mercoledì 22 giugno 2011

Sigarette fai da te (parte 15) fanno male?

Come annunciato e come avevo profetizzato previsto con largo anticipo, prende piede la campagna terroristica anti e-fumo. Si continua ad insinuare, senza produrre niente di scientifico o manipolando l'esposizione parziale di dati e notizie apparentemente preoccupanti. In questo articolo, se si legge con leggerezza, sembra che le e-cig siano inutili per smettere di fumare e facciano male. Siamo alle solite. La guerra è in atto. Toccare gli interessi solo economici di certe multinazionali maledette e di certi interessi monopolistici è dannoso. I dati riportati sono parziali, superficiali, inutili a formare un opinione corretta. 
Se qualche deficiente ha iniziato a vendere le sigarette elettroniche promettendo che sono efficaci per smettere di fumare, bisognerebbe metterlo in galera, punto. Personalmente, ho iniziato di punto in bianco con le e-cig e da fumatore accanito sono diventato uno svapatore abituale, ma io non rientro nelle statistiche fasulle o nei "test" delle organizzazioni prezzolate al soldo dei potenti. E' stata la volontà ad aiutarmi ed il mezzo usato è stato solo un supporto alla mia motivazione personale. Per dire ciò non servono scienziati, test di laboratorio, illustri accademici o organizzazioni mondiali.
Per la dannosità, se si legge l'articolo, si citano le sostanze di 4 tipi di liquidi, tutti di provenienza sintetica. Io uso la glicerina vegetale di origine naturale presa in farmacia. Nessuno, "stranamente" ha mai fatto dei test su di essa...come mai?? Come mai si analizza solo "l'antigelo sintetico" e non la glicerina naturale? Io non lo so perchè, ma posso ovviamente immaginarlo ed immaginare che cosa ci sia sotto. Sulla scia della Fda, a novembre 2010 anche un rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che le e-cig sono dannose alla strategia antifumo dell’Oms e che contengono sostanze nocive. Dannose alla strategia antifumo dell'OMS??? Contengono sostanze nocive?? Ma come si fa a dire così senza analizzare tutte le soluzioni possibili?? senza base scientifica certa?? senza che i metodi di analisi siano resi pubblici?? In che mani siamo?? Non riescono a capire se un batterio killer deriva dai cetrioli, poi dai fagioli, poi dalla carne, poi dalla soia poi.... ma stanno scherzando o ci prendono per il sedere???? Un effetto sicuro lo ottengono in questo modo. Perdono di credibilità e per recuperarla dovranno fare tanti di quegli sforzi che nemmeno se lo immaginano. Da voi in "itaglia", nel 2008 il senatore del Pd Ignazio Marino ha proposto un disegno di legge per regolamentare il settore, ma il collega del Pdl Luigi D’Ambrosio Lettieri ha presentato un emendamento per azzerare l’idea. Da un anno il provvedimento giace in Senato, avvolto da una nuvola di finto fumo.Ecchè altro ci si aspettava?? Col fumo tradizionale, che sicuramente fa male, si nota un altrettanta preoccupazione per la salute?? Mi pare di no, a meno che non ci sia da raccogliere fondi. Maledetti schifosi imbecilli, io vi maledico tutti per il resto della vostra meschina esistenza. Andatevene a fanchiulo! Alla prossima.

P.S. Pino è morto e Franco mente. Ripeto: Pino è morto e Franco mente.

domenica 19 giugno 2011

Segnalatore a led per raggi bicicletta

Cosa mi sia saltato in testa di comperare questo affare non lo so. Forse pensavo alla mia sicurezza, dato che viaggio di sera tardi in bicicletta ed ho la necessità di essere visto dagli automobilisti. E' una coppia di segnalatori luminosi da fissare ai raggi della ruota posteriore della bici. Durante la rotazione, un interruttore si chiude per la forza centrifuga e se è quasi buio, un led rosso si mette a lampeggiare. Il livello dell'illuminazione è "misurato" da una foto-resistenza e, affogato nella colla epossidica per celare non si sa quale straordinario segreto o diritto d'autore, un minuscolo circuito integrato fa il resto, compresa la temporizzazione dello spegnimento che avviene dopo pochi secondi che ci si ferma. Il tutto è alimentato a 3 volts tramite due batterie a bottone del tipo AG13.
L'idea è buona, l'efficacia non so quanto. Da dietro, da chi sopraggiunge in auto alle mie spalle, non so quanto si notino due minuscoli led, anche se ad alta efficienza, coperti dal cerchione. Dato che la prudenza non è mai troppa e non passa giorno che qualche ciclista non venga arrotato dalla solita stronza al volante o dal solito padroncino sempre di corsa a fare consegne di cose inutili, meglio abbondare con le luci, anche se non sono tutte obbligatorie. Vale il principio della prudenza. In ogni caso, uno dei due segnalatori presenta una rottura della saldatura del contatto positivo della batteria e l'altro presenta la scollatura del coperchio trasparente protettivo. Tre anni di lavoro e si rompono. Di sostituirli nemmeno a parlarne, anche perchè non si possono definire a tenuta stagna e le batterie si ossidano. Sono alla ricerca di qualcosa di più efficente. Alla prossima. 

P.S. il lupo grigio è fuori dal branco. Ripeto:  il lupo grigio è fuori dal branco.

venerdì 17 giugno 2011

Rasaerba McCulloch mod.MT152 (parte II)

Quasi ci siamo. Ho terminato la ricostruzione completa della base di supporto del motore. Il vecchio supporto in plastica, ad incastro, è stato sostituito da una piastra di alluminio tagliata e sagomata a mano. Si taglia un foglio di alluminio di un paio di millimetri di spessore e si traccia la dimensione di massima che dovrà avere. I bordi poi, con prove ed aggiustamenti successivi, dovranno essere portati alle giuste dimensioni. Per riuscire ad incastrare la base nel suo alloggiamento, ho dovuto affilare i bordi con carta vetrata sino a quando il tutto non è entrato perfettamente al suo posto. Poi tocca alla fase di foratura per far passare il perno del motore ed allineare i tre fori di fissaggio. Ho dovuto crearmi una maschera di carta, prendere le misure esatte dei tre fori e poi procedere con un primo foro "centrato" alla meglio. Una volta creato il foro centrale, ci si aiuta con la maschera per praticare i tre fori di supporto nella giusta posizione. Ha funzionato al primo colpo anche se sono andato un pò "a occhio". Terminato il montaggio (anche se mancano ancora i 4 fori di fissaggio della protezione terminale), mi sono accorto di un problema al rocchetto porta filo. E' sfondato nella parte terminale per cui la molla non riesce più e bloccarlo e durante la rotazione il filo si svolge ed esce. Per ovviare, sto per procedere con affogare la molla nel fondo interno del rocchetto, utilizzando della termocolla. Dovrebbe funzionare, altrimenti, addio attrezzo. Una testa di ricambio non è disponibile e se la soluzione non funziona, dovrò inventrami di costruire una lama flessibile o qualcos'altro....boh....vedremo come andrà a finire. Nel frattempo procedo. Alla prossima.

AGGIORNAMENTO: Funziona. Riparazione terminata ed un rifiuto in meno per la maledetta discarica. Ennio, vaffanc*lo!

P.S. la fotosintesi è in ritardo. Ripeto: la fotosintesi è in ritardo.

sabato 28 maggio 2011

Rasaerba McCulloch mod.MT152 (riparazione)

Dopo il tifone tropicale di ieri, che in solo trenta minuti è riuscito a dimezzare la flora verticale della provincia, non resta che raccogliere i cocci e dare una sistemata al giardino. Come spesso accade, quando si usano gli attrezzi si concretizzano le maledizioni sciamaniche di chissà quale rito wodoo porta sfiga sempre in attività. Stavolta è stato il turno del rasaerba o tagliabordi a filo o decespugliatore.... E' un ciottolo di plastica che non ho comprato io. Un McCulloch modello MT152 Type 2215P da 450Watt 9000 giri/minuto, made in ireland, anche se dalla manifattura e fragilità mi sarei aspettato un bel "made in china", giusto per soddisfare i miei pregiudizi. 
Presenta un problema alla scatola porta filo ed il motore "balla" nella sua sede. Per aprirlo occorre prima di tutto togliere la protezione nera di plastica, tenuta in sede da 4 viti con testa a croce (ne mancava una). Poi sul lato etichetta del vano porta motore (giallo) si tolgono le viti autofilettanti, comprese le due precedentemente nascoste dalla protezione. Dentro si scopre un semplice motorino 230V a spazzole. E' il momento buono per togliere la polvere e l'erba secca polverizzata, usando un pennello asciutto con setole abbastanza rigide. Per togliere la testa porta-filo, basta svitare il dado che la tiene fissata al perno del motore e che è protetto da un copri dado di plastica (occorre ovviamente prima aprire la scatola porta filo). Per fare ciò, basta usare un cacciavite a testa piatta ed infilarlo nella testa dal lato del collettore a spazzole. Si consiglia, se non si ha l'attrezzo adatto e nemmeno la mano ferma, di tenere procedere nel seguente modo. Il motore si leva facilmente dalla sede (tenuto da una flangia in plastica nera) e lo si fissa in una morsa, senza stringere troppo. Si tiene ferma la testa della vite con una tenaglia ed a mano si svita la scatola porta filo. Con un pò di pazienza verrà via prima il copri dado e poi il dado di fissaggio. Se invece si preferisce svitare la vite girandola col cacciavite, se quest'ultimo vi scivola è probabile andare finire contro gli avvolgimenti di rame e rovinare il motore.
La flangia, che come si vede presenta delle crepe, è fissata al motore con tre viti. Per ripararla?? E' un casino. O si prova ad ordinare il pezzo o lo si ricostruisce. Con una lamiera di alluminio dello spessore giusto si dovrebbe riuscire a combinare qualcosa. Basta ricordarsi di aprire dei fori per l'aerazione e raffreddamento del motore (l'aria è convogliata dalle alette della scatola porta filo) Alla peggio, si usa un pannello di legno robusto, che con il rasaerba già riparato tempo fa ha funzionato alla grande e sta ancora funzionando.  La fattura di questo attrezzo non sembra trascurata. Avrei però ovviamente curato un pò di più il supporto del motore, magari con dei rinforzi un pò più robusti ed avrei progettato un sistema a sgancio per la testa, in modo da agevolare il ricambio della stessa in caso di rottura. Il punto dolente di questo attrezzo è l'installazione del filo. Un sistema degno del più malato degli ingegneri che induce al turpiloquio ad ogni necessità Non si capisce bene il sistema di apertura della scatola portafilo. Dopo l'utilizzo, è talmente cementata dai residui di erba secca che per aprire il tutto occorre armarsi di pazienza, dopo aver fissato in morsa l'attrezzo. Il rocchetto porta filo poi, è un autentico pezzo di alta ingegneria dell'incompetenza. E' un miracolo partorito da una mente malata e contorta. Mi immagino un utente medio... lasciamo perdere và! Sto pensando, con l'occasione, di modificare e migliorare il tutto. Come?. Vorrei trovare il sistema per migliorare la testa rotante. Magari con dei fili di acciaio al posto del filo plastico, fissati con delle viti direttamente al perno... una "scatola non scatola" facile da pulire e facile da caricare... magari delle lame flessibili.... ci devo pensare un pò. Vedremo cosa salta fuori. Nel frattempo l'erba in giardino, nei bordi, farà in tempo a riprodursi e la gramigna, assieme all'edera parassita, invadere ed aggredire le piante da frutto.... dovrò procedere con la forbice a mano, così risparmio energia elettrica e faccio meno rumore. In fin dei conti quel tagliabordi non mi è mai piaciuto, mi è antipatico e magari non lo riparo nemmeno. Alla prossima.

P.S. la moto gialla e nera non parte. Ripeto: la moto gialla e nera non parte.