venerdì 11 settembre 2009

Samsung SGH-X650 - riparato

Oggi un postino si è degnato di consegnare parte della posta che da un mese non arrivava. Fra i pacchi, il guscio del Samsung SGH-X650 ordinato su ebai. Il cellulare è grigio mentre ho ordinato il guscio nero. Non mi ero accorto che la batteria ha incorporato il cover per cui ho dovuto decidere. Cellulare nero con batteria argento o cellulare argento con "rifinitura" nera? Ho scelto la seconda opzione, altrimenti dovevo smontare tutto e perderci un sacco di tempo. Il "guasto" se così si può chiamare, consiste nella rottura di uno dei due supporti inferiori di aggancio della batteria. Un pezzettino di plastica microscopico salta via e la batteria non sta più al suo posto, ergo il cellulare è da buttare secondo la filosofia del riparatore disonesto. Purtroppo, la sede dei gancetti della batteria fa parte del telaio di supporto ed occorre acquistare tutte le parti di ricambio, coperchio e tastiera di gomma inclusi. Il lavoro di sostituzione non è stato difficile. 4 viti, 2 gancetti da far "saltare" ed alcuni particolari di protezione da traslocare da un pezzo all'altro. Facile. Le etichette adesive occorre scaldarle con un asciugacapelli per fare in modo che vengano via facilmente senza romperli, basta scaldare un pò l'adesivo che poi attacca ancora. Per le parti che mi rimangono? O le tengo di scorta per le prossime riparazioni o le vendo al migliore offerente per recuperare un pò di costi. Bene, anche questo è fatto, riparato, salvato dalla discarica. Costo dell'operazione 15 euro manodopera compresa... un affare. Alla prossima.

P.S. Il manuale dice di non togliere la quinta vite. Ripeto:Il manuale dice di non togliere la quinta vite.

LCD e VGA - pinout

Prosegue anche il lavoro di analisi ed autopsia del pannello grafico LCD recuperato dal portatile di marca sconosciuta di cui al post precedente. L'obiettivo è quello di recuperare lo schermo LCD e trovarci un qualsiasi utilizzo pratico, come secondo monitor, come un photo frame o come monitor di sorveglianza e supervisione di processi, abbinato magari ad una cam c.mos recuperata da un telefono cellulare. Una cosa importante è associare i fili che escono dal pannello ai segnali che ci devono essere applicati. Per prima cosa, si prova a googlare dopo aver preso nota del tipo di pannello LCD al fine di reperire un datasheet o qualcosa che possa essere utile. Nel 99% dei casi non si trova nulla per cui occorre aguzzare l'ingegno.
Si cercano intanto delle applications note, anche per schermi diversi per capire quali segnali ci si deve aspettare e come deve essere pilotato il pannello. Quello di cui stiamo parlando è uno schermo monocromatico LCD STN passivo da 10,5 pollici e risoluzione 640X460 sigla EG9012D-NZ-7, un pò datato ma ancora funzionante. Meglio partire con qualcosa di semplice per poi proseguire eventualmente con le cose più complesse. L'unico modo che ho trovato per numerare e classificare i fili è stato quello di seguire i collegamenti dal connettore al processore grafico, dopo aver trovato in rete il datasheet di quest'ultimo. Stiamo parlando di un processore grafico Cirrus Logic CL-GD6245 LCD VGA Controller. Per seguire la continuità connettore - pin del processore ho usato un semplice multimetro come prova diodi (la cicalina suona quando viene trovata continuità). Ho provveduto, per meglio seguire le piste, a dissaldare il connettore maschio saldato sulla mother board usando il dissaldatore ad aria calda autocostruito (che lavora egregiamente).
Per seguire invece le piste che scompaiono negli strati intermedi della mother board, dato che "sfortunatamente" il connettore si trova dal lato opposto del processore e seguirli con la mother board in piedi è estremamente scomodo, ho infilato nei fori passanti un sottilissimo filo di rame in modo da individuare i percorsi utilizzando i puntali del tester su un lato solo. I alcuni casi, per i segnali digitali, ci si sono messe di mezzo delle reti resistive da 33 ohm che non fanno suonare la cicalina del prova diodi. In questi casi basta provare a piazzare i puntali in altri punti sino a quando non si trova un capo del componente e successivamente proseguire con l'altro capo. Il risultato, in meno di un oretta, è più che ottimo.
Finalmente ho la piedinatura del connettore (vedi  foto) che entra nel pannello LCD. Ora occorre capire come organizzarsi per accenderlo e comandarlo. Sono 8 bit, 4 per la metà superiore e 4 per la metà inferiore da sincronizzare con impulso di frame e clock di riga...credo di aver compreso analizzando dei documenti reperiti in rete. Devo prima documentarmi per bene e poi procedere con la progettazione di un sistema a microprocessore per le prime prove. Obiettivo  successivo la conversione di segnali analogici in digitali per trasformare il pannello LCD in un monitor VGA... ci sarà per forza un processore dedicato, basta trovarlo. Alla prossima.
P.S. La tinta della parete nord si asciuga in fretta. ripeto

giovedì 10 settembre 2009

Samsung SGH-U600 - autopsia LCD

La curiosità mi ha sempre spinto ad aprire tutto ciò di cui non conosco bene la composizione. E' un modo per aguzzare l'ingegno e reperire materiali di recupero introvabili in commercio, per applicazioni "strane", modifiche, hacking e altre attività esercitate come hobby o passatempo, ma che tanto servono anche nella professione per sapere di cosa si sta parlando.
Lo schermo LCD del Samsung SGH-U600 riparato (ne vado fiero vista la difficoltà data dal particolare guasto riscontrato e dalle caratteristiche costruttive miniaturizzate), non ha resistito nemmeno poche ore, che già è stato ridotto ai minimi termini. Come si può notare, è composto da 9 parti (in realtà sono di più ma difficilmente separabili). Vediamo di capire qualcosa analizzandole in senso antiorario partendo dalla prima in alto a destra. 
  • Guscio metallico di supporto e telaio avente funzioni di schermo e sostegno meccanico per irrobustire l'assemblaggio. 
  • Schermo riflettente
  • Schermo diffusore
  • Schermo a "lente di fresnel"
  • Schermo semitrasparente riflettente (polarizzatore)
  • Schermo iridescente riflettente
  • Matrice LCD (2 vetrini sovrapposti)
  • Protezione superficiale adesiva antigraffio
  • Led bianchi di retro illuminazione e basetta con elettronica di comando

Non mi è chiara la funzione di ogni singolo componente, dovrò approfondire per capire meglio. Il componente più delicato, quello che si è rotto, è il pannello composto da due vetri sovrapposti. Fra i due, ci sono i punti (pixel) che diventano trasparenti o opachi se attivati elettricamente tramite i segnali elettrici elaborati da un circuito racchiuso nella parte bassa del pannello (che non si vede un quanto distrutto). Da questo circuito escono 6 fili, uno di alimentazione e gli altri contraddistinti dalle sigle WEN (Write enable), READ (lettura), CS (Clock source), ADS (dati seriali) ed FLM (?? indirizzo x.y del pixel??). La massa probabilmente è collegata al supporto metallico. La luce emessa dai led bianchi viene diffusa dai foglietti retrostanti la matrice e passa dove i pixel della matrice sono trasparenti per effetto della polarizzazione della luce attraverso il filtro polarizzante. Il colore viene generato mescolando la percentuale di trasparenza di ogni punto composto da 3 transistor che attivano i cristalli liquidi nelle componenti RGB (Rosso Verde Blu). Il principio è abbastanza semplice ma la complessità dell'elemento più importante è meravigliosa. Non so quale sia il processo di deposito dei componenti sul vetro (cristalli, transistor ed altra circuiteria), credo sia la parte più costosa di tutto l'insieme. Una volta prodotti in serie sono pronti ad alimentare la catena di ricarichi economici che da voi, in Itaglia, subiscono un impennata tale da spingervi ad acquistarli direttamente all'estero, giusto per far capire a certi industriali e commercianti delle "spaghetti factory", dove sta la vera causa della crisi economica che stanno passando (avidità e disonestà). Hanno poco da chiedere di risollevare i consumi e credere che non si spende più perché abbiamo paura. Se questa è la loro conclusione, alimentata da governanti illuminati, stiamo freschi...non hanno capito nulla ed a poco valgono i dazi per farci desistere. Vedrò di approfondire comunque le incognite tecniche, a scopo didattico. alla prossima.
P.S. Le scarpre di Silvio sono di cartone bagnato. Ripeto: Le scarpre di Silvio sono di cartone bagnato.