domenica 26 ottobre 2008

Serbatoio sottovuoto (parte 7)

Quasi ci siamo. Come ogni progetto che si rispetti, degno di chiamarsi tale, ci sono degli ampi spazi di miglioramento. Modifiche, migliorie, ottimizzazioni... pian piano, dopo i primi utilizzi ci si accorge sempre che qualcosa può essere modificato per rendere più facile ed agevole il lavoro. Giusto per enfatizzare l'opportunità di rendere disponibili agli altri le informazioni necessarie per un eventuale "fai da te", e considerato che è meglio imparare dagli errori altrui piuttosto che commetterli in prima persona, elenco nel seguito dubbi, insuccessi e soluzioni "tampone"... che averci pensato prima sarebbe stato meglio... :-)
1) i fili di collegamento sono di sezione sovradimensionata. Li ho utilizzati come recupero da un cablaggio effettuato in un macchinario simile, le cui dimensioni interne erano di 5 volte maggiori rispetto al mio. In questo modo il coperchio 'fatica' a chiudersi. L'utilizzo di fascette stringicavo non migliora la situazione.
2) il supporto del serbatoio acrilico è montato "sbagliato"....Avevo predisposto 4 fori per poterlo montare in due posizioni diverse, prima di scegliere la direzione della valvola di scarico. Nel incastrare i supporti, dopo la verniciatura del contenitore, dato che la vernice ha fatto spessore, i tasselli si sono incastrati perfettamente senza necessità di colle. Un montaggio errato però mi ha impedito di togliere uno dei due supporti montato nei fori sbagliati. Per ovviare, ho avvitato il serbatoio da un lato e dall'altro ho incollato con il silicone...reggerà.
3) Nel tentare di incastrare i supporti del serbatoio, ho usato un martello. Un crepo nella base che non compromette la tenuta dell'aria, ha prodotto un antiestetico "rattoppo" di "sicurezza" con del silicone per sanitari. Meglio sempre ricordare che stiamo parlando di componenti "delicati" e che la costruzione non rientra nel settore della carpenteria metallica.
4) Il pannello frontale in plexyglass da 4mm, non è certo adatto per supportare sforzi meccanici. Sarà facile da lavorare ma è delicato e va trattato con attenzione. Meglio una lamiera di alluminio per chi ha l'attrezzatura per lavorare i metalli (l'alluminio in particolare che si impasta sugli attrezzi di lavoro).
5) L'impianto pneumatico andrebbe rifatto con tubicini nuovi. Quelli utilizzati, presentano l'interno "sporco" di inchiostro e sono comunque stati intestati (taglio della parte terminale) dopo un lavaggio che non è riuscito a renderli come nuovi. Uno era completamente otturato all'inizio. E' solo l'obiettivo di utilizzare materiale rigorosamente di recupero che mi impedisce di sostituirli.
6) L'impianto elettrico, così come concepito, dipende dall'isteresi del pressostato che apre o chiude il circuito di aspirazione. Va verificato caso per caso se utilizzarlo o bypassarlo regolando la depressione "a occhio".
7) Le spie-pulsante utilizzate hanno i contatti molto delicati ed i mini fast-on non si trovano facilmente in commercio. Un contatto in particolare, quello normalmente aperto, si è spezzato alla base, costringendomi a relegare il pulsante a mera spia di segnalazione.
8) Manca completamente l'elettronica, un microprocessore che potrebbe aiutare moltissimo per un ciclo di aspirazione completamente automatico. Nessun sensore, nessuna segnalazione con display, nessun gadget che fa molto geek... vabbè, almeno così ho enfatizzato il lavoro manuale di una volta, anche se non escludo che in futuro, a scopo didattico, non mi pigli il ruzzo di rifare completamente tutto.

OK. Sono in attesa che la colla faccia il suo dovere... sono pronto per un collaudo, ed alcune foto che pubblicherò. Non vedo l'ora di iniziare. Alla prossima.

P.S. L'ombra oscura il raccolto. Ripeto: L'ombra oscura il raccolto.

venerdì 24 ottobre 2008

Serbatoio sottovuoto (parte 6)

Funziona! Riparata la pompa a palette ho collegato provvisoriamente i tubi dell'aria. All'inizio c'era una perdita nel tubo di scarico. Per trovarla ho utilizzato il metodo inverso. Aspirando l'aria non si riusciva a capire da dove entrasse. Allora ho soffiato dell'aria compressa e con un pò di acqua saponata ho trovato la falla. Colpa di un tubicino di scarico, leggermente deformato dall'uso prolungato nella parte terminale. L'ho tagliato (mezzo centimetro) e la tenuta si è dimostrata sufficiente. Per prova mi sono spinto sino a -4bar. La tenuta non è ancora perfetta. In pochi minuti infatti il serbatoio si riempie di aria e non riesco a trovare da dove. Allora, a mali estremi, silicone per sanitari per sigillare i punti dove sono avvitati gli scarichi, precedentemente avitati con il teflon. Dovesse essere insufficiente, provvederò a sostituire i tubi o alla peggio la raccorderia. Cmq, sono davvero soddisfatto, il vuoto c'è. A questo punto, abbandono la strada del vuoto a valvola venturi e tengo la pompa a palette, ri-arrangiata senza alcuna sostituzione di pezzi che ho comunque ordinato per migliorare l'efficienza e la tenuta. Con questa soluzione non devo attaccare il compressore e predisporre l'impianto di aria (molto meglio così) e posso recuperare il regolatore di pressione per altri utilizzi. In attesa che il silicone reticoli, procedo con le modifiche all'impianto elettrico. E' sufficiente mettere il motore al posto dell'elettrovalvola venturi e usare il contatto per collegarlo alla 220 volts. Il pulsante di scarico del liquido va collegato direttamente all'alimentazione continua a 24 volts (starò attento a non azionarlo in presenza del vuoto), altrimenti devo cercare un relè a tre deviatori o inserirne un altro...forse frugando fra i componenti di recupero ne trovo uno. Ultimo test, devo capire a quale depressione scatta il pressostato e l'isteresi di chiusura, per determinare il range di pressione entro il quale lavorare in piena efficienza. OK. si va avanti. alla prossima.

P.S. Lo zoppo non impara a camminare. Ripeto :Lo zoppo non impara a camminare.

giovedì 23 ottobre 2008

Pompa a palette

Come scritto nei post precedenti, la pompa a palette utilizzata per l'aspirazione dell'aria dal serbatoio sottovuoto, ha rivelato dei problemi tecnici. Rimasta ferma troppo tempo ed in presenza di inchiostro nel gruppo rotante, ho dovuto smontare il tutto e cercare di pulire la camera di aspirazione dalle incrostazioni.
L'apertura della camera aspirante è facile. Basta svitare 4 viti e sfilare il pezzo con il foro eccentrico su cui sono innestate le valvole di aspirazione e mandata.
Il bagno notturno nel liquido disincrostante non ha dato risultati apprezzabili, al punto di dubitare della bontà dei liquidi "specifici" in commercio. Per togliere le palette di acciaio ho quindi spruzzato un pò di svitol e con un punteruolo sottile le ho fatte uscire dalla loro sede. successivamente le ho pulite una ad una con un panno di carta. Poi ho passato un pò di carta vetrata finissima (per lappatura) all'interno della camera di aspirazione e sui coperchi nei punti in cui si è formata una patina scura. L'alloggiamento delle lamelle è stato ripulito con carta vetrata e aria compressa. Rimontato il tutto, ho passato un velo di olio lubrificante per agevolare la rotazione del perno. Rimontato il tutto e data l'alimentazione, mi accorgo che il filtro di aspirazione (un tubicino di ottone con all'interno un materiale poroso) è otturato, molto probabilmente dall'inchiostro rinsecchito finito dentro per errore o a causa di un cattivo utilizzo del macchinario su cui originariamente era installata la pompa. Per pulirlo, sto provando con un bagno in acqua calda con un pò di detergente per le mani... forse funziona. Nel frattempo, sto aspettando che la ditta produttrice risponda alla richiesta di un kit di ricambio per le lamelle e per il filtro. Dubito che per una cosa del genere si degnino di rispondere, forse sono abituati ad ordini con molti zeri e queste richieste, mirate a riparare piuttosto che sostituire tutta la pompa, forse rappresentano più una rottura di scatole che altro. Tentar non nuoce. Da una prova effettuata, senza il filtro, sembra che la pompa funzioni egregiamente e l'aspirazione sia sufficiente per creare un buon livello di vuoto. Sono propenso a preferirla al posto della valvola venturi, anche perchè così elimino tutto il circuito di aria compressa (manometro compreso) oltre alla necessità di utilizzare un compressore esterno. Mi resteranno dei fori nel contenitore.... vabbè, pazienza. Bene. Aspetto che il filtro si "lavi" per bene e poi vediamo come fare. Alla prossima.

P.S. Lo scienziato è in campagna. Ripeto: Lo scienziato è in campagna.