mercoledì 5 febbraio 2020

Gecko LTD-106 bug zapper

Cinque minuti di tempo libero e decido di smontare una racchetta fulmina zanzare, passata a miglior vita, che mi ingombra inutilmente gli scaffali già affollati di ciarpame, da anni in attesa di essere riutilizzato. Mi interessa il generatore di alta tensione, da attaccare al campanello o alla maniglia dell'ingresso di casa, ed accenderlo la domenica mattina, per i testimoni che puntualmente ci provano a diffondere le loro bizzarre teorie, basate su un testo farlocco e pieno di contraddizioni evidenti. Che il loro dio li strafulmini altrimenti ci penso io, ecco, l'ho detto.....scherzo, rischio di fulminare anche gli innocenti.

Il ciòttolo in questione è il Gecko Quality n°1 Art.LTD-106 (addirittura ISO9001:2008) con patent number ZL2011 3 0372679.4 (addirittura brevettato? verificheremo). 
All'interno una board moltiplicatrice di tensione che viene presa da una misteriosa batteria ricaricabile, collegata tramite reattanza capacitiva alla tensione di rete (presa incorporata a scatto decisamente fuori norma).... quanto sia "CE" il prodotto non si sa... forse la sigla CE, identica al marchio europeo, intende China Export. 

Curiosa la dicitura in confezione che dovrebbe corrispondere all'italiano: "Uccidere le zanzare più vecchie per controllare la febbre di dengue"...per non parlare delle istruzioni sul retro tradotte probabilmente dal cinese all'italiano con un traduttore di molti anni fa...."Quando batte le zanzare o altri insetti, deve agire subito, è facile, osservare gli insetti, lo batte appena lo vede e può segnare"...."La voce chiara di elettricità vuol dire che l'ha gia segnato e l'ucciso"... no dai, mi offro come correttore di istruzioni cinesi... se la paga è buona ovviamente, sono anche disponibile a trasferirmi in cina. 

Il sito del produttore ad oggi è disponibile solo con i caratteri cinesi mentre la versione in inglese restituisce un 404 not found, apperò. A dire il vero c'è dell'altro... il sito cnlintian.com non è in https e contiene un componente Adobe flash potenzialmente dannoso (così almeno avvisa firefox)... meglio comunque non approfondire. 
Con molta probabilità la batteria interna (non sostituibile) è completamente andata e non si ricarica. E' un monolito nero le cui uniche sigle sono Li Tian e 2013.03 (quest'ultima, una data non si sa di produzione o "scadenza"). Di sicuro non è al litio visto che non c'è traccia di regolatori di carica. L'interno inoltre è completamente secco, privo di elettrolito.  Vane le ricerche in rete per provare a trovarne una di uguale da sostituire... non ho voluto approfondire troppo per cercare di capire la tensione di esercizio della batteria ma mi sa che proverò a studiare il circuito e vedere se trovo qualcosa di simile e compatibile. In realtà mi basta capire quale sia la tensione di alimentazione per verificare se il circuito funziona ancora, non è un grosso ostacolo. Per il resto... che dire? vale la pena di perderci del tempo? per giocare e divertirsi sì, anche se non è proprio il periodo migliore, causa calo di commesse e conto in banca azzerato come al solito. Meglio prendere la bici ed approfittare della splendida e limpidissima giornata soleggiata. Alla prossima.

P.S. la fine del mondo è vicina. Ripeto: la fine del mondo è vicina. 

lunedì 3 febbraio 2020

Lavavetri Art.11057 Utilplastic (restauro)

Da anni, inutilizzato in un ripostiglio, alberga un lavavetri in pensione. Usato giusto il tempo di disintegrare la spugna (poche volte che mi ricordi) è in fin dei conti, al momento, l'ennesimo rifiuto da differenziare nel bidone della plastica, senza sapere la fine che farà e sperando non vada ad alimentare qualche inceneritore che lo trasformerà in nanoparticelle e diossine destinate a finire poi nei nostri polmoni. Pensiamoci... il ciclo di produzione - uso e smaltimento ingrassa una moltitudine di avidi operatori sempre pronti ad alimentare una folle, dannosa e controproducente corsa al consumo infinito a beneficio di pochi. Con il piglio orgoglioso del bastiancontrario rompic*glioni controcorrente taccagno ed alternativo, decido di riportarlo in vita per evitare di spendere l'esorbitante cifra di 1,90 euripiùspedizione.
L'oggetto è l'articolo 11057 prodotto dalla Utilplastic sulla quale ho voluto indagare e vedere il capannone... non so se le case sono cresciute attorno o se il capannone è stato costruito in zona residenziale... misteri dei piani regolatori comunali.
Ad ogni modo, mi serve ora una spugna con un lato da 20 centimetri circa. Le spugne per lavare l'auto, quelle più grandi che ho trovato, sono da 16 cm e sono un pò troppo alte per poterle premere nella sede del lavavetro... mi sa che dovrò approfondire un pò la ricerca o di arrangiarmi altrimenti, magari con della gommapiuma. Dovrò poi trovare un metodo per comprimere la spugna fra i due pezzi e forarla in prossimità delle due clips a scatto che servono a tenerla in sede. Proprio le due clips mi inducono a pensare che sia prevista la sostituzione della spugna... forse c'è qualche parte di ricambio dal produttore... no, il sito aziendale non sembra offrire il servizio ricambi. Personalmente mi sarebbe piaciuta una sezione apposita che vendesse anche le "saldatrici" per la plastica (compresi accessori e consumabili), utilissime per riparare le inevitabili crepe e rotture del maledetto materiale inquinante che spesso finisce, per inciviltà degli unani, nel mare... ma forse esagero e pretendo troppo, certo certo. Potrei scrivere una mail al produttore... ma poi desisto. A ben vedere, al momento della visita al sito, mentre scrivo questo post, noto il modulo contatti che richiede i dati personali... riporta in calce il richiamo alla legge 675/96 !!! Siamo nel duemilaeventi, in tempi di GDPR e di massima attenzione alla privacy, con multe milionarie in caso di ispezione del Garante... ed ancora si trovano richiami alla 675/96... da non credere, per non parlare dell'informativa sui cookies!. Ma che razza di "imprenditori" ci sono nel vostro paese? E poi vi lamentate della perenne "crisi" o che non riuscite ad espandervi all'estero? Alla prossima. 

P.S. l'ombrello non si apre. Ripeto: l'ombrello non si apre. 
 

domenica 2 febbraio 2020

lunedì 13 gennaio 2020

Color Laserjet HP 1600 paper jam

Un inceppamento della carta brutto brutto, ma davvero brutto. Ho una stampante laser a colori, HP1600 Color Laserjet, recuperata 11 anni fa da un azienda pezzente ma sprecona, rottamata per i soliti futili motivi e puntualmente rimessa in esercizio spendendo solo il mio tempo di tecnico fallito. 
Durante il periodo natalizio, decido di stampare delle decorazioni da attaccare su dei CD obsoleti (più vecchi di winzozz 98 per intenderci). Come al solito decido di strafare e prendo della carta fotografica lucida, seleziono un opzione a caxo che mi sembra ad occhio quella più adatta per ottenere la massima qualità e... BANG!!! la carta si arrotola ai rulli di uscita, praticamente quasi si incolla. Opzione sbagliata con carta non HP.
Tira, spingi, strappa, apri, tenta e ritenta.... niente da fare, l'inceppamento resta lì fermo come un monumento di granito. Terminata la sequenza di bestemmie in una lingua antica ormai dimenticata, è il momento di prendere delle decisioni. Fra le varie opzioni, una delle quali era l'acquisto di un nuovo modello (orrore!!!), scelgo ovviamente quella a costo quasi zero!. Smontare la stampante e rimuovere l'inceppamento a mano, togliendo il gruppo fusore che sta alla fine del percorso carta e tentare di togliere la carta inceppata come meglio si può. Le istruzioni di manutenzione si trovano facilmente in rete, almeno sino alla rimozione del fusore. 
Il problema è più serio del previsto. Praticamente tre quarti di un formato A4 sono racchiusi in un paio di centimetri... Con delicatezza, nonostante tutti i meccanismi bloccati, riesco a togliere quasi il 90% del rotolo inceppato... quello che rimane mi costringe a smontare ai minimi termini il fusore!!! Purtroppo sì, non c'era altra soluzione. Cerco in rete ma non trovo nessun video o nessun articolo al riguardo. Strano, probabilmente sono l'unico caso al mondo (e la cosa mi fa sentire unico :-D ). 
A naso inizio a togliere alcune viti, poi altre, sino ad aprire tutto il gruppo fusore e togliere l'ultimo pezzo di carta che, come al solito, nasconde una sorpresona... la superficie del tubo in silicone (fuser sleeve) è danneggiata, quasi strappata!... vabbè, già che ci siamo cambiamolo. Su ebai si trovano a poco più di 8 euri, spediti, non è una spesa esagerata. Ordino ed aspetto tre settimane, il tempo di una spedizione standard per arrivare in europa dalla cina (mentre in itaglia tre settimane sono tempi di consegna per comuni limitrofi, se va bene). Il tubo in silicone va reinstallato ungendo per bene la resistenza con il grasso speciale allegato. Operazione non proprio alla portata di un hobbista ma ce la possiamo fare. Al momento di rimontare il tutto realizzo una cosa... mi sono dimenticato di segnare le operazioni di smontaggio e il tempo di attesa combinato con l'età non proprio giovanile fa il resto. Mi ritrovo con le viti bene in ordine ma con i pezzi sparpagliati e proprio non riesco a ricordare come vanno combinati. Un puzzle senza schema...Oi oi, è un problema serio.  Ci provo in tutti i modi ma niente da fare.
Un gruppo fusore completo (codice RM-1821 o RM1-821 a 220 volts), magari rigenerato, costa più di cento euro. Non dispongo di quella somma nemmeno per fare la spesa di generi alimentari, figuriamoci per un pezzo di ricambio. Allora?? che faccio?? rinuncio?? Giammai!!! decido di cercare un altra stampante guasta, non importa se il fusore sia funzionante, mi basta lo si possa usare come pezzo campione per rimontare quello mio. Basterebbe piazzarsi in discarica nel reparto RAEE e prima o poi qualcosa da intercettare si trova, ma ci vorrebbe troppo tempo. Trovo invece, sempre su ebai, un modello identico a poco più di trenta euro, il cui difetto dichiarato è "stampa male". Dalle foto delle stampe intuisco che è un problema di cartucce rigenerate "ad penis" dal solito peracottaro che rigenera in cantina le cartucce di toner. Buona notizia. Mal che vada recupero il fusore funzionante, lo installo sulla mia e riparto alla grande. Tempo 24 ore (mitico venditore!) mi arriva il pacco a casa e procedo con lo smontaggio. Dopo un paio di ore di smanettamenti e bestemmie inedite inventate al volo, riesco a rimontare il mio fusore. Per scaramanzia, visto che non ho mai riassemblato un pezzo così complicato (il che spiega come mai non si trovano istruzioni in rete) monto nella mia stampante il fusore della stampante appena acquistata. Rimonto il tutto e... PAER JAM!!! coome?? ancora?? Daiiiiiii.... apro nuovamente la stampante e mi accorgo di aver collegato male un sensore a forchetta che segna la presenza della carta in uscita..... fiuuuuu, rimonto il tutto, calibrazione, inizializzazione, stampa pagina di prova... funziona!! Bene. E del fusore riparato?? cosa ne faccio?? lo vendo senza sapere se funziona?? no, decido di rimettere in sesto anche la seconda stampante. Il transfer belt (la plastica che elettrostaticamente trascina la carta) è in condizioni pietose, sporchissimo e completamente ricoperto di toner su tutta la sua superficie. Con un panno in microfibra ed alcool isopropilico lo pulisco per bene. Rimonto tutti i pezzi stavolta senza dimenticare nemmeno una vite e procedo con il collaudo. Alla prima stampa mi viene un mezzo coccolone... il toner si appiccica solo su una parte della demo page. Riprovo ed il difetto tende a diminuire....ok ho capito. Durante la sostituzione del tubo in silicone, a furia di maneggiare i pezzi nel tentativo di rimettere assieme il fusore, un pò di grasso è andato sui rulli di fusione.... il problema lo si risolve stampando una decina di pagine dimostrative e il tutto si sistema da sè. Non male. Posso dire di essere riuscito in un impresa mai tentata prima e sicuramente non documentata. 
Ora mi ritrovo con due stampanti laser a colori, funzionanti e con una quarantina di euri in meno. Potrei vendere quella recuperata per rientrare delle spese o con un micro margine per gli alimentari settimanali (magari frutta e verdura visto che sono anche a dieta). Potrei tenerla di scorta, per i pezzi di ricambio, così per i prossimi 10/20 anni sono a posto, in attesa che il lentissimo processo di digitalizzazione faccia il suo corso rendendo inutile la carta e l'abbattimento di alberi. Speriamo. Alla prossima. 

P.s. l'aquila è nel nido. Ripeto: l'aquila è nel nido.