mercoledì 29 febbraio 2012

EGO 510 Battery (autopsia)

Forse ne faccio un uso troppo intenso e riesco a "romperle". La batteria in corso di autopsia non alimenta più anche se apparentemente il processore al suo interno fa il suo dovere, ammesso che si riesca a capire il significato di due lampeggi lunghi e tre brevi emessi al collegamento dell'alimentazione. L'apertura non è per niente difficoltosa, basta usare la tecnica della pinza a dondolo già descritta nelle autopsie precedenti. L'interno rivela la caratteristiche costruttive che si rivelano molto più curate di quelle usate nella serie 40x. Con la soluzione adottata è impossibile che il liquido penetri all'interno dell'involucro che appare ben sigillato. 
Dentro possiamo scorgere il pulsante, la batteria di alimentazione ad "alta" capacità, la schedina elettronica di regolazione dei tempi di alimentazione, di scarica (cut-off alla soglia di scarica) e dello spegnimento di sicurezza attivato e disattivato con 5 rapide pressioni del pulsante. Il processore, come in molti casi riscontrati nell'elettronica visionata in altri modelli, non riporta alcuna sigla per cui o si procede con tirare ad indovinare il tipo (molto presumibilmente un PIC della Microchip con oscillatore interno) o si tenta di sniffare i piedini per cercare di capire come funziona dopo aver tracciato un circuito di massima. Dalle foto possiamo notare visivamente il guasto: il componente  smd siglato A1BH in alto a destra della seconda foto (accanto a quello siglato C633) presenta un rigonfiamento e delle tracce di annerimento attorno....bruciato, facilmente sostituibile (se si trova un componente equivalente) anche se rimontare la batteria la vedo un pò dura. 
Questa l'ho voluta fare a pezzi per due motivi: il primo è l'innata curiosità di capire come è fatta e vedere all'interno i componenti (c'è sempre qualcosa da imparare) e la seconda è che mi serve l'attacco filettato per procedere alla costruzione di un burn device per rigenerare i cartomizer, la loro composizione la vedremo nei prossimi post. La batteria è ancora sana e può essere riutilizzata per qualche esperimento a basso ingombro ove sia necessaria una bassa alimentazione (3.6V) per bassi consumi ottimizzati per una lunga durata...microspie? Anche i due led blu possono trovare un riutilizzo, anche se smontarli dalla loro sede non sarà per niente facile senza danneggiarli. Ok, anche questa curiosità è soddisfatta e va a completare una giornata di lavoro con un bonifico ritardatario avvenuto dopo le minacce di esecuzione giudiziaria nei confronti della banca cui ero creditore... sò soddisfazioni :-) Alla prossima.

P.S. il cesto è pieno e le mele sono rosse. Ripeto: il cesto è pieno e le mele sono rosse.

domenica 26 febbraio 2012

Acer 5620 - riparato

Bene, sono il "felice" possessore di un "nuovo" portatile salvato dall'ingloriosa fine della triturazione da discarica ed il pianeta ringrazia. Sono riuscito a trovare uno schermo LCD a 35 euro, anche se graffiato, perfettamente funzionante (grazie Luca). Una breve trasferta all'uscita dell'autostrada, un rapido scambio e una gitarella in collina per festeggiare, poi il rientro ed il montaggio. Alla prima accensione il sistema si avvia e...ORRORE!!... compare il logo maledetto e la schermata di login maledetta di quel sistema "operativo" maledetto che non voglio nemmeno nominare da quanto porta sfiga, si sappia solo che fa riferimento alle capacità del tipo "home basic". Il maledetto sistema pensa che io sia un certo Marco, e mi chiede la password. Non ce l'ho e non mi chiamo marco. 
Provo con il nome utente, provo a digitare il nome utente al contrario, niente.... poi leggo sotto la casellina di input la scritta "Suggerimento password: 1". Digito 1 ed il sistema si avvia normalmente con la sua nota lentezza pachidermica. Oiboh! vuoi che il Marco abbia impostato una password così banale? Pare di si. 
Il sistema inizia a sbatacchiare il disco, tra mille finestre di avviso, aggiorna questo e quello, compra questo e quello...poi tocca a "giava", l'aggiornamento si blocca e sullo schermo compaiono delle righe verticali...caxo! vuoi vedere che l'LCD non va??. spengo e il computer si rifiuta di riaccendersi, niente, morto...oddio!! che succede?? penso già di farlo a pezzi e venderlo per recuperare le spese. Poi un intuizione, ricordo di migliaia di riti sciamanici di quand'ero tecnico sistemista nel periodo d'oro. apro il fondo, rimuovo e reinstallo i moduli di memoria, richiudo e riaccendo....riparte!! Tutto ok. 
Mi rendo conto che urge una bella formattata per togliere chissà quale Virus e mille schifezze inutili che rallentano all'inverosimile un bi processore con un giga di ram, tre partizioni di cui due inutilizzabili per l'utente e l'ultima piena al 70% di m*rda inutile. Decido di scaricare una Lubuntu, pachettizata appositamente per PC poco performanti. La installo ed il portatile riacquisisce una nuova identità ed una nuova vita. Si sentirà sicuramente meglio, come quando ti tolgono il gesso alle gambe dopo delle fratture, o come guarire dall'artrosi, per non dire del cancro. 
La macchina si comporta egregiamente, anche se sente la mancanza di una webcam integrata e della scheda bluetooth. Ma, vogliamo parlare del vecchio proprietario? Un sadico ignorante che riesce a mandare in frantumi non solo lo schermo ma a distruggere anche la presa degli auricolari, lo slot interno per le memorie SD, il case ridotto ad un porcile ed altri danni minori che denotano una scarsa attenzione all'uso. Credo che il Marco abbia avuto un tale atteggiamento addossando alla macchina la responsabilità della sua lentezza..strano come mai non se la prendano con quella m*erda di sistema "operativo" che non voglio nemmeno nominare. Forse perchè la macchina è un oggetto fisico più facile da distruggere di un software di m*rda, anche se sarebbe più logico e saggio cambiare software e permettere alla macchina di fare il proprio lavoro (il che prova che il Marco è un deficiente). Vabbè, anche oggi ho avuto la prova che il mondo è popolato da cretini imbecilli, utonti dementi, persone disponibili e dentisti incompetenti. Alla prossima. 

P.S. il blocco di travertino è in arrivo. Ripeto: il blocco di travertino è in arrivo.

martedì 21 febbraio 2012

ACER Extensa 5620

E mi è capitato fra le mani anche questa sottospecie di computer portatile, a cui ridare la dignità di un tempo. Non è un gran computer. Ha un difetto congenito che lo rende di bassa qualità. Il coperchio che alloggia lo schermo LCD (Samsung LTN154XA-L01) sembra fatto di carta, troppo fragile, per cui uno dei maggiori inconvenienti derivanti da un uso poco accorto è la rottura della plastica e, cosa peggiore, dello schermo stesso. D'accordo che comunque i portatili vanno trattati con delicatezza, ma la loro natura è quella di essere trasportati ed i progettisti dovrebbero fare un pò di attenzione nel prevedere un uso sicuramente più aggressivo rispetto alle versioni desktop. Comunque, a parte le prestazioni non proprio esaltanti in termini di velocità complessiva, sicuramente causati anche dal funzionamento del sistema "operativo" preinstallato che non voglio nemmeno nominare, resta pur sempre un bi-processore con wifi, masterizzatore ed altri ammenicoli che possono tornare utili in situazioni di emergenza. 
La sostituzione dello schermo non è particolarmente difficile. Il problema è il prezzo. Lo si trova ad oggi quotato su ebai, nuovo, a cifre da 90 - 160 euro (a volte + spedizione). Troppo. Non ne vale la pena. L'alternativa è acquistarne uno con la mother board guasta e di due farne uno. Un occasione l'avrei anche trovata, a 15 euro, però non viene spedito in italia. Lo so. Causa le figuracce di m*erda in primis (dei B di turno) e corrieri o postini che dematerializzano le consegne, dall'estero verso l'italia i fornitori la merce si rifiutano di spedirla, causa l'altissima probabilità di contestazione per mancata consegna.  In caso di mancata consegna si tende a dare la colpa al fornitore il quale ha un solo modo di difendersi: prevenire i contenziosi rifiutandosi di vendervi qualcosa (causa anche la bassa reputazione di ebai). Così, in un economia che non decolla (chissà mai perchè) anche quando dobbiamo acquistare siamo al palo, bloccati, prigionieri di una pessima reputazione cui personalmente non ho contribuito. Grazie davvero a tutti i disonesti. Quindi dovrei pagare uno schermo che già si trova entro i confini di questa repubblica delle banane, pagandolo una cifra stratosferica con l'illusione di rilanciare l'economia... ma che sistema è mai questo? Mi spiace. Continuo a cercare, fiducioso che i miei risparmi guadagnati onestamente siano più meritati da chi invece lavora onestamente in un paese straniero, non certo quello in cui vivete voi, poveri "itagliani".

P.S. Pulcinella ha perso la maschera ed Arlecchino balla. Ripeto: Pulcinella ha perso la maschera ed Arlecchino balla.

domenica 19 febbraio 2012

HTC P3600 riparazione (quasi) impossibile

Quando un dentista con le braccine corte si mette a fare il tecnico elettronico riparatore... è una manna dal cielo per certi versi. L'ultimo salvataggio di hardware "rotto" è di ieri. Un portatile ACER extensa 5260 con LCD crackato (lo vedremo in futuro) ed un palmare HTC P3600 Trinity mod. TRIN100 con Winzozz mobile. L'opera di devastazione è iniziata con la tecnica del "fai da te senza alcuna attrezzatura o preparazione tecnica". Non si sa per quale motivo ma l'attila tecnologico ha voluto cambiare lo schermo LCD e quindi produrre tutta una serie di inconvenienti che nemmeno il più sadico dei criminali riuscirebbe a produrre. Quando mi viene consegnato mi sento dire... lo schermo non si accende, "probabilmente a causa del connettore difettoso" (e già mi viene qualche sospetto sul "difetto"). Mi assicuro che l'utonto se ne voglia liberare senza nulla in cambio e procedo col ritiro e salvataggio dalla discarica. 
In laboratorio provo ad aprire il tutto e già noto una serie di problematiche. Le viti torx... probabilmente è riuscito a toglierle con un cacciavite a stella, massacrandole. Una di queste non ne vuole sapere di uscire. A forza di girare a vuoto il criminale è riuscito a togliere dalla sua sede il filetto femmina (un dadino tondo e microscopico) che dovrebbe restare incastrato nella plastica. Per togliere la vite occorre quindi aprire il guscio sforzando (con il rischio di spezzare plastica, mother board o i flat arancione che collegano LCD e tastiera) infilare una pinzetta a becchi sottili, bloccare il "dado" e girare la vite con il suo cacciavite T4. 
Con l'apertura si prosegue con l'osservare l'opera di devastazione. Il guscio è spezzato in prossimità dello slot per l'inserimento della micro SD. Ma la cosa peggiore è accaduta al connettore dove si innesta il flat dello schermo. Manca lo sportellino di chiusura che preme i contatti del flat sulla motherboard. Di sostituirlo nemmeno a provarci. Troppo vicino ai componenti, servirebbe il forno o il riscaldatore IR e un attrezzatura che non ho (e che solo i laboratori specializzati ed attrezzatissimi hanno). Allora come fare per riportare in vita l'apparecchio? Per il dadino niente paura. Lo si rimette in sede con un pò di colla (un quarto di goccia) e si spera che tenga. Per la plastica spezzata, un nuovo cover non ci starebbe male, lo si dovrebbe trovare per una ventina di euro ma è una soluzione per chi non è in sciopero della spesa o chi non boicotta il mercato. 
Per il connettore.... si osserva che il flat è infilato sotto due file di contatti dorati. C'è una fila superiore rigida ed una fila inferiore flessibile che viene premuta da uno sportellino a pettine. Lo si cerca di recupero da qualche telefonino o da qualche lettore CD o DVD...con un "pò" di fortuna se ne trova uno di uguale ed il gioco è fatto: probabilità 1/10000000000. Occorre quindi aguzzare l'ingegno. Si cerca sempre dai connettori flat una plastichetta di chiusura come quella che si intravede nella foto (o simili), la si riporta alle dimensioni necessarie tagliandola con un tronchesino di precisione e si prova ad infilarla (è fattta a cuneo) in modo da andare sotto la fila di pin superiori e sopra quella inferiore che deve premere il flat: probabilità 1/100000. Questa seconda soluzione è fattibile ma essendo i pin microscopici e le dita enormi, ci si riesce con estrema difficoltà e si rischia seriamente di creare ulteriori danni. 
Allora? occorre trovare un materiale che riesca ad adattarsi al pettine e nello stesso tempo "penetrare" fra i pin superiori per premere la fila di pin inferiori... una specie di creta o pongo che si adatti a forma di pettine ma che sia rigida abbastanza da tenere premuti i pin inferiori che sono molto più flessibili di quelli superiori (e molto più delicati). Io ho trovato una schiuma di imballaggio dei cartomizer per e-cig, una schiuma nera a memoria di forma, nel senso che è rigida al punto "giusto" ma col tempo si adatta all'oggetto su cui viene premuta. Il coperchio avvitato fa il resto, assieme ad uno spessore rigido di un millimetro che fa da "tappo". Come per magia il palmare torna a funzionare perfettamente, dopo il ripristino alle condizioni di fabbrica. Quest'ultima operazione la si fa premendo contemporaneamente i due tastini appena sotto lo schermo e il tasto di reset fra la presa usb e la porta irda. L'unico "inconveniente è ora la tastierina che non risponde più, forse ho innestato male il connettore o peggio l'avrò involontariamente danneggiato....devo controllare. Comunque... il palmare è tornato in vita e spero che il fixing duri un pò. Giusto in tempo perchè il nokia che avevo si rifiutava di ricevere le chiamate e gli SMS, provocando ingiustificabili crisi isteriche di quei clienti che credono sia reperibile per loro 24/24 7/7... alla peggio, ho dei telefoni di scorta, minimali ed il palmare lo do via a pezzi... ci si recupera qualcosa, le due fotocamere, la tastierina, il motorino di vibrazione, lo schermo LCD...alla prossima.

P.S. il fulmine ha colpito. Ripeto: il fulmine ha colpito.