sabato 6 settembre 2008

maleducati

...e pure menefreghisti. Stamane, consueto giro in bici per prendere una boccata d'aria. al rientro, una scena da non credere. In centro al paese, su un rettilineo che sbocca su una rotonda costruita per soddisfare le esigenze di una banca, un auto in mezzo alla strada. In mezzo alla corsia una donna sta parlando con la conducente. dietro una fila di 4 macchine e due furgoni. Penso ad un incidente,a qualcosa di grave da giustificare il blocco del traffico. supero la fila sulla destra e mi avvicino con circospezione. non volevo crederci ma le due "signore" stavano chiacchierando allegramente del più e del meno. Si stavano spensieratamente occupando dei loro chiacchiericci incuranti degli altri, di chi magari usa l'auto per lavoro o di chi magari è pagato un tot a consegna... Mi era venuto l'impulso di scendere, chiedere in prestito il crik dell'auto e menarle di brutto, ma ho preferito lasciar perdere appena dalla fila qualcuno si è spazientito ed ha iniziato a dare dei colpetti al clacson, subito imitato dagli altri e dalle auto che nel frattempo si erano accodate. Allo strombazzare, come avranno reagito le "signore"?? avranno compreso che stavano rompendo i c*glioni?? Macchè. Quella in auto sento che dice.."...cos'hanno da rompere sti qua??..". Capito?? sono sempre gli altri a rompere le balle. Nel giornale di ieri era riportata la notizia di un signore che ha bloccato con l'auto una via del centro di un paese poco distante da qui. Motivo? era sceso per fare shopping in un negozio poco lontano da lì. Devo proprio essermi perso qualche puntata. E' vero allora che è diventata una consuetudine farsi gli affari propri in funzione del disagio causato agli altri. E' la terza volta in tre giorni che lo noto. Vorrei una società, migliore. Mi sto adoperando attivamente perchè lo diventi ma mi sa che sono rimasto solo. Per favore...aiutatemi!!!

P.S. Impastare la farina ed aggiungere latte. Ripeto: Impastare la farina ed aggiungere latte.

Batterie (fase 1)

Dopo il lavoro di carrellamento del compressore a batterie (vedi posto precedenti), ho deciso di controllare lo stato di quelle rimaste "a magazzino", ovvero quelle batterie di recupero, provenienti dai gruppi di continuità (ups) fatti a pezzi prima che finissero in discarica. Ne ho di due marche e tre tipi diversi:
  • Panasonic LC-R067R2CH1 da 6V 7,2Ah/20HR
  • Panasonic LC-R0612P1 da 6V 12Ah/20HR
  • FIAMM-GS FG20721 da 12V 7,2Ah
tutte e tre al piombo ed acido ma sigillate (molto simili alle batterie da scooter). Alcune di queste sono già state eliminate attraverso i canali di smaltimento obbligatori (dannosissime per l'ambiente). Il difetto che presentavano?? Potevi tenerle in carica per giorni ma non tenevano. Dopo pochi minuti erano a terra. Per questo motivo il gruppo di continuità segnalava il problema alle batterie. Ma le altre? A distanza di un paio di anni ho provato a controllarne lo stato di carica. Quelle da 12 sono a circa 8 - 9 volts, mentre quelle da 6 sono a 4,5 volts. Credo sia normale un valore così dopo due anni senza toccarle, a causa della resistenza di perdita interna. Ad una più attenta ispezione visiva però mi sono accorto che un paio di queste hanno l'involucro rotto, con delle fessurazioni. Nessuna perdita strana di acidi o altro materiale ma la rottura dell'involucro mi preoccupa un pò. Ora le ho messe in carica. alcune perdono dopo qualche ora la carica e sono in attesa di verificare anche le altre. Di 10 batterie dovrei riuscire a recuperarne almeno un paio, quattro al massimo. In attesa, ho un altro esperimento in corso. Le batterie alcaline NON sono ricaricabili...dicono. In rete ho trovato dei circuiti di ricarica delle batterie alcaline che, dicono, si possono "rigenerare". Non ci credo ma voglio verificare con delle misurazioni. I primi risultati sembrano cautamente promettenti... nel frattempo ne approfitto per riverniciare la porta del bagno e sistemarla che sta andando "in pezzi", è da tanto che lo devo fare ed oggi mi decido...lo faccio! stay tuned.

P.S. Polvere di umìnio e ruggine. Ripeto: Polvere di umìnio e ruggine.

Supporto batterie e compressore (2a parte)


Finito... o quasi. Come tutte le cose, c'è un buon margine di miglioramento ma per come è venuto sono veramente soddisfatto. Un conpressore, due batterie da 6 volts, un interruttore, dei fili elettrici, un manico di scopa, del legno multistrato, due ruote, due gommini, del plexyglass ed un pò di vernice all'acqua. Non serve poi molto per creare un carrellino da utilizzare per il gonfiaggio delle ruote. L'unica spesa è data dal plexyglass, dalla vernice (che in verità ne ho un barattolo che mi dura da tempo), dai fast-on per i contatti ed ovviamente il compressore. Il resto è tutto materiale riciclato. I perni provengono da una stampante, come pure i due gommini di supporto e le ruote. Le viti sono recuperate dal mio camper (a suo tempo le avevo sostituite con delle viti nuove e quelle "vecchie" messe da parte. Il legno proviene da un espositore da negozio, un mobile che il commerciante stava per buttare mentre passavo per caso e colta l'occasione mi sono offerto di "smaltirlo" per lui. Il manico del carrello è di una vecchia scopa. L'interruttore non ricordo da dove proviene, sicuramente da qualche vecchio pannello di qualche apparecchiatura vintage.

La "carenatura" è tagliata a mano, senza fissaggio della parte curva, appositamente omessa per non appesantire l'estetica. I fianchi trasparenti sono di spessore da 3 millimetri, mentre la parte curva da 1 millimetro., piegata a freddo. Mi manca un profilo ad L per coprire la parte curva e penso alle difficoltà nel piegarlo a tal punto da desistere. Va bene così. Dalle foto si nota ancora un pò di polvere all'interno. Tanta era la fretta di vederlo finito che l'ho montato appena i pezzi erano pronti.

Cosa da migliorare? Certo. Una presa per caricare le batterie senza togliere la fiancata, una spia di accensione a led (superflua), un sistema migliorato per far scorrere le ruote senza troppi attriti (non ho scelto le ruote pivotanti appositamente...le trovo scomode), un aggancio per la cannuccia dell'aria, una carenatura piegata in modo da seguire le curve del contenuto. Per quest'ultima soluzione avrei bisogno di un sistema di taglio laser, un sistema di riscaldamento dei fogli di plexyglass ed una sagoma per le piegature. Ho comunque scelto appositamente il case trasparente per poter leggere il manometro del compressore. Direi che sono soddisfatto. Via con un altro lavoro. ciao

P.S. Fermentazione anaerobica dal mucchio verde. Ripeto: Fermentazione anaerobica dal mucchio verde.

venerdì 5 settembre 2008

Gratta e rompi

Che ultimamente la maleducazione sia diventata uno stile di vita, ormai lo si sa e lo si nota da tempo. Ma quando questa è scientificamente praticata per provocare e rompere i coglioni altrui, allora significa che è venuto il momento di reagire. Stamattina, per la terza volta consecutiva, ho incontrato al tabacchino un signore con una pessima abitudine. La tabaccheria è minuscola, ricavata da uno stanzino che lascia spazio sul banco appena quello sufficiente ad appoggiare le sigarette o le poche cose che di solito si comprano in questi esercizi commerciali. Inevitabile quindi fare la fila se si arriva quando prima è entrato qualcuno a fare i propri affari. Per la verità, bastano 5 persone e la fila arriva alla porta. Arrivo, entro ed il signore, sulla cinquantina, è al banco che gratta i biglietti che è solito acquistare... solo che alla volta ne acquista una quantità industriale, per cui il tempo necessario, data la sua lentezza degna dal più lento dei bradipi, si dilata a dismisura. Mentre gratta, occorre aspettare il proprio turno. E questo se ne sta lì beato a grattare e grattare mentre le persone arrivano, si accumulano e lo guardano stupiti, increduli esista tanto menefreghismo. Il gestore nemmeno si preoccupa di dire "...avanti un altro...", e questa lumaca continua incurante degli altri a grattare i suoi biglietti sul banchetto, facendosi i suoi comodi. Non bastasse, ad ogni grattata deve controllare se ha vinto. Allora inizia a guardare le caselle confrontandole ogni volta con le istruzioni di gioco. Guarda e controlla, guarda e controlla e noi ad aspettare i suoi comodi. Ma non è finito qui. Ad ogni grattata, lettura e controllo deve pure riflettere, non si sa su cosa. Così gratta guarda infinite volte, controlla altrettante volte e riflette a lungo sulla sfiga che lo perseguita, incurante di riflettere sulle maledizioni più terribili che mentalmente gli vengono rivolte. Lui gratta e se ne frega degli altri. E' la terza volta, in orari diversi che lo incontro. In totale ho perso quasi trenta minuti ad aspettare in silenzio sta tartaruga del pensiero. Credo di essere anche troppo tollerante e paziente. Me lo sono ripromesso. Devo iniziare a reagire in malo modo, così la società mi riconosce e mi accetta come un bravo cittadino, allineato alle abitudini dei più. Ma se veramente voglio farmi accettare, allora la grattata ci penso io a dargliela, rompi*oglioni!!

P.S. L'ape regina cambia alveare. Ripeto: L'ape regina cambia alveare.