venerdì 17 giugno 2011

Rasaerba McCulloch mod.MT152 (parte II)

Quasi ci siamo. Ho terminato la ricostruzione completa della base di supporto del motore. Il vecchio supporto in plastica, ad incastro, è stato sostituito da una piastra di alluminio tagliata e sagomata a mano. Si taglia un foglio di alluminio di un paio di millimetri di spessore e si traccia la dimensione di massima che dovrà avere. I bordi poi, con prove ed aggiustamenti successivi, dovranno essere portati alle giuste dimensioni. Per riuscire ad incastrare la base nel suo alloggiamento, ho dovuto affilare i bordi con carta vetrata sino a quando il tutto non è entrato perfettamente al suo posto. Poi tocca alla fase di foratura per far passare il perno del motore ed allineare i tre fori di fissaggio. Ho dovuto crearmi una maschera di carta, prendere le misure esatte dei tre fori e poi procedere con un primo foro "centrato" alla meglio. Una volta creato il foro centrale, ci si aiuta con la maschera per praticare i tre fori di supporto nella giusta posizione. Ha funzionato al primo colpo anche se sono andato un pò "a occhio". Terminato il montaggio (anche se mancano ancora i 4 fori di fissaggio della protezione terminale), mi sono accorto di un problema al rocchetto porta filo. E' sfondato nella parte terminale per cui la molla non riesce più e bloccarlo e durante la rotazione il filo si svolge ed esce. Per ovviare, sto per procedere con affogare la molla nel fondo interno del rocchetto, utilizzando della termocolla. Dovrebbe funzionare, altrimenti, addio attrezzo. Una testa di ricambio non è disponibile e se la soluzione non funziona, dovrò inventrami di costruire una lama flessibile o qualcos'altro....boh....vedremo come andrà a finire. Nel frattempo procedo. Alla prossima.

AGGIORNAMENTO: Funziona. Riparazione terminata ed un rifiuto in meno per la maledetta discarica. Ennio, vaffanc*lo!

P.S. la fotosintesi è in ritardo. Ripeto: la fotosintesi è in ritardo.

sabato 28 maggio 2011

Rasaerba McCulloch mod.MT152 (riparazione)

Dopo il tifone tropicale di ieri, che in solo trenta minuti è riuscito a dimezzare la flora verticale della provincia, non resta che raccogliere i cocci e dare una sistemata al giardino. Come spesso accade, quando si usano gli attrezzi si concretizzano le maledizioni sciamaniche di chissà quale rito wodoo porta sfiga sempre in attività. Stavolta è stato il turno del rasaerba o tagliabordi a filo o decespugliatore.... E' un ciottolo di plastica che non ho comprato io. Un McCulloch modello MT152 Type 2215P da 450Watt 9000 giri/minuto, made in ireland, anche se dalla manifattura e fragilità mi sarei aspettato un bel "made in china", giusto per soddisfare i miei pregiudizi. 
Presenta un problema alla scatola porta filo ed il motore "balla" nella sua sede. Per aprirlo occorre prima di tutto togliere la protezione nera di plastica, tenuta in sede da 4 viti con testa a croce (ne mancava una). Poi sul lato etichetta del vano porta motore (giallo) si tolgono le viti autofilettanti, comprese le due precedentemente nascoste dalla protezione. Dentro si scopre un semplice motorino 230V a spazzole. E' il momento buono per togliere la polvere e l'erba secca polverizzata, usando un pennello asciutto con setole abbastanza rigide. Per togliere la testa porta-filo, basta svitare il dado che la tiene fissata al perno del motore e che è protetto da un copri dado di plastica (occorre ovviamente prima aprire la scatola porta filo). Per fare ciò, basta usare un cacciavite a testa piatta ed infilarlo nella testa dal lato del collettore a spazzole. Si consiglia, se non si ha l'attrezzo adatto e nemmeno la mano ferma, di tenere procedere nel seguente modo. Il motore si leva facilmente dalla sede (tenuto da una flangia in plastica nera) e lo si fissa in una morsa, senza stringere troppo. Si tiene ferma la testa della vite con una tenaglia ed a mano si svita la scatola porta filo. Con un pò di pazienza verrà via prima il copri dado e poi il dado di fissaggio. Se invece si preferisce svitare la vite girandola col cacciavite, se quest'ultimo vi scivola è probabile andare finire contro gli avvolgimenti di rame e rovinare il motore.
La flangia, che come si vede presenta delle crepe, è fissata al motore con tre viti. Per ripararla?? E' un casino. O si prova ad ordinare il pezzo o lo si ricostruisce. Con una lamiera di alluminio dello spessore giusto si dovrebbe riuscire a combinare qualcosa. Basta ricordarsi di aprire dei fori per l'aerazione e raffreddamento del motore (l'aria è convogliata dalle alette della scatola porta filo) Alla peggio, si usa un pannello di legno robusto, che con il rasaerba già riparato tempo fa ha funzionato alla grande e sta ancora funzionando.  La fattura di questo attrezzo non sembra trascurata. Avrei però ovviamente curato un pò di più il supporto del motore, magari con dei rinforzi un pò più robusti ed avrei progettato un sistema a sgancio per la testa, in modo da agevolare il ricambio della stessa in caso di rottura. Il punto dolente di questo attrezzo è l'installazione del filo. Un sistema degno del più malato degli ingegneri che induce al turpiloquio ad ogni necessità Non si capisce bene il sistema di apertura della scatola portafilo. Dopo l'utilizzo, è talmente cementata dai residui di erba secca che per aprire il tutto occorre armarsi di pazienza, dopo aver fissato in morsa l'attrezzo. Il rocchetto porta filo poi, è un autentico pezzo di alta ingegneria dell'incompetenza. E' un miracolo partorito da una mente malata e contorta. Mi immagino un utente medio... lasciamo perdere và! Sto pensando, con l'occasione, di modificare e migliorare il tutto. Come?. Vorrei trovare il sistema per migliorare la testa rotante. Magari con dei fili di acciaio al posto del filo plastico, fissati con delle viti direttamente al perno... una "scatola non scatola" facile da pulire e facile da caricare... magari delle lame flessibili.... ci devo pensare un pò. Vedremo cosa salta fuori. Nel frattempo l'erba in giardino, nei bordi, farà in tempo a riprodursi e la gramigna, assieme all'edera parassita, invadere ed aggredire le piante da frutto.... dovrò procedere con la forbice a mano, così risparmio energia elettrica e faccio meno rumore. In fin dei conti quel tagliabordi non mi è mai piaciuto, mi è antipatico e magari non lo riparo nemmeno. Alla prossima.

P.S. la moto gialla e nera non parte. Ripeto: la moto gialla e nera non parte.

lunedì 23 maggio 2011

Kod*k ZD710 battery pack (parte 1)

Segue dalla parte 0. In attesa che chiami l'avvocato con cui avevo appuntamento telefonico per una CT di parte (una rogna che si trascina da 5 anni per colpa di un CTU incompetente), riprendo a smanettare con la realizzazione del pacco batterie aggiuntive da collegare alla fotocamera digitale richiamata in oggetto. Non ho un progetto preciso e procedo con quello che mi capita in mano. Il Falegname mi ha dato una mano per realizzare i due fori passanti al blocco di legno, realizzato incollando assieme degli scarti in multistrato, resi fragili purtroppo da una blanda formazione di muffe dovute ad un pò di umidità (sto procedendo con 'essiccazione e la vernice farà il resto). Oggi devo fare in modo di alloggiare le batterie all'interno e realizzare i collegamenti. Ho preso due lamierini di ottone per chiudere le due estremità. Alcune viti torx e dei forellini facili da realizzare, visto che il materiale è tenero, chiudono per bene grazie anche alla flessibilità dell'ottone. Per i collegamenti... dal box delle molle, pazientemente messe da parte in anni di disassemblaggio selvaggio, ne scelgo 4 di adatte. Le fisso su dei lamierini, tagliati e sagomati con una forbice, con un pò di stagno (che non si salda alla molla ma in qualche maniera si riesce a fissare il tutto). Ora ho il pacco completo di alimentazione, misurata a 4 volts e qualcosa. Un pò troppo credo per la fotocamera che andrebbe alimentata a 3 volts. Non mi fido di provare a vedere se regge un volts in più...forse sì, forse no...preferisco non rischiare. Per cui come fare?? So che nei lettori CD ci sono dei regolatori di tensione SMT a 3,3 volts (5 volts in input). Devo solo individuarli, dissaldarli e provare a verificare se si può riutilizzarli, non senza prima provare su una millefori. 
Manca ancora il sistema di fissaggio a vite. Per quello dovrò ingegnarmi un pò, anche se ho già qualcosa in mente. L'unica rogna è che in ferramenta non trovo le viti con la filettatura standard per le fotocamere. Mi spiacerebbe sacrificare un cavalletto cinese da pochi euro ma a mali estremi... farò così. Per rifinire il tutto?? pensavo ad una guaina termorestringente, di quelle grandi che si trovano per i pacchi batterie. O al limite un pò di vernice nera dovrebbe dare un aspetto sicuramente migliore della schifezza come la si vede adesso. L'importante è che funzioni. Alla prossima.

P.S. Il pacco nero è chiuso. Ripeto: Il pacco nero è chiuso.