lunedì 6 giugno 2016

Ti aspetto all'entrata

...cronaca di una domenica da unano, ma con certe falle comunicative i cui effetti sono amplificati da carenze neurali croniche, non ci dobbiamo stupire poi più di tanto. 
Pomeriggio di domenica, supermercato dei poveri, manca un euro per il carrello. Immediatamente due menti diverse escogitano due soluzioni differenti, è ovvio. 
La prima, l'utilizzatore della spesa,  suggerisce di utilizzare i carrellini di plastica, quelli che si trovano all'interno del punto vendita, nonostante la lista delle cose da acquistare fosse lunga e corposa. Ciò però comporta il dover portare con sè le sporte (che noi i sacchetti di plastica non li vogliamo e nemmeno i sacchetti biodegradabili che si rompono e occorre comprarne il doppio).  
La seconda mente, l'accompagnatore, più pratico, suggerisce di cambiare all'interno i 5 euro in monetine, prendere un carrello per poi portarlo alla fine direttamente in auto per il carico nel bagagliaio. 
A complicare l'esistenza un incontenibile bisogno di fare pipì nel bagno all'interno della struttura. Si decide così dopo lunga diatriba verbale su cosa fosse "più meglio", per la seconda opzione. L'accompagnatore ci mette l'euro e fila in bagno e l'utilizzatore prende l'euro per ritirare il carrelli dall'esterno, non senza prima comunicare il luogo del meeting immediatamente sccessivo i rispettivi impegni... TI ASPETTO ALL'ENTRATA. 
L'Accompagnatore, dopo la minzione, si reca diligentemente all'entrata e... non trova l'Utilizzatore. Decide di posizionarsi in una posizione strategica da dove tiene d'occhio il deposito dei carrelli, la rampa mobile che arriva dal deposito dei carrelli al piano inferiore, l'interno del supermercato facilmente visibile all'apertura delle porte scorrevoli, non puoi sfuggirmi... aspetta, aspetta, aspetta...dopo 5 minuti squilla il telefono... 
U "dove sei?" 
A "nel punto pattuito"
U "Anch'io"
A "Si ma dove? non ti vedo"
U "Sono all'entrata"
A "Anch'io"
U "Dai entra"
A "Ma... sei dentro?"
U "si, all'entrata"
A "No, l'entrata è dove c'è quel cartello enorme da 12 metri a caratteri cubitali ove è scritto ENTRATA!!
U "Dai entra"
L'accompagnatore entra un pò perplesso... dove sarà mai che da fuori non la vedevo? Ma dietro una catasta di merce in offerta ovviamente! Brutta demente, stordita di una cretina, ti amo ma a volte ti prenderei a insulti irripetibili! 
E così, con il rito della spesa di domenica, perchè non c'è mai tempo di farla con calma in orari e giorni diversi, e si fottano i commessi sottopagati e costretti a sacrificare il giorno del loro signore, tocca subire l'ormai rituale bagno di unani maledetti, zombie col telefono che è meglio farli passare altrimenti ti cozzano contro, deficienti in auto che non sanno guidare, donne al volante che per parcheggiare occupano anche tre posti, unani che per caricare le sporte sul SUV devono lasciare il carrello nella strettoia di passaggio, bambini incustoditi liberi di sfogare le loro più incredibili fantasie ludiche, idioti che urlano da una corsia all'altra per raccontarsi i cazzi loro, donne col passeggino che accompagnano altre donne col carrello, mariti al seguito di improponibili culone a spingere il carrello in modalità "vò 'ndò caxo mi pare", massaie intente a palpeggiare accuratamente tutta la frutta o a buttare tutto all'aria per prendere ciò che sta sotto e che era sopra un minuto prima, morti di fame che non resistono e devono mangiare tra gli scaffali, altri morti di fame ad aprire le confezioni per vedere cosa mai ci sarà all'interno, altri a provare tutti gli spray (dal deodorante all'insetticida), ad assaggiare fragole e cigliege (ma una alla volta per non farsi notare ed il pranzo è servito)... e le guardie giurate? all'ingresso a rimorchiare le culone ipnotizzate dalla divisa e dalla pistola... alle culone piace il potere. Ed è solo una descrizione superficiale di ciò che succede. Verrebbe voglia di prenderli uno a uno e dire loro... ti aspetto all'ingresso... ma per dargliene tante, ma tante, ma tante, sperando possa servire da lezione (si come no, credici). Ah, dimenticavo.... l'euro se l'è mangiato il carrello... letteralmente. Alla prossima. 

P.S. il pezzo di pane è da grattugia. Ripeto il pezzo di pane è da grattugia. 


è morto uno

A nome di tutti quelli, tantissimi, che ha quotidianamente insultato, discriminato, offeso, illuso, raggirato, canzonato, usato, disprezzato, umiliato, affamato, svuotato, impoverito, danneggiato, distrutto, emarginato, diviso, demonizzato, zittito, logorato, smerdato, negato, annoiato, nauseato, odiato, turbato, stroncato con particolare zelo e dedizione maniacale, magari pensando arrogantemente di essere nel "giusto" e di avere "ragione", dedico "con viva e vibrante soddisfazione" il più gigantesco VAFFANCHIULO del mondo. Che tu rimanga maledetto e dimenticato per il resto dei secoli.  Il rispetto, da morto, te lo dovevi guadagnare da vivo.

P.S. ... Ripeto: ...

domenica 5 giugno 2016

REX Zoppas PM60 Microwave (schema elettrico)


Devo dire che l'attrezzo in questione ha fatto più che egregiamente la sua parte. Devo anche aggiungere che per come è stato trattato è stato bravo a resistere così a lungo. Quando le cose di una volta venivano progettate e realizzate pensando alla qualità ed un pò meno ai profitti finanziari ed ai dividenti degli investitori avidi e corrotti... bei tempi, ormai andati.
Messo da parte per fare posto ad un suo cugino cinese (meno avido di energia) è arrivato il suo momento... devo sezionarlo per recuperare i pezzi all'interno e portarlo al cimitero dei RAEE, amen. 
I forni a microonde sono una preziosa fonte di componenti utilissimi per hobbisti e smanettoni del fai da te. Oltre al trasformatore HV, il cui riutilizzo primario è destinato alle saldatrici a punti (con le opportune modifiche già documentate in moltissimissimi tutorial, post, filmati e spiegazioni dettagliate), si può recuperare il motorino a 230V demoltiplicato, che sta alla base e serve per far ruotare lentamente il piatto porta vivande, ques'ultimo riutilizzabile come sottopentola in quanto in vetro temprato. In più, almeno 4 microswitch, una ventola con motorino asincrono, tre termostati, due magneti toroidali dal magnetron.... questi ultimi però li ho lasciati al loro posto. Il magnetron, verso il punto in cui si concentrano le microonde in emissione, presenta una parte color rosa (intenso o pallido)... ecco, quella parte non è da toccare, rompere, leccare, ingerire eccc... VELENO molto pericoloso... per cui ho preferito lasciare integro il magnetron e non rischiare. Il diodo ad alta tensione è interessante e ho preferito metterlo da parte, si sa mai...
All'interno del coperchio ho trovato l'etichetta con lo schema ed i colori dei fili (eccolo). Buon esempio ormai caduto in disuso per agevolare i riparatori indipendenti, grazie. Per ora basta, devo procedere con disassemblare l'attrezzo autocostruito per ricaricare le cartucce di inchiostro col sottovuoto... da oggi solo toner e mai più inchiostro liquido... o forse no... boh. Alla prossima.

P.S. La lupa uluquà. Ripeto:  La lupa uluquà.

mercoledì 1 giugno 2016

Vivitar viviCam 3565T (Teardown)

Prima di disfarmene... almeno un occhiatina per vedere che c'è dentro. Una macchinetta digitale avuta in regalo come gadget pubblicitario di un azienda ad oggi fallita. E' stata una delle prime utilizzate per iniziare a pubblicare dei post con delle foto "decenti", sicuramente migliori di quelle fatte con la webcam e lente macro. E' guasta, lo schermo di anteprima non si illumina e francamente non credo valga la pena di ripararla. Non ho nemmeno gli strumenti adatti per recuperare il sensore delle immagini, che tanto mi piacerebbe usare per gli esperimenti più strani o per creare una network cam per la video sorveglianza fatta in casa (tipo beccare il gatto di merda che scava nell'orto appena seminato per i suoi merdosi bisognini).
L'apertura del guscio è semplice, basta togliere tutte le viti a vista, compresa quella nascosta dietro al portellino delle batterie.. Il resto viene da sè, dissaldando o tagliando i contatti alle batterie ed al piezo buzzer ed al flash... tagliare dai, se è rotta inutile stare troppo delicati. All'interno, per i poco attrezzati, si può recuperare il buzzer piezo, l'oculare per le microispezioni, la lampada del flash e poco altro. Il resto è tutto integrato nella basetta, compresi i micro pulsanti a saldare, i chip di memoria, il processore video ed altre sigle quasi sconosciute. 
Giusto per documentazione ed a futura memoria, i chip:

  • Jcatch SUNPLUS SPCA533A-PBO11 Digital Still Camera Controller
  • kynix HY57V641620HG 67,108,864-bit CMOS Synchronous DRAM
  • Toshiba  TC58V64BFT 64-MBIT (8M 8 BITS) CMOS NAND E2 PROM 
  • MX E032150 / 29LV040TC-90 2F331400 (boh)
La sigla del sensore di immagini?? sconosciuta o almeno non riesco a vederla. Quasi sicuramente qualcosa si trova nella parte a contatto col PCB ma al momento non ho proprio voglia di accendere i dissaldatori per recuperarla. 
Ecco... ora sono un pò più "soddisfatto". Mi spiace un pò per la macchinetta e per il cinesino sfruttato nell'assemblarla, pagato una miseria e sostenuto solo dai suoi sogni di schiavo che desidera la libertà attraverso i soldi... un ossimoro vivente. Adesso tocca al palmare.  Alla prossima.

Il palmare è al mare. Ripeto: Il palmare è al mare