domenica 8 marzo 2009

DIY hot air rework

Cronaca di un temporaneo fallimento. Oggi mi sono messo in testa di riprendere una realizzazione abbandonata tempo fa. Ho la necessità di una stazione dissaldante per recuperare i componenti SMD o per piccole riparazioni alle schede elettroniche. In rete si trovano diversi progetti per modificare un saldatore a stagno e con una pompetta da acquario creare un dissaldatore ad aria calda. Mi sono procurato la pompetta, il saldatore ed un pezzo di tubo in silicone presso una ditta specializzata (li vendono a rotoli ma sono riuscito a portare fuori un pezzettino). Dopo aver assemblato il tutto, inserendo il tubo in silicone direttamente dentro l'elemento riscaldante, sono passato alle prove. Nulla. Lo stagno proprio non ne vuole sapere di sciogliersi. Allora oggi ho cercato di capire cosa non va. Lo stagnatore è da 40 watt... la temperatura dell'aria a contatto con il tubicino di ottone in uscita raggiunge i 280 gradi. La misurazione è effettuata inserendo la sonda K direttamente dentro il tubo. 280 gradi sono sufficienti a fondere lo stagno. Ma se misuro la temperatura dell'aria a 4 - 5 mm dall'uscita, sembra che la temperatura scenda sotto i 110 gradi, troppo pochi per sortire un effetto fusione. O il flusso d'aria è troppo lento oppure mi serve una temperatura interna più alta. Ho trovato in rete un progetto che prende il filo riscaldante da una pistola ad aria calda di recupero...che non ho. In questo modo, l'elemento riscaldante è totalmente auto costruito, alimentato a 12 volts (3 amp), inserito dentro un tubo di ceramica ed avvolto con della mica isolante. Raggiunge i 310 gradi in uscita e con una ventola di recupero il soffio d'aria è sufficiente a spegnere una candela a 5 centimetri. OK. Non so come facciano quelli che hanno modificato lo stagnatore da 40 watt ed una pompetta da acquario ma a me non funziona. Ho provato ad isolare le perdite, nulla da fare. Mi serve più temperatura e maggior flusso d'aria. Allora ho in programma di recuperare una resistenza che tempo fa ho utilizzato per riparare una sigillatrice per sacchetti di plastica (è una fettuccia metallica larga 3mm). Con il metodo sperimentale posso determinare la lunghezza e la tensione di alimentazione in modo che arrivi ad arroventarsi. Dubito di riuscire a far stare il tutto dentro uno stagnatore, ma vorrei provarci. Per il soffio d'aria nessun problema, basta un piccolo compressore, una ventola da PC, un motorino di un phon, qualcosa lo trovo sicuramente. In questo modo posso anche progettare un regolatore di corrente o alimentare la resistenza in PWM in modo da poter controllare la temperatura, magari agendo anche sulla velocità del flusso d'aria.
Mi manca il tubo di ceramica (o un supporto adeguato) , è uno scoglio non da poco e non so dove andare a recuperare una pistola ad aria, guasta. Quella che ho è nuova e non mi va di smontarla. In alternativa potrei usare dei fogli in silicone da avvolgere all'interno di un tubo metallico e crearmi un manico, magari con una manopola di un manubrio da moto. Forse presso qualche ditta di forniture industriali riesco a trovare qualcosa... Per ora accantono il progetto nel contenitore degli esperimenti falliti,ma non demordo. Alla prossima.

P.S. Aldo dice 44 meno 3. Ripeto: Aldo dice 44 meno 3.

LG FLatron LCD 575LM


Mi è capitato per le mani un monitor LG modello LM565D-EA, schermo da 15,1 pollici, alimentato a 12 volts (3A). Ha un difetto che si verifica a freddo. Presenta, all'accensione, delle righe orizzontali che fanno intravedere la schermata sottostante. A dire il vero è l'immagine sottostante che viene riprodotta senza sincronismo verticale. Dopo un ora di funzionamento, quindi "a caldo", l'immagine si stabilizza pian piano e si riesce ad utilizzare il monitor. E' un difetto che si presenta in altri monitor dello stesso tipo, per cui chi lo utilizzava in azienda ha deciso di lasciarlo sempre acceso 24 ore su 24 (mascherando il pulsante di accensione con nastro adesivo). A me il monitor serve per il laboratorio di elettronica dove ho anche un portatile compaq Presario P700 ricevuto in dono da un Collega. Dalla poca esperienza che ho, dato che il problema si verifica a freddo, presumo che il "guasto" sia da ricercare in qualche componente che presenta una deriva di funzionamento. Solitamente può essere qualche condensatore elettrolitico che interssa il circuito di sincronismo verticale. In mancanza dello schema, ho provveduto ad acquistarlo on-line a 19.95$ (poco più di 15 euro al cambio attuale). Sto aspettando che mi arrivi il link per il dovnload. Mercoledì scorso ho acquistato anche un manuale per la riparazione degli schermi LCD (e dei televisori al plasma), che contiene informazioni generali circa il funzionamento della circuiteria interna, giusto per non andare a casaccio nella ricerca dei guasti. Sembra che mi sia capitato un problema dei più difficili da risolvere. Pazienza. Un vero ostacolo resta la mancanza di un oscilloscopio, di un misuratore di capacità e di un altro paio di strumenti che non riesco a procurarmeli "di recupero". Temo che stavolta dovrò investire qualcosa... magari al prossimo incasso se mi va in porto una trattativa in corso. Nella ricerca dei manuali tecnici, degli schemi e delle istruzioni di riparazione, ho scoperto un mercato dove non esiste nulla di "gratis". La categoria dei riparatori non è certo una categoria che applica la condivisione del sapere che si può riscontrare ad esempio fra gli informatici, dove l'open source sta diventando ormai un obbligo. Schemi, manuali a pagamento in formato PDF. Vorrei informarmi se si tratta di copie acquistate dal produttore o se si tratta di manuali di servizio redatti da riparatori. Nel primo caso sarebbe una copia che credo vada a violare dei diritti d'autore. Nel secondo caso c'è il rischio di acquistare un manuale "inutile". Alla peggio avrò buttato 15 euro ed il rivenditore disonesto si guadagnerà una serie di improperi via mail. Per quanto poi riguarda il reperimento dei componenti di ricambio... come farò?? Mi venderanno una capacità SMD?? Un singolo componente mi sa che non si degnano nemmeno di spedirmelo e francamente non ne voglio acquistare 100 per poi trovarmeli nei cassetti inutilizzati. Fore riuscirò a recuperarlo da qualche scheda...speriamo. Ciao

P.S. Non spingere, c'è posto. Ripeto: Non spingere, c'è posto.

domenica 22 febbraio 2009

Server crash

Avrei preferito in questo week-end andarmene a fare un giro o dedicarmi ad altre cose. Venerdì la prima sorpresa. Il server è spento. Why?? Ad avviarlo si avvia ma dopo pochi minuti si spegne da solo. Allora adotto le procedure di disaster recovery e prontamente il disco viene installato nella macchina gemella di scorta. Pochi minuti ed il sistema riparte. Domenica mattina un altra sorpresa. Il server è giù un altra volta. Acceso ma insensibile ai comandi...bloccato. Riavvio impossibile, non si avvia nemmeno il bios. Due guasti hardware nel giro di due giorni sono per lo meno sospetti. A poco valgono i test successivamente effettuati sull'hardware. Guasti e basta.
Urge un intervento straordinario per ripristinare le funzionalità del sistema. Il disco (ed i preziosissimi dati che contiene) è integro. Manca solo una mother board con scheda di rete incorporata, un minimo di memoria ram, un alimentatore. Frugo nel mucchio di ciarpame e salta fuori un vecchio case slim di un PC anonimo, con il telaio piegato probabilmente da una caduta. Installo il disco che però è troppo spesso per l'alloggiamento del case di recupero. Pazienza, lo terrò in sede con un pò di nastro adesivo. Monto il tutto ed in due minuti ottengo un "nuovo" server. L'aspetto è simile a quello che si può immaginare in uno scenario post-atomico. Manca la copertura esterna, la ventola del processore è un pò rumorosa, il nastro adesivo tiene fermo il gruppo unità di memorizzazione (lettore CD compreso)... ma 2.3 Ghz di processore, 1Gb di ram, scheda di rete da 1 megabit... anche troppo per le funzioni che deve svolgere. Apache web server, server imap POP3 (dovecot), Fetchmail su cron periodico, MySQL server, NFS... anche troppo per la modesta rete che deve gestire. Ora, dato che le disgrazie non vengono mai sole, dovrei predisporre un nuovo disco di scorta e pianificare meglio i salvataggi periodici su unità esterna. Mi manca un disco e dovrò procurarmelo alla svelta. Purtroppo all'ecocentro mi hanno combinato un bello scherzo. Il bidone delle apparecchiature elettroniche è ora inaccessibile e non è più possibile recuperare ciò che gli altri buttano. Bastardi, chissà perchè... c'è da immaginare che ci lucrino sopra, dopo che abbiamo pagato la tassa di smaltimento, probabilmente i rifiuti vengono venduti (doppio guadagno). Non è giusto. Dischi da 20 o 40 giga sarebbero sufficienti, chissà quanti ormai li buttano ed io non li posso recuperare. L'unico modo sarebbe quello di intercettarli prima che vengano gettati nello scivolo che conduce alla vasca di raccolta, chiedendo al proprietario di cederli per nulla. So che è un operazione che non è ben vista dal guardiano delle immondizie (un laureatino occhialuto e saputello) il quale ottempera scrupolosamente a precise istruzioni di costringere le persone a buttare a tutti i costi il più possibile. Il libero scambio gratuito è vietato. Pazienza. Troverò un altra soluzione. Speriamo che questo garbage-server tiri avanti ancora per un pò, in attesa di un rimpiazzo decente. Ma la cosa che più mi "dispiace" è che il case del vecchio server (un HP Vectra) l'avevo fatto verniciare dal carrozziere. Una splendida vernice lucida (da carrozzeria) di colore blu metallizzato con effetto glitter. Un capolavoro, curato nei particolari, con finiture in color argento. Mi spiace gettare quel contenitore. Quasi quasi attendo di recuperare una mother boad che ci sta dentro e lo ri-utilizzo. Alla prossima.

P.S. Stare in coperta. Ripeto: Stare in coperta.

martedì 17 febbraio 2009

Non pago per lavorare, grazie.

Oggi mi sono recato presso un'azienda di servizi, prospettando una possibilità di acquisire qualche incarico professionale. Così almeno al telefono mi si era prospettato l'appuntamento. Barba rasata, vestito buono per le occasioni, scarpe lucide, puntuale come un cronometro svizzero. Dopo un ora di fuffa e chiacchiere della serie, "siamo grandi", "siamo i migliori" ecc.ecc inizio ad insospettirmi. A poco valgono le lusinghe, i complimenti per il mio status professionale, so esattamente quanto valgo e non mi propongo mai ad un centesimo di più di ciò che posso offrire. Mi parlano addosso di appalti, gare, del settore pubblico, di incarichi a sei cifre... tutte cose allettanti sicuramente, il desiderio è emerso e la tecnica per farlo è a me nota. Ottenuto uno scontatissimo "sì, potrebbe interessarmi" , che se non lo si pronuncia l'imbonitore è costretto a continuare ad oltranza, si arriva finalmente al nocciolo della questione. Cosa dovrei fare per ottenere tutto quel ben di dio?. Ma pagare ovviamente! Un abbonamento annuale ad una banca dati... dati pubblici ovviamente, facilmente reperibili in rete agratis. Ma che mi stanno a pigliare per i fondelli? com'è possibile che esistano attività del genere? Dovrei pagare per lavorare? Un pizzo annuale per un servizio di consultazione di gare pubbliche per servizi di consulenza... non ho nemmeno chiesto "quanto costa?". Trovo disonesto usare le tecniche di manipolazione per ottenere un consenso alla sottoscrizione di un abbonamento e pagare per consultare dei dati già disponibili. Probabilmente qualcuno già sta pagando, qualcuno si è abbonato, buon per lui, forse si è trovato nella condizione di non sapere dire di no. Così ho sprecato tempo, benzina e pazienza. Vaffanchiulo.

P.S. Ciccio Paletta torna all'ovile. Ripeto: Ciccio Paletta torna all'ovile.