lunedì 12 maggio 2008

Riparazioni IV

L'informatica, lo sviluppo di software, l'elettronica e la progettazione... sono lavori stressanti se protratti per lungo periodo senza riposo. Allora, per distrarmi, ho deciso di restaurare una vecchia sedia di legno che la mia compagna, sapendo dei miei hobbyes e dei miei interessi nel lavoro manuale, mi ha affidato "per darci una sistemata".
Il mio carattere estremamente pignolo e metodico, il perfezionismo e la mania di strafare hanno scatenato una serie di scelte che hanno prodotto un buon risultato.
Di ri-impagliare la vecchia sedia nemmeno a parlarne. Non lo so fare (per ora). Decido allora di restaurare il legno e dargli una tonalità noce. Smontaggio pezzo per pezzo (facilitato dal fatto che una volta non si usavano le colle sintetiche di oggi) e carta vetrata. Dopo aver riportato il legno al suo stato naturale (togliendo anche alcune macchie di vernice) mi accorgo che la parte delle gambe che poggia a terra è rovinata dall'umidità. La seggiola (che usava la mia compagna per giocare quando era piccina) è rimasta per molto tempo a contatto con la terra battuta, accanto una cisterna di acqua potabile (cisterna che non tiene nemmeno tanto bene). Il legno pertanto tende a sgretolarsi. Decido di adottare la tecnica conservativa e impregnare il tutto con un prodotto apposito, che dovrebbe dare un pò di consistenza. Una mano finale di vernice color noce ed il tutto è fatto. Manca la seduta. La seggiola si dovrà inserire in un arredamento rustico. Travi (a vista) e pavimento in legno. Pareti in arancio anticato veneziano (un lavoraccio che per regalo ho fatto da me in un paio di giorni) in un salotto con arredamento in ferro battuto. Serve una seduta importante, antica e preziosa allo stesso tempo. Vado dal mio tappezziere/fornitore e mi procuro uno scampolo di stoffa rosa damascato (spettacolare). Già che ci sono mi faccio regalare anche una fettuccia per il bordo e la stoffa per coprire la parte inferiore della seduta. Un paziente lavoro di intaglio del legno, posizionamento della gommapiuma e conseguente fissaggio della stoffa con la graffettatrice, completa quello che per me è un vero capolavoro.
Ancora una volta una vecchia sedia che a vederla veniva voglia di buttare in discarica, diventa un pezzo d'arredamento prezioso e stupendo. Ne sono orgoglioso e quasi quasi mi dispiace di restituirla. E' una sorpresa che farò alla mia donna. Ci è affezionata a quella seggiola. Amore mio....quanto ti amo.

P.S. Le fragole sono mature. Ripeto: Le fragole sono mature.

Riparazioni (III)


Collaudo del rasaerba OK. Un ottimo lavoro elettromeccanico. Avvolgimenti del motore nuovi (per i prossimi 10 anni sono a posto), Condensatore nuovo, Vernice nuova (con trattamento antiruggine ovviamente), collegamenti nuovi. Un paio di modifiche per migliorare il tutto e per sopperire anche alla mancanza di ricambi originali. La base di supporto del motore è stata sostituita con un disco di legno. La copertura esterna del motore è stata integrata con una camera d'aria che va a proteggere l'interno da infiltrazioni di corpi estranei. Unico neo, ovviabile, è l'allentamento di un paio di bulloni autobloccanti, che evidentemente non assolvono il loro dovere. Pensare che dal ferramenta ne volevo solo 4 e mi sono visto consegnare una confezione da 25! che ovviamente resteranno nei cassetti ad arrugginire prima che ne abbia la necessità. Pensare che la ferramenta a cui mi rivolgo da più di trent'anni, era famosa per vendere anche un singolo chiodo. Lo pesavano e con un calcolo a mano ne veniva determinato il prezzo. Oggi la gestione è cambiata e sono subentrate le figlie della titolare. Evidentemente, queste hanno studiato economia e sono state addestrate a trarre profitto dalla necessità altrui. Tempi che cambiano, cultura della solidarietà e dell'attenzione verso il prossimo che svanisce. Pazienza. Ciao.

P.S. Gira la ruota. Ripeto: Gira la ruota.

venerdì 2 maggio 2008

Riparazioni (II)

Una triste notizia. Dopo aver riparato e sistemato il rasa erba, oggi ho proceduto con il collaudo. Il motore gira ma c'è qualcosa che non va. L'assorbimento di corrente è esagerato e dopo pochi minuti di funzionamento interviene la protezione da sovraccarico . Un leggero odore tipico dei circuiti bruciati e si concretizza l'ipotesi che il motore abbia qualche avvolgimento in corto. Devo smontare tutto daccapo e portare il motore a rifare gli avvolgimenti. Pazienza. Dovrò attendere lunedì con il dubbio....quanto costa? conviene buttare tutto e prendere un rasaerba nuovo?. NO. dopo la fatica che ho fatto preferisco la collaudata via del recupero. Qualcuno mi ringrazierà mai per lo scrupolo ecologico e la lotta all'usa e getta che ci ha ipnotizzato un pò tutti?. Budget max per la riparazione... dai 50 ai 70 euro...massimo 100. Probabilmente ne esistono in vendita a queste cifre per cui è facile pensare che convenga prenderne uno nuovo. NO. Se l'alternativa è prendere un rasaerba "cinese", economico, che costa pochissimo, che si rompe a fine stagione, preferisco riparare. Se penso poi che ad acquistare un apparecchio economico dò indirettamente una mano ad imprenditori privi di scrupoli che sfruttano la manodopera...meglio riparare. alla prossima.

Agg.to... rifare l'avvolgimento del motore da 900W costa 80 euro.

P.S. Il ragno è nel buco. Ripeto: Il ragno è nel buco.

giovedì 1 maggio 2008

Riparazioni (I)

Periodo intenso per me. Per rilassarmi ho ripreso alcuni lavoretti in sospeso. Ho riparato il rasa erba, con ricostruzione completa della base di supporto del motore elettrico. Ne ho approfittato per riverniciare la cassa esterna e per sostituire alcuni bulloni troppo arrugginiti per essere riutilizzati. Domani procedo con l'affilatura della lama e con il montaggio completo dei pezzi che ad oggi sono sparpagliati sul banco di lavoro.
In attesa che si asciughi la vernice, ho proceduto con recuperare i componenti elettronici da una mother board di una stampante HP Laserjet 1100. Un triac di potenza, un mini relè, due microswitch, condensatori e diodi per l'alta tensione, connettori vari, un quarzo da 20mHz, alcuni transistor da catalogare. Ho sperimentato il metodo della piastra dissaldante costruita da un ferro da stiro capovolto. Funziona solo per il recupero dei componenti SMT. Per i componenti TH (Thru hole) il PCB non fa contatto con la piastra e lo stagno si fonde "a zone". Pertanto ho preso il dissaldatore manuale e con pazienza ho succhiato per tutta l'area dello stampato.
Fra le altre cose in sospeso, oltre al modulo del kernel in corso di sviluppo, devo:
Restaurare una seggiola in legno della mia compagna,
Finire 2 mobili per il bagno con finiture intagliate a mano,
Lavare una campana sottovuoto per le cartucce di inchiostro,
Restaurare 2 macchinari per la ricarica delle cartucce
Estrarre gli ingranaggi dai perni delle stampanti di recupero,
Collaudare una saldatrice ad arco, di recupero rimessa a nuovo,
Fare a pezzi alcune stampanti impilate in laboratorio,
Costruire delle lampade con il ccfl al neon degli scanner smontati da tempo,
Sperimentare l'uso di alcuni trasformatori per generare alta tensione,
Attivare il modulo laser delle stampanti per costruire un sistema di messa in bolla,
Costruire un trailer monoruota, in alluminio, per la mia bici,
Costruire un supporto per il navigatore satellitare da montare sul manubrio della bici,
Progettare l'impianto elettrico per la bici,
Usare la bici... ogni tanto fra un montaggio ed una riparazione....

Troppo?? una cosa alla volta e pian piano porterò tutto a termine. Per ora..., esco a bere il caffè e vedere se incontro qualche volto amico. Ciao

P.S. Il bambù si è spezzato. Ripeto: Il bambù si è spezzato.