci sono nel vostro paese? E poi vi lamentate della perenne "crisi" o che non riuscite ad espandervi all'estero? Alla prossima. 

P.S. l'ombrello non si apre. Ripeto: l'ombrello non si apre. 
 

domenica 2 febbraio 2020