giovedì 18 settembre 2008

linux vs windows

Ho appena finito di leggere alcuni commenti su una notizia apparsa su punto-informatico. Che pena. Sono "iscritto" a PI da quando è nato, ma sto decidendo di smetterla di subire la superficialità dei contenuti che giornalmente mi vengono recapitati via mail. Punteggio 2--. La qualità di certi articoli è scarsissima ed i contenuti penosi.
Nel leggere i commenti dei moltissimi troll che impestano quella testata di "giornalisti" (ma dubito che quelli che scrivono siano iscritti all'ordine) mi soffermo a volte ad osservare quelli relativi alle disquisizioni fra sostenitori di windows e sostenitori di linux. Sono arrivato ad una "conclusione" temporanea (segno che sono disposto a cambiare idea se riesco a cogliere segnali diversi che mi smentiscono). Windows ha una moltitudine di sostenitori perchè è un sistema "operativo" facile e che, data la sua instabilità e per come è stato concepito, fa vendere molto e quindi guadagnare. E' ideale per coloro che vendono, vendono, vendono e la qualità un mucchio di chiacchiere da vendere. Come sistema chiuso, permette solo la possibilità di vendere aggiornamenti, vendere pacchetti aggiuntivi, vendere software che necessita di continui aggiornamenti obbligatori, tanto i clienti si comprano di tutto perchè percepiscono un bisogno conseguente alla scarsa qualità del prodotto. Chi pontifica windows ha da tempo chiuso le porte alla ricerca, allo sviluppo di applicazioni "serie" e ragionate in cambio della piacevole sensazione che da la pigrizia e l'ozio mentale. Chi difende a spada tratta windows non è un informatico, ma un commerciante di sogni, una persona vuota e superficiale, un pigro che ama le scorciatoie, un cultore del CTRL+ALT+CANC, un seguace del formatta & reinstalla, un venditore di antivirus e firewall minimali (inutili), uno schiavo che crede di essere libero (ed a queste affermazioni ha un solo modo di reagire). La cattiveria con cui tenta di denigrare gli altri sistemi, ci dimostra solo che inizia a sentire minato il business facile di chi vuole le cose banali. E nell'attaccare linux, dimostra solo la sua scarsa cultura tecnico-informatica, di non conoscere la storia dell'informatica in quanto non l'ha mai vissuta veramente, di essere un esserino inutile e meschino. Non sto parlando male di windows ma delle persone che lo seguono come pecoroni. E' qui che si misura lo scontro. Trovo stupido ridurre il tutto nell'analisi del sistema "migliore" fra i due. Sono due sistemi diversi, punto. Ma certe persone sono manovrate dalla propria ignoranza, schiave della propria avidità e della propria pigrizia.
Conosco un sacco di amici che lavorano e sviluppano su piattaforma windows. Tutti, ripeto tutti, dichiarano di essere "costretti" a "scegliere" quel sistema in quanto "tutti i clienti usano windows". Bella motivazione atecnica. Complimenti. Mi aspettavo una motivazione dettata da scelte tecniche, suffragate da disquisizioni tecnico scientifiche condivisibili, sul piano tecnico. Sento invece motivazioni "commerciali" che nulla hanno di tecnico. E' qui che lo scontro si fa sentire e dove i toni salgono e sfociano in offese ed epiteti poco edificanti.
Quindi questa generazione di giOOvani ha sancito un principio: il cliente impone la scelta del sistema operativo (in base a criteri stupidi) e i "tecnici" devono eseguire e sobbarcarsi la responsabilità dei fallimenti causati dalle scelte del cliente. E' stupido, molto stupido, soprattutto perchè è colpa nostra. Quando dico che il "tecnico" deve scegliere il sistema operativo e realizzare le soluzioni che ritiene adatte, lo dico pensando ai colleghi (i pochi veri informatici esistenti in questa povera nazione) e pensando al nostro futuro, al nostro ruolo che, credo sia giusto, vada ritagliato in base ad esigenze TECNICHE e non in funzione dei capricci di chi di informatica non sa nulla ma è sempre pronto a scaricare le proprie responsabilità sugli altri.
Nei progetti invece di più ampia portata (grosse aziende, pubblica amministrazione, ecc...) entrano in gioco interessi diversi. Grosse commesse vengono proposte solo per soddisfare esigenze economiche (di entrambe le parti). In questo caso la scelta ricade su qualcosa che garantisca continuità negli interventi di assistenza e manutenzione, quest'ultimi di solito relegati ai giOOvani ingegneri sottopagati e sfruttati (ben vi sta, imparate a sfruttare meglio le vostre conoscenze ed a fare un uso migliore della vostra intelligenza). Quindi niente linux in quanto non giova al profitto commerciale.
Nel trattare contenziosi in ambito informatico, noto come il prezzo della fornitura sia sempre inferiore ai costi di assistenza, manutenzione. Come mai? Noto anche le resistenze degli informatici aziendali ad accettare sistemi linux, spesso perchè hanno il parente - amico - cuggino che fornisce PC e sistemi operativi all'azienda stessa. E giù allora a denigrare linux con le falsità più assurde...ma questo è un altro argomento.
In estrema sintesi, la motivazione di base che alimenta lo scontro linux - windows, quella più gettonata se ci si fa caso, è che il sistema linux "è difficile" mente windows "è facile". E' un messaggio che commercialmente fa presa. Chi vorrebbe mai uno strumento difficile se esiste quello facile? Windows è facile ed è a prova di cretino. Già. Ma chi assumerebbe mai dei dipendenti cretini? La maggioranza....sembra.

P.S. Sara dice 21 e non più mille. Ripeto: Sara dice 21 e non più mille.

mercoledì 17 settembre 2008

Penna stilografica e inkjet (2a parte)

Forse esagero, ma quando mi metto in testa di fare qualcosa, difficilmente desisto. Tempo fa ho pubblicato un post dove spiegavo come ricaricare o "refillare" per chi adora i neologismi, le cartucce di inchiostro per le penne stilografiche, utilizzando l'inchiostro per le stampanti a getto. Come già detto, la cosa funziona alla grande. Con l'ultima ricarica, ho riempito la cartuccia con una miscela di giallo e blu. nove decimi di giallo ed un decimo di blu per ottenere una stupenda tonalità verde brillante. Con l'andare della scrittura mi sono accorto però che, con questa ultima ricarica, il tratto non è più corposo e fluido come quando avevo sfruttato la rimanenza di inchiostro blu originale con il giallo. Allora ho preso un fazzolettino di carta e l'ho appoggiato sopra il forellino del pennino. L'inchiostro esce copioso, segno che il percorso cartuccia - pennino non è intasato. Provo allora a far defluire l'inchiostro dalla punta del pennino sulla carta assorbente e noto una certa difficoltà. Il tratto, nonostante il fazzolettino liscio che permette di far scorrere il pennino, non sembra uniforme. Penso.... forse l'inchiostro è troppo concentrato, in qualche modo troppo "denso" anche se i forellini delle cartucce di stampa sono ben più piccoli della fessura del pennino di una stilografica. Vero anche che nella cartuccia di stampa le gocce vengono "sparate" con un processo meccanico (per le testine piezo) o termico (per quelle a vaporizzazione). Allora, ho diluito con due gocce di acqua distillata il contenuto della cartuccia, e.... magia, la penna ha iniziato a scrivere scorrevolmente che è una meraviglia. Bene. Temevo di dover smentire i risultati positivi già decantati in precedenza. Pertanto occorre ricordarsi di riempire la cartuccia per un totale di otto decimi rispetto alla capacità totale (meglio lasciare un pò d'aria per mescolare i colori "shekerando" la cartuccia). La quantità va così dosata. I due colori, se si desidera la stessa tonalità vanno sempre mescolati con la proporzione 8/10 di giallo, 2/10 blu più due o tre gocce di acqua distillata. Perchè acqua distillata? Semplice. Vorrei evitare il più possibile la formazione di incrostazioni di calcare o altri minerali che si trovano disciolti normalmente nell'acqua da rubinetto o nelle acque appunto "minerali" in bottiglia. Per le proporzioni di altri colori ricordare che l'inchiostro più scuro va aggiunto in proporzione minore. Per il viola molto rosso e pochissimo blu, per il grigio molta acqua distillata e mezza goccia di nero, per il marrone?? rosso + verde... prova a far degli esperimenti e vedi cosa succede.... Ciao, alla prossima.

P.S. l'Arcobaleno non si posa a ovest. Ripeto: l'Arcobaleno non si posa a ovest.

Geroglifici nei tribunali

Sembra che il progetto di affossare il sistema giudiziario italiano, sia agevolato in qualche modo dalle "talpe" che lavorano dall'interno. Sono note, solo per i più informati che non guardano la TV di regime e i giornali dei soliti editori interessati a manipolare le notizie, le azioni e manovre di questo governo di rendere inefficaci le azioni della magistratura.
Lo sforzo, nemmeno tanto nascosto dai proclami smentiti il giorno dopo, si concentra nel togliere silenziosamente risorse e strumenti alla magistratura, alle forze di polizia, a chi ha il compito (non si sa quanto ancora in modo indipendente) di controllare, giudicare e punire gli illeciti.

Attorno a queste strutture, lavorano a vario titolo una moltitudine di realtà. Impiegati, cancellieri, avvocati, giudici, consulenti tecnici, fornitori, uscieri, ecc...
Entrare nel mondo dei tribunali, non come imputato o testimone, significa conoscere una realtà parallela, dove il concetto di spazio - tempo è sovvertito ed ancora oscuro ai più. La mia attività con questa realtà, inizia quasi 20 anni fa. L'impatto è stato "devastante". Ma una cosa in particolare mi ha colpito. Il computer nei tribunali è utilizzato male, malissimo, a volte per nulla. Nel corso delle udienze, il giudice scrive ancora a mano i verbali, a volte li fa scrivere a uno degli avvocati presenti, a volte c'è un impiegata che lo fa.
Scrivere a mano ciò che viene dettato è un compito arduo che mal si concilia con la calligrafia e con lo scopo primario di comunicare decisioni importanti. Gli avvocati dopo uno smarrimento iniziale, hanno imparato a decifrare i geroglifici impressi sulla carta. L'uso ricorrente di frasi e modi di dire, permette una "facile" interpretazione, a senso, dei simboli trascritti. Per me, la prima volta, ed ancora oggi a distanza di quasi 15 anni, trovo delle "difficoltà".
Alcune grafìe sono obiettivamente indecifrabili. Vedere gli esempi per credere. Da buon informatico mi chiedo... cosa costerà mai dotare di un portatile l'impiegato o il giudice. Sarei disposto ad insegnargli ad utilizzarlo... gratis pur di vedere un verbale comprensibile, pur di vedere un pò di ordine.
Siamo nel 2008 ed ancora si blatera in tema di spese di giustizia. Sarà sbagliato il sistema di approvvigionamento delle attrezzature, saranno gli scarni trasferimenti statali, sarà che chi deve giudicare le offerte e gli appalti non ne capisce una mazza, ma sicuramente qualcosa che non va c'è, oltre ai gravi problemi accennati in esordio a questo post. Lascio il compito di "tirare a indovinare" cos'è scritto negli esempi qui riportati. Potrei istituire un concorso a premi. Chi li indovina tutti vince un computer portatile (Giudici e impiegati dei tribunali sono agevolati, nella speranza che capiscano almeno la loro scrittura). Ciao


P.S. ljlvf sfdòljfiit òdcldoq 4kdkc9. Ripeto: ljlvf sfdòljfiit òdcldoq 4kdkc9.